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Autore: Nami    09/11/2003    1 recensioni
Shank il rosso giunge con i suoi uomini su un'isola dove incontrerà una misteriosa ragazza molto affascinante e dalle capacità fisiche straordinarie. Da che cosa saranno dovute? E inoltre per quale motivo Shank vuole ritrovarla? Più avanti si scoprirà che tra i due non c'è molta differenza di età e quindi qualcosa potrebbe anche scaturire..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 24: Tentativo disperato


Era già da un po' che il rosso se ne stava tranquillo, stava seduto e non fiatava nemmeno, guardava solo fuori dalla piccola finestrella. Era irriconoscibile ma almeno c'era un po' di silenzio.
"Oh Max.. chissà come stai piccola.."
Anche lui sapeva che si stava avvicinando la fine.. non avrebbe più potuto rivedere il suo Rufy e non avrebbe più vissuto per mare.. combattendo, divertendosi, bevendo sakè.. ma soprattutto non avrebbe più potuto vivere con Max. Pensava che il destino era stato crudele con lui. Aveva finalmente trovato l'amore quando per anni aveva pensato solo a divertirsi.. da quando aveva incontrato Max sentiva la fiamma della passione ardere nel suo cuore e niente avrebbe potuto spegnerla.. ma purtroppo la morte stava per farlo. Ben e gli altri sentivano di valere come niente, avevano garantito al loro capo che avrebbero trovato un modo per uscire da lì, invece era passata già quasi un'ora da quando lo avevano detto e ancora non muovevano un muscolo.
Nel frattempo il marine che Max aveva cercato di avvertire salì in salone, giungendo dal suo capo e dall'agente Chris.
CAPO: Allora, finalmente avete rimesso Goldron al suo posto!
MARINE: Si signore! Lo sa? Abbiamo messo in cella la regina delle comiche! Sto parlando della ricercata! Devo ammettere che io non sarei mai riuscito ad inventarmi di meglio! Sa cos'ha detto? Che Goldron ha piazzato un esplosivo durante la notte e che tutta l'isola sta per saltare per aria!
CHRIS: …
CAPO: Ha ha ha ha!
Nessuno voleva credere alle parole di Max. Questo perché lei era solo una deliquente, una spostata da giustiziare ed era chiaro che Goldron non aveva alcuna intenzione di aprire bocca. Aspettava solo di sentire il boom, prima di vedere tutto sparire davanti a sé.
Chris si incamminò verso la porta.
CAPO: Ehi! Dove vai?
CHRIS: A fare la guardia! Sa, quelli sono pirati! Non vanno sottovalutati solo perché si trovano dietro alle sbarre! Guardi cos'è successo con Goldron!
E sparì scendendo le scale e penetrando nel lungo corridoio in cui c'era la gabbia di Max. Sentiva la ragazza singhiozzare e si avvicinò alle sbarre vedendola raggomitolata sul letto con la testa nascosta tra le mani.
CHRIS: Lo so! E' brutto stare in una cella sapendo che ti attente la morte tra poco!
Max, sentendo la voce del suo vecchio amico, levò le mani dagli occhi e lentamente si tirò su, con gli occhi ancora pieni di lacrime.
MAX: Chris!
Riuscì solo a dire.
CHRIS: Credimi! Non avrei mai voluto che finisse così!
MAX: No! Non capisci! Ascolta io.. tu devi salvare quest'isola! Io morirò comunque ma non posso permettere che degli innocenti ci vadano di mezzo!
CHRIS: Allora è vera questa storia dell'esplosivo!
MAX: Certo che è vera! Che motivo avrei di inventarmi una cosa così importante? Ti prego Chris! Se c'è ancora un po' di fiducia tra noi.. allora fai come ti dico! E' situato al centro dell'isola! Purtroppo non so le coordinate esatte ma.. esploderà alle sette e se non agisci adesso sarà troppo tardi! Anche per te!
La ragazza si avvicinò alle sbarre fissando Chris negli occhi mentre le lacrime straboccavano dai suoi.
CHRIS: Max.. io.. non posso sapere se è vero quello che dici! Max chiuse gli occhi tristemente e sospirando si sedette a terra con la schiena appoggiata alle sbarre.
CHRIS: Però.. anche se io dovessi crederti.. da solo non posso fare molto! Anzi! Sarebbe più giusto dire niente!
MAX: Va bene ho capito! Dopotutto non è affar mio! Se non ti importa della tua vita né di quella di gente innocente, beh! Fa quello che ti pare! Io tanto in un modo o nell'altro entro stasera sarò all'altro mondo!
Il ragazzo posò una mano sul capo di Max che nonostante quello che era successo, non aveva mai dimenticato.
CHRIS: Max, io non ho mai smesso di volerti bene! Te lo giuro! Solo.. io non posso fare nulla per impedire l'esecuzione! Verrei fermato in qualunque modo.. o arrestato! E sarebbe tutto inutile!
E detto ciò lasciò Max nel suo dolore, percorrendo il corridoio inversamente.. ma non per tornare alla sala.. bensì, come aveva detto al suo capo, per raggiungere la cella di Shank. Scese al piano inferiore e superò una cella dopo l'altra, ognuna contenente qualche ex ricercato, fino ad arrivare d'innanzi a quella del rosso.
Tossicchiò per attirare l'attenzione e tutti posarono lo sguardo su di lui.
BEN: Che vuoi adesso?
Domandò il vice cercando di estrarre la sua amata pistola che non si trovava più alla cintola. Tutti erano stati disarmati prima di essere rinchiusi.
CHRIS: Io non sono quello che credete!
SHANK: Ah davvero? Non mi dire che anche tu ti sei camuffato e in realtà sei un ladro o qualcosa del genere!
Chris ridacchiò divertito, ripensando alla messa in scena del pirata, anche si si era fatto raggirare.
CHRIS: No, non era questo che intendevo! Solo.. io vorrei potervi aiutare!
Shank, con lo sguardo sempre rivolto alla finestra e gli occhi coperti dai suoi capelli rossi, sogghignò.
SHANK: Ma davvero? E sentiamo! Come avrebbe intenzione un agente del governo, di aiutare un branco di pirati sanguinari?
CHRIS: Non prendermi in giro di nuovo!
Lo rimproverò.
CHRIS: Siete pirati, ma di sicuro non siete poi così spietati! Dopotutto avete cercato di aiutare Max.. mi domando perché!
Disse incrociando le braccia al petto con aria sarcastica.
SHANK: Mh! Ti importa?
CHRIS: Neanche tanto! E' solo curiosità!
Yasop, sbadigliò e incrociando le braccia dietro alla testa rispose.
YASOP: E' la fidanzata del capo! Ti consiglio però di non toccare più questo tasto! E' vulnerabile lui su questo argomento!
Chris, sorrise.
"Lo sapevo!"
Si era accorto di quello che c'era tra i due, e un po' si sentiva dispiaciuto..
CHRIS: Allora non credo possa dirgli come sta!
Shank girò il capo verso di lui.
SHANK: Come sta!
Gli domandò immediatamente.
CHRIS: Oh, non era un tasto delicato?
SHANK: Dimmi come sta!
Ripetè più severamente.
CHRIS: Piange!
Rispose.
Shank sospirò addolorato. Pensava che piangesse per colpa sua e lui in quel momento non vedeva l'ora di morire. Era evidente che Max aveva paura di quello che stava per accadere, ma soprattutto si era sentita tradita da lui.
SHANK: Capisco!
CHRIS: Non sentirti in colpa!
Gli disse capendo ciò che pensava.
CHRIS: Lei è molto preoccupata per un altro motivo! Avete presente il caos di poco fa? Beh.. un tipo pericoloso era evaso e noi.. lo stavamo cercando. Finchè non lo abbiamo trovato davanti alla cella di Max!
SHANK: CHE COSA?
Gridò il rosso spaccando i timpani a tutti i presenti. Poi si diresse di corsa davanti alle sbarre lasciando che il mantello gli cadesse a terra.
SHANK: Che diavolo voleva dalla mia piccola?
Chris si grattò la testa perplesso. Ma quanto si era scaldato? CHRIS: Nulla..credo.. hanno solo parlato e.. dato che quel tipo è fuori di testa, le ha confessato una cosa che l'ha spaventata a morte!
SHANK: Cosa le ha detto!
Parve calmarsi.
CHRIS: Che alle sette salteremo tutti in aria!
Cadde il silenzio. Che diavolo stava dicendo quell'agente? Vaneggiava?
SHANK: Come scusa?
CHRIS: Ti spiego! Max sostiene che il tizio, abbia piazzato un esplosivo nell'isola programmato per esplodere alle sette di stasera! Lui ce l'ha con tutti coloro che popolano questo posto! Solo che.. nessuno le crede ovviamente!
Shank fissò Chris minacciosamente.
SHANK: Nemmeno tu immagino!
CHRIS: E chi l'ha detto?
Ribattè lui.
SHANK: Tredici anni fa l'hai allontanata solo perché aveva angiato un frutto maledetto! Adesso l'hai rinchiusa in cella! Come posso pensare che credi alle sue parole?
Chris sospirò.
CHRIS: Fammi finire! Max è triste, in pena per la sorte di tutti quanti noi e della gente all'oscuro di tutto!
SHANK: Lo vedi? Max si preoccupa sempre per tutti! Ha a cuore la sorte di ogni singola persona innocente! Come si può pensare che è pericolosa? E' solo una donna dolce e sensibile con una vita difficile alle spalle!
Chris prese una sedia e si sedette appoggiato al muro, assumendo la posizione di guardia.
CHRIS: Guarda che io non ho mai dato retta alla taglia!
SHANK: Bugiardo! Non mi sembravi molto gentile nei suoi confronti!
CHRIS: Io devo solo sottostare agli ordini! Ma non mi piace vedere Max dietro alle sbarre! Io le ho sempre voluto bene! E' stato il mio primo amore!
Silenzio. Ora nessuno ci capiva più nulla. Da che parte stava realmente quello?
CHRIS: Forse pensate che vi stia ingannando ma.. io.. tengo a lei, molto! E sono felice di vedere che ha trovato un uomo che l'ama e che fa di tutto per proteggerla! Anche se avrei voluto essere io quell'uomo!
SHANK: Eh! Ti è andata male amico! Lei è mia adesso!
Ben si accese una sigaretta, la quinta che si fumava da quando erano ingabbiati.
Poi si alzò, raccolse il mantello del suo capitano e glielo rimise in spalla.
BEN: Bando alle ciance!
Disse appoggiandosi al cancello con la schiena.
BEN: Non credo che tu sia venuto qui da noi solo per parlarci dei tuoi sentimenti per Max!
Chris sollevò il capo appoggiandolo contro al muro e posando lo sguardo sul soffitto.
CHRIS: No infatti!
Rispose.
CHRIS: Sono qui perché ho bisogno del vostro aiuto!
SHANK: E che aiuto potremmo darti noi da dietro alle sbarre?
Chris si sollevò pesantemente dalla sedia. Si avvicinò al cancello, frugò rapidamente in tasca tirando fuori un mazzo di chiavi e ne infilò una nella serratura aprendo la gabbia mentre Ben cadeva a terra preso alla sprovvista e Shank e gli altri seguivano il percorso del cancello che si spalancava.
CHRIS: Così va meglio?
Domandò riponendo le chiavi nella tasca.
YASOP: E di preciso, cos'è che dovremmo fare per aiutarti?
Domandò il pirata dai capelli ricci alzandosi dalla panca.
CHRIS: Io non credo che Max sia una pallista! Non penso che si sia inventata tutto! Vorrei dunque che voi e lei mi aiutaste a salvare l'isola!
Shank si strinse il mantello addosso più accuratamente ghignando in seguito.
SHANK: He! Questo ti costerà il lavoro!
CHRIS: Credi che non lo sappia?
E silenziosamente si recarono al piano superiore.
CHRIS: Allora! Tu rosso vieni con me! Liberiamo Max! Quanto a voi ascoltatemi! Di sopra c'è la sala del capo in cui siete già stati! Il capo è solo con un marine! C'è una porta di servizio laggiù! Entrerete da lì, coglierete il capo di sorpresa! Le vostre armi sono tutte in quell'armadietto! Mi raccomando però! C'è un campanello che funge da allarme sul tavolo! Dovete impedirgli di pigiarlo e chiamare i rinforzi, altrimenti sarà stato tutto inutile! Ah e un'altra cosa! Come sapete qui è pieno di marine! Quindi è inutile che vi dica che…
Lucky interruppe l'agente.
LUCKY: Santo dio! Ma quanto parla questo?
YASOP: Abbiamo ricevuto il messaggio bello! Se incontreremo qualche marine sulla nostra strada lo prenderemo a calci nel didietro! Vamos?
E seguito da Ben, Lucky e gli altri, Yasop scomparve dietro alla porta di servizio lasciando Chris con un dito alzato e la bocca spalancata.
Shank sorrise divertito chiudendo la bocca dell'uomo con la mano.
SHANK: Che ci vuoi fare? Siamo fatti così!
Chris tossicchiò per riprendere serietà.
CHRIS: Beh, andiamo a liberare la tua fidanzata?
E fece cenno a Shank di seguirlo.
CHRIS: Dobbiamo stare attenti! Io lavoro in questa sede da due anni ormai! So bene quanto sia difficile per dei pirati lasciare il luogo senza farsi notare! Non so come abbia fatto Goldron ma è praticamente impossibile per voi! Quindi cautela, d'accordo?
E si fermò davanti alla cella di Max che sentendo la voce di Chris si avvicinò alle sbarre.
MAX: Con chi stai parlando?
Gli domandò con aria interrogativa.
CHRIS: Con lui!
Rispose tranquillamente l'agente.
MAX: Con lui chi?
Quella domanda lo spiazzò. Al che si voltò e si accorse che era da solo, Shank non c'era, era sparito. E lui come un babbeo parlava all'aria!
CHRIS: Oh beh.. emm.. sono venuto a liberarti!
Sviò il discorso estraendo la chiave. Max rimase sorpresa. MAX: Eh? Perché?
CHRIS: Beh? Non vuoi salvare l'isola?
MAX: Mi stai dicendo che..?
CHRIS: Certo che ti credo sciocchina! Cosa pensavi, che ti credevo una pazza? Non ti preoccupare! Avrai anche l'aiuto dei tuoi compagni pirati.. e del tuo fidanzato!
Le disse spalancando il cancello.
MAX: Shank! Come sta? Dov'è?
CHRIS: Beh.. era qui.. fino a un attimo fa…
Il rosso si era nascosto dietro l'angolo. Non aveva il coraggio di affrontare Max. Proprio non ce la faceva anche se aveva una gran voglia di stringerla tra le braccia affondando il dolce viso di lei nel suo petto.
CHRIS: Per la verità.. credo abbia paura di vederti!
Disse chiaramente lui sputtanando il rosso che si portò una mano davanti alla faccia.
MAX: Come? Non capisco!
CHRIS: Invece è facile da capire Max! Lui teme di averti ferita! Ha paura che ce l'abbia con lui perché ha fallito il piano! Max sentì un tuffo al cuore. Ecco un'altra prova del suo amore. Quanto era dolce.
MAX: Non è così! Io sono anzi fiera di lui e del coraggio che ha dimostrato! Sono felice di quello che ha rischiato solo per proteggere me!
Shank, che sentiva ogni parola, si sentiva sollevato. Lei non ce l'aveva con lui, la sua Max non era arrabbiata.
MAX: Senti Chris.. vorrei che tu mi spiegassi una cosa! Dicevi sul serio prima, quando mi hai detto che mi hai sempre voluto bene?
Chris sospirò nuovamente, come era solito a fare. Poi prese a guardare Max negli occhi.
CHRIS: Se tredici anni fa non ti ho più rivolto la parola non era perché non volevo più avere nulla a che fare con te, ma solo perché i miei mi proibirono di vederti! Per quello ho dovuto allontanarti! Ma non ho mai avuto paura di te, dopo aver saputo che avevi mangiato il frutto del diavolo! Quando sei fuggita dall'isola ho capito di averti persa per sempre e così è stato! Siamo cresciuti entrambi l'uno lontano dall'altra, per tredici lunghi anni! Due anni fa mi sono iscritto qui perché volevo che la giustizia facesse il suo corso! Ma mi sono pentito! Qui si pensa solo a giustiziare i ricercati meno insignificanti o arrestare dei poveretti che hanno rubato del cibo solo per non morire di fame! Non sai quanta gente c'è qui, in gabbia, povera, senza avere mai avuto un tetto sulla testa o una famiglia! Perciò basta! Ora voglio agire di testa mia! Perdonami bellezza! Io, tengo molto a te! Sai, un giorno mi sono visto arrivare una taglia e ci ho trovato il tuo nome! Ho fissato il tuo volto in foto e ti ho riconosciuta subito! Ho visto che portavi ancora al collo il ciondolo di tua madre! Nonostante lei e tuo padre ti avessero allontanata trattandoti freddamente non te ne sei mai separata eh?
Shank si sentiva irritato. Quello sapeva più cose di lei di quante ne sapesse lui! Si sentiva inferiore e non era una bella sensazione! Per un attimo considerò Max un'estranea.. ma non avrebbe permesso a Chris di prendersela, eh no! Lei apparteneva a lui e a nessun altro!
MAX: Chris!
Riuscì solo a dire prima di abbracciarlo. Shank decise di uscire dal suo nascondiglio e incrociò la braccia irritato quando vide l'agente portare le mani intorno alla vita della sua ragazza.
SHANK: Ok! Ora basta! Su, staccati un po' da lei!
Disse a Chris separandolo imbronciato da Max.
CHRIS: Ehi! Calmo! Ho solo abbracciato una vecchia amica!
E si diresse verso la porta per controllare che non arrivasse nessuno.
Max sorrise, felice di vedere il suo uomo.
SHANK: Tutto bene piccola?
MAX: Adesso si!
Gli rispose gettandosi tra le sue braccia portando le sue intorno al suo collo.
SHANK: Bene!
Continuò lui separandola da sé e baciandola sulle labbra. Chris si dovette voltare con aria disgustata mentre quei due pomiciavano davanti ai suoi occhi.
CHRIS: Non per essere scortese, credete.. ma avete intenzione di rimanere con le bocche incollate ancora per molto o volete aiutarmi a salvare l'isola? Dopotutto Max sei tu che hai parlato dell'esplosivo.
I due recuperarono la ragione, anche se a malincuore.
MAX: Si, certo! Solo.. non credo sarà facile uscire di qui!
CHRIS: Per questo c'è il sottoscritto ad aiutarvi, non ci hai pensato? Su, di qua, presto!
E li fece uscire dal cancelletto seguendoli e richiudendo la porta di ferro alle sue spalle.
LUCKY: Queste scale vanno avanti ancora per molto?
Si lamentò il grassone aggrappandosi alla ringhiera per non rotolare giù.
YASOP: Se tu mangiassi meno coscioitti e dimagrissi un po' forse ti muoveresti con più velocità e agilità e non ti stancheresti dopo aver fatto tre gradini! Con la ciccia che ti ritrovi sei troppo pesante!
Sdrammatizzò Yasop mentre le risa dei compagni si facevano sempre più grosse e fastidiose.
LUCKY: Fa' poco lo spiritoso! Pensa piuttosto a muovere quel sedere! Avanti di questo passo arriveremo domani pomeriggio!
YASOP: Oh, scusami! Veramente io non correvo apposta per non lasciarti indietro.. ma se mi ringrazi in questo modo puoi anche fotterti!
E iniziò a correre lungo le scale seguito dagli altri mentre il povero Lucky ansimava trattanendosi per la ringhiera.
LUCKY: Ehi voi! Aspettami! Vi sembra questo il modo di trattare un vostro compagno? Oh.. oooooooooh!
E con il suo "dolce" peso finì col perdere l'equilibrio e agitando le braccia cercò di non cadere ma fu tutto inutile. La sua pesante schiena lo sbilanciò e finì col rotolare giù rimbalzando tra uno scalino e l'altro ritornando al punto di partenza.
LUCKY: Ahi ahi ahi ahi ahi! Fortuna che la mia ciccia mi ha fatto da cuscino!
E si rialzò faticosamente massaggiandosi la testa.
MARINE: Ehi tu!
Una voce attirò la sua attenzione.
MARINE: Sei uno dei pirati della ciurma del rosso! Si può sapere come diamine hai fatto a liberarti? Alza lentamente le braccia senza fare storie.. o forse dovrei chiamarle prosciutti? Ha ha ha ha ha!
Lucky si scroccò le dita e si avvicinò al marine afferrando la canna del suo fucile piegandolo in due senza il minimo sforzo facendo passare la voglia di ridere al marine.
LUCKY: E tu ti sei guardato? Sei talmente magro che tra un po' ti essiccherai!
L'uomo buttò quello che restava del fucile ed estrasse la spada.
MARINE: Questo potrebbe costarti molto caro! Seguimi senza fiatare!
Ma Lucky estrasse la sua pistola e premette il grilletto colpendo in pieno la spada del marine facendogliela cadere di mano!
MARINE: Ah… oh oh!
LUCKY: Vuoi ancora sfidarmi?
MARINE: Maledetto grassone!
LUCKY: Ah è così? E allora sta a vedere cosa sono in grado di fare con la mia ciccia!
Si avvicinò nuovamente all'uomo e con forza gli tirò una panciata che lo fece volare fuori dalla stanza.
LUCKY: Ha! Tutti non fanno che deridermi! Ma io vado fiero del mio lardo!
E dopo aver fatto un profondo respiro prese a correre lungo le scale per raggiungere gli altri.
YASOP: Ragazzi.. Lucky non aveva tutti i torti però! Queste scale sembrano interminabili! Come diamine fanno i marine a scenderle e a salirle in continuazione?
BEN: Ci saranno abituati!
Osservò il vice. Poi qualcuno li costrinse a fermarsi. Due agenti si piazzarono davanti a loro.
AGENTE 1: Fermi dove siete! Guai a voi se proseguite di un passo!
AGENTE2: Mi piacerebbe sapere come siete evasi.. ma non importa! Ora vi ci rispiediamo a pedate nel didietro!
Ben sbuffò, dopodichè si avvicinò ai due.
AGENTE 1: Ehi! Mi sembrava di essere stato chiaro!
Ed estrasse la sua pistola.
BEN: Metti giù quell'arnese! Forse tu non sai con chi hai a che fare!
Lo minacciò ma senza risultato. Tipi duri quei due.
AGENTE 2: Poche chiacchiere! Voltatevi con le mani sulla testa!
Ben si tolse la sigaretta ormai mezza consumata dalla bocca.
BEN: E va bene! Visto che non volete darmi ascolto..
Posò violentemente la sigaretta sulla fronte di uno dei due, che urlò di dolore portandosi le mani alla testa facendo cadere l'arma e mugugnando chinandosi a terra. Il suo collega caricò a dovere la sua arma e fece per premere il grilletto quando Ben estrasse la sua grossa e fidata pistola sparando il colpo prima di lui che fini in pieno craniomandandolo all'altro mondo.
BEN: Non abbiamo tempo da perdere con voi! Siamo dei veri pirati che vi aspettavate?
L'agente "bruciato" dalla sigaretta tremò dalla paura e subito fuggì con la coda fra le gambe.
YASOP: Eh! Il prossimo turno tocca a me però, eh?
Sghignazzò Yasop proseguendo nel cammino scavalcando il cadavere dell'agente.
SHANK: Questi corridoi sono tantissimi! Come fate a non perdervi qui dentro?
Domandò Shank grattandosi la testa scrutando i corridoi che attraversavano.
CHRIS: Beh.. una persona come te, che non è mai stata qui di sicuro si perderebbe se non fosse guidato! Noi che ci lavoriamo da tempo ormai conosciamo questo posto come le nostre tasche!
SHANK: Oh, beh.. se lo dici tu..
Quel posto era effettivamente un labirinto. Forse era stato costruito a quel modo apposta perché i prigionieri non potessero tentare la fuga.. ma allore, pensava Max, come aveva fatto quel pazzo di nome Goldron a uscire dalla sede e rientrarci senza essere nemmeno visto?
MAX: Senti Chris.. esattamente come pensi di farci uscire? Se il tuo capo ti vede con noi appresso ti farà sicuramente delle domande e allora.. sarà la fine di tutto.. ci hai pensato?
Shank afferrò la sua mano.
SHANK: Eddai piccola, non pensare al negativo!
Aveva ragione. Lei non doveva arrendersi in partenza
… doveva combattere e soprattutto fidarsi del suo uomo, dei suo amici e di Chris… correvano a passo veloce finchè Chris non si fermò all'angolo appoggiandosi al muro cercando di non farsi vedere.
SHANK: Mh?
Domandò il pirata.
Chris portò un dio davanti alle labbra intimando al rossino di fare silenzio. Dei marine passarono chiacchierando tranquillamente finchè non si udirono i loro passi in lontananza.
CHRIS: Via libera!
Disse. E subito il trio iprese il cammino.
Ma andiamo a vedere cosa stanno facendo gli altri avventurieri.
Yasop si fermò davanti ad una porta d'acciaio e sentì una profonda voce famigliare da dietro alla barriera che separava la rampa dalla sala.
YASOP: Ci siamo ragazzi!
Esclamò. Erano tutti pronti a sfondare la porta e a darci dentro assaporando il pericolo di quell'avventura in cui si stavano inoltrando. Ma una voce trafelata li costrinse a distrarsi.
LUCKY: Anf! Anf! Anf! Raga…zzi! Brutti…anf! Vili traditori!!!!
Il grassone saliva uno scalino alla volta ansimando e tenendosi faticosamente alla rinchiera per non rotolare nuovamente giù dalle scale.
YASOP: Ah! Hai fatto prima di quanto pensassi!
LUCKY: Chiudi il becco e cerchiamo di concludere questa storia il prima possibile! Dobbiamo pensare alla salvezza di zucchero!
Ben buttò a terra la sigaretta ormai esaurita e la calpestò con il piede.
BEN: Qui siamo tutti in pericolo Lucky.. non solo Max…
LUCKY: Si, ma zucchero prima di tutto! E' per lei in fondo che siamo qui!
Decisero tutti di lasciarlo perdere e di occuparsi piuttosto del capo della sede. Sistemato lui avrebbero avuto meno problemi.
YASOP: Diamoci dentro ragazzi!
Esclamò Yasop estraendo la pistola.
Ben tirò un calcio alla porta di servizio che si spalancò.
Immediatamente il capitano e il marine che stava con lui sussultarono voltandosi verso la porta mezza distrutta per il potente calcio del vice della ciurma. I pirati puntarono le armi contro i due più sicuri che mai.
CAPO: Chi diavolo vi ha fatti uscire dalla cella?
Esclamò l'uomo preparandosi a pigiare il bottone sulla scrivania.
BEN: Alzate le mani senza storie!
Immediatamente il marine sollevò le braccia tremando di paura mentre il capo sudava freddo. Avvicinò sempre più la mano al pulsante ma Yasop fu più veloce e sparò un colpo sul tavolo distruggendo il tasto di allarme costringendo l'uomo a scattare all'indietro ricadendo sulla poltrona con gli occhi e la bocca sbarrati.
YASOP: Allora? Hai ancora voglia di fare lo spavaldo?
Deglutì. Era da solo e anche se avrebbe potuto impugnare il suo fucile avrebbe comunque perso la battaglia in partenza. Erano troppi per lui.. Lentamente Ben gli si avvicinò metre quest'ultimo si alzò velocemente dalla poltrona che iniziò a roteare su se stessa. Il vice risistemò il piccolo fucile nella cintola, sarebbe stato inutile usarlo contro uno di un simile livello.
CAPO: Stai indietro! Stai indietro!
BEN: Sennò?
Gli chiese minacciosamente provocando sempre più terrore sul volto del capo.
CAPO: CHRIS!
Urlò.
CAPO: CHRIS! VIENI QUI IMMEDIATAMENTE!
Silenzio. Nessun rumore di passi, nessuna risposta.
BEN: Chiama finchè ti pare ma dubito che lui corra in tuo aiuto!
CAPO: Cosa?
Gli tornarono in mente le parole dell'agente. "Vado a controllare quei pirati! Non dobbiamo sottovalutarli solo perché sono dietro alle sbarre!"
CAPO: Ora capisco! E' stato lui! Lui vi ha liberati.. quel traditore!
Digrignò i denti e strinse i pugni.
BEN: Dì le tue ultime preghiere!
L'uomo cadde a terra trascinandosi all'indietro finchè non giunse contro la parete fissando di continuo la porta che lo avrebbe portato in salvo nei corridoi, che gli avrebbe permesso di chiamare i rinforzi.. perché da solo non valeva niente, questa era la verità.. ma il vice, né i suoi compagni gli avrebbero mai permesso di fuggire. Ben si scroccò le dita e subito tirò un pugno in faccia al capo. Il marine, che ancora teneva le braccia alzate senza riuscire a muoversi dalla paura chiuse gli occhi pesantemente mugugnando per le continue botte che il suo principale si stava beccando. Quando trovò la forza di riaprirli vide il suo capo a terra con il volto insanguinato e con gli occhi a spirale, completamente fuori gioco.
BEN: He! Sei solo un principiante! Ti consiglio di trovarti un altro lavoro! Non credo che standotene tutto il giorno seduto sulla tua comoda poltrona darai un contributo alla società! Sput!
E sputò come un vero uomo per terra dirigendosi verso la poltrona e sedendosi incrociando le gambe sul tavolo fissando il marine impietrito dal suo sguardo truce.
BEN: Ora qui comandiamo noi! Credo che sarebbe meglio se tu tenessi compagni al tuo capo!
E subito Yasop si fece avanti ridendo divertito. Il marinaio non riusciva minimamente a indietreggiare, né ad abbassare le braccia e finì con l'incassarsi un pugno nello stomaco sciogliendosi per terra come un verme strisciante.
LUCKY: Dunque.. ora dovremmo aspettare il capo, Zucchero e l'agente, giusto?
Così si sedettero tutti a terra aspettando con impazienza l'arrivo del trio per rientrare in azione.
SHANK: Si può sapere che razza di strada ci stai facendo fare?
Chiese Shank spazientito all'agente.
CHRIS: Senti bello, già ti sto salvando la pelle, quindi vedi di non criticarmi! Siamo costretti ad allungare o verremo scoperti! E tu non vuoi che la tua adorata Max venga rinchiusa nuovamente, vero?
SHANK: Ok! Ho recepito il messaggio!
Detestava farsi mettere i piedi in testa da quel pivello ma in quel momento Max era l'unica cosa importante per lui. La voleva aiutare e non avrebbe commesso errori. Nemmeno uno. Solo per lei..
MAX: Quanto manca?
Però dopotutto anche la stessa ragazza cominciava ad essere stufa di sgattaiolare da un vicolo all'altro, giù da una scala, su da un'altra, dentro a un corridoio, fuori da un altro.
CHRIS: Ti ci metti anche tu adesso?
Continuava a pensare che il rosso aveva avuto una cattiva influenza su di lei.. stava diventando come lui.. scorbutica e impaziente..
SHANK: Beccati questo!
Gli sussurrò trionfante contento di avere la sua piccola dalla sua parte.
CHRIS: Taci rosso!
E continuarono imperterriti a muoversi di nascosto.
Doveva andare tutto liscio. Max non poteva permettere quella catastrofe.. non poteva permettere che l'isola saltasse per aria.. ma il fatto era che.. forse voleva soprattutto salvare se stessa.. si sentiva male per questo.. in gioco c'erano molte vite ma soprattutto le loro, la sua e quella di shank. Come si sentiva egoista.. in quel momento pensava al futuro.. pensava a lei, seduta comodamente sulla sdraio sotto il sole sul ponte della loro nave, indossando i suoi scuri occhiali da sole leggendo un libro rilassante.. e accanto a lei, in quell'immagine che si stava creando nella mente, c'era lui.. il suo lui.. a distoglierla da quei bei pensieri fu la voce di Chris che avvertì la coppia del loro arrivo alla sala.
Chris spalancò la porta pregando perché tutto fosse andato secondo i piani. Alzò lo sguardo e vide Ben comodamente spaparanzato sulla poltrona e Yasop e compagnia che russavano pesantemente. Finì con l'inciampare nel corpo privo di sensi del suo capo sbattendo violentemente il naso. CHRIS: Ahio!
Riuscì solo a dire mentre tutti si risvegliavano di colpo dal loro sonno.
SHANK: Caspita! Sei furbo e intelligente ma.. accidenti se sei distratto!
Chris mugugnò qualcosa che risultò incomprensibile, in quanto aveva ancora la faccia spiaccicata per terra. Ben si sollevò dalla poltrona avvicinandosi all'agente, lo afferrò per la maglietta e lo tirò su rimettendolo in piedi.
CHRIS: Thanks!
Esclamò massaggiandosi il naso rosso.
CHRIS: Ottimo lavoro ragazzi! Lo avete steso eh?
BEN: Un gioco da ragazzi!
Shank si portò davanti a tutti come un vero leader. Diede l'ordine di uscire dalla base e cercare di fermare l'esplosivo. Fu così che nel giro di cinque minuti giunsero all'uscita ma furono fermati ovviamente da un marine all'ingresso.
MARINE: Fermi dove siete! Agente Chris! La stanno rapendo? Non si preoccupi! La salvo io!
Max si scmbiò un'occhiata con Shank, sospirò e si avvicinò al marine che le puntò contro il suo fucile.
MAX: Non abbiamo tempo da perdere con un imbecille!
L'uomo si preparò a sparare, era chiaro che quell'offesa gli aveva dato parecchio fastidio.
MARINE: Mi risulta che sotto tiro ci sia tu! Chi è l'imbecille adesso?
MAX: Oh, per l'amor del cielo!
E gli scagliò un pugno in faccia talmente violento che gli ruppe quasi tutti i denti facendolo rotolare a terra per il dolore.
Shank si portò due dita in bocca e fischiò euforico.
SHANK: Sei grande bambolina!
Esclamò mentre la donna spalancò la porta. Non avrebbe mai pensato di riuscire ad attraversarla reacndosi all'aria aperta, non per essere giustiziata ma per compiere un atto nobile.
CHRIS: Ascoltatemi! Ci dobbiamo dividere! Rechiamoci nella zona centrale e che dio ce la mandi buona!
Corsero tutti a più non posso pronti a fare gli eroi.
CHRIS: Max! Muoviti!
Gridava Chris.
La giovane si era fermata a guardare Shank. D'improvviso fu colta da una strana paura, terribile..
SHANK: Su, vai con lui! Sei in buone mani!
MAX: …
Annuì lentamente. Fece per raggiungere l'agente ma poi si fermò e si portò le mani dietro al collo, sotto i lunghi capelli. MAX: Tieni questa!
Si tolse la collana che portava perennemente da anni e la porse a Shank.
SHANK: Mh?
MAX: Beh, ti porterà fortuna.. credo..
SHANK: Ma.. è un regalo di tua madre.. non puoi darlo a me in un momento simile!
Max sorrise, poi scosse il capo.
MAX: A me non serve affatto! Ho già avuto fin troppa fortuna!
Il rosso osservava la ragazza perplesso, senza riuscire a seguire il suo discorso.
MAX: Ho incontrato te!
Gli disse prendendogli la mano chiudendovi dentro la collana.
SHANK: Max!
Disse solamente sorridendole come era solito a fare. A quella sua esclamazione si era sentito bene.. felice.. sereno..
SHANK: Ti ringrazio!
Ripose il ciondolo in tasca.
SHANK: Allora tu tieni questo!
Si tolse il mantello e lo posò sulle spalle della ragazza.
CHRIS: Max! Muoviti! Abbiamo poco tempo!
Disse prontamente che lo avrebbe raggiunto immediatamente. Afferrò nuovamente la mano di Shank e la baciò.
MAX: Stai attento!
SHANK: Anche tu!
E si separarono dirigendosi nella direzione opposta!
Ogniuno si procurò degli attrezzi per scavare. La gente osservava la scena in silenio senza capire la situazione. Vedeva solo una grande agitazione addosso a coloro che scavavano il terreno e comprese che qualcosa non andava. Ormai mancava solo un'ora all'esplosione. Avevano solo sessanta minuti per trovare la bomba e disinnescarla e ritornare alla vita di sempre. Lentamente contavano i secondi, i minuti, con il cuore in gola. Stavano letteralmente distruggendo il terreno.. senza risultati. L'esplosivo era situato nella zona centrale.. ma dove? Il fiato ormai era corto e non nessuno sapeva quanto ancora poteva durare quel tentativo disperato..
  
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