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Autore: Yumi_Slyfox483    12/05/2010    1 recensioni
Tom Kaulitz, il playboy dei Tokio Hotel che sogna solo avventure di una notte si troverà a dover affrontare una relazione stabile e duratura con una ragazza. Ce la farà a reggere il più a lungo possibile?
"Ok, Tom Kaulitz!!!" Bill si alzò dal divano e si mise di fronte a lui in tutta la sua altezza.
"Bill siediti.." esclamò il gemello ridendo.
"No, tu ora mi ascolti! Facciamo una scommessa! Scommetto tutto quello che vuoi che la prossima ragazza che ti porterai a letto, la suddetta Jennifer, non durerà neppure due giorni!"
Tom lo guardò negli occhi e si alzò dal divano mettendosi faccia a faccia con il suo gemello.
"Fai sul serio!" constatò guardandolo negli occhi "Ok, ci sto!" sentenziò infine [...]
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Liebe Katrine xD'
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Capitolo 2

Tom guardò il cellulare frettoloso. Erano circa le due di notte e aveva passato la serata in un pub, dove, dopo aver parlato e ballato per un'ora con una ragazza, l'aveva accompagnata a casa e si era fermato da lei.
Aveva lasciato suo fratello al pub, senza minimente preoccuparsi di dirgli niente ed ora aveva il sospetto che il gemello cominciasse a tartassare il suo cellulare di chiamate.
Strano... pensò. Ma poco gli importava in quel momento.
La ragazza di cui non ricordava neppure il nome, si stava preparando e presto avrebbero passato insieme una magnifica serata.
La ragazza aprì la porta e uscì dal bagno. Era vestita con un completo intimo davvero provocante che eccitò Tom con una sola occhiata.
"Pronto?" domandò lei avvicinandosi seducente al chitarrista.
"Sono nato pronto!" rispose Tom, accogliendo tra le sue braccia il corpo della ragazza sconosciuta.
"Aspetta!" commentò Tom dopo un po' "come ti chiami?" Dopo molti pensieri aveva deciso che sarebbe stata lei la ragazza con cui avrebbe provato a instaurare un rapporto duraturo e non poteva certo andare da Bill e non sapere neppure il nome della sua ragazza.
"Perché ti interessa?" domandò la ragazza scocciata.
"Così!" rispose Tom "LO chiedo a tutte!" per poco stava per dimenticarsene.
"Mi chiamo Andrea!" rispose lei "Senti, lo facciamo o no? Sono.."
"Ja!" la interruppe Tom cominciando a baciarla.
A un certo punto, quando i due ragazzi erano già a buon punto, il cellulare di Tom aveva cominciato a vibrare senza sosta e dopo pochi minuti il suono della suoneria cominciò a riempire la stanza.
"Non rispondere!" ordinò Andrea continuando il suo lavoro.
"Aspetta!" commentò Tom "Fermati un attimo!"
La ragazza si sedette sul suo addome e lo guardò scocciata continuando con le mani ad accarezzare il petto scolpito di Tom.
"Dai, non vorrai rovinare una meravigliosa notte di sesso per rispondere al cellulare!"
"No, ovvio! Però..." il ragazzo le afferrò i polsi e la scostò dal suo addome.
"Ma che cazzo fai?" Andrea si coprì con il lenzuolo mentre Tom si alzava dirigendosi verso i pantaloni dove aveva lasciato il cellulare.
"Scusa!" pronunciò il ragazzo afferrandolo l'oggetto frettolosamente.
"Diamine, è solo un cellulare!" Andrea si avvicinò a lui e gli accarezzò piano la schiena "è più importante di me?"
Tom non le rispose e aprì il cellulare controllando il numero sul display.
"Dai, non rispondere, non sarà nulla di importante..." insistette la ragazza, ma invano. Tom, dopo aver visto il nome sul display, non avrebbe riattaccato neanche se fosse stata Megan Fox a chiederglielo.
"E' mio fratello, cazzo!" sbottò innervosito, ma allo stesso tempo preoccupato.
Aveva lasciato il gemello da solo in un pub, e con quello che era successo qualche settimana prima (nda: Vedi FF Rissa a Casa Kaulitz), Bill poteva essere stato preso di mira o persino menato.
Non sapeva neppure per quale motivo, ma era molto preoccupato.
"Bill?" urlò al telefono senza neppure dare il tempo al gemello di respirare.
"Tomi.." la voce di Bill era bassa e malinconica.
"Cosa è successo?" sbottò il chitarrista sempre più preoccupato.
"Dove sei?" domandò il gemello ignorando la domanda.
"Non posso parlare ora, Bill... Vuoi dirmi che cosa non va?"
"Mi hai lasciato da solo! Ecco cosa non va! Lo sai che non mi piace! Dove cazzo sei? Ci sono un sacco si ragazzi che mi guardano male e uno mi ha pure scambiato per una ragazza. Vieni subito, per favore!"
"Bill, calmati! Non puoi chiamarmi per questo!" sbottò Tom innervosito.
"Ah no? E tu puoi lasciarmi in pub da solo senza dirmi niente? Per lo meno, se me lo avessi detto, me ne sarei andato a casa a dormire!"
"Sii uomo, cavolo! Abbi un po' di fiducia in sé stesso. Non ti uccide nessuno!"
"E tu come fai a saperlo? Mi guardano male e..."
"Bill, non essere paranoico. Entra e chiedi qualcosa da bere, senza ubriacarti però!" Tom stava per riattaccare, quando Bill lo interruppe urlando.
"Ho finito gli spicci, e dentro è peggio che fuori.." pronunciò con una voce talmente afflitta e impaurita che sembrava sarebbe scoppiato a piangere da un momento all'altro.
Calò il silenzio.
Tom guardò la ragazza alle sue spalle che cercava di coprirsi con le lenzuola infreddolita.
"Ok, arrivo! Rimani lì e non ti muovere finché non mi vedi!" rispose dopo un po' riattaccando il telefono.
"Cosa?" pronunciò Andrea arrabbiata "Mi scarichi così?"
Era già la seconda volta che Tom rinunciava a una notte con una ragazza per colpa del fratello.
"Senti, mi dispiace, mi farò perdonare, promesso! Ho il tuo numero, ti richiamerò prestissimo. Andrea, giusto?"
La ragazza annuì scocciata buttandosi sotto le coperte, non preoccupandosi neppure di accompagnarlo alla porta.
"Tuo fratello è una scocciatura!" pronunciò lei dopo un po'.
"Lo so!" rispose Tom rivestendosi e uscendo di corsa da casa. In pochi minuti fu al pub dove aveva lasciato il gemello.
"Bill?" pronunciò cercando con lo sguardo il fratello e riprendendo fiato. Aveva camminato a passo svelto per arrivare prima e ora non aveva più fiato neppure per parlare.
"Tomi.. Dov'eri?" Bill era sbucato da dietro di lui come un fungo. Era infreddolito e si abbracciava le braccia come per scaldarsi, ma tutto sommato stava bene e la zona dove si era rifugiato era abbastanza tranquilla e senza troppe persone.
"Ero.. a... casa... di... una... ragazza.." rispose il gemello annaspando per catturare l'aria. Avrebbe tanto voluto arrabbiarsi e sbattergli in faccia che aveva corso per arrivare lì il prima possibile e aveva addirittura lasciato una ragazza, ma così avrebbe voluto dire ammettere di essere stato preoccupato.
"Perché sei così sudato?" domandò Bill spostando leggermente la testa di lato.
"Perché..." Tom si alzò raggiungendo con lo sguardo il suo viso e arrossì leggermente.
"Piuttosto, avevi detto che c'erano ragazzi dappertutto. Bill, ti rendi conto che qui non c'è nessuno?"
"Sì, però... Non mi andava di restare da solo. Ti ho disturbato?"
"Non lo so, prova a pensarci? Credo che Andrea mi riterrà un perfetto idiota!" Tom sbuffò guardandosi intorno deluso.
"Mi dispiace..." commentò Bill dopo un po' pentito "Non volevo farti andare a monte la serata, so quanto ci tieni, ma non credo che lei ti reputi un idiota. Anzi, penso che si stia mangiando le mani perché non vede l'ora che torni..."
Il gemello lo guardò ridendo cercando di tenere per sé i suoi commenti. Adorava quando suo fratello cercava in tutti i modi di tirargli su il morale.
"Sempre sulle solite idee tu, eh? Dai andiamo a casa. Ho bisogno di dormire, e non mi fido a restare qui ancora un minuto di più. Questo quartiere non mi piace. Hai fatto bene a chiamarmi."
Bill si guardò intorno confuso. Fino a qualche secondo prima Tom lo aveva sgridato per averlo disturbato e ora cercava di andarsene il prima possibile.
Il cantante non si era accorto che nel frattempo che aveva parlato con suo fratello, una serie di bande in moto si erano accalcate intorno a loro, chiudendogli quasi in un cerchio.
I due gemelli si misero in cammino superando i ragazzi e dirigendosi verso casa.
"Ti senti meglio, ora? Al telefono mi sei sembrato molto ansioso..." domandò Tom dopo un po', tenendo lo sguardo dritto di fronte a lui.
"Sì, sto bene ora." rispose timido Bill "Posso farti una domanda?"
Il moro si voltò guardandolo negli occhi preoccupato "Dipende dalla domanda.." rispose corrucciato.
"Ma la tua ragazza non si chiamava Jennifer???"

"Posso parlarti?" esclamò la ragazza che sembrava imbronciata mentre beveva un sorso di birra e guardava il chitarrista seria.
"Certo!" Tom si sedette accanto baciandola sulla guancia.
"Cosa stai cercando di fare con me?" esclamò d'improvviso Andrea bevendo un altro sorso di birra. Sembrava cercare di sfogare il nervosismo in quell'unico bicchiere di birra che aveva in mano.
"In che senso, scusa?" domandò Tom confuso.
"Ci conosciamo da due settimane e ancora non abbiamo concluso niente... sai dirmi il motivo?"
Tom la guardò qualche istante attonito. "Bè... perché voglio che la nostra prima volta sia... BOOM!" il chitarrista sorrise mentre Andrea lo fissava sconvolta.
"Ok.." esclamò poggiando finalmente il bicchiere sul bancone "Dobbiamo chiarire alcune cose... Vedo che stai cercando di instaurare un..." la ragazza esitò quasi schifata "... rapporto tra noi due, bè allora ti blocco subito. Te lo dirò piano così ti entrerà in testa più facilmente. Non è quello che voglio, chiaro? Credevo che la tua fama di playboy fosse vera ma evidentemente mi sbagliavo. Smettila di chiamarmi solo per uscire, smettila di farmi regali, ma soprattutto... smettila di darmi baci sulla guancia! Ho solo un obbiettivo e ancora non mi hai soddisfatta. Quindi, caro, se non ti dai una mossa facciamo finta di niente e ci salutiamo, ok?"
Tom, che l'aveva guardata sconvolto per tutto il discorso, aveva una gran voglia di sotterrarsi e far finta di non aver mai tirato fuori quell'argomento. Da quando aveva cominciato a fare il ragazzo dolce e premuroso?
Lui era esattamente come quella ragazza e lei era esattamente il tipo che lo eccitava più di tutte.
Si faceva quasi ribrezzo.
"Ok, ci siamo fraintesi..." rispose bevendo un sorso di birra dal suo bicchiere, come cercando le parole giuste.
Andrea sbarrò gli occhi sconvolta. "Ho ragione????"
"No no, cioè voglio dire... è vero che non mi sto comportando esattamente come mi comporto di solito. Però..." non ce la faceva più. Si vergognava troppo a dirle la verità, ma quella ragazza aveva dannatamente ragione e lui avrebbe voluto solo passare la notte assieme a lei e nient'altro.
Aveva promesso a Bill che avrebbe provato, ma non riusciva a comportarsi come un perfetto idiota.
"Senti, io non sono così! Ho fatto una scommessa con mio fratello. Voglio dimostrargli che sono in grado di avere una ragazza fissa. Scusa, ti ho usata.." Tom si sentì molto meglio dopo quella confessione.
Immaginò la reazione della ragazza nella testa e cercò di nascondersi tra le braccia sul bancone.
"Sapevo che c'era di mezzo lui!" urlò la ragazza furiosa.
Tom la guardò un po' sorpreso. Si era aspettato qualsiasi reazione, ma non quella "Cosa diavolo...?"
"Senti, tu sei... come posso dire?... controllato da tuo fratello..."
Tom la guardò ancora più sorpreso "Cosa vorresti dire?"
"Mio Dio e lo sei anche inconsciamente! Mi interessi sempre di più, lo sai?"
"Non ti seguo.."
"Certo che non mi segui... Senti, Tom, ogni volta che tuo fratello ti chiama o ti dice qualcosa tu scatti subito. Non so forse è l'istinto naturale. Io non credo di poter capire, non ho neppure un fratello, però non va bene, Kaulitz, devi ribellarti!"
"Perché mi chiami Kaulitz?" domandò Tom confuso da quel discorso contorto. Non aveva la minima idea di quello che la ragazza stesse dicendo e dentro di lui cominciò a scaturire una forte ansia.
"Perché è eccitante! Comunque, ho in mente un piano molto carino..."
"Un piano? Ma che??"
"Visto che nessuno dei due ha intenzione di instaurare un rapporto d'amore vero potremmo far finta di essere innamorati così da raggiungere ognuno il proprio obbiettivo.."
"Sesso e... sesso?" esclamò Tom con malizia.
"Bè ovvio. Quello anche, ma io intendevo che così dimostri a tuo fratello di essere in grado di avere una ragazza."
"Dovrei fingere che tu sia la mia ragazza?"
"Proprio così!"
Tom aveva tanta voglia di buttarsi sotto un camion ora.
"Ti rendi conto che potrebbe durare per mesi?"
"E' una montatura. Se ci stanchiamo possiamo non frequentarci, ma reggere il gioco. Sono a brava a fingere!" la ragazza sorrise mentre si portava il bicchiere alla bocca finendosi l'ultimo sorso di birra.
"Ma il tuo obbiettivo qual è oltre al sesso? Perché lo vuoi fare?" chiese Tom incuriosito. Se non voleva una storia seria perché fingere solo per non umiliarlo davanti al fratello?
"Perché tendo a impicciarmi dei fatti altrui e voglio cambiare l'approccio che hai con tuo fratello, nel tuo caso anche farti aprire gli occhi.."
Per Tom quell'Andrea continuava a parlare arabo.
"E inoltre questo gioco è talmente eccitante che renderà le nostre notti molto focose!"
Questo invece lo aveva capito fin troppo bene e dentro di lui scattò la familiare sensazione che precedeva ogni meravigliosa notte con una ragazza.
"Allora ci stai?" Andrea sembrava fremere ed era impaziente di avere la risposta dal suo pseudo - ragazzo.
"Lo sai che mi hai fatto eccitare?" domandò Tom sorridendo maliziosamente.
"Era quello che volevo..."
"Ok ci sto! Ma ora andiamo a casa mia, ok?"
"Ok!" la ragazza si alzò, pagò il conto e prese il chitarrista per mano impaziente di uscire.
"Sicuro di voler lasciare qui tuo fratello?"
"Certo! Stavolta ci sono gli altri con lui... Senti posso chiederti una cosa?"
Andrea annuì. Aveva molto duro lavoro da fare con quel ragazzo.
"Chiamami Kaulitz per tutta la serata!"

   
 
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