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Autore: speranza19    23/04/2010    5 recensioni
I cinque sensi usati come filo conduttore per raccontare un pezzo di Suliet ♥
Genere: Romantico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Juliet, Sawyer
Note: Raccolta, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Suliet *Sawyer/Juliet*'
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Omaggio alla Mapina e al suo ultimo capolavoro

Touch

I loro respiri erano l’unica colonna sonora di quel momento così bello, il momento in cui avevano appena terminato di fare l’amore; i loro corpi e le loro anime non riuscivano a districarsi dal nodo che avevano creato per magia, come sempre.

James e Juliet avevano terminato di inaugurare così il divano e il tappeto nuovi, arrivati da poco a completare l’ultima stanza rimasta da arredare della loro casa. La casa in cui avrebbero molto probabilmente vissuto assieme il resto della loro vita.

James toccava la pelle della sua compagna incantato, affondando le dita in quella morbidezza così dolce da fargli venire ogni volta il desiderio di assaggiarla e morderla dovunque fosse possibile.

Era come avere accanto una cascata di petali rosa chiaro così vellutati e delicati da essere quasi assurda l’idea di staccarsene per un solo, breve secondo.

Il calore che quel tocco trasmetteva a James raggiungeva il suo cuore, il suo cervello e li facevano vorticare come se lui fosse stato in una giostra avventurosa dalla quale non avrebbe mai voluto scendere.

Stare finalmente con l’amore della propria esistenza lo rendeva felice, felice come non lo era mai stato prima, con nessun’altra.

Poi la mano di James sfiorò le labbra di Juliet, che si dischiusero in un sorriso muto ma splendente.Non c’era bisogno di parole, non dopo tutto quello che avevano finito di dirsi poco prima, in silenzio, amandosi.

Ogni volta come fosse l’ultima, ogni volta come se il mondo potesse crollare e dividerli di nuovo.

Ma adesso non sarebbe per niente andata così, James non avrebbe perso Juliet di nuovo. Non avrebbe più permesso al destino, a Dio o a chiunque altro di strappargliela via dalla mente e dalle braccia.

Ogni momento che la guardava e la stringeva a sé, sentendo quella sensazione di leggerezza così pura da farlo volare quasi, voleva sempre porle la stessa domanda: Vuoi sposarmi?, cosicché da rendere il loro legame permanente, indissolubile.

Ma, non appena la situazione adatta si presentava, questa veniva irrimediabilmente rovinata da qualche imprevisto. Eppure James sapeva già cosa fare: doveva solo prendere quel’anello, dichiararsi e infilarle quel diamante costatogli un occhio della testa all’anulare.

Guardando Juliet stringergli la mano e avvicinarla lentamente alla sua guancia, James sentì dentro di sé che doveva cogliere l’occasione, in quell’istante preciso, perché era tutto perfetto. Proprio come aveva sempre sognato.

Piccola, vado un attimo in camera, torno subito – le sussurrò all’orecchio mentre la biondina si avviluppava in una coperta gettata ai loro piedi e si alzava dal tappeto per posarsi sul sofà.

James si infilò i jeans precipitandosi a rotta di collo nella stanza, dischiuse l’armadio e si piegò in basso, aprendo quella vecchia scatola bianca e blu che occultava in realtà lo scatolo di velluto blu scuro. Lo prese e lo strinse forte tra le mani, prendendo un respiro profondo per darsi forza mentre lo schiudeva e si infilava il gioiello nello scomparto dei pantaloni.

Amore cosa hai fatto?- chiese Juliet baciandolo mentre James si sedeva sul divano. I suoi occhi erano due acquamarine scintillanti, così belle da ipnotizzare il suo uomo ogni volta come se fosse la prima.

Niente Jules, ho controllato il cellulare che avevo lasciato di là- mentì James . Posso chiederti un piccolo favore? Potresti chiudere gli occhi? – le chiese, quasi mangiandosi le parole.

Juliet rimase perplessa.

Ok, James. Anche se lo sai, odio le sorprese, quindi stai attento- sospirò mentre stringeva le palpebre sigillandole come una saracinesca.

Tranquilla- disse lui sottovoce mentre estraeva l'anello dalla tasca e si posizionava davanti a lei nella classica posa da dichiarazione, stringendo quel cerchio di platino tra le dita lunghe.

Adesso puoi aprirli- affermò tenero.

Non appena Juliet spalancò gli occhi e capì quello che stava accadendo, iniziò a commuoversi. Quando poi James le prese le mano sinistra, le lacrime cominciarono a scenderle sulle guance, imperlandogliele.

Ok, mi ero preparato qualcosa da dire, ma mi sono scordato tutto biondina. Allora, io e te siamo stati già assieme, in un’altra vita e miracolosamente stiamo insieme anche in questa. Credimi, averti qui, ogni giorno, é un regalo immenso. Ho bisogno che tu stia per sempre con me, perché se non ci sei mi sembra di impazzire. Quindi, Juliet Burke, vuoi sposarmi? – proclamò James serio e sincero come era stato poche volte in vita sua.

Juliet scese dal divano inginocchiandosi all’altezza del suo poliziotto, talmente emozionata che tremava tutta.

Sì. Un milione di volte sì James Ford- furono le uniche parole che riuscì a pronunciare prima di scoppiare definitivamente a piangere dalla gioia.

Nell’attimo in cui infilò il diamante al dito di Juliet, James provò dentro di sé la felicità più profonda mai sentita prima e la consapevolezza che quel secondo meraviglioso era il punto d’inizio del loro cammino.

Un cammino che non li avrebbe mai più visti separati.

***

L'ho scritta ieri sera, dopo aver letto per l'ennesima volta la storia della Mapina mi si é accesa la lampadina finale. Insomma, erano troppe volte che questa proposal saltava!!! LOL
Comunque, la Sibeluccia ha voluto che pubblicassi Touch ed ecco qui ^_^.
La trovo tanto carina, mamma mia, ci sono delle parti in cui io stessa mi fermavo e mi commuovevo da sola pensando Ah, che tenero Jim, adesso se la sposa finalmente alla Juju sua *_*.
Fede e SiL, grazie mille girls per i vostri commenti prima! :-*
E grazie alle mie amiche per sostenermi così tanto, sempre. 
Hugs!

 

 

  
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