Libri > Il diario del vampiro
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Autore: SabrinaPennacchio    10/05/2010    4 recensioni
Dopo i vari avvenimenti a Fell's Church e la delusione da Katherine ed Elena, per Damon è arrivato il momento di affrontare un altro problema.
I sentimenti e l'umanità, non svaniscono solo perché lo si vuole.
Genere: Dark, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Quasi tutti | Coppie: Elena Gilbert/Stefan Salvatore
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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--- Capitolo Sedicesimo ---




L’odore del suo sangue si espandeva in quella stanza.
Era tornato indietro giusto in tempo per toglierla dalle grinfie di quel maledetto Kitsune. Quindi aveva ragione: era ancora vivo!
Shinichi si leccò le unghie insanguinate.
Aveva una presa talmente salda sul braccio di lei che, per liberarla, le unghie le avevano ferito profondamente la carne.
Damon l’appoggiò sul letto, ancora priva di sensi.
«Cambi continuamente amante, Damon, vedo che le buone abitudini non ti hanno abbandonato» sorrise il demone, uscendo dallo specchio a braccia conserte «Ma questa è una faccenda che seguo da mesi e che non ti riguarda. Non sto infrangendo il nostro accordo, stavolta, quindi…» lo guardò serio in volto, una rabbia quasi repressa trapelava dai suoi occhi dorati «Non immischiarti!» sibilò.
Damon lo afferrò per il collo, sbattendolo al muro e stringendo la presa. «Da mesi? Tsk. Non so di cosa tu stia parlando, demone, ma mi spiace illuderti: qui sei nella mia città, di conseguenza io mi immischio» strinse la presa al collo con un sogghigno appena accennato «Nuovamente stai valicando i miei confini»
Shinichi mantenne il ghigno beffardo, per niente intimorito dal vampiro che quasi lo strozzava. Usò la sua aura di Kitsune per scansarlo prima che lui potesse accorgersene «Lei non appartiene a Fell's Church, mio caro vampiro» posò lo sguardo sulla ragazza addormentata. Il sangue continuava a colarle dal braccio.
Damon la guardò impercettibilmente, stringendo i pugni.
Ferite inferte da un demone potevano essere velenose per il corpo umano, tanto da riuscire a putrefarlo in poche ore se non curate adeguatamente.
«E poi è intenzione di Misao ucciderla, non mia» tornò a posare lo sguardo sul ragazzo che, con la sua presenza, copriva la ragazza per non farlo avvicinare nuovamente «Oh! Ma vedo che, stavolta, la cosa è molto più seria del previsto» ironizzò, riferendosi alla sua posizione.
Damon lo guardò impassibile
«Ma potrei lasciarla in vita, Damon, dopo aver ottenuto ciò che voglio»
il vampiro portò le braccia al petto con fare beffardo «E, esattamente, cos’è che vorresti, stavolta?»
Shinichi rise «Oh! Ma niente di particolare» 
Damon lo canzonò infastidito «Vedi di smetterla, la tua risata è fastidiosa»
il Kitsune calmò la sua risata continua «Ma come sei suscettibile, stasera, eppure la prima volta che ci siamo incontrati…»
«Cosa vuoi, Shinichi?» rimarcò il vampiro, con rabbia.
La pazienza non era proprio una delle sue virtù e, ultimamente, la stava usando anche troppo.
Colui che aveva davanti poteva benissimamente essere oggetto di sfogo per la sua rabbia repressa.
Il demone sospirò, appoggiandosi al muro «E va bene…» gesticolò e socchiuse gli occhi «Lei, Sabrina giusto? Sarà solo un contenitore per un bambino…» sorrise con aria compiacente, mettendosi una mano sul petto «mio figlio»
Damon iniziò a ridere, a ridere di cuore, prendendo in giro, così, le parole del Kitsune.
Shinichi ringhiò impercettibilmente, continuando, però, a mostrare il suo magnifico sorriso «Ti fa tanto ridere?! Beh, allora lo prenderò come un consenso»
«Tu devi essere pazzo» il Salvatore caricò il suo Potere.
Una furia tale che, lasciandola andare improvvisamente, senza controllo, avrebbe potuto distruggere il nemico che aveva davanti, o forse anche l’intera Fell's Church, in un solo istante.
Aveva già sperimentato il Potere di Damon, Shinichi. Prese forma di volpe, cercando di fuggire.
Il vampiro, però, lo intrappolò in una sfera di Potere, stringendolo sempre più come per schiacciarlo
«L’ultima volta è stata la tua sorellina a sperimentare questa sfera, ricordi?» ghignò maligno «Ci ritroviamo punto e a capo, Shinichi, solo che stavolta non ci sono ragazze con parti del corpo tagliate, putrefatte, o ragazzi che si mangiano da soli, come l’ultima volta. Il tuo inferno in terra è passato da un pezzo, come anche la mezzanotte»
Lasciami andare! Gli disse mentalmente la volpe. E potremmo metterci d’accordo!
«Avete portato alla follia Fell's Church, divertendovi alle loro spalle, non che a me sia mai importato ciò che facevate ma, sai, non vorrei rischiare di coinvolgere nuovamente le persone a cui tengo, solo per un mio errore. Come puoi, quindi, chiedermi di fidarmi di te?! Di mettermi di nuovo d’accordo con te?!
L’ultima volta non è andata bene» gli rispose a voce alta, stringendo ancora di più la sfera, gli occhi del colore del sangue «Chissà che poteri può darti il sangue di un Kitsune»
Damon, non farmi arrabbiare, o patti, accordi, o checchessia, stavolta farò di peggio… e ci rimetterà anche la tua fanciulla.
Damon si infuriò ancora di più, a quelle parole, al limite, ormai, della sopportazione. «Ti mostro io stavolta…»
«D-Damon?!»
Sussultò, sentendo la sua voce: Sabrina aveva ripreso conoscenza.
Si voltò a guardarla e in quel momento Shinichi fuggì, approfittando della distrazione del suo avversario.
In quel luogo, i suoi poteri erano stranamente limitati e combattere Damon nel suo territorio non era proprio una buona idea.
«Maledizione!» il moro ringhiò, vedendolo svanire «La prossima volta morirai, maledetto Kitsune!»
Si sentì, improvvisamente, abbracciare di spalle, il sangue che gli macchiava la camicia nera e dei singhiozzi nascosti appena.
«Sei proprio una calamita di guai, tu» disse, in tono sprezzante, rimanendo immobile.
Sabrina non rispose, stringendolo di più.
«Smettila di frignare!» si voltò, afferrandola per le spalle e guardandola con freddezza «Devi essere forte, ok? Non capisci che la tua debolezza porta solo problemi?» si bloccò di colpo. Ancora una volta aveva mostrato la sua debolezza davanti a lei.
Ma era preoccupato perché sapeva di cos’era capace Shinichi.
Lui poteva batterlo, dopotutto, ma lei… fragile com’era… l’avrebbe inghiottita in un boccone.
Se solo pensava, poi, a ciò che lui voleva farle…
La spinse sul letto, standole di colpo addosso
«Damon?!» Sabrina arrossì, guardandolo stupita «Cosa-!»
si era preoccupato per lei, era preoccupato per ciò che quell’essere poteva farle.
Lo strinse a se, sorridendo appena. Quasi le sembrava di non sentire quel maledetto bruciore al braccio, a cui tentava di non dar peso.
Avrebbe chiesto in seguito chi fosse quel ragazzo.
Damon rimase immobile, lasciandosi abbracciare.
«Ti prometto che sarò forte, d’ora in poi, se ciò possa servire a non farti preoccupare per me»
Non le rispose, limitandosi a sorriderle impercettibilmente «Dobbiamo curare queste ferite, prima che sia tardi» le afferrò dolcemente il braccio destro, iniziando a leccarle le ferite.
Sabrina si lasciò scappare un leggero lamento.
Bruciava.Ogni suo tocco bruciava terribilmente.
Pian piano, però, il dolore lasciò spazio ad uno strano senso di piacere.
Socchiuse gli occhi, ansimando, lasciandolo continuare.

Le ferite che lui aveva leccato si chiusero, come se non fossero mai state inferte.
Nessuno dei due parlò, solo, si guardarono, baciandosi, poi, con passione.
«Non permetterò a nessuno…» le sussurrò lui fra un bacio e l’altro «di toccare di nuovo ciò che ritengo mio»
Sabrina arrossì, ricambiando ogni bacio con una passione mai provata prima «Damon...» era forse vittima del suo Potere ancora una volta?!
No... questa volta era qualcosa di veramente reale.
Lui scese a baciarle il collo, lei lo gettò indietro, ansimando, mentre con le mani le alzava pian piano la maglia del pigiama, baciando ogni parte di quel corpo che iniziava a scoprire.
La privò completamente della maglia, guardandola negli occhi.
Entrambi volevano la stessa cosa.
Tornarono a baciarsi, lasciando libero sfogo alla passione.

La guardò, mentre si rivestiva, coprendole il corpo nudo. Sorrise, baciandole la fronte.
Dormiva serena e sapeva di poterla lasciare sola. Shinichi non sarebbe di certo tornato nuovamente la stessa notte. Lo conosceva bene.
Mai nessuna, in 500 anni, era riuscita a fargli provare un simile desiderio carnale.
Mai, come quella sera, si era sentito così sopraffatto dalla passione, come se fosse stato ancora uno stupido umano.
Mentre si amavano, era come se improvvisamente il suo cuore inanimato fosse tornato a battere.
Scosse il capo, scacciando quei pensieri.
Adesso aveva cose più importanti a cui pensare.
Prese le sue sembianze di corvo, sparendo nell’oscurità della notte.

Stefan dormiva sereno, abbracciato ad Elena.
Da quando erano tornati dalla Dimensione Oscura e il suo angelo era riuscito a riavere la sua vita da umana grazie alle Guardiane, tutto era tornato come prima dell'arrivo di Katherine e le prime catastrofi a Fell's Church. In più la Zia Judit e lo Zio Robert permettevano alla loro figlioccia di stare tranquillamente con lui senza ricordare nulla degli avvenimenti passati. A volte poteva anche fare colazione con loro e la piccola Margareth - la sorellina minore di Elena -.
Damon entrò nella stanza, inarcando le sopracciglia «Ma quanto siete romantici» fece col suo solito tono sprezzante alla vista dei due quasi novelli sposini.
Stefan sussultò, mettendosi seduto ed Elena, sentendolo alzarsi, si svegliò di colpo, arrossendo alla vista di Damon, coprendosi il corpo seminudo con le lenzuola.
«Cosa vuoi?» Stefan infilò i jeans, avvicinandosi al fratello.
«Bravo, copriti, non vorrei rischiare un voltastomaco» gli sorrise l'altro, fingendosi allegro.
Elena sospirò «Non litigherete di nuovo, spero»
Damon la guardò, mantenendo il sorriso «Oh, io sono qui con buone intenzioni. Capisco che il tuo ragazzo abbia i bollenti spiriti ancora attivi, scommettendo ciò che avrete certamente fatto, ma calma lui, non me, lapislazzulo»
Stefan scosse il capo, esasperato ancora una volta da lui «Seriamente, Damon, cosa vuoi? Che ci fai qui a quest’ora?» di certo, poi, non si aspettava una sua visita. Erano mesi che non si presentava nel suo appartamento.
Damon si appoggiò alla finestra, inarcando le braccia col sorriso beffardo «Vuoi sapere prima una cattiva notizia o una cattivissima notizia?»





Oo Angolino Dell'Autrice oO









E rieccomi qui ^^ alla fine sn riuscita ad aggiornare prima del previsto.
Vorrei riuscire a fare lo stesso con dark and light però -.- beh, cercherò di aggiornare in sett anche quella.
Spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto ^^
Grazie a tutti quelli che continuano a seguirmi, commentando o leggendo soltanto.
Alla prossima.

MikuChan

   
 
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