-Brillo,
vorrei tanto che stessi zitto per almeno un minuto.- con voce leggermente
incrinata dal nervosismo, la piccola fata bionda strinse convulsamente il bordo
dello specchio, che dopo qualche istante si illuminò
di un’accecante bagliore.
-Oh no.
No, ti prego. No!- il ronzio che la piccola lucciola emetteva fino a qualche minuto prima, si spense di colpo.
-Zexion, cavolo, prendi la mia mano!- e Membro Fondatore si, intelligente ok, ma,
Santo Cielo, voleva morire?
-No! Devo prendere lo specchio!-
una vena pulsante di rabbia diventò ben visibile sulla tempia di Demyx, che
sporgendosi ancor di più afferrò il polso del compagno, il quale cominciò a
divincolarsi –Mollami!-
Un casco
di capelli indaco fece capolino dalle assi di legno oramai andate in pezzi, e
un paio di occhi cerulei si concentrarono sull’esile
figura della fata, che aveva cominciato a sbattere furiosamente i pugni sul
pavimento –No! N-Non era il mio desiderio! Su, specchietto, non fare il
capriccioso…-
Zexion
sentì all’altezza del petto un’orribile sensazione. Sperò che non fosse
successo ciò che pensava.
-C-Ci sono quasi…- allungò il braccio, mancando di qualche centimetro il
sacchetto nel quale era caduto l’oggetto magico per il quale, cavolo, stava
rischiando la vita.
-Per favore, Zexion! Lascia perdere quel coso!- sbottò il Notturno Melodico,
duramente.
Fu forse il suo tono autoritario
che stonava troppo con il suo modo di essere, a far desistere il Burattinaio
Mascherato, che finendo di dimenarsi si fece tirare sulle assi rotte dal numero
IX.
-Ora scendiamo giù e lo prendiamo,
in qualche modo.- tentò di rassicurare il Burattinaio Mascherato, che però scosse la testa.
-No…no…-
un pianto sommesso –Se solo Terence fosse qui… No…- ripetè, la voce smossa dai
singhiozzi.
Lei,
almeno, poteva piangere.
A Zexion,
non era permesso.
-Brillo! Lo specchio!- forse fu la
prima volta, ma Demyx imprecò mentalmente alla voce squillante della fata di
poco tempo prima. Si sporse e notò i suoi capelli biondo.
-Ecco…Ora lo prendo…-
Un inquietante e terribile rumore di oggetti che cadono a terra.
-Eccolo! Brillo, possiamo esprimere il desiderio!- Demyx vide perfettamente
il piccolo oggetto nelle mani della fata.
-Scusa Terence…Scusa, io non… Dovevo, dirti quelle cose! Oh, se solo
fossi qui…- un flebile rumore di passi –Trilli, ma io…Io sono qui.-
Non fu
difficile, ignorare le risate di gioia della ragazza bionda.
Il
Notturno Melodico, vedeva solo gli occhi del compagno farsi sempre più opachi,
alla vista dello specchio dorato che, esauditi i tre desideri, aveva perso
tutta la sua lucentezza.
Qualche squittio, un paio di fruscii, un urlo, una rista,
poi il silenzio.
Forse
erano passati alcuni minuti, forse un paio d’ore.
Il numero
IX si tirò su a sedere, continuando a fissare il corpo immobile del compagno.
Come avrebbe voluto dirgli “Dai, piangi! Sfogati!” e sentire le
lacrime calde sulla sua spalla. Ma, ovviamente, non
era possibile.
Da alcune
fessure si faceva largo un fascio di luce arancio, segno che oramai, la
giornata stava per finire.
-…E’
andato.- un sussurro talmente lieve che Demyx dovette avvicinarsi di più al
Membro Fondatore, per udirlo –Lo specchio è andato. Ho fallito.- nella sua
voce, non sapeva spiegarsi né il come, né il perché,
c’era lo sconforto più totale. La rabbia, la rassegnazione.
Era la
prima volta, che non portava a termine un incarico: li aveva portati tutti a buon
fine in modo a dir poco eccellente, velocemente e senza farsi notare, com’era
nel suo stile.
Il
Melodico piegò leggermente la testa di lato –Abbiamo.-
il fascio di luce gli illuminò per qualche secondo gli occhi chiari.
Zexion
biascicò un “Eh?” disinteressato.
-Abbiamo,
Zexion. Abbiamo. A-B-B-I-A-M-O. Capito? Io e te, tu ed io, il Burattinaio Mascherato e il Notturno Melodico.
Ce li hai presenti, in testa?- e si alzò in piedi. Il
tono si era fatto più alto, e il numero VI si era voltato, basito più che mai, ad guardarlo.
-Capisco
che non sono esattamente di aiuto, non sono un genio
nel combattimento, non capisco un’emerita ceppa e mi rompo altamente le scatole
ad andare in giro, ma in questa dannata missione del cavolo, ci sono anche io!-
off, bel modo di tirare su un mezzo depresso, davvero, pensò Zexion, dopo un
attimo di stupore.
Poi, si
ritrovò di nuovo Demyx seduto al suo fianco, che sbuffando sonoramente mise le
mani sotto al mento, appoggiandosi sulle ginocchia
–Eddai. Sei un Membro Fondatore! Non hai mai sbagliato! E sei anche
puntiglioso, schifettoso e schizofrenico, quando si parla di missioni.-
-…Grazie.-
biascicò con disappunto il tirato in causa, mettendosi debolmente a sedere.
-Dovresti
fare come me.- allo sguardo decisamente poco
rassicurante del Burattinaio, il numero IX si affrettò ad aggiungere un
“qualche volta” –Non importa se hai sbagliato.- addolcì il tono, voltandosi
leggermente verso il compagno, che reclinando il capo in avanti, scosse la
testa –No. Non dovevamo permettere una cosa del genere.- si ricordò di usare la
prima persona plurale, per evitare altre scazzate del biondo –Questo poteva…-
-Aiutarci
nei nostri intenti. Si, lo so.- come spiegargli che
non gliene doveva fregare nulla? –Zexion, tu non mi hai mai visto come un
tipo…adatto a fare ciò che l’Organizzazione vuole.- tossicchiò nervoso il
Notturno Melodico –Però, sai… La verità, è che a me non importa.-
Una falsa
risata sarcastica sibilò nell’aria.
-Io mi
diverto abbastanza già così. Certo, metà di noi è asociale e antipatica, ma che
ci posso fare, non tutti sono perfetti…- sospiro di commiserazione –Averlo o
non riaverlo, un cuore… Zexion, io dall’altra parte non ho nessuno.- fu una frase detta velocemente, secca, che lasciò il numero
VI totalmente spiazzato.
-E’ un
po’ egoista dirlo, ma a me piacciono le cose come stanno. Una
volta riottenuto il cuore, ognuno di noi se ne andrà per la sua strada,
probabilmente. Quando ci penso, mi chiedo spesso “E io
dove vado? Che strada devo scegliere?”, ma non mi so
dare, una risposta.- calò un silenzio imbarazzante, quando in un soffio
aggiunse –In un certo senso, voi siete una grande famiglia. E
con voi non ci si annoia di certo- con una risatina.
E
Zexion, pur respingendo quella strana sensazione, si sentì stupido.
Aveva
sempre pensato che la vita all’Organizzazione fosse una cosa passeggera, che sarebbe durata solo il tempo necessario per riottenere ciò
che gli spettava.
Non si
era mai guardato realmente intorno, e si che parlava
solo con Lexaeus, quando quello apriva bocca.
Titubante,
Demyx piantò il suo sguardo acquamarina in quello ceruleo del compagno –Sai
perché ho accettato questa missione?- see, la risposta
non è “perché sennò Saix avrebbe fatto di te un mucchietto di polvere informe”,
vorrei precisare.
Demyx sa
essere profondo.
Quando vuole.
-Perché?-
sospirò Zexion, che in quel momento voleva solamente scavare una buca e
seppellircisi dentro.
Forse era
la luce, ma in quel momento gli sembrò di vedere arrossire il biondo –Oh, ma
che domande! In famiglia e tra gli amici ci si aiuta, no?- tossì ancora –E mi
sembrava che per te fosse importante…- oh. Perché aveva
piegato la testa? –Oh, cavolo… Non sono stato di nessuno
aiuto! Sono totalmente inutile! Altro che amico…- e no eh! Quello depresso lì
era Zexion, non Demyx!
-N-non
fare così…- biascicò il numero VI, allungando una mano verso la spalla del
compagno, che in mezzo secondo era balzato in piedi,
come se non fosse successo niente (lunatico, il ragazzo…)
-Su! Ho
fallito in questo, ma essere un amico vuol dire anche tirare su di morale, no!?
Quindi, caro Zexy, ora ti insegno come si fa!-
-Non è
vero che penso che tu non sia utile all’organizzazione- sviò
allegramente discorso Zexion, distogliendo gli occhi da Demyx, che camminava a
piedi scalzi sulla sabbia che pian piano stava perdendo il proprio calore sotto
un cielo stellato.
Erano
stati un altro quarto d’ora a parlare, e anche se non aveva
sortito molto effetto, il Burattinaio Mascherato poteva definirsi riconoscente,
verso il compagno.
-Mh?-
-Dico sul
serio.-
Un varco
oscuro fece la sua apparizione dalla mano guantata del numero VI, che spintonando il numero IX ci entrò dentro –Forse non è così
male, stare in tua compagnia.- aveva sussurrato in quell’attimo in cui
l’oscurità li aveva avvolti.
-NON
IMPORTA!?- ok, Saix aveva preso qualcosa di bello
forte, di sicuro. Uff, e lui che gli raccomandava sempre di non dare retta a
Xigbar, che il whisky non era vero che era un alcolico leggero…
-No.
Abbiamo scoperto che lo specchio non avrebbe avuto alcun effetto.- la voce
calda del numero VII rispose con calma all’esclamazione di Zexion.
Demyx
scoppiò a ridere.
-Semplicemente,
non aveva potere sufficiente ad aiutarci tutti. Quindi,
non c’è problema.- scrollò le spalle, fissando i suoi occhi dorati sui due
Nessuno di fronte a lui –Anzi, Xemnas vi fa i complimenti. Avete fatto presto,
a trovarlo. Non sapevamo nemmeno se ci fosse sul serio, dentro quella nave.-
-A-aspetta…
Mi stai dicendo che…- balbettò Zexion.
-…Che no, non avete fatto un viaggio a vuoto perché si, Demyx ha
sconfitto qualche Heartless e tu ora non hai paura, perlomeno, di entrare nella
vasca da bagno?- eh gia, almeno quello era superato. Ora, c’era il problema “bagno al
mare”.
-Comunque- Continuò Saix, facendo finta di non vedere il volto oramai violaceo
di Zexion –Avete un’altra missione. Domani. Un Heartless bello
grosso è apparso nelle Terre del Branco.- li liquidò in fretta, per poi uscire
dalla Sala Grigia.
-No, un’altra missione nooooo!!- Demyx battè reiteratamente la testa
contro il bracciolo di uno dei divani presenti nella stanza.
-Z…Zexion
q-questo posto mette i b-brividi…- un immenso spazio arido
illuminato solo dalla fioca luce delle stelle si stagliava di fronte ai due
Nessuno, che terminata la missione si stavano avviando verso il varco oscuro
che li avrebbe riportati al Castello –Posso tenerti la mano?- chiese il
biondo, supplicante.
-Va bene.- sospirò Zexion, afferrando la mano del compagno per evitare di
sentirlo parlare ancora.
Arrivati
di fronte al corridoio intriso d’oscurità, non fu esattamente sicuro, ma forse
Demyx disse, sorridendo perversamente –Uhm, e ora te lo posso
dare un bacio?- o forse era qualcos’altro.
Sta di
fatto che quello che sentì premersi sulle labbra, non era
di certo il cappuccio della tunica…
*
…Ok.
…E’
finita.
…Santo
Cielo, l’ho finita!
Non so
come sia venuta, non so cosa pensare.
Però,
sono felice, di averla terminata, e provo un profondo
senso di orgoglio *eeeh xDD*… Ringrazio infinitamente
tutti coloro che mi hanno seguito fino alla fine.
shiny Milotic:
Ti ringrazio molto per i complimenti^^ Spero che la fic ti sia piaciuta, e che
non ti abbia deluso.
Per la
Zemyx… Bhe, sono gusti xDD Spero che questo piccolo sclero ti abbia fatto cambiare almeno un po’ idea su di
loro^^
Un grande
abbraccio^^
Tikal: Sisi,
credo si possa fare… *porge Roxas in miniatura* Ecco qua xDD
Si
per i ratti ti do assolutamente ragione °[]° Se sei alto dieci centimetri devono
fare davvero…brr, lasciamo perdere O.O xDD
Eh già,
più fluff di così ò-ò xDD
E comunque si, intendevo il soffitto xDD errore di battitura,
perdonatemi *inchino*
Spero che
questa fic ti sia piaciuta.
Ti voglio
ringraziare tantissimo, per avermi seguito fino alla fine *commossa* grazie.
E ancora
un grandissimo abbraccio a Lusty, Midna, NekoRika, Achi13
e Isuzu
che l’hanno messa tra le preferite e le seguite!
Grazie tantissimo!
Greta.