SALVE A TUTTI E RIECCOMI CON UN NUOVO CAPPI....CON L' AIUTO DELLA MIA BETA SPERO DI AVERLA RESA MIGLIORE....commentate i tanti anime pie o non continuo lo giuro...e adesso buona lettura...

COMMENTATE O NON CONTINUO....SKERZO....MA POVERE ANIME PIE COMMENTATE... UN KISS MARRION

QUATTRO CHIACCHIERE: AIUTO C' UN PROBLEMA DA RISOLVERE!

Inuyasha e kagome si avviarono verso i giardini del campus universitario, ognuno immerso nei propri pensieri... Nessuno dei due osò parlare durante il tragitto. Inuyasha era piuttosto combattuto: non sapeva con quale argomento iniziare, e si sentiva un perfetto stupido a non riuscire a parlare liberamente neanche con una ragazza disponibile come Kagome. La mora, dal canto suo, era curiosa di sapere cosa volesse dirle il suo migliore amico ma, allo stesso tempo, temeva che gli fosse accaduto qualcosa poichè, negli occhi, solitamente lucenti e capricciosi di Inuyasha, stavolta non riusciva a scorgere nient'altro che tristezza.

"Lo vedo pensieroso... Mi sembra... Beh, sì... Mi sembra così triste"

Kagome, nella sua ingenuità, iniziò a chiedersi se per caso non fosse lei la causa della tristezza dell'amico. Cominciò a domandarsi cos'avesse potuto fare di sbagliato, ma per quanto si fosse sforzata di trovare una ragione plausibile, non la trovò. Non poteva essere lei il motivo per cui Inuyasha era così giù di corda; dopotutto, lo aveva anche visto di rado nell'ultimo periodo. I due amici scorsero un fazzoletto di prato, piuttosto appartato. In silenzio, si sedettero l'uno accanto all'altra, nell'attesa che uno di loro spezzasse il silenzio imbarazzante che si era creato. Era piuttosto strano che fra loro due regnasse un tale disagio; in tanti anni di amicizia, non era mai accaduto che riuscissero a stare zitti per più di due secondi. Anzi, spesso accadeva che, parlando insieme, finivano per mangiarsi le frasi a vicenda.

In fine, fu Kagome a prendere la parola. Un altro secondo di silenzio e sarebbe scoppiata. Non aveva mai visto Inuyasha così abbattuto.

"Inuyasha, si può sapere che cos'hai?"

Il mezzodemone sussultò lievemente nell'udire la voce di Kagome. Era così immerso nei propri pensieri da non aver notato il nervosismo dell'amica. Per un attimo, si era persino dimenticato che lei fosse lì con lui. Iniziò a chiedersi come e quando erano arrivati sul quel prato... Decisamente, Inuyasha aveva la testa fra le nuvole già di suo, ed era innegabile... Ma ora stava davvero peggiorando!

"Scusa Kagome, sono un po' dissociato oggi" iniziò il ragazzo "E' che tre giorni fa, Kikyo è venuta a casa mia... E mi ha lasciato"

Kagome non poteva credere alle proprie orecchie. Inuyasha e Kikyo stavano insieme da anni... Decise di non chiedere nulla e lasciare che fosse lui a continuare il discorso. Era già abbastanza difficile parlarne.

"Mi ha detto che io non ho nulla da offrirle, perchè non ho il becco d'un quattrino. Ha detto che i suoi sentimenti per me sono cambiati e che le occorreva del tempo per riflettere... Però, oggi sono venuto a sapere da Miroku che si è già consolata con un certo Naraku" continuò Inuyasha "Così ho chiesto un po' in giro, e sono venuto a sapere che Naraku è il presidente della Mein&CO e... Non ci crederai mai, quindi leggi tu stessa!" così dicendo, il mezzodemone consegnò all'amica un quotidiano locale.

Kagome, ancora sconvolta, iniziò a leggere l'articolo in prima pagina, e per poco non le venne un colpo. Si voltò a guardare Inuyasha, sconvolta. Il mezzodemone annuì, tristemente.

"L'ha chiesta in moglie. Ed è così ricco da poterlo dire ai quattro venti... Insomma, quel tizio è una celebrità! E io mi sento a pezzi... Non so che fare"

Kagome, ancora incapace di parlare, iniziò ad avvertire un feroce formicolio alle mani. Se avesse potuto avrebbe preso Kikyo e ne avrebbe fatto un gustoso spezzatino. Come si permetteva, quella maledetta, di trattare così il suo Inuyasha?

A quel pensiero, Kagome avvampò... Da quando Inuyasha era 'suo'?

Decise di passarci sopra. La cosa di cui era certa era di odiare Kikyo con tutte le sue forze. Non l'aveva mai vista di buon'occhio. Non aveva mai creduto nella storia che Inuyasha aveva intrecciato con lei. Si vedeva lontano un miglio che quei due non erano fatti l'uno per l'altra... Ed evidentemente, Kikyo ci vedeva meglio degli altri, dal momento che aveva sfruttato il suo fidanzato con ogni mezzo, fin quando non le si era presentata un'occasione migliore. In ogni caso, non poteva esternare i suoi pensieri a voce alta; non davanti a Inuyasha. Lui non aveva bisogno dell'ennesima persona che chiamasse Kikyo con ogni genere di imprecazione; non aveva bisogno di una ragazza gelosa e furiosa, ma di un'amica. Inuyasha aveva bisogno di lei e, soprattutto, aveva bisogno di sfogarsi e di essere consolato.

"Perchè non me lo hai detto subito, Inuyasha?" chiese la mora "Io ti sarei stata vicina. Siamo amici da tanto tempo"

"Non so... Forse, non volevo assillarti con i miei problemi, e così ho lasciato perdere"

"Inuyasha, Inuyasha" cantilenò "Io ti capisco" Ed era vero: Kagome capiva perfettamente Inuyasha. Ciò che non capiva era come avesse fatto a buttare tre anni della sua vita con quella stronza?

"Però sappi che non dovrai farlo mai più! Ti avrei aiutato ad affrontare e risolvere ogni problema, in qualsiasi momento. Altrimenti, che ci sono a fare gli amici, se tu non ti confidi con loro?" chiese Kagome, dando una pacca sulla spalla ad Inuyasha. Il mezzodemone le sorrise; sapeva che Kagome gli avrebbe restituito il buonumore. Era vero: aveva amato Kikyo con tutto se stesso... Ma ogni volta che aveva un problema, non parlava con la sua fidanzata, ma con la sua migliore amica. Con Kagome.

"Lo so... E' solo che mi dispiaceva socciarti per una cosa del genere. Ho pensato che ti fossi rotta le scatole di sentire sempre le mie solite chiacchiere"

"Questo non accadrà mai, e poi dovresti lasciare a me la scelta di dirti se una cosa mi dà, o non mi dà, fastidio. Non credi?" chiese Kagome, sorridendo "E poi, hai ragione: mi sono rotta le scatole. Ma non dei tuoi problemi... Quanto del modo in cui li affronti"

"Che intendi dire?"

"Intendo dire che ti chiudi in te stesso" spiegò la ragazza "La vita va avanti, Inuyasha. Esci di più e dimentica Kikyo. Esistono tante belle ragazze!"

"Se fosse così facile..." sussurrò Inuyasha, sconsolato "E poi, esistono anche tanti bei ragazzi, no?" chiese il mezzodemone, alludendo al fatto che neanche Kagome aveva ancora superato il tradimento di Koga, e ora cercava di fargli la predica nonostante avesse la coda di paglia.

Kagome, a quella battutaccia si rabbuiò. Era vero: non era ancora riuscita a dimenticare Koga, ma non lo avrebbe mai ammesso. Non davanti a Inuyasha.

"Non dire stronzate! Per me Koga può fare quello che gli pare. Non è più affar mio" ribattè Kagome, iniziando a torturarsi i capelli, come ogni volta che era nervosa. "Non ci provare, sai?! Non dirmi cazzate, perchè lo so benissimo che sei ancora cotta di lui. Non mentire" la punzecchiò Inuyasha "Non a me"

E come ogni volta che Inuyasha la guardava in quel modo, Kagome si ritrovò a pensare che il suo migliore amico la conosceva troppo bene. Davvero troppo.

"Basta parlare di me" disse la ragazza "Stavamo discutendo dei tuoi problemi, non dei miei. C'è altro di cui vuoi parlarmi?"

"Beh... In effetti sì. Ironia della sorte, subito dopo che Kikyo ha detto che sono un povero squattrinato, ho scoperto di essere ricco sfondato!"

"Cosa?" strillò Kagome, sgomenta "E da quando? Com'è sta storia?"

Inuyasha non potè fare a meno di lasciarsi sfuggire una risata per la reazione esagerata di Kagome. In effetti, però, ci era rimasto secco anche lui quando aveva scoperto di avere un bel gruzzoletto da parte...

"Hai presente la società dei nostri genitori?" chiese il mezzodemone "In questi mesi i nostri padri si sono dati entrambi molto da fare per risolvere i problemi interni. Hanno rinnovato dei contratti, hanno esteso i loro contatti a delle filiali, hanno rimodernato il loro programma e..."

"Taglia corto, Inuyasha!"

"Si, scusa! In poche parole, la nostra azienda è famosa in tutto il mondo" rivelò Inuyasha, sfoggiando un magnifico sorriso a 32 denti.

"Davvero?" domandò Kagome, sconvolta "Alla faccia di Kikyo! Siamo ricchi!" esultò la mora, sprizzando allegria da tutti i pori.

"Già... Alla faccia di Kikyo... Però... Ehm..."

"Cosa c'è ancora?" chiese Kagome, notando l'aria imbarazzata di Inuyasha "Scusa, se è per la battuta su Kikyo, io..."

"Eh? No, no... Non è per quello" le disse Inuyasha, quasi cadendo dalle nuvole "Il problema è un altro"

Kagome attese che Inuyasha fosse pronto a parlarle, ma più il tempo passava, più il suo migliore amico sembrava avere difficoltà a scegliere le parole. Cosa poteva essere successo ancora? Dopotutto, Inuyasha le aveva sempre parlato di tutto... E allora perchè stavolta non riusciva a dirle di che problema si trattava? In fondo, non esistevano problemi che non potessero essere risolti. Stava per dirgli proprio questo, quando Inuyasha prese un lungo respiro ed iniziò a parlare...

"Vedi, stamattina ho parlato i miei genitori ... E ho scoperto una cosa che... Ehm... Credo ti interesserà sapere"

"A me? E perchè?" chiese Kagome, spaesata "Avanti, parla. Voglio sapere!"

"Prometti di non uccidermi?"

"Non lo so! Dipende da quando vorrai iniziare a parlare"

"Ok... L'hai voluto tu. Il fatto è che i nostri genitori hanno organizzato un matrimonio, per garantirci un futuro"

"Un matrimonio? Fra te e chi?" chiese Kagome, scioccata. Inuyasha guardò la sua migliore amica negli occhi, imbarazzato.

"Fra me e te"

"Aspetta... Non ho capito... Ripeti!"

Inuyasha prese un altro respiro, molto più lungo del precedente.

"I nostri genitori vogliono che ci sposiamo in modo da portare avanti l'azienda di famiglia, e non è tutto: anche mio fratello Sesshomaru è nella stessa situazione. Deve sposarsi con una certa... Rin... Sì, mi sembra che si chiami così" disse il mezzodemone, tutto d'un fiato "Kagome, mi dispiace davvero tanto!"

Ma Kagome era ormai assente.

"Kagome?" la chiamò Inuyasha, spaventato "Ehi! Kagome, di qualcosa! Avanti non farmi scherzi!"

"No!"

"No? Ma che vuol dire 'no'?

"NO VUOL DIRE NO!" gridò Kagome "No, Inuyasha io non lo accetto! Ho appena chiuso la mia storia con Koga e non ne voglio altre. Non voglio nessun ragazzo! E tu ora mi vieni a dire che, guarda un po', sono addirittura fidanzata con te e neanche lo sapevo? Non è possibile! Non ci credo! Deve essere un incubo! Io e te non potremmo mai sposa... Non riesco neanche a dirlo, cazzo!"

"Perchè, secondo te io sto messo meglio? Ti ricordo che tre giorni fa avevo ancora una fidanzata, che amo ancora, così come tu ami quel lupastro rognoso... Ops, Koga. Scusa, a volte mi dimentico il suo nome!"

Eppure, nell'esatto istante in cui lo disse, Inuyasha si rese conto di non essere più innamorato di Kikyo. Anzi, si rese conto di non averla mai realmente amata. Come si poteva amare una persona meschina come lei? Che lo aveva lasciato per sistemarsi con una persona più ricca di lui? No, decisamente, non provava più nulla per Kikyo. Ammesso che avesse mai provato qualcosa.

"Inuyasha, scusa... Lo so che tu non hai nessuna colpa, ma cerca di capirmi... Da single mi ritrovo 'quasi' sposata!" sospirò Kagome, affranta "Comunque sia, stasera parleremo con i nostri genitori ed esigeremo una spiegazione!"

"Sono d'accordo! Era appunto questo quello che volevo sentirti dire. Non voglio sposarmi solo perchè qualcuno me lo impone!"

"Lo stesso vale per me. I miei genitori mi hanno fatto il terzo grado per Koga, e adesso mi vogliono addirittura sposata con te. E' assurdo!"

"Mi piaci quando fai l'aggressiva" scherzò Inuyasha, rendendosi conto che in fondo non gli dispiaceva davvero.

"Anche tu mi piaci, quando prendi una posizione!" ribattè la ragazza, nonostante le lacrime di rabbia stessero iniziando a pungerle gli occhi.

"Dai, Kagome, non devi piangere. Vedrai che risolveremo tutto, in qualche modo"

"Sì... Si risolverà tutto"

"Stai bene?" chiese Inuyasha, abbracciando l'amica per consolarla. Con il dorso della mano le asciugò le lacrime, premurosamente.

"Sì" ed era vero: le braccia di Inuyasha avevano lo straordinario potere di scaldarle il cuore.

In fondo, loro due si erano sempre piaciuti.
Era davvero un peccato che lo avessero scoperto proprio nel momento in cui avrebbero dovuto lottare per impedire il loro matrimonio combinato.

"Hai detto che anche tuo fratello è nella nostra stessa situazione?" chiese Kagome, ricordandosi improvvisamente di quell'affermazione.

"Mh, beh... Sì. Perchè?"

"Come hai detto che si chiama la sua futura moglie?"

"Se non mi sbaglio, si chiama Rin"

Kagome sussultò e si liberò dall'abbraccio di Inuyasha.

"Merda!" disse semplicemente "Ti prego, fa che non sia lei!"

"Kagome...? Stai blaterando frasi sconnesse!" la imbeccò Inuyasha, scherzosamente.

"Inuyasha...?"

"Sì?"

"RIN E' MIA SORELLAAAAAA!!!!!!"

"Che cosa??"

Inuyasha non poteva credere alle sue orecchie. Kagome non poteva credere alle sue orecchie. Nessuno in quel momento poteva credere alle proprie orecchie. Era assurdo!

"Questa i nostri genitori ce la pagano!" gridò Inuyasha, alzandosi in piedi. Era furioso.

"Mio dio, povera Rin! Lei ha solo diciotto anni! Non può sposarsi! Non può!!!" gli fece eco Kagome, alzandosi a propria volta.

"Se è per questo, noi non siamo molto più anziani. Persino Sesshomaru, che ha solo ventitre anni, è ancora troppo giovane per sposarsi!"

"Non posso credere che i nostri genitori ci abbiano organizzato un piano del genere alle spalle! Mi rifiuto!"

"Anch'io! Ecco perchè ho escogitato un piano!"

"Cos'hai in mente?" chiese Kagome, riconoscendo lo sguardo spiritato di Inuyasha: quando lo aveva, erano guai in vista!

"Non così in fretta... Vediamoci a casa mia e parliamone a quattr'occhi. E mi raccomando, porta anche Rin!"

"Ci sto!"
ECCOLO QUIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII