Libri > I diari della mezzanotte
Segui la storia  |       
Autore: amimy    05/05/2010    1 recensioni
“No. Non è vero.” rispose immediatamente Rex, scuotendo la testa. “ Non è vero. Stai mentendo!”
“L’ho vista, Rex. Mi dispiace.” disse Jonathan, guardandolo negli occhi.
“No!”
Dess afferrò Rex per le spalle, tenendolo stretto. “Rex. Rex, calmati.”
Gli occhi di Rex lampeggiarono di disgusto e rabbia verso Jonathan. L’acrobata si sporse in avanti, ma Dess lo fermò con un’occhiataccia.
“Guardami. Rex,guardami. Devi stare calmo, d’accordo? Non vale la pena di fare sciocchezze. Prima ascolta il resto, ok?”
Il Vedente strinse i pugni, fremendo, ma annuì.
Genere: Drammatico, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Scusate, non ce l’ho proprio fatta ad aggiornare quando avrei voluto. E, giù che sono in argomento, vi avverto che in questo periodo ho in ballo le tesine e ho compiti in classe pressoché ogni giorno, in più questa settimana ho un esame e un test d’ingresso e la prossima settimana sarò via per tre giorni per la finale di una gara. Questo per dirvi che potrei scomparire piuttosto spesso, anche se mi dispiace tantissimo trascurare questa storia a cui, lo ammetto, sono già affezionata pur essendo agli inizi ^^

Luna, Alchimista, io vi adoro. Sto seriamente iniziando a pensare di farvi dedicare un monumento. A costo di essere poco originale, vi assicuro che non riuscirei a scrivere neanche un quarto di quello che scrivo se non ci foste voi a supportarmi.  Vi adoro. Grazie per i commenti magnifici – ragazze, mi fate morire xD. Grazie perché continuate a seguire le mie, uhm, chiamiamole storie, e perché anche se vuoi siete scrittrici bravissime vi ostinate a dire che io scrivo bene (si, come no.  tanto non ci credo ù.ù) e perché non mi avete ancora linciata anche se sono tanto tanto cattiva e vi faccio stare sulle spine. Avevo detto che avrei chiarito un po’ di cose in questo capitolo, ma effettivamente ho chiarito solo la cosa strana che Dess aveva visto in Jessica e per il resto ho solo incasinato di più le cose xD Mi viene il dubbio che forse non sono cattiva, solo distratta ù.ù

Il  capitolo è scritto con una fretta assurda e penso anche decisamente male. Però non ce la facevo a rimandare ancora e inizio a vedere riferimenti a questa ff e ai Diari ovunque (la cugina della mia migliore amica è venuta nel mio paese e sapete come s chiama? Jessica. Nel libro che sto leggendo la protagonista che si chiama Melissa, e in un altro libro c’era una specie di dea o qualcosa di simile che si chiamava Desdemona, per non parlare di tutti i Jonathan sparsi nella mia zona. Sono riuscita a trovare riferimenti persino nell’ora di latin.., e per esercitarmi in inglese ho cercato degli audio book e indovinate che cosa ho trovate? Le tracce di tutti e tre i libri della saga. Quindi avevo bisogno di aggiornare prima di impazzire xD, ),e se non avessi aggiornato oggi non saprei quando avrei potuto farlo. Quindi, in sostanza, vi tocca beccarvi questa “cosa”

 

Capitolo Terzo - Chased by the Past

Die for anyone,

what have I become?

 “È un tridecagramma.” Sussurrò Dess. Un brivido d’eccitazione le corse lungo la schiena. La festa ricominciava.

“Come quelli di Madeleine.” aggiunse Rex. Il Vedente e la ragazza si scambiarono una rapida occhiata carica di significati. Questo vuol dire  che sei disposto ad aiutarci?, chiedevano gli occhi di Dess. Sì, lo sono, rispondevano quelli di Rex. Voglio sapere cos’è successo a Melissa.

La Polimatematica sorrise. Tranne la cara vecchia Maddy, che comunque era in qualche modo riuscita ad comparire nei loro discorsi - e, ovviamente, Melissa – erano pronti per girare il nuovo film cult dell’anno, “Midnighters 2, la vendetta”. Le sue labbra si incurvarono in un leggero sorriso al pensiero, ma si appiattirono immediatamente mentre alzava istintivamente lo sguardo, in cerca di qualcosa che non c’era.

Seppe all’istante cosa mancava. Mancava lo sguardo divertito e quasi curioso di Melissa, quello che la Telepate rivolgeva ogni volta che la beccava a fare qualche commento ironico nella mente. Certo, si parlava di dieci anni prima. Ma ritrovarsi lì, con tutti gli alti, a fare mentalmente gli stessi commenti sarcastici che solo lei capiva e che aveva sempre fatto aveva mandato indietro il suo orologio interno di un decennio, e constatare che effettivamente la Regina delle Stronze - avrebbe decisamente dovuto smettere di pensare a lei in quei termini, ma le vecchie abitudini sono davvero dure a morire - non era lì la stava facendo sballare.

Scuotendo la testa, come a scacciare il ricordo, Dess volse di nuovo lo sguardo alla piccola, luccicante stella di metallo a tredici punte che rifletteva il bagliore blu della Mezzanotte e rispondeva al suo sguardo dal tavolino.

“E qualcuno ha idea, anche vagamente, di cosa ci facesse una cosa del genere ad un rave di Oscuri?” domandò la Polimatematica, suonando anche alle sue stesse orecchie eccessivamente petulante. Possibile che, ancora una volta, anche dopo dieci anni il solo pensiero di Melissa le facesse saltare i nervi? In una maniera diversa rispetto da un tempo, molto più di apprensione che di disprezzo, ma ci riusciva.

“Cosa c’è, Rex?” domandò Jonathan, intercettando un bagliore di improvvisa, dolce. rassicurante comprensione che luccicò per un istante negli occhi del Vedente.

“Quel tri…tridecagramma, è completamente coperto di Focus. Non è possibile che abbia combattuto contro abbastanza Oscuri perché se ne depositasse sopra così tanto. Letteralmente impossibile. Quella è la quantità di Focus che si trova, si trovava, sul terreno dei luoghi di abituale ritrovo dei nostri amici. O sono stati tanto stupidi da inciamparci un milione di volte, oppure devono averlo toccato volontariamente.” Espose con calma. Dess si sentì soddisfatta per un attimo di vedere che dopotutto si comportava ancora come il vecchio, saccente Rex che conosceva, prima di rendersi conto delle implicazioni di quanto aveva detto.

“Vuoi dire che…”

“Che hanno superato l’ostacolo del metallo e dell’Avversione. Voglio dire, del numero tredici.” Confermò Rex. La Polimatematica sussultò sentendo quella parola uscire dalle sue labbra. Non l’aveva sentita direttamente dagli Oscuri, per la semplice ragione che, be’, non parlavano, ma f proprio così che le suonò. Un termine da Oscuro.  Forse Rex era davvero cambiato meno di quanto si aspettasse, ma non solo conservando i suoi lati migliori. Ma il fatto che non avesse fatto una piega pronunciando la parola tredici era positivo, no?

“Ma allora…è finita.” Mormorò Jonathan. “Se sono tornati, e non possiamo più combatterli con il numero tredici e con il metallo, siamo morti.”

E poi, per la prima volta dopo l’inizio del acconto di Jonathan, Jessica parlò. “No.”

“Come?” domandò Rex, mentre tutti si voltavano per guardarla. Jessica abbassò lo sguardo per un attimo, vagamente imbarazzata, ma lo rialzò subito. “No, non è finita.” Disse. Dess sorrise.

“Jessica ha ragione, Flyboy. Vuol dire che ti vuoi arrendere? No, non ci credo. Non tu. Se gli Oscuri non danno più di matto per il numero tredici…d’accordo, troveremo un altro numero. Useremo davvero la trigonometria, se necessario. Ma non dire, mai più, che è finita. Altrimenti per cosa ci avresti chiamato qui? Per dirci che tu e Jess non state più insieme? Non credo. Tu vuoi combattere, Flyboy. Lo vuoi quanto lo voglio io. E non mi importa se sei arrabbiato con Jess perché v siete mollati, o se hai ancora voglia di tirare un ceffone a Rex, o se non riesci a prendere il tuo stupido brevetto. Quindi chiudi quella bocca,  e non riaprirla finchè non ne tiri fuori un piano.”

Jonathan si limitò a rivolgerle uno sguardo stanco, senza aprire bocca. Jess guardava sconvolta l’amica, senza sapere cosa dire. Sentiva che era tutta colpa sua, di nuovo, anche se non capiva cosa accidenti avesse sbagliato questa volta. E ovviamente, la domanda come l’ha capito? che le rimbalzava su e giù nel cervello non l’aiutava a pensare razionalmente.

Rex aprì la bocca per parlare, anche se non sapeva neanche lui cosa stesse per dire, ma in quel momento le cose iniziarono a degenerare. Dess si ritrovò a pensare, per un folle istante, che la famosa calma prima della tempesta era durante persino troppo per i loro standard. Una volta i guai arrivavano più in fretta.

Qualcosa si era mosso oltre la vetrata che dava sulla strada. Rapido, quasi impercettibile, ma si era mosso.

I quattro Midnighters si alzarono all’unisono, senza togliere lo sguardo dall’entrata.

“Sono arrivati.” Mormorò Jonathan, con una smorfia di rassegnazione dipinta sulla faccia. Jessica, istintivamente, estrasse Arricchimento, la sua nuova torcia portatile, dalla tasca anteriore dei jeans.

“Chiudete gli occhi.” Disse. La figura scura si mosse all’esterno. Dess fremette. Se era un Oscuro, e francamente non sapeva cos’altro avrebbe potuto essere, era bello grosso.

E in quel momento accaddero tre cose. Jonathan, Rex e Dess chiusero gli occhi, Jessica accese di scatto Arricchimento e una voce indignata sbottò: “Cosa vi salta in mente, giovanotti? Avete deciso di accecarmi?”

E, come quarta cosa, Dess sobbalzò e camminò verso la figura a tentoni, cercando di non inciampare ma incapace di restare ferma, gli occhi inutilizzabili perché li aveva aperti senza pensarci sentendo la voce tanto familiare.

“Maddy!” esclamò, fermandosi a pochi passi dalla Telepate.



La canzone è "Diary of Jane", dei magnifici Breaking Benjamin. P.s.: sono l'unica a pensare che dopo tutto questo tempo Madeleine deve avere circa un milione di anni xD? Almeno un'ottantina di sicuro secondo me ù.ù


   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > I diari della mezzanotte / Vai alla pagina dell'autore: amimy