" ti voglio bene Nessie"
“corri
Nessie che faremo tardi”
“ma papà non ho il pranzo”, diamine sapevo che nella fretta non avremmo preso tutto. Mi girai di corsa e la vidi con il suo zaino che faticava a correre, mi precipitai da lei e la presi in braccio. “lo compreremo strada facendo il pranzo” , “uffa, papà! La maestra ha detto di portarlo fatto in casa” . dovevo andare a parlare con le sue maestre da non so quanto, ma rimandavo sempre. “Nessie per oggi andrà bene così”, la sentii sbuffare “di accordo” , “d’accordo, piccola si dice d’accordo”. Mentre corriamo mi accordo di una pizzeria, lascio Nessie a terra e mi precipito all’interno.
“un pezzo di pizza bianca, grazie” pago velocemente ed esco. Le giornate ormai cominciano sempre di fretta, non c’è un giorno che arriviamo puntuali io a lavoro e lei a scuola. Mai. “Nessie?!” non la vedo , come al solito si sarà andata a ficcare da qualche parte. “Nessie!” , sento qualcosa che si è aggrappata alla gamba. “Papà, corriamo o faremo tardi!la lancetta piccola ha superato il super ritardo”, la prendo di corsa in braccio , “non ti devi allontanare!” , “va bene papà” , quando dice così è come se mi prendesse in giro, ma glielo lascio fare.
Non ne posso più di correre, Nessie non è eccessivamente pesante ma dopo un po’
mi stanco, per fortuna ci siamo. “ecco, metti questa nello zaino !”, “cosa hai
preso?” “Nessie, non fare storie. Pizza bianca che dovevo prendere?” . non mi
risponde e con il broncio raggiunge la maestra. “buon giorno Edward, ci vediamo
alle 15”, me lo ripete ogni mattina, sa benissimo che mi presenterò alle 16,ho
perso le speranze di arrivare in orario. “certo,certo”. Nessie è ancora lì che
mi guarda, gli faccio la linguaccia e scappo via.
Mi dispiace
ogni volta staccarmi da lei, mi dispiace lasciarla triste, mi dispiace che non
avrà il pranzo fatto in casa, mi dispiace che non riesco a dargli il meglio che
possa avere.
Corro di
nuovo verso l’ufficio e in poco sono sulla mia poltrona. Accendo velocemente il
pc e finisco di scrivere il pezzo . sta sera andiamo in stampa e io sono in
super ritardo, l’ho detto che non sono mai in orario. Qui al giornale ormai mi
tengono solo perché i pochi pezzi che faccio sono ottimi e le vendite sono
aumentate da quando mi è stata data la prima pagina. Da quando Bella se ne è
andata Nessie è diventata la mia priorità ma sono riuscito anche a farmi un nome
nel mondo del giornalismo, non mi sono fatto buttare giù dal dolore, ho
guardato ogni mattina mia figlia negli occhi e ho trovato la forza per
continuare.
“hey, Edward
è pronto l’articolo?” , Jasper il mio capo barra amico , alzo lo sguardo dallo
schermo dopo non so quanto ero intento a scrivere, il tempo passa in fretta.
“si,10 minuti e te lo mando!”, 10 minuti? Sono appena all’inizio della parte
fondamentale del articolo. “no, Edward fai di meno! Lo devo leggere, poi lo
dobbiamo correggere , impaginare e mandare in stampa!” si allontana e urla “2 minuti, Edward non di
più”. Dannato Jasper, accorcio
l’articolo e metto i concetti fondamentali all’inizio e l’articolo è
pronto. Cinque minuti non è male per me,
arrivo davanti alla porta del capo e come al solito ci sono i soliti colleghi
impazienti di sapere se il loro pezzo verrà mandato in stampa o meno.
“Alice,
ciao!” mi siedo accanto alla mia unica amica. “Hey, Edward! Non ti ho visto
oggi , arrivato in ritardo?”, “si, sai la principessa si fa attendere”, “si,
dai la colpa alla piccola ora!”. Io e lei ci siamo conosciuti mentre facevamo
il primo colloquio al giornale, avevo portato con me Nessie che piangeva in
continuazione per la mancanza di Bella. Alice l’aveva presa subito in braccio e
l’aveva cullata fino a quando non era entrata nell’ufficio di Jasper , suo
attuale ragazzo. non ha mai voluto sapere niente, non è mai andata oltre con la
sua curiosità , ma mi è stata accanto , soprattutto agli inizi . “si trova bene
a scuola?”, già si trova bene a scuola?, no non si trova bene. I suoi amici
spesso la prendono in giro e le maestre non sapendo in che situazione è le
fanno svolgere compiti che non può neppure provare ad immaginare. Ma fa sempre
un sorriso e va avanti, lo fa per me, lo so che lo fa solo per me.
“Alice se ti
dico che va bene, mentirei!” , il suo sorriso sparisce al suo posto c’è solo
compassione “mi dispiace Edward, ma vedrai che andrà tutto per il meglio,
oramai non piange più no?”, c’è stato un periodo in cui Nessie non faceva altro
che piangere, sentiva davvero molto la mancanza di sua madre e spesso mi sono
sentito impotente davanti alla mia piccola. Di notte non voleva mai stare sola
e spesso la dovevo portare a lavoro con me. Ma le cose stanno migliorando, “si
Alice, questo è vero. Spero che torni tutto apposto”. Bella manca anche a me,
ma per Nessie devo andare avanti. Posso accantonare il dolore per lei, per vederla
sorridere e farla felice, Bella, la mia dolce mogliettina avrebbe voluto così,
ne sono certo.
Guardo
l’orologio sono le 14.30. se Jasper non corregge subito l’articolo sarò in
ritardo di nuovo. “Edward” , Emmett appena uscito dall’ufficio di Jasper mi chiama “devi correggere la parte finale, è
poco scorrevole”, no no no , dannazione , “Emmett ma io …” lo sa perché devo
scappare, “mi dispiace Edward. Appena hai fatto posa l’articolo sulla mia
scrivania!”. Corro nel mio ufficio e correggo alla bene in meglio l’articolo,
effettivamente non andava molto bene, mi precipito da Emmett e corro lungo la
strada, sono le 15.40 , sono troppo in ritardo.
Arrivo
all’asilo e la maestra mi guarda come se
fossi un suo alunno pronto ad essere sgridato. “mi scusi, mi scusi, mi scusi!” ,
dato che ci sono ne approfitto per parlare della situazione, è il momento più
adatto visto che Nessie è in classe a giocare. “signora, le devo parlare!”, mi
avvicino e lei mi guarda con un po’ di timore, deve essere preoccupata visto
che è sola , chissà che pensa di me. “ vede , Nessie ha perso la madre, due
anni fa.”, la sue espressione cambia all’improvviso, l’ho visto tante volte
questo cambiamento, ogni volta che dicevo di essere vedovo, che ero solo a
crescere una bambina, che Nessie non aveva la mamma e odiavo
quell’espressione. “ora capisco”, ecco
la frase che seguiva a quell’espressione.
“la prossima volta , la prego di controllare i suoi alunni e se può non
dia compiti come : rappresenta la tua mamma, la tua famiglia; Nessie non sa mai
che disegnare!” , mi sto alterando e non è giusto, non me la posso prendere con
lei. Mi fa segno di aver capito e vado verso l’aula dove di solito Nessie mi
aspetta, ma non c’è.
“scusi, ma
mia figlia?”, la sua espressione è sorpresa. Mia figlia dove caspita è? Corro
nel cortile e lei è li a giocare con le costruzioni.
“Nessie!”,
si gira di scatto e con la manina mi saluta. Mi avvicino e siedo accanto a lei.
“che stai facendo?”, alza lo sguardo verso di me , “scusa”, “non fa niente, ora
ti ho trovato!”, le accarezzo i capelli e mi alzo. “andiamo a casa?” , lei
rimane seduta , “sei arrabbiata perché sono venuto in ritardo? Ti prometto che
domani verrò puntuale” , la sento singhiozzare, brutto segno . “io voglio i
panini della mamma, voglio la pasta della mamma” si alza e comincia ad urlare
“io farò la brava, papà te lo giuro, ma voglio che la mamma mi prepari il
pranzo”, la prendo in braccio, “la mamma
non mi vuole bene? È per questo che non mi prepara il pranzo? oggi un bambino
ha detto che la mamma non cucina per me perché non mi vuole bene”, la stringo
forte a me “piccola, se la mamma fosse qui, ti preparerebbe tutti i piatti che
vuoi perché ti voleva un bene immenso, piccola mia”. Finalmente smette di
piangere, almeno fuori.
“davvero?”,
le asciugo con la mano le lacrime che ancora sono sul suo viso, “si Nessie non
dubitarne mai e domani il pranzo te lo preparo io!” , “davvero?papino?” , “si,
principessa!”
si stringe
forte a me, “ti voglio bene papà!”, “anche io piccola, e non scordarlo mai”
La prendo
per mano e insieme andiamo a casa.
***
Finalmente a
letto, posso godermi un po’ di relax.
“papone!”,
mi alzo dal letto e la mia vita è lì, con il suo pigiamino giallo e il cuscino
in mano che mi guarda triste. “cosa c’è Nessie?”, mi raggiunge di corsa sul
letto.
“posso dormire con te?”, fa sempre così. “non puoi dormire nella tua camera?”, si stropiccia gli occhi e si sistema accanto a me “no, perché lì sogno le cose brutte”, povera piccola. “mi racconti una favola papà?”, faccio per alzarmi ma lei mi ferma, “no, papà raccontami la storia di te e la mamma! Era bella vero?”, vorrei piangere, in lei c’è più forza di quanta cerco di averne io. “no, Nessie era stupenda”, “come una principessa?” “si, proprio come te!”, si sta per addormentare. “Papà, ti voglio bene e so che la mamma ci sarà sempre. Grazie”, non mi ringraziare piccola, non lo merito. Sei tu la mia forza. Le do un bacio sulla fronte “ti voglio bene Nessie”.
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questa one shot è stata ispiriata dal manga : i love you baby.
prossima foto qui : http://giadina90z.blogspot.com/
recensioni :
@piemme : ti ringrazio per i complimenti. e si Jacob è vero stronzo.. per la pubblicità ti ringrazio, ma non so se continuerò visto le poche visite ;) grazie comunque. spero che questa ti sia piaciuta.
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