Film > Alice nel paese delle meraviglie
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Autore: DolceRosellina    28/04/2010    2 recensioni
"Hai solamente tre sorsi a disposizione. Stà bene attento a ciò che fai...„
Genere: Romantico, Dark, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Another Opportunity

CAPITOLO 2

 

“Buon viaggiavederci…„

 

“E’ impossibile!„

 

“TAGLIATELGLI LA TESTA!!„

 

“I matti sono i migliori.„

 

“Potrei Farvi un cappello!„

 

“Quindi…non esisto?„

 

“Solo se pensi che lo sia.„

 

“Non posso…„

 

“Non posso…„

 

“Non posso…„

 

“Non posso…„

 

 

*****************************

 

 

  -Aaaaaah!-

 

Il Cappellaio Matto spalancò gli occhi, scattò a sedere e lanciò un urlo, come un bambino appena svegliato da un brutto incubo. Oh, no…non doveva alzarsi in questo modo…non così in fretta! Un violento urto di vomito gli invase l’esofago e gli occhi scintillanti rotearono.

 

Ecco, ora sverrò di nuovo…

 

  -Cappellaio…Cappellaio! Svelto, riprenditi!-

 

  -C-come..cos…-

 

Quella voce, così familiare, presto si agganciò ad altri numerosissimi suoni, messi lì quasi apposta per invadergli la mente, ancora nel più completo stato di confusione. Finalmente la vista dell’uomo riuscì a tornare a fuoco, a piccoli intervalli, riuscendo così a realizzare dove si trovasse: quei rumori metallici, quelle urla, quei tonfi sordi. Non si sa per quale assurda stregoneria, il Cappellaio si trovò in mezzo ad un vero e proprio campo di battaglia. E non un campo di battaglia qualunque… là, in mezzo all’esercito di carte rosse e di pezzi da scacchiera bianchi intenti a scontrarsi con furore fino ad incontrare la morte, c’era una creatura di dimensioni spaventose. Un deja vù? Forse… quella bestia…sì, la poteva riconoscere chiaramente, senza alcun dubbio: un gigantesco drago dalle squame affilate come scaglie di vetro, gli occhi che trasudavano odio e disperazione. Ma no, era impossibile…assurdo…che fosse davvero…?

 

  -TARRANT! Vuoi forse morire?!-

 

Il Cappellaio si voltò verso chi continuava disperatamente a chiamarlo.

 

  -Forza, alzati, ti prego! Ti farai ammazzare!-

 

  -Sei tu, Ghiro…?-

 

  -Certo che sono io, per l’amor del cielo! O mio Dio! Attento!!!-

 

L’uomo fece appena in tempo a voltarsi e a parare il potente colpo che aveva tentato di sferrargli un soldato dell’Esercito Rosso. Il Cappellaio lo disarmò abilmente, memore dell’addestramento militare che aveva ricevuto, come ogni buon abitante di Sottomondo che si rispettasse. Riuscì a mozzare la testa di metallo del soldato con un colpo della sua stessa lancia.

 

  -Ghiro! Sai dirmi che giorno è?-

 

  -Ma…ma ti senti bene, Tarrant? Ti hanno colpito alla testa o cosa? Che giorno vuoi che sia?! E’ il giorno Gioiglorioso!!-

 

Il cuore del Cappellaio mancò d’un battito. Il giorno…Gioiglorioso…quindi, poteva essere che…? L’uomo cercò con lo sguardo il gigantesco drago: allora, se i fatti stavano così, quello non poteva essere che lui…il Ciciarampa. La colossale creatura muoveva il suo lungo collo agilmente, nonostante la lentezza del resto del suo corpo. La sua bocca s’apriva e si richiudeva con la velocità d’un respiro, mentre combatteva chiaramente contro qualcuno. Poi, apparve: uno specchio luminoso, la madreperla purissima di cui era adornato, la precisione serafica con cui era stato affilato quel lucente gioiello. Era magnifica, la leggendaria spada Bigralace.

 

  -A…Alice…-

 

Il Cappellaio Matto gettò quasi automaticamente la lancia a terra, il tonfo metallico coperto dal suono della morte che lo circondava, come una gabbia dalle sbarre invaricabili. Iniziò a correre, in mezzo a quel sanguinoso campo di battaglia che aveva il sapore di odio, vendetta, rancore.

 

  -Dove credi di andare?! Hai deciso di farti uccidere? Oh, cielo!-

 

  Regina mia…oh, Regina mia, l’hai potuto fare davvero…?

 

Ed eccoli. Erano vapore acqueo color dell’oro che si divertiva a librarsi nell’aria, i capelli di Alice. Non poteva credere di riuscire nuovamente a saziarsi della sua immagine, il Cappellaio, in quella visione che gli pareva così maledettamente effimera, così irreale. Mai, mai avrebbe pensato di trovarsi ancora una volta a pochi metri da lei, di avere la nuova possibilità di sfiorarla…era così vicina, Alice…

 

Mi sono sempre chiesto quali fossero le parole che iniziano con la M…

 

More? Già…succose come le sue labbra, simili a un frutto maturo…

 

Magia? No, nessuna magia, nessuna illusione, ma la pura, dolce realtà…

 

Meravigliosa? No, troppo poco per descrivere il velo di perfezione in cui era avvolta…

 

Morte.

 

Il Cappellaio fu scosso da un violento brivido che partiva dalla pancia, estendendosi lungo l’intero corpo. Che brutta parola che gli era venuta in mente. La parola più brutta che avesse mai conosciuto. Avrebbe voluto debellarla, avrebbe voluto fare in modo che nessuno, lì a Sottomondo, si ricordasse di quel vocabolo maledetto, mai più. Era dispiaciuto che gli fosse volato quel termine nella zucca proprio mentre guardava la cosa che più lo metteva al mondo. Sentì freddo, la tristezza cominciò lentamente a scorrergli nelle vene e andare ad incontrare ogni singola cellula del suo corpo. Finalmente, gli occhi chiari della fanciulla riuscirono a ricambiare lo sguardo del Cappellaio.

 

L’aveva visto, Alice.

 

Avrebbe voluto correrle incontro, il Cappellaio.

 

Ma allora perché, perché i piedi dell’uomo non volevano saperne di muoversi? Voleva, doveva andare in contro a quelle gemme che lo stavano fissando!

 

Per favore…ti prego!

 

Gli sarebbe bastato così poco! Andava bene anche incrociare nuovamente il suo sguardo un po’ più da vicino, nella speranza che lei ricevesse tutto ciò che volevo dirle…non chiedeva altro! Doveva farle sapere che il Leprotto aveva rotto un’altra tazza…doveva farle sapere che il Bianconiglio non trovava più il suo orologio perché il Ghiro glielo aveva nascosto…doveva farle sapere che aveva promesso allo Stregatto di fabbricargli un cappello!

 

Alice, ho perso la mia moltezza.

 

Cosa stava succedendo, adesso? L’uomo poté notare il volto della fanciulla irrigidirsi a vista d’occhio e il colore della sua pelle diventare quasi cianotico, nonostante la distanza tra i due fosse ancora parecchio ampia. Il Cappellaio osservò la magica Spada cadere dalle mani della ragazza, poggiandosi a terra con una lentezza davvero eccessivamente assurda. No, effettivamente qualcosa non andava, perché vide Alice avvicinarsi a lui, seppur molto lentamente, troppo lentamente, non preoccupandosi più del gigantesco Ciciarampa, o dell’esercito che si fronteggiava sul campo. E fu solo quando lei lo raggiunse, quando lo afferrò per la schiena, quando notò le sue labbra contorcersi in un labiale muto, quando vide colare lacrime dai suoi occhi e sangue dalle braccia che lo tenevano stretto che il Cappellaio divenne finalmente cosciente di ciò che stava accadendo.

 

Morte.

 

Come ho potuto essere così stupido?!

 

Il Cappellaio si sfiorò la pancia, per poi portarsi la mano davanti agli occhi. Le sue dita, imbevute di sangue, parlarono per lui, rendendolo consapevole della spada che qualcuno gli aveva conficcato all’altezza dello stomaco.

 

Merito di morire, lo merito!

 

Vedeva Alice, vedeva già il Paradiso, un angelo pronto ad accoglierlo nel più bello dei regni…

 

No.

 

NO.

 

NO!

 

Come poteva andare a finire in quel modo?! Un vigliacco, ecco cos’era! Fuggire alla vita non gli avrebbe certo risolto i suoi problemi. Fuggire alla vita non gli avrebbe permesso di riaverla. E…diamine, accidenti! La Regina Bianca le aveva donato una pozione unica, per aiutarlo! Era questo, quindi, il modo di ringraziarla? Se avesse voluto morire, lo avrebbe potuto fare anche senza chiedere aiuto alla sua sovrana. E invece no. Se il destino aveva fatto in modo di farlo tornare indietro, c’era una sola spiegazione plausibile: qualcosa doveva cambiare.

 

Dov’è…

 

Strinse i pugni e sorrise. Il volto di Alice in preda alla più straziante delle disperazioni, mentre l’angoscia che riempiva il suo animo aumentava ad ogni sospiro mozzato che, per il Cappellaio, poteva essere l’ultimo. L’uomo mostrò la sua dentatura stramba alla fanciulla, la punta delle dita della mano destra che, pian piano, raggiunsero le sue candide e arrossate guancie.

 

Stai piangendo, Alice?

 

Allora, forse vuol dire che…

 

Dolce Alice, ti sono forse a cuore?

 

Sento la gioia rapire la mia anima,

 

stella preziosa.

 

Ma tu…

 

potrai mai accorgerti dell’emozione

 

Che accendi in me…?

 

Chissà se accadrà,

 

se il fato lo vorrà…

 

L’uomo strinse tra le mani la piccola, inestimabile bottiglietta di vetro. La bagnò del liquido rosso che copioso macchiava le sue mani fasciate, col pollice le tolse il tappo di sughero. Utilizzò le sue ultime forze per guardare di nuovo la sua piccola Alice. Era estenuante come in pochi istanti era riuscito a distruggere due anime per una lieve, ma fatale distrazione. Aveva sprecato così il primo sorso della pozione. Aveva così sperimentato come doveva essere morire. Ma la cosa peggiore di tutto, persino di perdere la vita, era l’aver potuto vedere il volto di quella fanciulla che tanto amava colmarsi di angoscia e sconforto.

 

  L’ho fatta soffrire…

 

  E che t’importa? Ti ha fatto soffrire anche lei, o mi sbaglio?

 

  E’ colpa mia, me la sono fatta sfuggire dalle mani come un uccellino…

 

  Stupidaggini. Lei ti ha lasciato.

 

 Aveva…delle cose importanti da fare…

 

 Come, scusa? Non farmi ridere, Cappellaio! Lei non ti voleva tra i piedi. Perché tu non esisti.

 

 Ti faccio vedere io se esisto o no. Per fortuna sono un Cappellaio Matto.

 

L’uomo, che sentiva oramai il suo respiro venir meno, raccolse le sue ultime, poche energie. Alzò il braccio tremante, avvicinò la mano alla bocca e lasciò cadere tra le sue labbra serrate appena una goccia del liquido candido. Poi, la boccetta cadde a terra e il Cappellaio, sorridendo, spirò.

 

 

FINE CAPITOLO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed ecco un altro capitolo, fresco fresco! Ho ricevuto dei commenti meravigliosi (solo due recensioni, ma davvero splendide), che mi hanno davvero commosso. Ok, non ammazzatemi, una volta finito di leggere!! Non credete che il mio cuore non abbia pianto nello scriverlo… avrete certamente notato che la parte finale della piccola catena di pensieri che il Cappellaio dedica ad Alice è tratta dalla meravigliosa canzone di Sally, da Nightmare Before Christmas. Quella canzone è speciale, a mio parere. Rispecchia la realtà che la maggior parte di noi si trova a vivere, e mi fa pensare particolarmente al Cappellaio Matto, anzi, mi sembra scritta quasi apposta per lui! Comunque, senza andare troppo fuori tema e senza scrivere troppo, spero che abbiate apprezzato anche il secondo capitolo della mia Fanfic, vi mando un grande bacio!

 

PS: In basso le risposte alle vostre recensioni! ^^

 

DolceRosellina

 

 

 

 

 X ANGORIAN

 

La tua recensione mi ha spiazzata. Non ho mai ricevuto un commento così bello ad un mio scritto…leggendo la tua recensione, gli occhi mi si sono riempiti di lacrime di gioia, senza trovare parole per poter descrivere la mia gratitudine. Grazie, grazie davvero. Oltre questo, non so proprio cosa dire. Spero che continuerai con piacere a seguire questa storia!

 

Un abbraccio.

X SEVICHAN

 

Oh, anima gemella! Çwç Dove eri finita fino ad ora?? Sai che sei stata l’unica a dar ragione a quello che dico, tra tutte le persone che ho assillato? °A° Ehi! Propongo di andare insieme da Burton e minacciarlo con un bazooka! *-* Uh, dai, a parte gli scherzi, davvero, grazie mille d’aver letto la mia Fic!! Davvero! Sono contentissima che ti sia piaciuta, mi riempe il cuore di gioia! Spero che continuerai a seguirla con passione!

 

Un bacio!

  
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