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Autore: iosnio90    17/05/2010    5 recensioni
E' la mia prima storia quindi risparmiatemi... comunque...immaginate un matrimonio....Bonnie ed un misterioso quanto bellissimo nuovo vampiro prossimi alle nozze e Damon appena ritornato il cui unico obiettivi è impedire che si sposino...per gioco? per capriccio?....per amore? beh credo che lo scprirà presto... è una Damon-Bonnie in piena regola....la mia coppia preferita...speriamo abbiano un lieto fine.
Genere: Romantico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il linguaggio della resa'
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Capitolo tredicesimo

Era stato tutto velocissimo.
Un attimo prima era steso a terra con Chen pronto ad ucciderlo e un attimo dopo Chen non c’era più e lui era stato trascinato via con la forza.
Quando, ancora confuso, si alzò e si voltò verso chi l’aveva salvato, dire che rimase sorpreso è dire poco.
“Tu! Che fai qui?” - disse Damon.
“Ti salvo, mi sembra evidente!” - rispose Lucas.
“Perché?” - chiese Damon che solo allora si stava rendendo conto che non aveva mai scambiato neppure mezza parola con l’inglesino da lui tanto odiato.
“Secondo te?…Per Bonnie, ovvio!” - rispose duro Lucas.
“Questo lo avevo capito, non sono scemo! Quello che voglio sapere è perché mi hai salvato se sai che lei vuole me. Sarebbe stato più logico lasciare che venissi ucciso così da riprendertela!” - chiarì Damon.
“Beh, se credi davvero che le cose sarebbero andate così se tu fossi morto, allora non conosci così bene Bonnie. Lei sarebbe restata lì, vuota e distrutta, a piangerti, anche per il resto della vita!” - rispose Lucas con una strana smorfia.
Era ovvio che dire quelle cose lo feriva. Ma aveva ragione! Bonnie avrebbe reagito quasi sicuramente così se lui fosse morto, esattamente come avrebbe reagito lui se lei fosse morta.
Damon, allora, si limitò ad annuire, quando dal nulla vide un grosso ramo d’albero appuntito scagliarsi verso loro due. Fecero appena in tempo a scansarsi, che il ramo attraversò lo spazio che li divedeva e andò a sbattere contro l’esterno della casa.
Quando si voltarono Chen era lì.
“Come. Hai. Osato!” - gridò a Lucas scandendo parola per parola.
“Come hai osato tu! Venire qui e cercare di ucciderci per la tua stupida vendetta! E’ una follia! Ma tu sei troppo stupido per capirlo, altrimenti ti saresti messo l’anima in pace ed ora, forse, avresti trovato qualcun altro, qualcuno che ti ami, ma, soprattutto, qualcuno che sappia chi sei e cosa sei e lo accetti comunque!” - gli gridò in risposta Lucas.
“Hey, attento quando parli!” - gli sussurrò Damon che nel frattempo gli si era avvicinato.
“Sì, idiota, segui il suo consiglio e stai attento quando parli!” - fece Chen.
“Altrimenti?” - chiese Lucas con sfida.
“Altrimenti???!” - fece Chen.
“Sì, altrimenti” - ribadì Lucas.
Chen si limitò a guardarlo e a ringhiargli contro. Damon riusciva ad avvertire tutta la sua ira, ormai era completamente fuori controllo. In quello stato non si sarebbe limitato ad uccidere lui, ma avrebbe fatto una strage.
Era passato solo un secondo, quando vide Chen catapultarsi verso di loro.
Doveva fare qualcosa.
La prima cosa che gli venne in mente fu di lanciargli contro un’ondata di Potere, ma era stato appena morso e sicuramente non aveva ancora Potere a sufficienza per  fermarlo….lo avrebbe solo fatto infuriare di più.
Poi…un’idea.
Chen era vicinissimo, allora afferrò un braccio di Lucas e lo trascinò dalla parte opposta.
Quando si voltò, vide Chen fermarsi di botto, e cercarli confuso in giro, non appena lì trovò gli si scagliò nuovamente contro e Damon riafferrò Lucas e si spostarono di nuovo.
Le cose andarono avanti così per un paio di volte, poi Lucas capì il gioco di Damon: stava cercando di stancare l’avversario approfittando di quel momento in cui Chen era completamente fuori di sé, aveva perso la concentrazione e pensava solo a prenderli. Così Damon vide Lucas staccarsi da lui, annuire, attirare l’attenzione di Chen su di sé e continuare quello stupido giochetto, lasciandogli i minuti necessari a riprendere un po’ di forze.
- Beh, in fondo questo Lucas non è totalmente stupido - pensò osservando la scena.
Le cose continuarono ad andare avanti così per un bel pezzo, con il gatto che dava la caccia al topo senza mai riuscire a prenderlo.
All’improvviso Chen si fermò. Era arrivato il momento di agire.
Damon fece un cenno a Lucas per dirgli di non muoversi, poi si concentrò e lanciò verso Chen un’ondata di Potere così carica d’odio da far paura persino a Lucas che sapeva bene che non era destinata a lui.
Chen si accorse del pericolo solo un istante prima di essere colpito.
Damon lo vide letteralmente volare all’indietro per il colpo subìto e poi accasciarsi a terra.
Adesso era vulnerabile e se volevano ucciderlo dovevano farlo ora, ma Damon sapeva bene che anche con un’altra ondata di Potere come quella di poco prima non sarebbe morto, avevano bisogno di qualcosa di più drastico.
“Il cielo!” - gli disse Lucas che gli si era messo di fianco e che evidentemente gli aveva letto nella mente.
Damon non fece domande e alzò gli occhi e l’unica cosa che vide fu un cielo completamente nero.
Non riusciva a capire cosa significassero le parole di Lucas, quando ad un tratto quell’oscurità venne illuminata dalla luce accecante e improvvisa di un fulmine.
E allora Damon ricordò: ricordò il fulmine che lo aveva colpito facendogli perdere i sensi, ricordò Stefan colpito da un fulmine cadere a terra e non sapeva se vivo o morto, ricordò tutti quei fulmini che Chen stava per mandargli contro poco prima che Lucas lo trascinasse via.
I fulmini. Lucas gli stava dicendo di usare i fulmini come faceva Chen.
Damon si voltò verso Lucas e con la coda dell’occhio riuscì a vedere che in lontananza Chen si stava lentamente riprendendo.
“Inglesino, ascoltami! Ho capito cosa hai cercato di dirmi e sì, forse posso farcela ad usare i fulmini contro di lui!” - cominciò Damon.
“Bene…” - lo interruppe Lucas visibilmente sollevato.
“No, aspetta, perché forse non hai capito! Io non ho detto che SICURAMENTE ce la farò. Ma ho detto che FORSE posso farcela.” - chiarì Damon.
“Che significa?”.
“Significa che non l’ho mai fatto! Controllare il tempo sì, la nebbia anche, ma i fulmini mai…non ci ho mai provato”.
“E credi di non poterci riuscire?” - chiese Lucas.
“Non ho detto questo! Anzi credo che posso riuscirci, ma sarà difficile. Se vogliamo toglierlo di mezzo dovrò riuscire, al primo colpo, non solo a muovere un solo fulmine come voglio io, ma serviranno più fulmini insieme per stenderlo come si deve e poi ucciderlo senza problemi!” - spiegò Damon.
“Quanto tempo ti serve? Perché si sta riprendendo!” - disse Lucas.
“Bene! Vedo che hai afferrato il punto! Ho bisogno di tempo, non molto, ma sicuramente più di quello che servirà a Chen per rimettersi in piedi, quindi…” - e lasciò volutamente la frase in sospeso.
“Quindi ti serve che qualcuno faccia da esca e lo tenga occupato per un po’….ti serve che IO faccia da esca, giusto?” - concluse cauto Lucas.
“Sì, beh anche se più che fare da esca, mi serve che tu lo tenga al tappeto e non gli permetta di recuperare le forze” - disse Damon.
“Al tappeto?” - chiese Lucas.
“Sì! Adesso è vulnerabile, una preda quasi facile…e così deve rimanere perché così, anche se io dovessi sbagliare e non riuscissi a controllare una quantità elevata di fulmini, quelli che gli scaglierò contro servirebbero comunque al nostro scopo. In caso contrario, se io sbagliassi e lui fosse tornato nel pieno della forma, beh…allora credo che l’unica cosa che otterremmo sarà fargli il solletico e imbestialirlo ancora di più…e allora….”.
“Addio mondo, per tutti quanti!” - finì Lucas.
“Già! Per tutti quanti…anche per Bonnie!” - disse Damon.
“E tu non puoi permetterlo!” - disse Lucas fissandolo.
“No, non posso permetterlo!” - si limitò a rispondere Damon.
“Ok, allora! Sarà meglio che cominci a prenderlo a calci! Tu nel frattempo comincia a fare qualsiasi cosa tu debba fare, ma falla in fretta, neanch’io sono nel pieno delle forze dopo tutto quello che mi è successo oggi!” - disse Lucas.
“Che TI è successo?” - chiese Damon, incredulo.
“Sì! Che Mi è successo! Oggi sono stato fatto a pezzi!” - rispose Lucas.
“Tu saresti stato fatto a pezzi? Come puoi lamentarti se si può dire che Chen neppure ti ha toccato? Cosa dovremmo dire noi altri, allora?” - chiese Damon.
“Sì, Damon, io sono stato fatto a pezzi e forse anche più di voi!” - disse Lucas.
“PIU’. DI. NOI?” - disse Damon scandendo parola per parola, visibilmente irritato.
“Sì, più di voi! Ma non da Chen!” - rispose Lucas.
“E da chi?”.
“Da te! Tu mi hai distrutto, Damon!” - disse Lucas.
“Ah!” - fece Damon che solo adesso aveva capito che il discorso non riguardava più Chen e lo scontro, ma lui e Bonnie.
“Già! Ma non importa! Ora l’unica cosa che conta è uccidere Chen in modo che non possa ferirla, ed io devo fare in modo che neppure tu venga ammazzato altrimenti lei ne morirebbe ed io voglio che sia felice, anche senza di me! E tu, Damon, dovrai farla felice! Altrimenti io tornerò e ti assicuro che Chen sarà stato una passeggiata di salute in confronto a me! Intesi? Su di te non si raccontano esattamente storie fantastiche, soprattutto riguardo te, Stefan ed Elena….ed io non voglio che Bonnie soffra perché tu una volta che ti sarai tolto lo sfizio di togliermela poi ti accorgi che vuoi ancora la sua amica. Ci siamo capiti?” - lo minacciò Lucas.
Damon lo guardò negli occhi e poi: “Sì, ho capito! Ma posso assicurarti che non avremo più bisogno della tua presenza dopo stasera. Con Bonnie è tutto vero e non ho mai sentito nulla di simile” - ammise.
“Lo spero! Ora, torniamo a noi!” - fece Lucas voltandosi verso Chen che stava quasi per rialzarsi - “Io vado!” - continuò e Damon lo vide lanciarsi contro il loro avversario.

Bonnie era lontana, ma aveva seguito tutto lo scontro.
Damon e Lucas stavano combattendo insieme e sembrava stessero avendo la meglio.
Approfittando della situazione Meredith e Matt erano corsi da Stefan e lo avevano trascinato accanto ad Elena che era rimasta semplicemente ferma dov’era a fissare il vuoto.
Era in pena per Stefan e Bonnie la capiva benissimo.
Non appena il corpo di Stefan le fu accanto, Bonnie la vide voltarsi verso di lui e posargli una mano sul petto come se volesse accertarsi che il suo cuore battesse, ma era un gesto inutile: il cuore di Stefan aveva smesso di battere centinaia di anni prima.
Poco dopo Elena sembrò riprendere vita e tutti loro la fissarono mentre si chinava su Stefan, gli poggiava un bacio sulle labbra e poi, dopo essersi tirata su, estraeva un coltellino dalla tasca di Stefan e con quello si incideva il polso e lo poggiava, sanguinante, sulle labbra di lui.
Dopo pochi secondi Elena si volse verso di loro e, con gli occhi pieni di gioia, disse: “Sta deglutendo!”.
Allora Bonnie tirò un sospiro di sollievo perché significava che Stefan si sarebbe ripreso e poi si girò dall’altra parte tornando a guardare lo scontro: non voleva stare a guardare mentre Stefan beveva da Elena, non perché avesse timore o altro, ma solo perché lo riteneva un gesto troppo intimo per essere condiviso.
Con la coda dell’occhio notò che anche Meredith e Matt avevano fatto lo stesso: evidentemente la pensavano allo stesso modo.
Bonnie tornò a concentrarsi su Damon e Lucas e solo allora vide che Chen era a terra che cercava di rialzarsi e i due vampiri erano intenti a parlare tra loro come se stessero mettendo a punto una strategia.
Bonnie non sapeva cosa pensare, sperava solo che quell’incubo finisse presto, quando all’improvviso sentì una mano posarsi su una sua spalla.
Era Meredith.
“Ce la faremo, Bonnie! Se la caveranno!” - furono le uniche parole che le disse, ma a Bonnie bastarono per sentire un enorme senso di sollievo e speranza pervaderle l’anima.
Davanti a lei Lucas si stava scagliando su Chen.

Dritto dinanzi a sé Lucas le stava dando di santa ragione a quel verme viscido di Chen, ma Damon poteva vedere sul suo alleato i primi segni della stanchezza.
Doveva darsi da fare.
Chiuse gli occhi e si concentrò. Avvertì tutto il suo Potere percorrergli il corpo e scorrergli frenetico nelle vene. Cercò di mandarlo fuori da sé, verso il cielo, mentre nella sua mente visualizzava ciò di cui aveva bisogno: i fulmini.
Aprì gli occhi e alzò la testa. Il cielo era nero, ma Damon riuscì a vedere i primi tenui bagliori lontani sintomo del fatto che stava realmente riuscendo nel suo intento.
I bagliori diventarono sempre più forti e visibili e Damon riuscì a sentire la prima eco lontana di un tuono.
- Bene! Adesso ancora di più - pensò, mentre , cautamente, inviava verso l’alto altro Potere.
Il cielo cominciò a tuonare sempre di più, il vento cominciò a soffiare forte e i bagliori di poco prima si trasformarono prima in piccole saette e poi in fulmini forti e mortali.
Damon riusciva ad avvertirli tutti. Gli bastava solo pensare ad un fulmine che questo si manifestava sulla sua testa. Gli bastava solo pensare a dove il fulmine dovesse colpire che questo colpiva immediatamente l’oggetto o l’angolo di cielo designato.
Damon si sentiva pronto, gli erano bastati pochi minuti per riuscire ad avere tutto sotto controllo.
Quando abbassò lo sguardo a guardare Lucas, lo vide ormai stremato che riusciva a malapena a  tenere giù Chen. Era giunto il momento di agire.
 - Ora o mai più, Damon! - si disse.
Poi raggruppò su Chen un gruppo di fulmini pronti ad essere scagliati.
“Lucas, vattene!” - gridò e lo vide fermarsi e sparire all’istante.
Chen avvertì solo allora il pericolo, ma ormai era troppo tardi: Damon lo stava per battere con le sue stesse armi.
Damon, prima di colpire, fece un’unica cosa: guardò Bonnie e la vide lì intenta a fissarlo.
Quando si accorse che anche lui la stava guardando gli sorrise lievemente e annuì.
Forte di quella conferma da parte della sua streghetta, Damon si voltò verso Chen e, con tutta la forza che gli era rimasta, gli scagliò addosso un numero impressionante di fulmini, uno dietro l’altro, uno più forte dell’altro e solo quando lo vide ormai ridotto ad uno straccio, nemmeno in grado di muovere un muscolo, si fermò.
L’ultima scarica fu la più potente, ma non lo uccise: per ucciderlo serviva qualcos’altro.
E questo qualcos’altro ora era in mano a Lucas che era ricomparso con un paletto tra le mani e stava accanto al corpo di Chen.
Damon si avvicinò e Lucas gli porse l’arma.
“Devi farlo tu!” - gli disse.
Damon non se lo fece ripetere due volte e, con tutto l’odio, la rabbia e il dolore accumulati quella sera, conficcò il paletto al centro esatto del petto di Chen e lo guardò morire e dissolversi nell’aria: era troppo vecchio perché di lui restasse qualcosa.



NOTA:
Ciao a tutti! Come va?
Sono stata assente per qualche giorno, ma non riuscivo a capire esattamente come Damon voleva uccidere questo tizio, quindi...
Comunque spero che vi piaccia la soluzione che ho trovato!
Fatemi sapere nelle recensioni....BACIONI....IOSNIO90!


   
 
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