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Autore: engel_k    15/04/2010    2 recensioni
Mi incanto nel guardarla camminare e salutare tutti con un sorriso, si siede nel banco di fronte al mio, non si è ancora accorta che la sto fissando da quando è entrata, meglio così. D’un tratto si gira e con un sorriso mozzafiato inizia a parlarmi… -Ciao!...Io sono Marika!-
Genere: Romantico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nuovo anno.

Fisso ancora quello strano buco scavato nell’intonaco del muro di fronte badando poco alle voci delle mie nuove compagne di classe, mi sono già presentata con tutte e fin’ora solo un paio di ragazze mi sembrano interessanti.

Mentre inizio a dare una nuova forma allo strano buco del muro la porta si apre per l’ennesima volta, con un gesto automatico mi volto per vedere quale altra strana ragazza mi dovrà sopportare per cinque anni.

Ne entrano quattro.

Una è bassa, con i capelli lunghi e castani e un viso dolce.

La seconda è più alta, i capelli sono neri e ricci, da l’aria di una che sa il fatto suo.

La terza invece è bionda, con gli occhi azzurri, un bel fisico, è proprio bella.

La quarta, è alta quanto me, i capelli lisci, biondi e gli occhi di un castano chiaro, troppo chiaro. È bellissima. Mi incanto nel guardarla camminare e salutare tutti con un sorriso, si siede nel banco di fronte al mio, non si è ancora accorta che la sto fissando da quando è entrata, meglio così.

D’un tratto si gira e con un sorriso mozzafiato inizia a parlarmi…

-Ciao!...Io sono Marika!-

-Federica, piacere…-, la guardo dritta negli occhi, sono bellissimi.

-Tu di dove sei?...-, in classe ci sono persone da tutti i paesi vicini, o meglio, ragazze. Siamo 24 ragazze. Solo ragazze. La classe perfetta per me.

-Sono di Rosolini, tu?...Pozzallo?...-

-Si!...Si sente?...-

-No per niente, solo che sei arrivata con altre in cui l’accento si sente eccome…-

-Ah si…aspetta le chiamo…Ragazze! Sedetevi qui!-

Le ragazze si congedano da Sara e Monica, delle ragazze del posto, e si siedono nella stessa fila di Marika.

L’attimo dopo conosco i loro nomi.

La ragazza bassa si chiama Simona, quella bionda, con gli occhi azzurri Giulia e quella mora Oriana.

Iniziamo a scherzare e a parlare un po’, poi arriva il prof e cala il silenzio più assoluto.

 

Dopo tre ore di presentazioni, ripetizioni del regolamento scolastico e dell’offerta formativa usciamo fuori per la ricrezione.

Noto che nella scuola ci sono solo tre ragazzi, anche se la cosa non mi interessa più di tanto date le mie preferenze, e che si fa la guerra per accaparrarsi i panini migliori.

Scarto l’opzione panino e mi dirigo verso le macchinette, girato l’angolo vedo Marika con Oriana, tutte e due pronte a saltare addosso alla macchinetta, che al solito, si è presa i soldi.

-Problemi?...-, mi avvicino alle due sorridente sperando che Marika mi chieda qualcosa, questa ragazza è una calamita.

-Mi ha preso due euro! Cavolo!-

-Marika sei l’esagerazione fatta persona, sono solo due euro!-

-Quei due euro equivalgono alla mia colazione!-

-Ei ei…calme voi due, ci penso io…che dovevi prendere?-

-Un Kinder Maxi e un Kinder Bueno…-

-Ok, spostatevi…-, le guardo mentre loro mi fissano con uno sguardo interrogativo.

-Fede ma che devi fare?-, chiede Marika.

-Ora vedi…-

-Oddio! Io me ne vado!-, Oriana, capite le mie intenzioni corre verso la classe mentre io mi preparo ad alzare la macchinetta.

-Oddio Fede ti fai male!-

-Tranquilla…l’ho fatto tante volte…-

Do un paio di spinte e il Kinder Bueno è fuori, altre due ed escono un Kinder Maxi e una Fiesta.

-Ma come fai?...-, Marika ride e mi guarda. I suoi occhi fissano insistentemente i miei senza staccarsi, mi blocco un attimo persa in qualche strana immaginazione, fisso per un attimo le sue labbra e poi scuoto la testa.

-Bhe, prendendola da sopra è come metterla a testa in giù, cade tutto…-, le sorrido mentre le porgo la sua colazione.

-Marika!-

Si gira di scatto e vedendo che Oriana la chiama indicando il cellulare corre via senza dire niente.

Suona la campana e seccata rientro in classe.

Passo le tre ore successive a cercare di capire se Marika sia etero o no, scrutando i suoi movimenti, cercando di capire che tipo di sguardo da alle altre ragazze e cercando di ascoltare cosa dice ad Oriana che le siede accanto.

-Fede hai una matita?...-

-Eh?...-

-Hai una matita??...-

Mentre rifletto sull’ultimo argomento discusso dalle due amiche Marika si volta verso di me cercando una matita.

-Oh certo!...Tieni, puoi anche tenerla…ne ho anche troppe.-

-ok!...-

Si gira nuovamente tornando a stare attenta alle parole della professoressa di storia dell’arte.

Si gira spesso, per fare qualche battuta, per chiedermi qualcosa in prestito e…

-Vieni in bagno con me?...-

-Cosa?!...-, notando il mio tono di voce cerco di mantenere la calma.

-Ehm…ah si. Ok, andiamo.-

-Tutto ok?...-

-Sisi!-

Usciamo dalla classe approfittando del cambio dell’ora.

-Sei fidanzata?-, esce dal suo silenzio guardandomi col suo solito sguardo e il suo solito sorriso.

-No…Tu?-

-Si, da tre mesi!-

-Oh, con chi?-

-Si chiama Nicola…-

-Wow, anni?-,sicuramente il mio tono di voce non è dei più squillanti, ma questa notizia mi da fastidio. Vuol dire che è etero.

-17. Ma di cervello 2!-

-Avete litigato vero?-,sorrido.

-Esatto.-

-Come mai?-

-Oh dai! Non voglio annoiarti!-

-Non mi annoi, dai mi piace ascoltare…-

-è da un po’ di tempo che non sono più sicura di voler stare con lui, insomma…-

-Cosa…?-

-Mi vergogno anche a dirlo ma è la verità…insomma non è sia innamorata o cotta di lui, è carino, si parla bene di lui e piace a molte ragazze, è come un premio e soprattutto per zittire delle brutte voci.-

-Che voci?-

Mi guarda dritta negli occhi rimanendo in silenzio per un minuto pieno.

-Molti…dicono che io sia lesbica.-

Magari lo fossi. Penso.

Rido.

-Sapessi quante ne dicono a me!-

-Che ti dicono…?-

-Che sono una lesbica, che sono per metà uomo, addirittura c’è chi dice che sia un’ermafrodita…-

Ok, magari la prima parte è vera però.

-Ma non è vero! Sei troppo avanti invece, mi piace come ti vesti…-

-Ah si?...ok avanti di che hai bisogno…-, sorrido.

-Dai! Dico davvero!...E invece tu?-

-Io cosa?-

-Che pensi di me?...-

Rimango spiazzata dalla domanda. La guardo dalla testa ai piedi e in mente mi vengono aggettivi non appropriati alla situazione.

-Sei una bella ragazza e sei molto femminile, non capisco perché girino certe voci…-

-Bhe perché Nicola è il primo ragazzo che abbia mai avuto e perché una volta, mentre ero ad una festa, mi sono ubriacata…e mi hanno trovata in bagno mentre limonavo con una ragazza…-

-Oddio…-

-Non pensare male ti prego!-

Assumo un tono ironico e malizioso.

-Ti è piaciuto?-

-Dai! Scema!-

Rimaniamo a scherzare in bagno per quasi tutta l’ora, per poi beccarci una bella sgridata dalla professoressa di lettere.

Ci sediamo silenziose ai nostri banchi e Marika si gira di nuovo.

-Fede…-, parla piano.

-Mmh?...-

-Mi dai il tuo numero?-

-Certo…-, scrivo un bigliettino e glielo passo senza farmi vedere.

-Ah e…

-Silenzio li in fondo!-, la professoressa richiama la nostra attenzione bloccando le parole di Marika.

 

Passa anche l’ultima ora e con Marika, Oriana e Simona mi dirigo verso la fermata dell’autobus.

-Ciao ragazze!...-

-Ciao Fede! A domani!-

Salgo in autobus quando una mano con una presa debole mi ferma.

-Aspetta!-

-Marika…che succede?-

-Niente, solo che oggi non ti ho ringraziata, senza di te sarei rimasta morta di fame…Grazie.-

-E di che, è stato un piacere, davvero…comunque il segreto è di mettere sempre monete di basso valore, per vedere che intenzioni ha la macchinetta…-

-Seguirò il consiglio…dai vai o resti qui…-

Mi da un bacio sulla guancia lasciando lentamente la presa dal mio braccio.

Salgo e con lo sguardo seguo quella esile figura che con grazia aspira del fumo da una Merit.

  
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