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Autore: Rowena    19/04/2010    2 recensioni
Quando Cornelia Lethifold in Black annunciò al consorte che era giunto il momento di addobbare casa per il Natale ormai prossimo, questo annuì senza troppa convinzione, sicuro che si trattasse più di metterci la voglia per cominciare che d’altro.
Peccato che Cornelia Lethifold in Black non fosse per niente dello stesso parere.
Genere: Comico, Commedia, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, James Potter, Remus Lupin, Sirius Black
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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…Thank God it's Christmas
For one day…

 
Riassumendo la situazione, Sirius Black si ritrovava nel suo bellissimo appartamento da (non più) single, nel momento specifico coperto di peluria sintetica verde, costretto dalla sua (per niente) adorabile mogliettina a montare un mostruoso albero di Natale fasullo. Davanti ai suoi migliori amici.
Sirius Black, analizzando il tutto, desiderò di essere fulminato all’istante.
Per Merlino, si domandò il mago, da quanto tempo erano lì? Lo avevano visto andare in panico per la mancanza del ramo Verde 4 o, peggio ancora, mentre cercava di liberarsi dall’albero stesso che, per la troppa forza applicata nell’incastrare il ramo Marrone 2, si era abbattuto su di lui per ripicca?
«Ciao, Sirius», disse James con un ghigno che avrebbe inquietato Voldemort in persona.
«Sera, Felpato», gli fece eco Remus, che tra i due avrebbe dovuto essere il più ragionevole, «non preoccuparti, non siamo qui da molto: giusto il tempo necessario per avere esilaranti aneddoti da raccontare da qui a Natale prossimo».
Avrebbe dovuto, appunto. Ragionevole un corno!
«Io quella la uccido», ringhiò trattenendosi a stento dal correre in cucina a bacchetta sguainata. Un momento… Lui non aveva la bacchetta! Gliel’aveva sequestrata Quella là, con la scusa che la casa si doveva assolutamente addobbare senza magia.
Scaltra e subdola, Cornelia lo aveva fregato un’altra volta.
Inaspettatamente, come richiamata dai pensieri omicidi di suo marito, Nel scelse proprio quel momento per ricomparire dalla cucina con in mano un vassoio carico di salatini, patatine e quant’altro fosse servito per un aperitivo decente. E quattro bicchieri, notò Sirius, quattro, non due.
L’occhio sinistro del mago fu preso da uno strano tic nervoso. «Li hai chiamati tu».
Non era una domanda, bensì un’accusa bella e buona. La sua faccia non prometteva niente di buono.
«Io? Certo che no, Sirius! Credi che mi diverta a mettere in ridicolo l’uomo che ho sposato?»
Sì, da morire, ma tenne per sé quella risposta: era in una situazione già fin troppo imbarazzante per i suoi gusti senza mettersi in ridicolo pigolando offeso per quel colpo basso. Quella era un’ottima tecnica per guadagnarsi le coccole sotto le coperte, ma sapeva che sarebbe stato un suicidio usarla di fronte agli amici. Soprattutto in quel momento, visto il modo in cui quei due sghignazzavano per la tortura a cui Felpato era stato sottoposto.
«Come avresti fatto a prendere il giusto numero di bicchieri, allora?», incalzò piuttosto con l’aria più inquisitoria che riuscì a mettere su. Stile per il perfetto interrogatorio numero uno.
«Veramente siamo qui da più di mezz’ora, Sir, siamo anche andati a salutarla e ti abbiamo preso discretamente in giro, ma tu eri così impegnato da non sentire niente», rispose James al posto di Nel, che in quel momento stava cercando di posare il vassoio sul tavolino senza far cadere niente. Le tremavano le mani dalla ridarella, il che non era mai un buon segno.
Mentre il tic all’occhio diventava sempre più incontrollabile, il cervello di Sirius cercò di rivedere le ultime settimane prima del periodo delle feste per capire che diavolo avesse combinato per meritarsi una simile punizione: non era il miglior marito del mondo e di questo era consapevole, ma di certo tra lui e l’ultimo della categoria c’era parecchia strada!
Insomma, lui riusciva perfino a portare i vestiti sporchi nel cesto della biancheria da lavare in bagno, cosa per cui perfino Lily invidiava Nel…
Sua moglie, del resto, aveva un modo tutto suo per fargli pagare i conti: non riuscendo a mandarlo in bianco a causa del fascino Black, impossibile resistergli, e sfruttando la sua passione per le torture di qualunque forma, si era ormai abituata a escogitare lavoretti domestici e altre vere e proprie cattiverie simili a pene di contrappasso.
L’ultima volta, per esempio, si era accordata con Connie perché gli stesse appiccicato mezza giornata, cosa che aveva seriamente rischiato di mandarlo al manicomio, e tutto perché si era dimenticato l’anniversario del loro primo incontro! Neanche lei gli aveva fatto gli auguri per celebrare l’evento, il che dimostrava quanto poco contasse quel genere di cose per Cornelia, ma sicuramente la sua detestabile e sempre pregna cognata aveva convinto la sorella maggiore che per un simile oltraggio fosse d’obbligo una punizione esemplare.
Quanto poco invidiava John!
Tornando alla situazione presente, tuttavia, Sirius era certo di non aver fatto nulla per meritarsi una simile umiliazione: a meno che Nel non si fosse convinta di essere stata tradita… Ma no, nel caso avrebbe sollevato un dramma da tragedia greca, era così suscettibile per quel genere di cose!
E poi, che diamine, lui non era da ricovero come sostenevano i suoi amici, sapeva mantenersi monogamo, se lo voleva, e lui lo voleva. Non l’avrebbe sposata, se così non fosse stato.
«Già che siete lì, potreste venirmi a darmi una mano», rimbeccò i due amici con voce acida. Si sentiva mortalmente tradito da quei due maledetti!
«E privarti di un simile divertimento? Dovevi vedere la tua soddisfazione a metà del livello Marrone!», gli rispose con assoluta serietà Remus, tanto da sembrare un vero esperto di alberi montabili. Al suo fianco, James sparì dietro al divano, così preso dal gran ridere che non si reggeva in piedi.
«Con amici così Mocciosus che esiste a fare…», sospirò Sirius.
«Non lo so, ma puoi chiederglielo la prossima volta che lo incontri: è tutta la vita che aspetto di avere una risposta a questa domanda». La voce di James sembrò emergere dall’oltretomba, ma alla fine una mano ricomparve dal divano e il mago riuscì a tirarsi su: aveva gli occhiali tutti storti, e piangeva dal ridere. Avrei dovuto prendergli un regalo più scarso, sì, si appuntò mentalmente il padrone di casa resistendo alla tentazione di cacciare fuori il suo migliore amico.
Tuttavia, Remus si mosse a compassione e decise di aiutare Felpato, che sembrava davvero soffrire per la costruzione di quell’arnese, e nel mentre prese James per un orecchio e lo convinse a collaborare a sua volta. In tre il lavoro si rese molto più semplice e rapido: sebbene Nel, sempre appollaiata sul divano, commentasse ogni tanto che si poteva fare di meglio, in pochi minuti completarono il livello Rosa, l’ultimo in cima, quindi Lunastorta estrasse la bacchetta dalla tasca del gilet e la usò per appendere palline, festoni bastoncini di zucchero e lucine ai rami in un battibaleno.
Sirius diventò matto. «Ah, così lui» e indicò a Nel l’amico come se fosse stato Piton in persona, «lui può usare la magia e io che sono tuo marito no?»
La donna fece spallucce, prima di addentare un sandwich. «Se preferisci posso sempre far sparire tutto e farvelo rifare a mano, così non ci saranno favoritismi».
Una vena, stava per scoppiargli una vena, non c’erano dubbi. Felpato si astenne dal replicare, sapendo che dalla sua bocca non sarebbe uscito niente di buono, e si fermò a guardare l’albero. Era enorme e bellissimo, nonostante fosse un pochino esagerato dato che qualunque genere di addobbo pensato per essere appeso a un abete fosse presente. Ma sì, tutto sommato poteva considerarsi soddisfatto del lavoro.
Ora doveva solo evitare che Gramo distruggesse il frutto delle sue fatiche… Già, ma dov’era Gramo, l’odioso botolo nero?
Come a rispondergli, proprio in quel momento la porta di casa si aprì e comparve Lily, col viso arrossato dal freddo e un buffo cappello di lana colorata sui suoi folti capelli rossi. «Scusate il ritardo, ma il vostro cane non voleva saperne di tornare a casa».
Cane? Gramo!
«Aspetta, non farlo entrare… NOOOOO!» gridò Sirius, ma non fece in tempo. Già liberato dal guinzaglio, Gramo si fiondò nella stanza e mirò direttamente all’albero di Natale, abbattendolo e mandando in frantumi buona parte degli addobbi. I rami saltarono via dagli incastri, si piegarono, fu una tempesta di aghi finti in tutte le direzioni.
«Forse, se la base fosse stata aperta in modo da essere perfettamente perpendicolare, questo non sarebbe successo», riuscì a spiccicare o Nel senza vergogna nel totale silenzio che si era abbattuto sul salotto di casa Black. Gramo scodinzolava felice davanti a lei, senza rendersi conto del disastro che aveva appena causato.
«Lily», mormorò Sirius, sconvolto, «ti ho mai detto quanto adori il tuo tempismo?»
I Potter, Remus e la stessa Cornelia scoppiarono a ridere all’unisono, spezzando la tensione.
«Bene, i cani a pulire e gli adulti in cucina», trillò Nel asciugandosi gli occhi.
Sopraffatto dal mostruoso ammasso di cocci e spazzatura che aveva davanti, Sirius non riuscì a ribattere e si mise subito al lavoro, affranto. Tutta la sua fatica andata alle ortiche, dannazione!
«Toglimi una curiosità, Nel», sussurrò Remus all’orecchio della signora Black quando furono fuori portata, «ma che ha combinato perché tu lo riducessi a questo supplizio?»
Anche Lily e James erano curiosi di scoprire il mistero per cui erano stati pregati di tenere Gramo a casa loro per un paio d’ore, e il loro interesse era cresciuto quando Lunastorta era passato a prendere l’amico per assistere al più curioso degli spettacoli.
Cornelia sorrise, diabolica. «Assolutamente niente, ma ogni tanto lavorare gli fa bene, no? Così gli passa la voglia di mettersi nei guai».
I tre ospiti rimasero ammutoliti, e una voce giunse dall’altra stanza: «Ti ho sentito, e giuro che questa te la faccio pagare!»
Gramo abbaiò in sottofondo, tanto per dare ragione, almeno una volta nella sua vita di cane, al padrone.





Ed eccoci qui alla fine di questa storia, un po' fuori stagione... Spero che sia piaciuta, io mi diverto sempre a scrivere su questa banda di matti che Ladyhawke mi ha gentilmente messo a disposizione. Alla prossima!
Rowi
   
 
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