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Autore: e l l i e    25/04/2010    0 recensioni
Se mi avresti ucciso sarebbe stato meglio. Ripenso spesso se te l'avessi quale sarebbe stata la tua reazione. Prima baciami fallo per compassione , fallo con irruenza, diventa un altro per rendermi felice. Prendimi con forza, utilizzami come un oggetto se vuoi, fai ciò che nessuno ha mai fatto. Feriscimi, fammi morire tra le tue braccia , rendimi inerme davanti ai tuoi smeraldi verdi che mi hanno dolcemente rovinato la vita. Divertiti, ma anche se per gioco ti ho avuto davvero. Stringimi forte, rompimi come cristallo, sfonda quel cuore che è sempre stato tuo, un amore impossibile, un amore vero? La risposta ad ogni tua domanda è perchè ti amo. ,ia prima FF spero vi piaccia buona lettura ed esprimete il vostro parere
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Georg Listing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Uccidimi. Fallo"
Gli stringo il colletto della maglia avvicinandolo in un gesto irruento a me. Lo fisso negli occhi non distolgo mai lo sguardo.
Sono incredibilmente belli, di un verde smeraldo che esprimono un senso di paura e smarrimento in quel momento.
Ma non mi smuovo dalla mia posizione. E' così vicino, la sua bocca è bellissima, è un'invito al bacio, il mio bacio. Sei mio. Non lo sai ma è così.
Resti in silenzio, no non lo permetterò voglio una tua risposta, non sai quanto ti amo, per te farei di tutto, ma se ti devono portare via da me
così allora no, piuttosto uccidimi.
- Uccidimiiiiiiiiiiiiiiiii- Urlo più che posso, a pochi centimetri dal suo viso. Lui abbassa lo sguardo e le sue ciglia si stanno imperlando di piccole goccie salate.
Non l'avevo mai visto piangere. No mi strazia il cuore è come morire. Ma il mio dolore è ancora più forte e la rabbia è tanta, inconsapevolmente
inizio a piangere anche io e il respiro si fa sempre più affannoso.
- Rispondimi Georg ti scongiuro- Abbasso il tono e prendo le sue guance tra le mani tirandogli su il volto bagnato e facendo specchiare i suoi occhi lucidi
nei miei.
- Perchè? Io non posso vivere senza di te lo sai. LO SAI! Allora perchè. Nessuno ti ama più di me, sei il mio tutto. Allora ti chiedo di impugnare questo
e di uccidermi. Perchè senza te non vale la pena vivere, e morire è meglio che soffrire ogni giorno come sto facendo ora.- Stringo
con forza la sua mano intorno a un pugnale trovato poco prima in cucina. Lo fisso con occhi supplicanti sperando che mi ascolti o forse sperando ancora di più che non lo faccia.


So quanto sta soffrendo, non riesco nemmeno la forza di dirle che io sto male quanto lei e l'ultima cosa che voglio a questo mondo è che gli si spezzi il cuore a causa mia.
La amo più della mia stessa vita ma questo non basta. Mi libero dalla sua presa lasciando cadere a terra quel coltello che non avrebbe mai dovuto impugnare.
Come puoi farmi una richiesta simile, sei sconvolta lo so, ma non posso fare quello che mi chiedi, sei la mia vita io morirei con te.
Ti prendo il viso tra le mani in modo da appoggiare la mia fronte alla tua e piango sempre più forte, non riesco a smettere ti amo, ti amo da morire, più di qualsiasi
altra cosa, e vederti così mi fa male, preferirei infilarmi questo coltello nel cuore piuttosto che vederti così.
-No...no...ti amo, io amo te, ti amo davvero credimi. Ma non posso restare con te gioia mia. Non posso lo sai. Non rendere tutto più difficile. Ti prometto che
tornerò, non posso stare lontano da te, non mi perderai mai, sono tuo, io sono tuo.- Sta diventando difficile persino parlare, le lacrime troppo insistenti, i singiozzi troppo forti da impedirmi persino di dirle che la amo da morire, di dirle quello che sento. Ora voglio solo stringerla a me per assaporare un ultimo giorno il suo abbraccio.
Anche lei non smette un attimo di piangere e la sua voce è più forte della mia, riesco persino a percepire il battito impazzito del suo cuore, forse per rabbia, forse per delusione o mille altri emozioni che solo noi adesso proviamo. Smetto di piangere ancora però tra qualche singhiozzo la stringo più forte
-Ti amo- gli sussurro.


"No, lasciami andare"
E' questo che vorrei dirgli, ma è come se tutte le forze che avevo in corpo mi avessero abbandonato. Mi sento stanca e debole, mi perdo nel suo abbraccio con il corpo a peso morto, mi tremano le gambe che non riescono a sorreggermi. Grazie a Dio ho lui. Ho te amore mio. Mi prendi dolcemente tra le tue braccia appena vedi un mio cenno di mancamento. Mi sdrai sul divano lentamente e ti accoccoli di fianco a me. Ho una voglia di cacciarti via a spintoni, non ti voglio vedere, ne tanto meno averti qui, a pochi centimetri da me, con quella bocca invitante, quegli occhioni verdi, quel nasino bellissimo. No! Basta non devo pensare questo, ricorda cosa ti ha fatto. Ma anche se ci provo con tutta me stessa non posso smettere di pensare alla creatura perfetta che sei e che ora è qui in dormiveglia accanto a me. Ma ora non m'importa di nulla voglio solo stare con lui immergermi nel suo profumo nella sua soffice felpa e annegare nel suo petto tentando di riprendermi un po'.


L'accolgo tra le mie braccia facendola appoggiare sul mio petto. Vorrei che questo momento non finisse mai, stare così, semplicemente abbracciati, il suo respiro che rallenta e si fa tiepido, darei la vita per rimanere in questa maniera per sempre
-Mi dispiace- Qualche lacrima scende ancora insistente ma nulla di che rispetto a prima.
-Tranquillo, capisco, ma non volevo farlo, non voglio che tu te ne vada Gè, non posso vivere senza di te.- Sento biascicare queste poche parole ma che valgono più di qualsiasi altra frase, la mia felpa si bagna, sta piangendo di nuovo. No amore mio ti prego. Poggio due dita sotto il suo mento tirandolo verso di me, dandole un bacio ancora con le labbra umide e che sanno di sale. Appoggio ancora la mia fronte alla accompagnando il gesto da un profondo sospiro
-Vorrei poter fare di più- gli sussurro tristemente ad occhi chiusi
- Il massimo che hai fatto è stato nascere 22 anni fa- apro di scatto gli occhi sorpreso. Nessuno mi aveva mai detto una cosa tanto bella. Nessuno mi aveva mai trattato
come fa lei, nessuno potrebbe mai essere lei.

   
 
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