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Autore: Amber    26/08/2005    1 recensioni
I Teen Titans cercano un modo per liberare Terra ma senza successo. Un giorno la vanno a trovarla e... una fic ambientata dopo la 'morte' di Terra, cosa succederà hai nostri eroi? basta leggere e lo scoprirete ^^ buona lettura a tutti!
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Eccoci arrivati al secondo capitolo ^^

Eccoci arrivati al secondo capitolo ^^!! Spero che il primo sia stato di vostro gradimento e che anche questo vi piaccia. Preparatevi a vedere la nostra Jasmine in… ma non voglio togliervi la sorpresa! In questo cap succederanno delle cosucce interessanti e devo dire che mi sono molto divertita a farlo (soprattutto la parte con Jasmine e Angela!)! Buona lettura!! ^_^

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CAPITOLO 2

Ricerche.

Tutti A Fare Shopping!!

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-Cosa facciamo? Che cosa facciamo?- domandò Stella strattonando il braccio di Robin piangendo

-Non lo so, non lo so!- esclamò. Si passò una mano trai capelli

-Calmiamoci- disse Corvina –Piangere e disperarci non serve a niente- guardò la città dall’alto della Torre Titans

-La fai facile tu! A te non importa niente delle sorti di Terra, non ti è mai importato!- tuonò Bibi

-Ma come ti permetti?-

-Stop- Robin si mise in mezzo e li guardò –Corvina ha perfettamente ragione. Dobbiamo pensare e in questo momento, più che mai, stare uniti- Stella annuì

-Robin ha ragione. Smettetela di litigare Ok?- Corvina e Bibi si guardarono in cagnesco ma poi annuirono

-Ottimo, ora che possiamo fare?- chiese Cyborg. Robin si guardò un attimo intorno

-Potremmo iniziare con delle ricerche, che ne dite?- propose guardandoli

-Oh, certo. Mi immagino già il titolo sui giornali in prima pagina: ‘Amica Terra-in-pietra smarrita. Gli amici non sanno più cosa fare così chiedono appello ai mostri (Se ce l’hanno loro) di restituirla’. Oltre a prenderci per pazzi…- Bibi si bloccò e guardò le facce degli amici –E ora che ho detto?- chiese con le sopracciglia alzate

-Beh, non è una cattiva idea…- disse Stella

-Si certo, e semmai chiamiamo pure ‘Chi l’ha visto?’! Ma siamo impazziti!? La mia era una semplice battuta!- esclamò Bibi sbuffando

-Ok, io chiudo gli auricolari…- borbottò Cyborg –Possibile che tu non sappia mai essere serio? Non stiamo giocando!-

-Io infatti non sto giocando! Sto proponendo delle soluzioni!- esclamò Bibi

-Comunque, qualche cosa dobbiamo fare. Per quanto ci riguarda a rapire Terra potrebbe essere stato chiunque- disse Robin. Il gruppo si mise in meditazione

-Ho un’idea- tutti guardarono Corvina –L’idea della ricerca non è male e potremmo iniziare da lì. Io e Stella potremmo sorvolare il cielo. Cyborg e Bibi potrebbero prendere la macchina e chiedere un po’ in giro senza dire i dettagli. Lo faremo fuori da questa città- disse

-Perché?-

-Perché qua ci penserà Robin- lo guardò –Sbaglio o hai qualche amico dentro la polizia? I vigili?- Corvina lo guardò con un sopracciglio alzato

-Ah già…- sogghignò

-Fermi tutti! non credete che sia un po’… rischioso? Esporci così…- disse Bibi

-È l’unico piano che ora abbiamo Bibi… non possiamo fare altrimenti- disse Stella guardandolo. Bibi annuì

-Già, forse avete ragione…- tutti si guardarono

-Direi di iniziare subito. Ci vediamo questa sera e se qualcuno scopre qualche cosa…- Robin fece vedere i ricevitori –Capito?- tutti annuirono –E… in guardia!- Bibi guardò Cyborg tutto felice

-Sei contento? Sarai il primo a sentire le mie nuove barzellette. Ne ho appunto una decina, sai in questo periodo non avevo molto da fare…- disse trascinando via Cyborg mentre lui si preparava psicologicamente a chiudere i suoi preziosissimi auricolari

-Povero Cyborg…- disse Stella –Andiamo Corvina?- la ragazza annuì e le due si alzarono in volo pronte a sfrecciare nel cielo

-Ehi Corvina?- la ragazza guardò Robin –Sarà dura vero?- Corvina sospirò

-Te lo saprò dire quando torneremo alla base- lui annuì

-Buona fortuna-

-Anche a te- rispose Stella seguendo Corvina che era partita

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-Ehi nonnina?- Angela la guardò

-Ti prego di non chiamarmi ‘nonnina’, mi fa sembrare così vecchia!- esclamò guardandosi allo specchio facendo una piroetta –Mah… non mi convince… tu che ne pensi?- la guardò e Angela fissò il vestito bordò con le spalline sottilissime che lasciavano scoperte le braccia, la gonna lunga fino hai polpacci con uno spacco che arrivava fino alla coscia. La scollatura poi faceva vedere il decolté ed era decisamente attillato! Da ragazza, diciottenne! Non era certo adatto per una ottantacinquenne!! Angela deglutì mentre la commessa dietro di loro era di uno strano colore violaceo…

-Penso che non sia esattamente il tuo genere- scosse la testa. Jasmine sbuffò

-Vedi? Lo sapevo! Lo sapevo!- entrò nel camerino e ne uscì qualche minuto dopo con un paio di jeans neri. Erano a vita bassa con allegata una cintura del medesimo colore. Il top nero faceva di esso un bellissimo completo –Non ha vero altri colori? Stesso completo altri colori? Sa, il nero non mi si addice…-

-C… certo…- la donna si eclissò in un’altra stanza

-Ehm… nonnina senti un po’…- Jasmine la fulminò –Scusa scusa, volevo dire Jasmine ecco… credi sul serio che questo vestito mi stia bene? Non credo di avere mai indossato roba di questo genere- disse. Jasmine si mise le mani sui fianchi guardandola seccata

-Ma dove diavolo vivevi prima? Sulla Luna?- chiese –Quello è ‘in’ per quest’estate Angela! È oltre la moda, è fantastico! Certo che ti sta bene! E poi, scusa tanto, ma è mio quindi è chiaro che è bello!- la mise davanti allo specchio e Angela si guardò. Indossava una minigonna di jeans con una cintura sottilissima che pendeva nel fianco destro, il top azzurro con un angioletto con la freccia incoccata nell’arco. Ai piedi aveva dei sandali di jeans con un piccolo tacco. Immaginò quel completino su Jasmine e cercò di mantenere il colore del viso normale. Stava per scoppiare a ridere…

-Sarà, ma io mi sento a disagio…- arrivò la commessa ancora violacea in volto che allungò all’anziana i jeans e i top di qualche colore diverso (blu chiaro e scuro, rame…). Dopo averli guardati un po’ li rimise in mano alla commessa liquidandola con un gesto secco della mano

-Oh su! Voi giovani avete sempre qualche cosa da ridire…- borbottò prendendo un completino –Mh, niente male…- mormorò Jasmine andando nel camerino –E poi, volevi andartene in giro con l’armatura che ti ho trovato addosso?

“Armatura? Io?” pensò Angela confusa

-Non scherziamo! Non andrai mai in giro con me con quella cosa! Se io sono ‘in’, tutti quelli di fianco a me lo devono essere. Che ne dici?- Angela guardò Jasmine che indossava… Angela stupita cercò di non cadere a terra. Il completino erano dei pantaloni rossi a vita bassa con la scritta GIRLS nella gamba destra, la maglia (stessa scritta, stesso colore) poi, aveva una striscia bianca nel fianco che la percorreva tutta, Angela la guardò per qualche minuto –Allora?- chiese spazientita

-Beh, non è che ti sta male, è solo che… beh insomma… quel vestito è… è da diciottenne! E indosso a te è strano…- la donna annuì

-Allora va benissimo!- Angela allargò gli occhi –Sai, le vecchiette di qua sono deprimenti da morire. Sempre a divulgare il passato sempre a… compiangersi addosso indossando… abiti scuri e orribili. Sono sempre vissuta qua e già da piccola avevo deciso di non diventare come loro, come i miei o le mie nonne. No, assolutamente no!- Angela annuì comprensiva. Jasmine sorrise –Allora, dobbiamo mettere a posto il tuo guardaroba! Guardati in giro e poi dimmi cosa ti piace, io vado a rimettermi i vestiti di prima. Muoviti dai!- esclamò guardandola restare ferma come un pesce lesso

-Ma io non vorrei disturbare e…-

-Ma che disturbo e disturbo! Muoviti ragazzina, abbiamo ancora un mucchio di giri da fare prima di tornare a casa e fra tre ora i negozi chiudono!- Jasmine sparì dentro il camerino

“Uff… vestiti… sono tutti bellissimi ma… non so… non credo di averne mai indossati o almeno, vestiti del genere!” Angela infine comprò qualche pantalone e delle magliette. Jasmine invece si accontentò del completo rosso. Girarono negozi su negozi dove fecero scorta di abiti, di scarpe, di accessori e mentre Jasmine si sentiva completante a suo agio, Angela si sentiva completamente perduta in quella città dagli sguardi che tutti le lanciavano: indagatori, curiosi e anche di divertimento…. Alle 19.00 le due erano piene di pacchi e pacchettini e ormai stanche e affaticate decisero di mangiare fuori, in un ristorante: erano troppo lontane da casa!

-Dopo prenderemo un taxi e torneremo indietro, ma ora ho bisogno di mangiare e di sedermi!- Jasmine si sedette pesantemente su una panchina –Sono sfinita…-

-A chi lo dici…- Angela la imitò appoggiando a terra il tutto –Ho fame, sono stanca, voglio dormire e…-

-Frena cara. Riprenditi e non partire a razzo con i tuoi bisogni tipo quelli che hai detto tu o mi verrà l’emicrania…- si prese la testa tra le mani –Che brutta cosa la vecchiaia!- si lamentò

-Su Jasmine!- Angela scattò in piedi –Non lamentarti perché alla fine non serve a nulla! Abbiamo tutto quello che vogliamo: la vita, la felicità, gli amici,non ci manca assolutamente nulla!! - Jasmine la guardò e sorrise

-Hai ragione Angela! Su con la vita! Bene, andiamo a mangiare o credo che mi dovrai trascinare di peso… ehi! Non sono così pesante!- esclamò Jasmine vedendo la faccia contrariata della ragazza

-Beh, non sei un fiore di sicuro. E poi le mie povere braccia oggi hanno già fatto anche troppo… sono delicata sai?-disse la ragazza camminando verso l’unico ristorante presente nella via chiamato ‘La Libellula’

-Oh, guardatela. La principessa sul pisello!- la prese in giro Jasmine

-Oh, guardatela. La nonnina della principessa sul pisello!- la riprese

-Ehi! Ma come osi! Non sono poi così vecchia!-

-Ti comporti da diciottenne…- borbottò Angela

-Proprio per questo non sono vecchia e decrepita!- Angela scosse la testa amareggiata

-A proposito, la storia della principessa sul pisello credo di averla già sentita ma… insomma! Io non sono certo una principessina che sente un pisello sotto innumerevoli materassi!- esclamò sedendosi ad un tavolo all’aperto. Jasmine scosse la testa

-Era solo per prenderti in giro… ragazzina!- le rispose

-Io non sono una ragazzina! Vecchiaccia!-

-Vecchiaccia… io! Questa è buona!-

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-Ehi Bibi! Cyborg! Robin! Scoperto o visto qualche cosa?- chiese Stella attivando il ricevitore mentre con Corvina si era fermata sul tetto di una casa che dava alla strada principale

-Negativo Stella- disse Cyborg mentre sfrecciava per la strada principale di una città

-Stiamo girando la città da tutto il giorno e cosa scopriamo? Nulla!- esclamò Bibi

-Non possiamo pretendere poi molto…- mormorò Vyborg

-Voi Stella? Come siete messe?- chiese Robin. La ragazza scosse la testa

-Niente, non che mi aspettassi di trovarla…- mormorò Stella -Tu Robin? Cosa hai trovato?

-Sono davanti ai monitor della città da quasi un ora ma…- si sentì un sospiro

-Fantastico!- la voce di Bibi interruppe il silenzio -E ora che accidente facciamo?-

-Sai Bibi, l’idea di chiamare ‘Chi l’ha visto?’ inizia ad essere allettante come proposta…- sbottò Corvina

-Da quando in qua sei diventata così… spiritosa?- chiese Bibi ironico

-Da quando ho scoperto che sei un idiota- rispose acida la ragazza. La città sottostante era enorme e quella situazione cominciava ad alterarla parecchio

-Smettetela di litigare voi due! Non è il momento!- esclamò Robin. Seguì un lungo silenzio interrotto solo dai mormorii di Bibi. Corvina guardò la città. La strada principale era enorme e c’erano molti negozi di diverso genere: abbigliamento, calzature, intimo. Poi c’erano dei bar, delle gelaterie e dei ristoranti, un solo ristorante. Il resto erano piccole pizzerie. Si soffermò sul ristorante che aveva messo (visto che era estate) i tavolini fuori. C’erano delle persone che stavano già mangiando e si soffermò a guardarli. C’erano vecchi, bambini, delle coppie di amici o di fidanzati e un’altra coppia. La ragazza non riusciva a guardarli in viso visto che erano di spalle e all’improvviso la voce di Robin la distrasse dai suoi pensieri

-Cosa?- chiese guardando Stella e il ricevitore

-Stai male Corvina?- le chiese l’amica preoccupata

-Sto bene. Cosa dicevamo?- chiese guardando il ricevitore nella sua mano

-Stavamo proponendo cosa fare- disse Cyborg

-Ebbene?- silenzio –Capisco. Quindi non avete pensato a un piano di riserva eh?- Corvina sospirò guardando il ristorante mentre la voce di Bibi iniziava ad urlare

-Ma come osi!? Non sembra che tu stia facendo molto eh?????- ma Corvina non lo ascoltava anzi! Non si era accorta di nulla!

“Che strano eppure… mi sembra di conoscerla…” Corvina strizzò gli occhi di più “No… non è… possibile…” pensò sconvolta

-Forse è meglio che torniate alla base- disse Robin. Bibi smise subito di urlare contro Corvina e gli rispose con foga

-No, cerchiamo ancora un po’. Non… non possiamo abbandonarla così! Lei… lei è Terra! Ha salvato il mondo… non riuscirei a restare a casa senza fare nulla!-

-Ma Bibi…- cominciò Robin

-Robin, Bibi ha ragione. Torneremo alla base nei tempi prestabiliti- disse Corvina. Uno strano silenzio circondò i Titans. Corvina che da ragione a Bibi? Miracolo!

-Sono d’accordo con loro Robin…- proclamò Cyborg -Non ha senso fermarsi ora…- Stella annuì

-Cyborg e Bibi hanno ragione- disse l’extraterrestre

-Passo e chiudo- disse Corvina senza staccare gli occhi dal ristorante. Con un movimento veloce mise via il ricevitore

-Cyborg e Bibi hanno ragione- disse l’extraterrestre

-Va bene, va bene. Ci vediamo questa sera. A presto ragazzi e state attenti Ok?-

-Tranquillo- rispose Cyborg

-Passo e chiudo- dissero a una voce. Stella si avvicinò a Corvina

-Cosa guardi?- domandò seguendo il suo sguardo –Beh, ti capisco se hai fame…- disse sorridendo

-Non è quello stupida!- esclamò Corvina facendo una smorfia

-Ah! Allora non ti piacciono le libellule! Ne sei allergica?- domandò curiosa fissandola

-Scema! Ma secondo te!- sbottò –Ma, io a volete non ti capisco proprio…- Stella sorrise

-E io non capisco voi umani… così… maledettamente complicati!-

-Guarda la!- Corvina le indicò le persone sedute a mangiare

-E allora? A vedere loro mi viene un languorino…- disse Stella

-Non pensare al cibo e guarda quelle persone- ordinò misteriosa. Stella eseguì l’ordine

-Io non…- Corvina sospirò esasperata indicandole la coppia di spalle. Tutto l’essere di Stella si irrigidì completamente mentre gli occhi le si riempivano di lacrime

-Vai a chiamare Robin, Stella. Subito!- Stella fece un passo indietro e velocemente sparì nel cielo piangendo. Piangendo lacrime di felicità

  
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