CAPITOLO
3
Non voleva ammetterlo a se stessa ma sì, era
stupita. E non poco. Si era sentita una specie di verme, anzi di un serpente
per rimanere in tema, quando aveva scritto quello a Draco. Lei immaginava che
avrebbe risposto con la stessa moneta, con il suo tipico sarcasmo velenoso,
magari insultandola…ma quello proprio no.
Non l’aveva
previsto. Per un istante, quando lui aveva chiuso gli occhi, con la testa tra
le mani, era riuscita a vedere sotto la facciata, proprio come gli aveva
scritto lui. E quello che aveva visto la tormentava, tornandole alla mente. Era
come un piccolo pulcino bagnato, solo e abbandonato sotto la pioggia, che per
ripararsi dai corvi si ricopre con le piume di un’aquila, per far più paura.
Non riusciva a togliersi dalla mente né quell’immagine, né lui.
Draco continuava a maledirsi per quel momento di
debolezza che aveva mostrato di fronte alla mezzosangue. Lui, Draco Malfoy che
si lascia sopraffare dalle emozioni di fronte a qualcuno che non sia Blaise,
con cui già ha difficoltà. E poi quella lacrima che le è scivolata giù… scrollò
la testa, rabbioso. Brutto idiota che non sono altro…ma che cazzo mi prende?
Prima mi mostro debole e poi penso anche a cose così sdolcinate! Sono una
vergogna ambulante! E per di più è proprio lei, quella ridicola mezzosangue
saputella.
Mentre pensava camminava in giro per i corridoi,
senza una meta precisa,quando andò a sbattere contro qualcuno che cadde per
terra con un fragore assordante. Stupito abbassò lo sguardo e per terra vide la
Granger circondata da libri e boccette di vetro in frantumi. Stupito la guardò
mentre raccoglieva i volumoni e li impilava. Si abbassò e la aiutò, poi stese
una mano per aiutarla, ma lei, sempre con lo sguardo basso, si alzò da sola.
-ecco fatto! Tutti i libri per terra, e cosa
ancora più catastrofica, le boccette che avevo comprato sono rotte! E così
immagino che dovrò comprarne altre!- sbuffò. Poi alzò gli occhi, e li sgranò
per la sorpresa quando vide che era lui.
Subito riabbassò lo sguardo.
-scusa, non ti avevo vista.
-oh figurati…non è niente, a parte il fatto che
dovrò pulire i cocci e comprare altre boccette, ma forse questo te l’ho già
detto,vero?
-ehm, sì- disse Draco ancora imbarazzato –se vuoi
ti aiuto a portare i libri, così ti evito altri incidenti.
-grazie, ma faccio da sola…devo portarle in
camera, e come ben sai non potresti comunque entrare.
-però te li posso portare almeno fino all’entrata
della sala comune, no?- ma si può sapere perché cavolo il mio tono di voce è
così speranzoso? E poi a me non dovrebbe importarmene nulla- pensò.
-se proprio insisti, allora tieni!- e gli
scaraventò tra le braccia tutti i libri. Non aspettandosi fossero così pesanti
Draco barcollò indietro e si dovette appoggiare alla parete.
-ti credevo più forte- lo prese in giro e poi
chiamò Gazza che girava lì intorno per togliere i vetri. A lavoro finito gli
tolse metà fardello con un sorriso e si avviò spedita.
Camminarono in silenzio, ma nelle loro menti il
chiasso era infernale; Draco si stava chiedendo perché mai era lì a fare da
facchino alla mezzosangue che gli camminava avanti spedita, e lei si stava
chiedendo il perché lui si stava comportando così gentilmente, cosa assai
strana per un Serpeverde., figuriamoci per il Re delle serpi.
E inoltre stava pensando a come chiedergli scusa
senza sembrare troppo invadente o troppo preoccupata dei suoi sentimenti.
Ma tutti e due non sapevano iniziare, e arrivarono
al quadro della Signora Grassa senza aver scambiato una parola. Si fermarono
impacciati.
-bè…grazie per avermi aiutata a portarli Malf…
Draco.
-di niente… -cavolo, e ora che le dico? Mica la
posso far andare via così –ehm…e ora come farai con le boccette?- buttò lì.
-già…le boccette…che seccatura! Le avevo comprate
da poco, erano nuove!
-potevi prendere quelle infrangibili, no? Oppure,
visto che sei tanto brava, farci un incantesimo, mezzosangue.
Hermione arrossì violentemente, ma pronta ribattè-
se avessi saputo che un…un…uno sbadato Serpeverde con la testa tra le nuvole mi
avesse buttato per terra proprio quando avevo le boccette in mano…allora avrei
potuto anche farlo! Peccato che non sia una veggente!
Draco la ascoltava divertito, notando come si
accendesse una luce nei suoi occhi quando ribatteva fieramente, e di come
reclinava la testa da un lato, con i lunghi capelli ramati che ondeggiavano…per
il santo Salazar…ma si può sapere che mi prende oggi? Sono più sdolcinato dello
sfregiato con la rossa!
-comunque pensavo- disse- che avrei potuto
accompagnarti a Hogsmeade per comprarne altra questa domenica- e sorrise con
una luce maliziosa negli occhi.
Hermione era rimasta a bocca aperta per lo
stupore, e le ci volle un po’ prima di rispondere:
-bè, in verità non saprei…io…io devo studiare per
il compito di pozioni di lunedì…e poi fare una ricerca per trasfigurazione che
è per martedì e…
-se non
vuoi non c’è bisogno che trovi scuse, basta che me lo dici- la interruppe –ne
ho vissute di peggio in confronto a un rifiuto- rise amaramente –non importa
mezzosangue, ciao.
Girò sui tacchi e s’incamminò pensoso; non gli era
mai capitato di subire un rifiuto, lui, quello che tutte le ragazze ambivano
solo un anno o due prima. Eppure non era cambiato chissà che, il look era
sempre uguale… e poi capì che era lei a essere diversa, diversa da tutte quelle
che si gettavano ai suoi piedi per compiacerlo.
Ma questo non cambia la situazione, maledizione! E
sferrò un pugno allo stipite di una porta.
-hei ragazzo! Da quando in qua preferisci menare
porte piuttosto che il tuo fratellino? - E Blaise lo spinse da dietro, giocoso.
-no, lascia Blaise, non ho voglia di scherzare
oggi, lascia stare che una giornata di merda peggio di questa non può capitare.
-cos’è che ti preoccupa?
-oh lasciami stare ti ho detto!- e scostò con uno
schiaffo la mano dell’amico per poi correre nella sua camera e chiudervisi a
chiave. Ecco, ora era di malumore per colpa della mezzosangue! E il bello è che
non riusciva a capire come fosse possibile che ora la sua faccia e la sua voce
continuassero a girargli in mente.
-oh no no no no!!!!-scattò in piedi gridando
–questa cosa è assurda, stupida, impossibile!- un’idea gli era fulminata in
mente e ora ne era davvero spaventato. Si sedette sul letto e mormorò: e se mi
fossi innamorato?
Quasi nello stesso momento Hermione crollava sul
suo letto, piangendo. Ripensò a quegli grigi come il cielo nuvoloso, come il
ghiaccio che ricopriva le acque scure del lago, che aveva visto così mutevoli:
una volta maliziosi, ma per lo più tristi e delusi.
Ripensò a
quel ciuffo di capelli biondissimi che gli cadeva birichino su un occhio e la
sua impazienza nel toglierlo da davanti, a quella bocca dal sorriso mesto, come
di un cane che ha ricevuto troppe botte nella sua vita… e pianse ancora di più,
perché era arrivata alla stessa conclusione di Draco: si era innamorata.
Alethewriter’s space
Hola!!! Allora…prima di tutto scusate per il
ritardo ma in questo periodo ho tantissimo da fare per gli esami e quindi mi
trovo un po’ in altro mare ;) Per quanto riguarda il capitolo…che ve ne pare? Forse
è un po’ sdolcinato, me ne rendo conto, ma per una volta tanto mi piaceva
vedere Draco come un ragazzo qualunque…
Poi volevo ringraziare:
hermgrenger, spero che ti piaccia anche questo di
capitolo
Twilighterina, dimmi dimmi…qual è la tua teoria??
:P
E poi grazie anche a tutti coloro che hanno
aggiunto la storia tra le preferite, le seguite o che hanno anche solo letto!!
Alla prossima…
BESOS!!!