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Autore: Betty    12/11/2003    2 recensioni
Benji e Sharon sono entrambi belli e ricchi ma quando capiscono che vogliono stare insieme non sarà per soldi ma solo per amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2

CAPITOLO 2

Sharon correva per la casa in cerca delle chiavi della macchina, dove le aveva messe la sera precedente? Era entrata in casa e come sempre le aveva appoggiate sulla mensola accanto alla porta.

Forse non sarebbe arrivata in ritardo, odiava i ritardatari e quando capitava a lei diventava nervosa.

Lavorava nell'azienda del padre, la Newell Corporation che si occupava di telecomunicazioni, da quasi 3 anni dirigeva l'azienda senza che quasi nessuno lo sapesse, tutti credevano che fosse ancora suo padre a prendere le decisioni fondamentali. Invece il vecchio George Newell aveva affidato tutto nelle mani della figlia, andava in ufficio sempre più raramente ma a nessuno della dirigenza era dispiaciuto quel cambio generazionale.

Sharon aveva portato nuove idee e una ventata di giovinezza e si era guadagnata la fiducia dei suoi collaboratori con non poche difficoltà.

Era contenta del suo lavoro anche se tutto il mondo credeva che fosse suo padre il fautore della restailing dell'azienda. Suo padre egoisticamente si beava di quella pubblicità gratuita e continuava a giocare a golf, o a viaggiare per tutto il mondo.

Quando arrivò in ufficio, la sua segretaria Marta la informò degli appuntamenti della giornata e le ricordò la riunione alle 15 con la Japan Technologic, per studiare una pubblicità adatta per una nuova linea di prodotti.

"Sono stati avvisati White e Pocket?" chiese Sharon

"Sì sig.ra Newell, sono stati avvisati. Mi hanno riferito che hanno già delle proposte interessanti da farle visionare."

"Bene, allora dirgli di venire da me appena possono."

"Va bene"

Anche quel giorno si prospettava lungo e pieno di impegni. Doveva assolutamente ottenere il contratto con il nuovo cliente, dalla Japan Techonologic partiva il suo piano per entrare anche nel mercato asiatico.

Benji stava preparando le valigie per partire per il Giappone, sarebbe tornato a casa qualche giorno prima, così avrebbe trascorso un po’ di tempo con i suoi amici, il suo aereo partiva alle 20. Nel pomeriggio avrebbe dovuto andare al posto del padre ad una riunione per il lancio di un nuovo prodotto. Anche se non voleva a poco a poco era subentrato al padre nell'azienda di famiglia e tra un impegno di campionato e uno di coppa riusciva anche a gestire il patrimonio dei Price.

Aveva trascorso un'intera settimana a Londra, ed erano passati 5 giorni dal ricevimento dove aveva conosciuto Sharon. Ogni tanto la sua immagine gli appariva tra i suoi pensieri, sorrise pensando che sua madre sarebbe stata molto felice di sapere che la contessa Sharon Newell non gli era indifferente.

Guardò l'orologio, si stava facendo tardi l'autista lo stava sicuramente aspettando, prese le valigie e si avviò verso la hall dove l'autista lo aiuto a caricarle in macchina. Non sapeva neanche dove doveva andare, suo padre all'ultimo minuto lo aveva chiamato dicendogli che lo doveva sostituirlo e che l'autista di famiglia lo avrebbe condotto direttamente al luogo dell'incontro.

Sarà la solita rottura pensò mentre sfogliava la documentazione che aveva trovato sul sedile. Dovevano lanciare un nuovo tipo di computer portatile, quella era l'unica cosa che si notava dai documenti. Lesse le caratteristiche principali, e le innovazioni apportate rispetto al modello precedente.

Sperava solo di non dover criticare tutte le proposte che gli venivano fatte, solitamente lui era molto esigente.

Sharon pranzò in ufficio mentre riguardava il lavoro dei suoi migliori pubblicitari, era sicura che il contratto non glielo avrebbe portato via nessuno. Si rilassò un attimo, chiuse gli occhi appoggiandosi alla grande sedia di pelle, aveva bisogno di una vacanza. Sì di una lunga vacanza per rilassarsi completamente, ormai la sua vita era sempre la stessa, lavoro e casa; da quanto tempo non aveva un compagno fisso? Forse 2 anni. Da quando John aveva ammesso che stava con lei solo per i suoi soldi. Dopo di lui aveva solo avuto un paio di brevi relazioni ma senza importanza. Stranamente le venne in mente Benji Price, con il suo sorriso e i suoi occhi neri e profondi. Anche lui cercava l'amore, ne era sicura.

"Dormiamo? Non è da te!" esclamò una voce femminile.

"Stavo solo riflettendo. Cosa ci fai da queste parti?" chiese Sharon alla sorella minore.

"Ho pranzato con mamma e Alexandra qui vicino, così ho pensato di venirti a salutare."

"Elizabeth, non raccontarmi frottole. Ti conosco da 23 anni."

"Cavolo! Perché non mi hai detto che conosci Benji Price?" disse la ragazza.

Sharon sorrise, Elizabeth era una vera patita di calcio anche se sua madre lo ignorava completamente, Alexandra la sua gemella invece era la perfetta contessina. Entrambe era fidanzate e progettavano il matrimonio.

"Liz, guarda che sei fidanzata o ti sei dimenticata del povero Chris?"

"Io mi riferisco a Benji Price il grande portiere. Il migliore, lo sai che in lizza per il pallone d'oro anche quest'anno?"

"Lo sai che a me di calcio non me ne importa granché. Comunque ci siamo conosciuti per caso lì alla festa. E' stata la mamma con sua madre a mettere in piedi chissà cosa. Mi ricordo a malapena la sua faccia."

"Bugiarda!!! Lo so che quel tipo ha fatto colpo, siete fatti l'uno per l'altra. Entrambi ribelli alla famiglia, professionalmente realizzati e belli." Disse Liz con convinzione.

"Bella io? Sono bassa, ho la seconda di seno e i capelli che non si capisce se sono leggermente mossi o se ho preso una scossa. Tu ed Alex invece siete alte, terza abbondante di seno.. insomma siete bellissime." Disse Sharon guardando la sorella negli occhi.

"Non capisco perché ti devi abbattere così. Le tue sono tutte scuse, sei bella ma non vuoi ammetterlo. Non ti accorgi che gli uomini quando passi per strada ti guardano come se volessero mangiarti?"

"Se mai guardano te ed Alex; e Benji Price non lo rivedrò più se non su qualche giornale." Disse Sharon per chiudere il discorso.

"Sharon, prima o poi di renderai conto di quanto sei bella e secondo me Price è fatto per te. Un'ultima cosa poi non ti rompo più. Quando ti deciderai a scaricare papà e a far vedere al mondo che sei tu che guida questo colosso?"

Sharon rimase stupita poi sorrise: "Lo sai bene che molti nostri clienti si affidano solo a papà, anche se parlano con me credono che sia lui a mandare avanti tutto. Ed è per questo che sono ancora con noi. Non posso perderli."

"Ma chi ti dice che li perderai? Da quando qui comandi tu, il fatturato in tre anni si è alzato del 20%, ti sembra poco?"

"Da quando ti interessi all'azienda?" chiese interessata Sharon.

"Non lo so, leggo i resoconti finanziari che tu lasci a papà e gli faccio un breve riassunto. Ma a lui non è che importi."

"Vieni a lavorare con me!" propose Sharon.

"Io.. sei sicura?" chiese incredula la sorella.

"Sono stanca di mandare avanti tutto da sola, puoi iniziare come mia consulente poi con il tempo possiamo vedere."

"Ma non so, cosa diranno Chris e la mamma?"

"Ti importa qualcosa di quello che dice la mamma?"

"No!"

"E Chris non ti ha sempre spinta a fare qualcosa che ti interessava? Penso che sarebbe felicissimo di sapere che hai finalmente trovato la tua strada. Oltre a quella di essere sua moglie."

"Mi piacerebbe tanto! Accetto, però ne parlo con Chris e ci sentiamo" disse Liz abbracciando la sorella.

"Sharon, ti voglio bene! Non ti deluderò!" disse Liz poi uscì correndo voleva dare la bella notizia a Chris.

"Mi sa che riuscirò a fare molto presto quella agognata vacanza!" pensò Sharon con un sorriso.

"Sig. Price, siamo arrivati!" disse l'autista.

Benji scese dalla macchina e si avviò verso l'ascensore presente nei parcheggi sotterranei, salì fino al decimo piano e si avviò verso la segretaria che aveva scorto poco più in là.

"Mi scusi sono Benji Price della Japan Technologic ho un appuntamento.." Benji si sorprese un attimo, con chi diavolo aveva appuntamento? Suo padre non glielo aveva detto.

"Sig. Price la faccio subito accomodare, venga."

Benji venne introdotto in una sala delle riunioni, un'ampia stanza dove c'era un enorme tavolo in legno scuro. Da lì si poteva vedere il Tamigi, era un bello spettacolo.

"Se mi scusa un attimo, vado a chiamare la Sig.ra Newell, lei è in anticipo altrimenti l'avrebbe trovata già qui."

"Grazie!" rispose con un sorriso Benji, vide la segretaria arrossire poi uscì velocemente.

Benji ripensò un attimo a quello che aveva detto la donna, Newell non poteva essere lei che mandava avanti quell'impero, era impossibile. Però dentro di sé sperava che fosse lei, voleva che fosse Sharon.

Sharon corse verso la sala riunioni, non si aspettava che il cliente fosse in anticipo, cominciava proprio bene. Non si ricordava neanche chi sarebbe venuto, a dire la verità non si era mai premurata di guardare chi fosse il presidente della Japan Technologic. Che stupida.

"Marta come si chiama il signore?"

"Price!"

"Come?" disse Sharon fermandosi all'improvviso.

"Price" ripeté la donna.

"Marta chiama subito White e Pocket poi vai nel mio ufficio a prendere il materiale."

Non può essere lui, ma quanti Price ci sono in giro per il mondo? Magari è suo padre, sarà sicuramente suo padre.

La ragazza fece un respiro ed entrò nella sala "Sig. Price!" disse poi lo vide era lui.

Era lei, sorrise felice di rivederla "Sig.ra Newell o posso chiamarti Sharon?"

"Non pensavo fossi tu" rispose la ragazza.

"Potrei dire la stessa cosa, mio padre all'ultimo minuto mi ha dato questo incarico" e se devo dire la verità lo devo ringraziare pensò Benji.

"Sono contenta di rivederti" disse Sharon con il cuore in gola.

"Anch'io" disse Benji per alcuni istanti restarono a guardarsi senza dire niente, poi furono interrotti da qualcuno che bussava.

"Sig.ra Newell" dissero i due uomini mentre entravano con il materiale occorrente.

"Benji ti presento i signori White e Pocket, loro sono i miei migliori pubblicitari. Sono sicura che non ti deluderanno."

"Ne sono convinto. Quindi possiamo cominciare."

"Sì" disse Sharon indicando a Benji una comoda sedia e sedendosi accanto a lui.

 

 

 

 

  
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