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Autore: ada90thebest    05/05/2010    5 recensioni
aggiunta "non ho lottato" Edward non è contento della sua vita,si rimprovera di ever sbagliato tutto, mentre cercava di ottenere quello che ogni padre e marito cercano di portare nelle proprie famiglie:amore.dal testo ". Non ero riuscito nel mio lavoro, non ero riuscito a fare felice la mia famiglia, avevo lavorato talmente tanto per ottenere ciò , che l’obbiettivo primario,l’amore tra noi, era passato in secondo piano per i soldi"[raccolta di brevi ooc,one shot. la mia idea è quella di creare una storia intorno ad una foto.ogni storia sarà diversa, con diversi personaggi e ambientazione. spero di avervi incuriosito]
Genere: Romantico, Commedia, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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ti voglio bene Nessie

" ti voglio bene Nessie"

“corri Nessie che faremo tardi”

“ma papà non ho il pranzo”, diamine sapevo che nella fretta non avremmo preso tutto. Mi girai di corsa e la vidi con il suo zaino che faticava a correre, mi precipitai da lei e la presi in braccio. “lo compreremo strada facendo il pranzo” , “uffa, papà! La maestra ha detto di portarlo fatto in casa” . dovevo andare a parlare con le sue maestre da non so quanto, ma rimandavo sempre. “Nessie per oggi andrà bene così”, la sentii sbuffare “di accordo” , “d’accordo, piccola si dice d’accordo”. Mentre corriamo mi accordo di una pizzeria, lascio Nessie a terra e mi precipito all’interno. 

“un pezzo di pizza bianca, grazie” pago velocemente ed esco.  Le giornate ormai cominciano sempre di fretta, non c’è un giorno che arriviamo puntuali io a lavoro e lei a scuola. Mai. “Nessie?!” non la vedo , come al solito si sarà andata a ficcare da qualche parte. “Nessie!” , sento qualcosa che si è aggrappata alla gamba. “Papà, corriamo o faremo tardi!la lancetta piccola ha superato il super ritardo”, la prendo di corsa in braccio , “non ti devi allontanare!” , “va bene papà” , quando dice così è come se mi prendesse in giro, ma glielo lascio fare.

Non ne posso più di correre, Nessie non è eccessivamente pesante ma dopo un po’ mi stanco, per fortuna ci siamo. “ecco, metti questa nello zaino !”, “cosa hai preso?” “Nessie, non fare storie. Pizza bianca che dovevo prendere?” . non mi risponde e con il broncio raggiunge la maestra. “buon giorno Edward, ci vediamo alle 15”, me lo ripete ogni mattina, sa benissimo che mi presenterò alle 16,ho perso le speranze di arrivare in orario. “certo,certo”. Nessie è ancora lì che mi guarda, gli faccio la linguaccia e scappo via.

Mi dispiace ogni volta staccarmi da lei, mi dispiace lasciarla triste, mi dispiace che non avrà il pranzo fatto in casa, mi dispiace che non riesco a dargli il meglio che possa avere.

Corro di nuovo verso l’ufficio e in poco sono sulla mia poltrona. Accendo velocemente il pc e finisco di scrivere il pezzo . sta sera andiamo in stampa e io sono in super ritardo, l’ho detto che non sono mai in orario. Qui al giornale ormai mi tengono solo perché i pochi pezzi che faccio sono ottimi e le vendite sono aumentate da quando mi è stata data la prima pagina. Da quando Bella se ne è andata Nessie è diventata la mia priorità ma sono riuscito anche a farmi un nome nel mondo del giornalismo, non mi sono fatto buttare giù dal dolore, ho guardato ogni mattina mia figlia negli occhi e ho trovato la forza per continuare.

“hey, Edward è pronto l’articolo?” , Jasper il mio capo barra amico , alzo lo sguardo dallo schermo dopo non so quanto ero intento a scrivere, il tempo passa in fretta. “si,10 minuti e te lo mando!”, 10 minuti? Sono appena all’inizio della parte fondamentale del articolo. “no, Edward fai di meno! Lo devo leggere, poi lo dobbiamo correggere , impaginare e mandare in stampa!”  si allontana e urla “2 minuti, Edward non di più”.  Dannato Jasper, accorcio l’articolo e metto i concetti fondamentali all’inizio e l’articolo è pronto.  Cinque minuti non è male per me, arrivo davanti alla porta del capo e come al solito ci sono i soliti colleghi impazienti di sapere se il loro pezzo verrà mandato in stampa o meno.

“Alice, ciao!” mi siedo accanto alla mia unica amica. “Hey, Edward! Non ti ho visto oggi , arrivato in ritardo?”, “si, sai la principessa si fa attendere”, “si, dai la colpa alla piccola ora!”. Io e lei ci siamo conosciuti mentre facevamo il primo colloquio al giornale, avevo portato con me Nessie che piangeva in continuazione per la mancanza di Bella. Alice l’aveva presa subito in braccio e l’aveva cullata fino a quando non era entrata nell’ufficio di Jasper , suo attuale ragazzo. non ha mai voluto sapere niente, non è mai andata oltre con la sua curiosità , ma mi è stata accanto , soprattutto agli inizi . “si trova bene a scuola?”, già si trova bene a scuola?, no non si trova bene. I suoi amici spesso la prendono in giro e le maestre non sapendo in che situazione è le fanno svolgere compiti che non può neppure provare ad immaginare. Ma fa sempre un sorriso e va avanti, lo fa per me, lo so che lo fa solo per me.

“Alice se ti dico che va bene, mentirei!” , il suo sorriso sparisce al suo posto c’è solo compassione “mi dispiace Edward, ma vedrai che andrà tutto per il meglio, oramai non piange più no?”, c’è stato un periodo in cui Nessie non faceva altro che piangere, sentiva davvero molto la mancanza di sua madre e spesso mi sono sentito impotente davanti alla mia piccola. Di notte non voleva mai stare sola e spesso la dovevo portare a lavoro con me. Ma le cose stanno migliorando, “si Alice, questo è vero. Spero che torni tutto apposto”. Bella manca anche a me, ma per Nessie devo andare avanti. Posso accantonare il dolore per lei, per vederla sorridere e farla felice, Bella, la mia dolce mogliettina avrebbe voluto così, ne sono certo.

Guardo l’orologio sono le 14.30. se Jasper non corregge subito l’articolo sarò in ritardo di nuovo. “Edward” , Emmett appena uscito dall’ufficio di Jasper  mi chiama “devi correggere la parte finale, è poco scorrevole”, no no no , dannazione , “Emmett ma io …” lo sa perché devo scappare, “mi dispiace Edward. Appena hai fatto posa l’articolo sulla mia scrivania!”. Corro nel mio ufficio e correggo alla bene in meglio l’articolo, effettivamente non andava molto bene, mi precipito da Emmett e corro lungo la strada, sono le 15.40 , sono troppo in ritardo. 

Arrivo all’asilo e la maestra mi guarda  come se fossi un suo alunno pronto ad essere sgridato. “mi scusi, mi scusi, mi scusi!” , dato che ci sono ne approfitto per parlare della situazione, è il momento più adatto visto che Nessie è in classe a giocare. “signora, le devo parlare!”, mi avvicino e lei mi guarda con un po’ di timore, deve essere preoccupata visto che è sola , chissà che pensa di me. “ vede , Nessie ha perso la madre, due anni fa.”, la sue espressione cambia all’improvviso, l’ho visto tante volte questo cambiamento, ogni volta che dicevo di essere vedovo, che ero solo a crescere una bambina, che Nessie non aveva la mamma e odiavo quell’espressione.  “ora capisco”, ecco la frase che seguiva a quell’espressione.  “la prossima volta , la prego di controllare i suoi alunni e se può non dia compiti come : rappresenta la tua mamma, la tua famiglia; Nessie non sa mai che disegnare!” , mi sto alterando e non è giusto, non me la posso prendere con lei. Mi fa segno di aver capito e vado verso l’aula dove di solito Nessie mi aspetta, ma non c’è.

“scusi, ma mia figlia?”, la sua espressione è sorpresa. Mia figlia dove caspita è? Corro nel cortile e lei è li a giocare con le costruzioni.

“Nessie!”, si gira di scatto e con la manina mi saluta. Mi avvicino e siedo accanto a lei. “che stai facendo?”, alza lo sguardo verso di me , “scusa”, “non fa niente, ora ti ho trovato!”, le accarezzo i capelli e mi alzo. “andiamo a casa?” , lei rimane seduta , “sei arrabbiata perché sono venuto in ritardo? Ti prometto che domani verrò puntuale” , la sento singhiozzare, brutto segno . “io voglio i panini della mamma, voglio la pasta della mamma” si alza e comincia ad urlare “io farò la brava, papà te lo giuro, ma voglio che la mamma mi prepari il pranzo”,  la prendo in braccio, “la mamma non mi vuole bene? È per questo che non mi prepara il pranzo? oggi un bambino ha detto che la mamma non cucina per me perché non mi vuole bene”, la stringo forte a me “piccola, se la mamma fosse qui, ti preparerebbe tutti i piatti che vuoi perché ti voleva un bene immenso, piccola mia”. Finalmente smette di piangere, almeno fuori.

“davvero?”, le asciugo con la mano le lacrime che ancora sono sul suo viso, “si Nessie non dubitarne mai e domani il pranzo te lo preparo io!” , “davvero?papino?” , “si, principessa!”

si stringe forte a me, “ti voglio bene papà!”, “anche io piccola, e non scordarlo mai”

La prendo per mano e insieme andiamo a casa.

***

Finalmente a letto, posso godermi un po’ di relax.

“papone!”, mi alzo dal letto e la mia vita è lì, con il suo pigiamino giallo e il cuscino in mano che mi guarda triste. “cosa c’è Nessie?”, mi raggiunge di corsa sul letto.

“posso dormire con te?”, fa sempre così. “non puoi dormire nella tua camera?”, si stropiccia gli occhi e si sistema accanto a me “no, perché lì sogno le cose brutte”, povera piccola. “mi racconti una favola papà?”,  faccio per alzarmi ma lei mi ferma, “no, papà raccontami la storia di te e la mamma! Era bella vero?”, vorrei piangere, in lei c’è più forza di quanta cerco di averne io. “no, Nessie era stupenda”, “come una principessa?” “si, proprio come te!”, si sta per addormentare. “Papà, ti voglio bene e so che la mamma ci sarà sempre. Grazie”, non mi ringraziare piccola, non lo merito. Sei tu la mia forza. Le do un bacio sulla fronte “ti voglio bene Nessie”.

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questa one shot è stata ispiriata dal manga : i love you baby. 

prossima foto qui : http://giadina90z.blogspot.com/

recensioni :

@piemme :  ti ringrazio per i complimenti. e si Jacob è vero stronzo.. per la pubblicità ti ringrazio, ma non so se continuerò visto le poche visite ;) grazie comunque. spero che questa ti sia piaciuta. 

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