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Autore: nerDyWolf    14/04/2010    2 recensioni
ed eccomi di nuovo qui.. sono la vecchia Hermione17 tornata con un altro accout per ripostare la vecchia ff che non avevo terminato.. un po' rivista e con qualche piccola correzione, ma tutto sommato sempre la stessa storia..a voi la lettura della storia riguardante un certo principe verde-argento che si ritrova a cercare una misteriosa pantera che gli ha salvato la vita e a cercare di dimostrare i suoi sentimenti ad una grifondoro.. se volete sapere come andrà a finire dovete solo leggere!
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok. Forse dire che era nel panico più totale era dire ancora poco.
Povera Herm. Era stato un colpaccio scoprire che il Principe di Serpeverde era innamorato, forse per la prima volta in tutta la sua vita, ma era stato da infarto venire a scoprire che quella stessa ragazza apparteneva a Grifondoro e per di più assomigliava in maniera pazzesca proprio ad Hermione.
Fatto sta che la pantera non s’era ancora mossa dalla sua posizione e continuava a pensare incessantemente a come comportarsi.
“Calma Herm, respira a fondo e rifletti con calma. Per tutte le cavallette, come faccio a stare calma sapendo che il ragazzo che mi piace è innamorato di una di Grifondoro e per di più che mi assomiglia! Sento che sto per svenire.”
Il respiro di Hermione si fece improvvisamente affannato e ciò catturò l’attenzione del bel ragazzo disteso sull’erba proprio lì, di fianco a lei.
Draco si mise seduto e con cipiglio osservò l’animale chiedendosi cosa mai le fosse preso.
“Ehi, ma che hai? Sembra che ti manchi il respiro. Non dirmi che anche le pantere hanno l’asma adesso?”
La riccia cercò di controllarsi, con il solo risultato di peggiorare le cose visto che anziché calmarsi continuava a fare l’esatto opposto.
Il ragazzo iniziò a preoccuparsi pensando veramente che la pantera avesse l’asma. Così cercò di tranquillizzarla accarezzandola dolcemente lungo il dorso.
“Tranquilla, che se ti agiti è peggio. Adesso passa.” Disse Draco con un tono talmente dolce di cui lui stesso si stupì.
Hermione si calmò a poco a poco e prese a maledirsi mentalmente per quella stupida sceneggiata “Stupida, stupida, stupida. Pensa se mi scopriva. È andata bene. L’asma, tse.. ah, Malfoy.. ti facevo più intelligente comunque.”
“Ti sei tranquillizzata finalmente. Iniziavo ad avere i crampi al braccio a forza di accarezzarti. Mettici meno tempo la prossima volta, intesi?” disse il biondo con il suo solito ghigno made-in-Malfoy.
Hermione si sentì punta nel vivo e con il muso spinse a terra il ragazzo che scoppiò a ridere di gusto.
“Bene! Almeno sono sicuro che sei tornata quella di sempre” disse rivolgendole un bellissimo sorriso. Uno dei rari che rivolgeva solo a lei.
Poco dopo dieci rintocchi dell’orologio del castello segnarono il termine di quell’incontro.
“E’ ora di andare. Mi raccomando, non cacciarti nei guai e vedi di mantenere il segreto che ti ho svelato, altrimenti mi gioco la reputazione di perfetto Serpeverde.” Disse con fare scherzoso.
La bella Grifondoro sentì una dolorosa fitta al cuore nel sentire quelle parole.
Allora significava che non si sarebbe mai dichiarato, che avrebbe continuato a tenere nascosti i suoi sentimenti verso quella ragazza solo perché appartenevano a due Case diverse.
La sfortuna volle poi che quelle Case fossero Grifondoro e Serpeverde, proprio quelle in conflitto da sempre.
Com’era possibile che solo quest’ostacolo impedisse a Malfoy di stare con lei, ammesso che l’altra ricambiasse? Si arrendeva così? Eppure è noto a tutti che un Malfoy ottiene sempre quello che vuole, a qualsiasi costo.
Hermione si limitò ad annuire semplicemente per poi allontanarsi in direzione della Foresta Proibita di corsa.
Ovviamente Draco non sospettò nulla, immerso come era a contemplare nei suoi pensieri l’immagine di Hermione; immagine che lo accompagnò anche nel mondo dei sogni, lasciandosi cullare da Morfeo.
Non fu lo stesso per la ragazza, che invece arrivò in Sala Comune un’ora e mezza dopo con il volto rigato di lacrime.
Nella sua testa continuava a rimbombare incessantemente quella frase:
..vedi di mantenere il segreto che ti ho svelato, altrimenti mi gioco la reputazione di perfetto Serpeverde.
Salì lentamente le scale che conducevano al dormitorio femminile.
Ogni gradino era uno squarcio in più che si apriva nel suo cuore e che temeva non si sarebbe più rimarginato.
Svoltò in direzione della stanza che condivideva con Ginny. In questo momento aveva bisogno di lei, che la confortasse e le dicesse di non preoccuparsi inutilmente. Erano già le undici e mezza passate e non voleva svegliarla per farle passare la notte insonne a causa dei suoi problemi.
Fece dei bei respironi e aprì la porta cercando di non fare rumore. Si tolse le scarpe e in punta di piedi si avviò verso il letto. Prese l’occorrente per la notte e filò in bagno a cambiarsi. Prima di raggiungere il bagno urtò più volte la sponda del letto visto che era tutto buio, ma soffocò le imprecazioni.
Quando fu in bagno si diede una risciacquata veloce e si cambiò, indossando il suo pigiama rosso.
Si fermò a guardarsi allo specchio e pensò tra sé: “Guarda come sono ridotta. Sono uno straccio e mi sento uno schifo. E tutto per colpa di Draco Malfoy. Perché mi fanno così male quelle parole.” E nuovamente scoppiò in lacrime.
Probabilmente Gin l’aveva sentita e si era svegliata e di lì a poco l’avrebbe raggiunta, tirata fuori dal bagno e chiesto spiegazioni.
Infatti ecco spuntare dalla porta una testa rosso fiammante con un espressione tra l’assonnato e il preoccupato.
Vedendo la migliore amica in quelle condizioni si precipitò velocemente al suo fianco.
“Herm, ma che hai? Cos’è successo sei sconvolta!?” chiese la rossa accarezzando i capelli ricci della compagna nel tentativo di farla smettere di singhiozzare.
“Niente, Gin… Ora… passa. Non è… niente, non… preoc..cuparti.” rispose tra i singhiozzi convulsi la mora.
“Non è assolutamente possibile che non sia niente. Per Merlino, ma ti sei vista?”
“So benissimo di non avere un bell’aspetto, non ti ci mettere anche tu ora!” sbottò incavolata la riccia. Sembrava essersi ripresa. Un attimo dopo si maledisse per aver reagito così nei confronti di Ginny.
In fondo stava solo cercando di aiutarla e lei cosa aveva fatto? Le aveva sbraitato contro come un’ossessa. Bel modo di ringraziarla.
Cercò di porre rimedio subito. Non voleva litigare assolutamente con la piccola di casa Weasley. C’èra già Draco Malfoy a complicarle la vita, e lui bastava e avanzava.
“Oh, Ginny. Ti prego scusami. Hai ragione tu, sono sconvolta e non ragiono più. Mi dispiace e che non so più che fare. Mi ha presa alla sprovvista e io non ho avuto il tempo di prepararmi a una cosa del genere. Senza contare che dopo poco tempo, con quella frase, ha mandato in frantumi tutte le mie speranze ed io sono disperata e…” aveva detto tutto in un fiato Hermione.
Ginny, non capendoci un cavolo, l’aveva immediatamente bloccata.
“Alt! Ferma lì. Che diamine stai dicendo? Non capisco di cosa tu stia parlando? Andiamo di là, che il bagno non mi sembra il luogo adatto per parlare. Ci mettiamo comode comode e mi racconti cosa è successo, ok?”
“Va bene” annuì l’altra Grifondoro.
Si avviarono verso il letto della riccia che ancora singhiozzava e si sdraiarono una di fianco all’altra.
Ginny le aveva circondato le spalle con un braccio e, come avrebbe fatto una madre con la propria figlia, la tirò a sé cercando di consolarla e chiedendole nuovamente cosa diavolo le fosse preso per mettersi a piangere così nel bel mezzo della notte.
Tra gli ultimi singhiozzi Hermione pronunciò un nome: “Draco.. Malfoy..”
“Lo sapevo. Brutto stronzo. Che altro ti ha fatto di nuovo. Accidenti e sì che lo facevo molto più intelligente quel Serpeverde. Manco s’è reso conto che la sua adorata pantera in realtà sei tu e..”
ma Ginny fu interrotta da Hermione: “Gin, ti prego, basta. Lui non lo sa chi sono ed è logico che si apra in tutto e per tutto, come era logico che prima o poi avrebbe detto qualcosa che, a sua insaputa, mi avrebbe ferita, perciò..”
“Perciò un cavolo! Non lo devi sempre difendere, quella che ci rimetti sei tu, non lui! Tu, che ti fai distruggere il cuore da uno così! E ancora tu che vedi dissolvere i tuoi sogni! Questa situazione non può andare avanti così, bisogna trovare una soluzione, e presto anche. Ora però mi spieghi cosa è successo di preciso con Malfoy, eh.”
“Non molli mai, tu?” disse con un mezzo sorriso la moretta.
“Mai” rispose di rimando la rossa.
Si trovarono a parlare dell’accaduto per tutta la notte discutendo e cercando di trovare soluzioni, fino a quando poche ore prima dell’alba si addormentarono vicine.

*angolino dell'autrice*
Che fatica per finirlo. Spero sia decente almeno e chiedo umilmente scusa per tutti coloro che hanno aspettato. Purtroppo la scuola non mi da un attimo di tregua e ho poco tempo per stare al pc e continuare questa ff.. e per fortuna che doveva essere di 10 capitoli..
Ringrazio chi continua a leggere e in particolare chi recensisce.

   
 
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