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Autore: vul95    18/04/2010    2 recensioni
"...-Vediamo, ehm…Nuovo mondo. Isola. Mare intorno all’isola. Ci servi tu, perché di certo il numero VI non può crearsi l’illusione di una barca e navigare tutto contento- spiegò il numero VII.
-Ah, vado con Zexion?- gia che il Notturno Melodico fosse passato dal
dovrei andare al vado, era una buona cosa. Cominciò a riconsiderare la proposta –Bhe, non basta un varco oscuro? E poi è un po’ d’acqua, non vorrai mica dire che…-
-Non sa nuotare, Demyx- chiaro, conciso.
-Ah-...
"
Per ricordarvi che guardare Trilli fa male, ecco a voi una piccola fanfiction ambientata sull'Isola che non c'è!
[Zemyx]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Demyx, Zexyon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buio

Buio.

Tanto buio.

Era agghiacciante: Demyx non aveva mai avuto brividi freddi come quelli in tutta la sua non-esistenza. E pensare che di lì a poco, quel buio sarebbe raddoppiato.

Il Notturno Melodico stringeva convulsamente il piccolo anello nella mano destra -…Devo proprio farlo?- chiese più a sé stesso che al compagno, che lo aveva raggiunto proprio in quel momento.

-Se vuoi vado io e tu te ne torni al castello.- elargì il Burattinaio Mascherato, sperando in una risposta affermativa.

-No!- la foga con cui il biondino rispose lo lasciò un attimo interdetto, poi vide la figura del numero IX premere il bottone rosso e rimpicciolirsi. Prese al volo l’anello che gli aveva tirato e lo seguì.

Si sentì davvero troppo più basso del solito. Già era una sofferenza essere preso in giro per la sua statura non esageratamente elevata, figuriamoci essere alto una decina di centimetri. Che sensazione orripilante.

Davanti a loro si potevano notare solo drappi rovinati e monete d’oro che rilucevano leggermente per via della fioca luce che passava dalle fessure che sostavano sul fianco del relitto, marce.

Zexion mosse un passo, deciso a trovare lo specchio nel più breve tempo possibile, ma si fermò subito, strattonato per la tunica -…Posso tenerti la mano?- la voce di Demyx risuonò tremendamente tremolante e impaurita, in mezzo a quel silenzio soffocante.

-…- il numero VI voltò lievemente lo sguardo verso il compagno, permettendogli così di vedere la parte del suo volto coperta dal ciuffo di capelli cerulei –Non c’è bisogno di fingere- confuso si liberò dalla presa del numero IX –Non puoi provare paura, quindi che problema c’è?- sbuffò. Doveva sempre correggerlo.

-Ma…ma…- la voce del biondino si fece piagnucolosa, mentre il Membro Fondatore riprendeva a camminare –Uffa.- incrociando le braccia al petto, lo seguì, sobbalzando ad ogni minimo rumore.

Balzò letteralmente all’indietro, quando in lontananza si udì uno squittio. Uno squittio acuto, degno dei film dell’orrore –Per favore, Zexion…- e ignorando la voce contrariata del numero VI, si avvinghiò al suo braccio.

-Demyx, per favo…-

Squiiiit!

A quel punto, il Notturno Melodico percepì distintamente il Burattinaio Mascherato deglutire a vuoto –Non è niente. Niente. Di. Niente.- e, rassegnato a trascinare il biondo, ricominciò a guardarsi intorno, in cerca di una qualsiasi cosa che somigliasse ad uno specchio.

Sacchetti strabordanti d’argento, collane, bracciali intarsiati, pugnali d’oro e fermacarte di bellissima e raffinata fattura riempivano la nave in ogni angolo, ma dell’oggetto della ricerca dei due Nessuno, non c’era traccia.

-Brillo! Taci!- Zexion si fermò di colpo, e Demyx battè malamente il naso sulla sua spalla.

Un ronzio si levò leggero nell’aria umida –C’è qualcuno?- sussurrò il biondo all’orecchio del Burattinaio Mascherato, che trasalì nel percepire il respiro caldo del compagno sul collo. Annuì, ed evocando il Lexicon si guardò intorno, socchiudendo gli occhi color indaco.

Squiiiit!

Il numero VI, con mani tremanti, indietreggiò leggermente, riuscendo a sciogliere la presa di Demyx, che si appiattì contro il legno della parete.

Otto coppie di occhietti gialli si fecero largo tra i tesori della nave, rivelando un gruppo di…topi. Enormi. Orribili. Che a quanto pareva, avevano anche fame.

-Ok, Demyx. Calmo, sono solo….solo…- Zexion tentò di evitare una scenata del compagno che, al contrario, si era rilassato con un sospiro.

Uno degli animali squittì nuovamente, partendo alla carica contro il Membro Fondatore -…Ratti!- che si ritrovò, di nuovo in meno di due giorni, in braccio al numero IX, che cominciò a ridere di gusto, piegandosi dolorante sul pavimento, reggendo alla ben’e meglio il numero VI.

-Non ridere! Non c’è niente da ridere!- avesse avuto un cuore, si sarebbe vergognato da morire. In quel momento, ringraziò di non averlo, perché una simile scena di fronte al Notturno Melodico non se la sarebbe mai perdonata.

Intanto i sette topi avevano raggiunto l’altro, che inveiva, a modo suo, contro i Nessuno.

Esattamente trenta secondi dopo, suddetti topi scappavano con la coda fra le gambe, bagnati fradici.

E Demyx continuava a ridere, piegato in due.

-Aaaah! Topiiii!- smise, quando udì una voce che, no, proprio non poteva essere quella di Zexion (che, per inciso, teneva in mano il Lexicon con sguardo inquietante, pronto a far del male al compagno). Alzò lo sguardo e, in perfetta simbiosi con il numero VI, seguì con gli occhi la figura di una ragazza, seguita da un insetto, scappare dallo stesso gruppo di ratti di poco prima.

-…Eh…eh…Quella era…- il biondo balbettò, indicando il punto in cui era passata la ragazza, reggendosi ancora alla parete, affannato per le troppe risate.

-Aveva le ali.- constatò Zexion, l’occhio non coperto dal ciuffo spalancato –Una fata?- non era una cosa possibile. Perlomeno, non era concepibile.

-Una fata! Zex! Abbiamo visto una fata!- Demyx saltò in piedi, incredulo, raggiungendo il compagno.

 

Quella missione andava di male in peggio.

Non bastavano l’acqua, gli Heartless, i topi, il braccio dolorante per via di Demyx che ci si era avvinghiato peggio di una cozza. No, anche le fate.

E come se non bastasse, lo specchio non si trovava.

Zexion cominciò a dubitare della sanità mentale di Xemnas e Saix. E cominciò a dubitarne fortemente.

-Demyx, per favore! Staccati!- agitò il braccio, ma il Notturno Melodico sembrava intenzionato a non mollarlo più.

C’è anche da dire che ci provava un certo gusto a stare così vicino al numero VI, ma questo Zexion non lo sapeva, e non l’avrebbe di certo saputo.

O almeno, così Demyx sperava.

Ma, evidentemente, sperava male –Ma è così bello darmi fastidio?- domandò acido, facendo in modo che i suoi occhi incontrassero quelli acquamarina del numero IX, che scosse silenziosamente la testa in segno di diniego –E allora per quale motivo devo sempre ritrovarmi appiccicato a te?- usava il tono che solitamente si utilizza con i bambini piccoli.

Demyx rimase zitto, non sapeva cosa dire. E poi, se parlava, come minimo si sarebbe ritrovato sbattuto contro un muro, quindi era meglio tacere.

A quel punto, il Burattinaio distolse lo sguardo da quello del Melodico, incapace forse di sostenere quelle pozze chiare così ingenue e dal quel volto dannatamente…Adorabile.

Scacciò quel pensiero, e sentì uno strano calore invadergli le guance –Potresti lasciarmi il braccio, per cortesia?- domandò nel tono più gentile di cui era capace.

Ma, vedendo che evidentemente Demyx non ci pensava proprio, cominciò a perdere la pazienza –Senti, se ora tu non mi molli questo stramaledetto braccio, o me lo amputo, o amputo il tu…-

-…Lo specchio…- biascicò il biondo con voce flebile, lasciando di malavoglia la presa sull’arto del compagno e dirigendosi verso un’asse di legno probabilmente caduta dal soffitto che fungeva da passaggio fino ad un piccolo rialzo, dove luccicava l’oggetto tanto cercato –L’abbiamo trovato, Zex…- mormorò, mentre una sensazione piacevole si allargava nel suo petto, non appena il numero VI gli arrivò di fianco, accucciandosi per osservare il piccolo specchio.

Zexion lo raccolse con cautela, sfiorandone il vetro freddo.

Quella…cosa, poteva davvero aiutarli? Poteva davvero aiutare tredici persone ad ottenere un cuore? Era in grado?

La mente del Burattinaio Mascherato era talmente concentrata su queste domande, che non udì la voce di Demyx farsi sempre più nervosa –Zexion, abbiamo un problemino…-

Sentendosi strattonato, il Membro Fondatore alzò lo sguardo.

Rabbrividì. Quelli davanti a loro non erano otto, ma almeno trenta ratti che avevano l’irresistibile voglia di azzuffarsi. E non sarebbe bastata una doccia fredda, per farli andare via.

Si alzò con cautela, mettendo lo specchio in un angolo seminascosto da un drappo rosso, e raggiungendo Demyx evocò nuovamente il Lexicon.

Materializzando il Sitar tra le sue mani, allora, il Notturno Melodico cominciò a contrastare un gruppo di animali che, emettendo squittii e gridi striduli, erano partiti alla carica verso di lui.

-Non possiamo tornare alle nostre normali dimensioni?- il biondo parò, sistemando di piatto il Sitar, un paio di dentini tutto fuorchè rassicuranti di un topo dalla pelliccia scura, saltando all’indietro.

-Il suffisso è troppo basso, non riusciremmo a muoverci…- un firaga colpì in pieno un altro ratto, che zoppicò via di lì il più presto possibile.

-Capisco… E pensare che a me sono sempre piaciuti i topi…- ridacchiando Demyx fece scrosciare una cascata dal potente getto sulla testa di un paio di roditori.

Erano riusciti senza sforzo a farne scappare più della metà, e la situazione era in loro favore, ma fu quando vennero circondati, che la situazione divenne ingestibile.

-Lo specchio! Zexion, si sta avvicinando allo specchio!- un paio di accordi e altri tre topi se ne andarono.

Un loro compagno, però, approfittando della confusione generale, si era lanciato contro il piccolo oggetto con un balzo, e ci si stava avvicinando sempre più velocemente, e non servì nemmeno lo slancio di Zexion, a impedire che lo specchio cadesse molto più in basso, infilandosi in un sacchetto colmo di monete d’oro difficile da raggiungere.

-Dannazione!- e prima che potesse finire di parlare, il legno sotto ai piedi del numero VI, cedette improvvisamente.

 

*

 

No! Lo specchio è caduto! E Zexion potrebbe raggiungerlo da un momento all’altro!

Dannati topi xDD!!

Cavolo, prima o poi devo riscattarmi con il povero Zexy, che comincia ad odiarmi seriamente ò-ò xDD Tutte a lui succedono, poverino xDD

Ma, senza ulteriori indugi, vorrei ringraziare Midna che ha messo la fic tra le seguite, Achi che l’ha inserita tra le preferite, e chi ha recensito!!

 

Lusty: Zemyx rulla *O*!! *sventola striscioni* xDD Ti ringrazio infinitamente per i complimenti *arrossisce >.<*

Quei due mi piacciono sempre di più*^*

xDD Per l’ “oh mammina” di Demyx… Ci ho messo secoli a decidere cosa scriverci, e alla fine mi è sembrata una delle espressioni che Demyx avrebbe detto xDD *andata xDD*

Sono davvero contenta che ti piaccia il modo in ci caratterizzo Zexion… Personalmente, lo trovo uno dei personaggi più difficili ç_ç *sbatte testa contro il muro*

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e che il prossimo non ti deluda!!

 

Tikal: See, lo penso anch’io…*comincia a sbavare senza ritegno*. Per i gatti direi che non c’è problema, volendo si può prendere anche la mini versione di Zexion, così inseguono lui e Demyx sta tranquillo… Povero Zex xDD Gliene faccio capitare di tutti i colori xDD

Bhe, Zexion saltellante dire che sarebbe alquanto inquietante O.O Meglio non pensarci, già ù.ù’ xDD *sviene pure lei* xDD

Alla prossima*^*

 

Grazie ancora a tutti*^*!!

 

Greta.

 

  
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