questa ff non è a scopo di lucro e ogni cosa è inventata dalla mia fantasia (purtroppo).
Cap. 1
Il ragazzo rassegnato si ferma ed entra in un bar, si siede ad un tavolino sul fondo per non essere riconosciuto, mette la borsa sulle gambe e pensa se è il caso di aprirla o di lasciarla dove l’ha trovata, sceglie di aprirla e trova vari foglietti, un pacchetto di fazzoletti, una vecchia macchina fotografica e un portafoglio nero con scritto Bea in bianco.
Lo apre e trova un fogliettino con scritto i numeri di cellulare dei genitori e il proprio, esita un attimo prima di comporre quel numero sul cellulare. Uno, due, tre, quattro squilli.
Bea:”Chi sei?”
-:”C-ciao, ho trovato la tua borsa.”
Bea:”Ti ho chiesto chi sei.” Dice lei seria.
-:”Sono Nicholas Jonas, Nick per gli amici.”
Bea:”Bene, ho trovato un riccone.” Dice acida. “Quando mi ridai la borsa?”
Nick:”Quando vuoi, oggi sono libero.”
Bea:”Ok, alle 15 da Starbucks, fatti trovare lì.” Senza aspettare una risposta la ragazza chiude il telefono.
Il giovane artista rimane per un attimo meravigliato da come è stato trattato dalla ragazza, guarda l’orologio, sono le 14.40 questo vuol dire che ha 20 minuti per raggiungere il bar.
Senza aspettare altri minuti si fa largo tra la folla e dopo poco è seduto in un altro tavolino con un frappe.
Bea arriva, lo riconosce e si siede davanti a lui.
Bea:”Mi dai la borsa?”
Nick:”Piacere Nicholas tu sei?” chiede sorridendo.
Bea:”Beatrice, per le persone che conosco Bea. Dimmi cosa vuoi sapere.”
Nick:”Vai a scuola?”
Bea:”Certo che ci vado, che domande sono?! Poi lavoro, in un negozio di vestiti. Ora puoi darmi la mia borsa?” dice secca e decisa.
Nick:”Io suono, ho un gruppo con i miei fratelli. La borsa te la do quando ho saputo chi sei.” Dice orgoglioso.
Bea:”Piacere, sono Beatrice, ho 17 anni, vivo con mio padre perché la mamma è morta 9 anni fa, vado bene a scuola, non ho amici tutti mi snobbano, ascolto solo musica italiana, sei felice?”
Nick:”Mi dispiace per tua madre. Perché solo musica italiana?”
Bea:”Mia mamma abitava a Milano, mi hanno abituata ad ascoltare quella musica.”
Nick:”Posso avere il tuo I-pod?” Bea non capiva cosa voleva questo ragazzo da lei.
Bea:”Perché dovrei dartelo?”
Nick:”Sono curioso. Te lo riporto domani.”
Bea:”Non ti conosco.”
Nick:”Fidati.”
Bea:”Di te?”
Nick:”Si.”
Dopo essersi convinta che non avrebbe fatto niente di strano al suo I-pod glielo lascia a si riprende la sua borsa, ognuno torna alla propria vita, per ora.
Appena arrivata a casa racconta l’accaduto al padre, da quando la madre li aveva lasciati si erano molto uniti, come al solito il genitore l’aveva raccomandata di stare attenta agli estranei e soprattutto a quelli famosi, dopo aver sentito la solita tiritera andò in camera sua e inizio a piangere su una vecchia felpa della madre.
Sapazio autrice:
Vi ringrazio per le visite e chi ha recensito :D
Giuly;