Omaggio alla Mapina e al suo ultimo capolavoro
Touch
I
loro
respiri erano l’unica colonna sonora di quel momento
così bello, il momento in
cui avevano appena terminato di fare l’amore; i loro corpi e
le loro anime non
riuscivano a districarsi dal nodo che avevano creato per magia, come
sempre.
James
e Juliet avevano terminato di inaugurare
così il divano e il tappeto nuovi, arrivati da poco a
completare l’ultima
stanza rimasta da arredare della loro casa. La casa in cui avrebbero
molto probabilmente
vissuto assieme il resto della loro vita.
James
toccava la pelle della sua compagna incantato, affondando le dita in
quella
morbidezza così dolce da fargli venire ogni volta il
desiderio di assaggiarla e
morderla dovunque fosse possibile.
Era
come avere accanto una cascata di petali rosa chiaro così
vellutati e delicati
da essere quasi assurda l’idea di staccarsene per un solo,
breve secondo.
Il
calore che quel tocco trasmetteva a
James raggiungeva il suo cuore, il suo cervello e li facevano vorticare
come se
lui fosse stato in una giostra avventurosa dalla quale non avrebbe mai
voluto
scendere.
Stare
finalmente con l’amore della propria esistenza lo rendeva
felice, felice come
non lo era mai stato prima, con nessun’altra.
Poi
la
mano di James sfiorò le labbra di Juliet, che si dischiusero
in un sorriso muto
ma splendente.Non
c’era bisogno di parole, non dopo tutto
quello che avevano finito di dirsi poco prima, in silenzio, amandosi.
Ogni volta
come fosse l’ultima, ogni volta come se il mondo potesse
crollare e dividerli
di nuovo.
Ma adesso non sarebbe per niente andata così, James non avrebbe
perso Juliet di nuovo. Non
avrebbe più permesso al destino, a Dio o a chiunque altro di
strappargliela via
dalla mente e dalle braccia.
Ogni
momento che la guardava e la stringeva a sé, sentendo quella
sensazione di leggerezza
così pura da farlo volare quasi, voleva sempre porle la
stessa domanda: Vuoi sposarmi?,
cosicché da rendere il
loro legame permanente, indissolubile.
Ma,
non appena la situazione adatta si presentava, questa veniva
irrimediabilmente
rovinata da qualche imprevisto. Eppure James sapeva già cosa
fare: doveva solo
prendere quel’anello, dichiararsi e infilarle quel diamante
costatogli un
occhio della testa all’anulare.
Guardando
Juliet stringergli la mano e avvicinarla lentamente alla sua guancia,
James
sentì dentro di sé che doveva cogliere
l’occasione, in quell’istante preciso,
perché era tutto perfetto. Proprio come aveva sempre
sognato.
Piccola, vado un attimo in
camera, torno subito
– le sussurrò all’orecchio mentre la
biondina si avviluppava in una coperta
gettata ai loro piedi e si alzava dal tappeto per posarsi sul
sofà.
James
si infilò i jeans precipitandosi a rotta di collo nella stanza,
dischiuse l’armadio e
si piegò in basso, aprendo quella vecchia scatola bianca e
blu che occultava in
realtà lo scatolo di velluto blu scuro. Lo prese e lo
strinse forte tra le
mani, prendendo un respiro profondo per darsi forza mentre lo schiudeva
e si infilava
il gioiello nello scomparto dei pantaloni.
Amore cosa hai fatto?- chiese Juliet
baciandolo
mentre James si sedeva sul divano. I suoi occhi erano due acquamarine
scintillanti, così belle da ipnotizzare il suo uomo ogni
volta come se fosse la
prima.
Niente Jules, ho controllato il
cellulare che avevo lasciato di là-
mentì James . Posso chiederti un
piccolo
favore? Potresti chiudere gli occhi? – le chiese,
quasi mangiandosi le
parole.
Juliet
rimase perplessa.
Ok, James. Anche se lo sai,
odio le sorprese, quindi stai attento-
sospirò mentre stringeva le palpebre sigillandole come una
saracinesca.
Tranquilla- disse lui sottovoce mentre
estraeva
l'anello dalla tasca e si posizionava davanti a lei nella classica
posa da
dichiarazione, stringendo quel cerchio di platino tra le dita lunghe.
Adesso puoi aprirli- affermò
tenero.
Non
appena Juliet spalancò gli occhi e capì quello
che stava accadendo, iniziò a
commuoversi. Quando poi James le prese le mano sinistra, le lacrime
cominciarono a scenderle sulle guance, imperlandogliele.
Ok, mi ero preparato qualcosa
da dire, ma mi sono scordato tutto biondina. Allora, io e te siamo
stati già
assieme, in un’altra vita e miracolosamente stiamo insieme
anche in questa.
Credimi, averti qui, ogni giorno, é un regalo immenso. Ho
bisogno che tu stia
per sempre con me, perché se non ci sei mi sembra di
impazzire. Quindi, Juliet
Burke, vuoi sposarmi?
– proclamò James serio e sincero come era stato
poche volte in vita sua.
Juliet
scese dal divano inginocchiandosi all’altezza del suo
poliziotto, talmente
emozionata che tremava tutta.
Sì. Un milione di volte sì
James Ford-
furono le uniche parole che riuscì a pronunciare prima di
scoppiare
definitivamente a piangere dalla gioia.
Nell’attimo
in cui infilò il diamante al dito di Juliet, James
provò dentro di sé la
felicità più profonda mai sentita prima e la
consapevolezza che quel secondo
meraviglioso era il punto d’inizio del loro cammino.
Un cammino che non li avrebbe mai più visti separati.
***
L'ho scritta ieri
sera, dopo aver letto per l'ennesima volta la storia della Mapina mi si
é accesa la lampadina finale. Insomma, erano troppe volte
che questa proposal saltava!!! LOL
Comunque, la
Sibeluccia ha voluto che pubblicassi Touch ed ecco qui ^_^.
La trovo
tanto carina, mamma mia, ci sono delle parti in cui io stessa mi
fermavo e mi commuovevo da sola pensando Ah, che tenero Jim, adesso se
la sposa finalmente alla Juju sua *_*.
Fede e SiL,
grazie mille girls per i vostri commenti prima! :-*
E grazie
alle mie amiche per sostenermi così tanto, sempre.
Hugs!