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Autore: storyteller lover    10/04/2010    0 recensioni
Il “non-morto” altri non è che la paura ignota che può prenderti in ogni momento dal buio, dall'ombra, persino dai sogni.. Smarrirsi e facile, ma è ardua impresa tornare sui propri passi. Questa stoia ha partecipato al Contest: The survey of a Vampire, indetto da Maryan e Ghen
Genere: Thriller, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 4

Attraversò velocemente il piccolo androne soffermandosi più sul marmo del pavimento che sui capelli cotonati della portinaia. Quest’ultima, per altro, la guardò con i suoi occhietti piccoli e acquosi mentre sorseggiava avida il suo caffè.
“Buon giorno” Le disse Rebecca ma non si curò nemmeno di sentire la sua risposta, se mai arrivò. Al contrario, si diresse spedita al secondo piano estraendo dalla borsa le chiavi e inserendole come d’abitudine nella serratura. Lo scatto familiare non tardò a farsi sentire e la porta si aprì cigolando appena.
Non era grande come l’ufficio dell’ispettore capo, ma ci si faceva l’abitudine e dopo un po’ quella vecchia scrivania non sembrava poi tanto male, come il vecchio computer comprato chissà a quale svendita promozionale era meglio di niente. Una cosa però catturò la sua attenzione. Proprio accanto al monitor del pc c’era un caffè e, sotto il bicchiere, un biglietto scritto frettolosamente…

Ho parlato con Taylor, appena arriva fatti dare le chiavi dell’archivio. Ricordati: sezione 12 in alto nello scaffale a destra: Meggy Carson. Vedrò di raggiungerti nel tardo pomeriggio, sole permettendo.

John

ps ti dovevo un caffè.

Era ancora tiepido, pensò Rebecca aprendo il beccuccio e sorseggiandolo lentamente. Macchiato amaro. Le ritornarono in mente le parole di Joan “Magari lui ti va a prendere un caffè, anzi, sa che lo prendi amaro…”

John era davvero perfetto. In più c’era da considerare che non sono molti gli uomini premurosi che si incontrano ormai e lui, così dolce, simpatico, bello come quello stesso sole la cui vista non era in grado di sopportare, sarebbe stato davvero il compagno ideale.
Gettò il bicchiere di plastica nel cestino con più forza forse del necessario. Ma da quando i vampiri sono gay? Nulla da ridire, ovviamente, ma...
“Siamo pensierose sta mane?”
Si voltò all’istante. Era talmente assorta nei suoi pensieri che non lo aveva nemmeno sentito entrare.
Due occhi azzurri incontrarono i suoi e un bellissimo sorriso la illuminò.
“S-simon! Scusa, non mi ero nemmeno resa conto tu fossi entrato!”
“In effetti sembravi più interessata a prendertela con il cestino della carta.”
Arrossì e lui se ne accorse, anche se lei cercò di non darlo a vedere.
Simon si schiarì la voce prima di parlare.
“Mi chiedevo se avessi visto Kimberly?”
“Chi?” Gli chiese Rebecca.
“Kimberly, la signorina Porter?”
Ora tutto era estremamente più chiaro.
Era venuto a chiederle se sapeva qualcosa della nuova segretaria. Rebecca sentì i muscoli irrigidirsi e strinse i pugni per trattenere la rabbia.
“No, non la vedo da ieri pomeriggio. Ora se vuoi scusarmi devo andare da Taylor.” Disse con voce stretta dirigendosi verso la porta.
“Vuoi che ti accompagni?” Le chiese ma lei non gli diede nemmeno il tempo di finire.
“Conosco la strada e poi, non voglio che Kimberly senta troppo la tua mancanza, sarebbe sicuramente devastante per lei tra una telefonata e l’altra.” E così dicendo prese a scendere velocemente le scale fino al pianterreno, dove Taylor la stava già aspettando.
Osservando la sua espressione alterata Taylor non poté fare a meno di sogghignare.
“È proprio vero che il buon giorno si vede dal mattino.” Le disse porgendole una lunga ma sottile chiave in ottone insieme a un foglio.
“Grazie Taylor” Rispose Rebecca firmando nella parte in basso a destra del foglio. In alto invece, scrisse nella voce CAUSALE “omicidio” e nel riquadro SOGGETTO “Margaret Elizabeth Carson”.
Gli occhi di Taylor si soffermarono su quest’ultimo punto.
“Arrivi tardi, ispettore.” L’apostrofò sbattendo sulla sua scrivania il quotidiano di quella mattina. In prima pagina un titolo scritto il lettere cubitali diceva:

Giaceva accanto al fiume abbandonata. I testimoni affermano di non aver visto nessuno.

Rinvenuto il corpo della bambina scomparsa

La polizia indaga ma i risultati tardano ad arrivare. Lo strano caso di Meggy Carson sembra destinato a restare nell’ombra.

A fianco una foto in bianco e nero ritraeva una bambina dal viso gentile e dagli occhi sorridenti. L’articolo riassumeva con scarsa attendibilità quanto fin’ora successo e si concludeva con l’annuncio e la data dei funerali nella chiesa locale della città.
“Sembra tu non abbia tempo da perdere, ispettore.” Disse Taylor tornando a leggere il giornale.
No, non poteva sprecare altro tempo prima di ricevere il resoconto del medico legale.
Fu così che aprì la porta in ferro e si diresse spedita verso la sua destinazione: sezione 12 in alto nello scaffale a destra, Meggy Carson. Superò alti scaffali colmi di pratiche, verbali, cartelle e documenti vari.
La sezione omicidi irrisolti era contrassegnata dal numero 12, A, B, C finalmente.
In alto, scaffale di destra. Fece scorrere il dito dall’alto verso il basso fin quando, quasi a metà strada, trovò il nome che stava cercando, Margaret Elizabeth Carson.
Tirò fuori un fascicolo piuttosto pesante e lo pose sulla prima scrivania che le vide. Controllò che la fotocopiatrice fosse perfettamente funzionante prima di sedersi ad esaminare il materiale.
Diede uno sguardo veloce alla scheda generale per poi soffermarsi più attentamente sui verbali precedenti il ritrovamento del cadavere e sulla denuncia della scomparsa.

I genitori Albert Carson e Mary Sommers Carson affermano di non aver udito alcun rumore sospetto o di aver ricevuto minacce dirette alla loro famiglia.
Tale deposizione è confermata dai vicini di casa della famiglia Carson.
Ora della presunta sparizione: 23:54.
Non sono stati trovati oggetti mancanti per tutta l’abitazione, una volta effettuato il sopralluogo…

Seguiva poi la deposizione e l’interrogatorio avvenuto in centrale dei due genitori.
Alla domanda “Pensate possa essere stato un nemico della vostra famiglia?” entrambi rispondono di non avere persone avverse nei loro confronti in città.

Considerato poi il trasferimento recente dei Carson in suddetta città si escludono le prime ipotesi di rapimento e riscatto..

Dopo quasi due ore di ricerche e studio su quei documenti Rebecca si vide costretta ad abbandonare la speranza di trovarvi qualcosa di utile per proseguimento delle indagini.
Fotocopiò solo qualche dossier riportante le informazioni generali su Meggy e i suoi genitori. In mancanza di prove o indizi non restava altro da fare se non procedere con gli interrogatori e le deposizioni prima ai genitori, poi ai vicini fino ad arrivare agli insegnanti e ai compagni di scuola. Guardò di sfuggita l’orologio appeso alla parete di fronte.
Le lancette segnavano le 9:45 del mattino. Non avrebbe dovuto attendere ancora per molto il rapporto del medico legale. Forse i documenti la stavano già aspettando sulla sua scrivania. Forse si sarebbe gettata una qualche luce sul caso, sulla morte della piccola Meggy e sul suo assassino.
Rebecca ricontrollò l’ora, ma non le porto molto consiglio. Fu così che raccolse le sue cose e, attraversato di nuovo quel labirinto di alti scaffali, chiuse a chiave la porta dietro di sé.
“Grazie Taylor” Gli disse porgendogli la chiave in ottone.
“Di nulla, ispettore.”
Ma Rebecca aveva già superato la prima rampa di scale, diretta al secondo piano, nel suo ufficio. Rimase piacevolmente stupita nel trovare sulla sua scrivania un piccolo fascicolo imbustato con sopra il suo nome.
Nel scartarne la fodera capì che si trattava del rapporto sull’autopsia e subito iniziò a leggere:

Rapporto del medico legale

  • Soggetto: Margaret Elizabeth Carson;
  • Età: anni 6;
  • Statura: 1,27 m;
  • Peso:19,4 kg;
  • Occhi: castani;
  • Capelli: castano scuro;
  • Segni particolari: //
  • Causa del decesso: annegamento post-trauma cranico a livello dell’encefalo.

Considerate le condizioni in cui è stato ritrovato il corpo e l’alterazione più o meno rilevante causata dagli agenti atmosferici ai quali è stato sottoposto, si può far risalire l’ora del decesso intorno alle 1:15-1:45 del medesimo giorno del ritrovamento.
Non sono stati riscontrati segni di lotta o violenza sul cadavere, che si presenta pressoché intatto se non per un eccessiva rigidità muscolare trascurabile, considerato il periodo di permanenza in acqua.
La presenza poi dell’acqua all’interno dei polmoni rivela che la morte sia avvenuta per annegamento. Il trauma cranico riportato, piuttosto profondo, è causa probabile di una possibile perdita di conoscenza, seguita o contemporanea alla caduta nel fiume e all’annegamento passivo.
Sebbene queste siano le cause probabili del decesso, il corpo presenta all’altezza dei polsi e della parte inferiore del collo segni di morsi con probabile perdita di sangue.
Il cadavere verrà custodito per le prossime 42 ore per poi essere consegnato ai parenti della vittima.
In fede…

Rebecca rilesse più volte il dossier, soffermandosi ogni volta sull’ultima parte.
Un vampiro, non c’era altra spiegazione.
Un vampiro…
John aveva ragione e aveva capito tutto fin da subito.
Cosa potevano fare adesso?! Aspettare fin quando un'altra bambina fosse stata ritrovata morta?!
Nonostante fosse costretta ad attendere l’arrivo di John, decise di sfruttare il tempo a sua disposizione per cercare nuovo materiale.
Accese allora il computer e digitò sulla tastiera la voce vampiri, tra gli schedari della polizia internazionale, ma scarse erano le notizie riguardanti casi di omicidio effettivamente implicanti l’azione di uno o più vampiri. Per ciò abbandonò questo iniziale tentativo e, scelto rapidamente uno dei tanti motori di ricerca, digitò nuovamente vampiri.
I primi risultati furono deludenti mentre il tempo scorreva senza che Rebecca ne avesse nozione alcuna.

Il vampiro è una figura mostruosa presente, sotto le più varie forme, nel folclore di tutti i continenti. È, quasi sempre, un non-morto che per varie ragioni ritorna dalla tomba per tormentare e uccidere i vivi, molto spesso succhiando loro il sangue…
I vampiri, come tramandato dalla tradizione, sono morti che tornano dalla tomba per succhiare ai viventi l'essenza vitale…
…chiamati vampir in Serbia, wampyr in Bulgaria, upiór in Polonia, upyr' in Russia, si distinguono non solo per i nomi, ma anche per caratteristiche e modus operandi

Difficilmente, però, Rebecca riuscì a risalire a una qualche fonte attendibile finché non s’imbatté nel risultato “Sui Vampiri” a cura del professore Aldous Wordsworth.
E s’immerse nella lettura…

To be continued..
   
 
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