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Autore: DirceMichelaRivetti    18/04/2010    2 recensioni
Questa è la storia di una giovane attrice di strada, piena di sogni e ideali, che torna dopo 5 anni nella propria città d'origine che ora è sotto il controllo di un dispotico duca. Incontrerà vecchi amici e scoprirà cosa sono diventati. Un racconto tra il suo passato e presente, pieno di emozioni.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Astrea sedeva sul primo dei due carretti che procedevano lentamente verso la città di Forum Lepidi, era proprio accanto al coc

Astrea sedeva sul primo dei due carretti che procedevano lentamente verso la città di Forum Lepidi, era proprio accanto al cocchiere, voleva vedere a modo il paesaggio: un’immensa e sconfinata bionda campagna tagliata da qualche rigagnolo stagnante, di tanto in tanto qualche albero si stagliava carico di frutti verso l’azzurro cielo limpido, non v’era neppure una nuvola. C’erano decine di mezzadri che mietevano con le loro falci, altrove si vedevano ragazzini che tenevano dietro al bestiame; talvolta si scorgevano i poderi e i casali dove le donne davano il becchime al pollame che ruspava nell’aia, oppure filavano la lana, tessevano od erano dedite a molte altre attività. La ragazza osservava tutto pensando tra sé e sé a quanto quel mondo le fosse estraneo, era così diversa la vita di campagna da quella di città…

Ella aveva avuto la fortuna di essere nata in una famiglia benestante che risiedeva dentro le mura, i beni di prima necessità come gli abiti e il cibo li aveva sempre potuti comprare nei negozi e non aveva mai avuto bisogno di coltivare o allevare. Non apparteneva certo all’alta-borghesia, certo la sua famiglia viveva più che dignitosamente; la giovane non faceva parte della gente bene, benché avesse molte volte sfiorato quel mondo di apparenze, illusioni, vanità ed ipocrisia. Sì, lei aveva avuto a che fare con diverse persone di quell’ambiente, che aveva più volte sfiorato, più volte vi aveva dato una sbirciata, ma mai vi era davvero entrata.

Tutto era iniziato nove anni prima, quando aveva iniziato a frequentare le scuole superiori, si era iscritta al liceo più prestigioso, quello umanistico, in cui si dedicavano allo studio o gli amanti della cultura, o i rampolli delle famiglie più prestigiose della città. Il primo anno Astrea non conosceva praticamente nessuno in quell’istituto, eccetto Eduardo, un suo compagno del corso di teatro, più grande di lei di un anno. Egli era l’assai eccentrico figlio di un avvocato, si professava discendente dei Marchesi di un paese non molto lontano, ma da quando la monarchia era decaduta, i titoli nobiliari interessavano solamente a chi li aveva persi e a pochi altri. Eduardo aveva una ristretta cerchia di amici, da molti definita la Corte, infatti ad ognuno di essi aveva dato un tipico ruolo delle corti regali, ovviamente lui era l’imperatore, poi vi erano il cancelliere, il ciambellano, il capo delle guardie, l’aedo, lo storico etcetc… Tutti quei ragazzi facevano parte dell’alta società, tutti tranne Astrea che si chiedeva come avesse fatto ad entrare i quel circolo tanto esclusivo. In particolare la giovane si era legata ai tre fratelli Aristidei: Agakrathos, Halkemidos e Timao; essi forse erano gli unici veri amici di Eduardo, infatti ci litigavano un giorno sì e uno no, ma alla fine erano sempre uniti. Il maggiore era coetaneo di Astrea, alto, corporatura robusta, aveva capelli ricci e neri, occhi intensi, sguardo altero, labbra carnose, il suo volto, il suo portamento, il suo comportamento, tutto in lui era assai aristocratico, era il più chiuso ed altero del gruppo; il secondo, invece, aveva i capelli lisci color del miele, gli occhi nocciola brillavano di una strana luce, anche lui era robusto, ma più alto e snello del fratello, pure lui era circondato da una forte aura di nobiltà, inoltre era molto desiderato da quasi tutte le ragazze; il più piccolo, che aveva solo due anni in meno rispetto al primo, aveva i capelli di un biondo misto rossiccio, riccioli, aveva il viso molto simile a quello di Halkemidos, ma meno affilato, non era affatto alto, anzi molti alle sue spalle ridevano della sua scarsa statura, egli era il più vivace ed estroverso, non si faceva problemi ed era amico anche di quella che dai suoi fratelli veniva definita “plebaglia”, l’unica cosa che nell’aspetto lo legava all’ambiente aristocratico erano gli eleganti vestiti.

Astrea, dunque, era entrata in contatto con questa gente, per tre anni aveva mantenuto dei buoni rapporti, ma poi le cose erano cambiate: da una parte aveva litigato con Eduardo, dall’altra tramite il proprio migliore amico, Duccio, aveva conosciuto un gruppo di ragazzi davvero meravigliosi a cui si era molto legata. Gli ultimi anni nella sua città natale li aveva dunque trascorsi in compagnia di mezzi pazzi, mezzi artisti  e a scuola con l’amicizia di Duccio e Timao. Già, l’ultimo degli Aristidei, quello che in principio aveva più ignorato, era l’unico di quella cerchia che continuava ancora a frequentare, anzi, era diventato un suo carissimo amico. Quando s’era accorta di avere perso i contatti con Agakrathos e Halkemidos, aveva provato a rinsaldare i legami con loro, ma erano diversi. I due in pubblico la ignoravano, le concedevano unicamente il saluto, quando invece si incontravano casualmente per strada, senza che vi fossero altri compagni di scuola, le parlavano a lungo e la trattavano con affabilità e cordialità…. Una cortesia che Astrea percepiva carica di ipocrisia, avvertiva come se tra di loro vi fosse una lastra di vetro e, quindi, che per quanto potessero essere vicini, non si sarebbero mai toccati.

Dopo il diploma, la giovane aveva lasciato la propria città per andare a studiare altrove teatro, era stata via qualche anno perdendo totalmente i contatti con tutti se non con Duccio che l’aveva raggiunta poco tempo dopo. Adesso, ventitreenne, faceva finalmente ritorno alla sua Forum Lepidi. Sapeva che molte cose erano cambiate: infatti poco meno di un lustro prima era scoppiata una guerra civile in tutta la nazione, il conflitto s’era concluso con la restaurazione della monarchia. Forum Lepidi era diventata un ducato, ma Astrea era talmente furiosa e in collera che non volle mai sapere chi avesse assunto il titolo di duca, ma presto lo avrebbe scoperto. Ora che stava tornando assieme alla sua compagnia di teatro per portare i propri spettacoli per le piazza, ora lo avrebbe scoperto.

   
 
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