Chasing a Choice
Siamo tutti
seduti intorno all’enorme tavolo che si trova nella sala da pranzo della Tana.
Ci sono quasi tutti i miei parenti tranne zio Charlie, che è in una città dal
nome impronunciabile ad allevare draghi, e zia Fleur
e zio Bill, che non so bene dove siano. A parte loro, la famiglia è al
completo, pronta a sentire la scenata, non programmata ma aspettata, di zio
George nei confronti di Roxy. Ormai tutti sanno della
sua gravidanza e non c’è da stupirsi di come le informazioni passano velocemente
nella nostra famiglia.
Io sono seduta
accanto ai miei fratelli, James a destra e Al a sinistra, e di fronte a noi
sono seduti Rose, davanti ad Al, Ted, davanti a me, e Vic, davanti a James.
Sicuramente sarà una coincidenza quella di avere Ted seduto di fronte a me,
come lo è stata quella sera. Una stupida coincidenza che ha giocato con la mia
infatuazione e con la mia vita futura.
Non so cosa
fare con questo bambino. Non so se tenerlo e darlo in adozione subito alla
nascita, come fanno le babbane che rimangono incinte
ma non vogliono il bambino, abortire, cosa che va contro i miei principi
morali, o semplicemente tenerlo e crescerlo, come ragazza-madre, si intende.
Non lo so. Questa è la scelta più difficile della mia vita, la scelta che dovrò
prendere da sola, la scelta che condizionerà la mia vita. Sono troppo piccola
per decidere la sorte di un’altra vita, non sapendo ancora gestire
completamente la mia.
“Ehi, Lily” la
voce di Rose mi riporta alla realtà. Sbatto le palpebre e scuoto la testa,
posando i miei occhi sul suo volto. Lei è l’unica che sa tutto, l’unica a cui
ho avuto il coraggio di raccontare la brutta esperienza che sto vivendo.
“Avete sentito
di Roxy?” ci chiede a voce bassa Ted, come se volesse
informarci delle ultime novità, “ha detto che vuole tenere il bambino,
nonostante il padre non ne voglia sapere niente. Anche se non so se sia la
scelta migliore. Voglio dire, ha solo quindici anni e crescere un bambino da
sola non mi sembra una cosa eccezionale”.
“Quindi secondo
te cosa dovrebbe fare?” gli chiedo quasi con aria di sfida. Mi sento
particolarmente coinvolta e voglio sapere quale sia la sua opinione, giusto per
riflettere su quale scelta prendere.
“Non lo so.
Secondo me, l’aborto in questo caso sarebbe la soluzione migliore. Naturalmente
non sto dicendo che l’aborto sia una cosa giusta, anzi, secondo me dovrebbe
essere abolito, ma in questa situazione mi sembra la soluzione migliore per
risolvere tutto, ma non quella più giusta” mi dice, facendo perdere un battito al
mio povero cuore già debole. Rimango immobile. Cosa dovrei fare anche io? Quale
scelta dovrei fare? Quella di abortire, mettendo fine ad una vita umana? No,
non potrei mai farlo, non potrei mai uccidere un'altra vita, mai.
“Quindi,
secondo te, ogni ragazza adolescente che rimane incinta dovrebbe abortire?”
chiedo, prendendo la cosa troppo sul personale. Forse troppo sul personale.
“No, sto
dicendo soltanto che se una ragazza quindicenne, come Roxy,
rimane incinta e il padre del bambino non vuole saperne niente perché ha
un’altra o qualcosa del genere, non dovrebbe tenere il bambino. Poi la scelta
tocca alla madre. La fatidica scelta di tenerlo e darlo in adozione, abortire o
crescerlo. Ma perché prendi l’argomento così sul personale?” mi chiede,
facendomi abbassare lo sguardo sulle mie unghie.
“Io non è che
prendo l’argomento sul serio è che semplicemente voglio bene a Roxy e voglio sapere la tua opinione nei confronti della
sua situazione, nient’altro” mi difendo, rialzando lo sguardo sul suo volto.
Vedo con la coda dell’occhio, Rose che mi guarda con un’espressione che i miei
occhi identificano come comprensione. Probabilmente sono masochista, ma, dopo
tutti i colpi al cuore che ho preso, posso anche condannarmi a morte da sola,
con il processo che verrà scatenato da una mia stessa domanda, “beh, allora vi
sposate?”.
“Lily abbassa
la voce, deve essere una sorpresa” mi dice Vic, sorridendo, “dovremmo
annunciarlo alla fine del pranzo, sotto l’attenzione di tutta la famiglia, non
è così, Teddy?” gli sorride, facendomi annebbiare la vista da un velo di
lacrime. Sbatto per una decina di volte le palpebre facendolo sparire e
riconcentrandomi sulla coppiettina della famiglia
Weasley.
“Si, Vic” si
limita a rispondere Ted, rispondendo al sorriso di mia cugina.
“Sono contenta
per voi” dico, deglutendo il groppo che mi era venuto in gola. Lo stesso groppo
che mi verrà durante il loro matrimonio, lo stesso groppo che avrò in gola
quando dirò la notizia della mia gravidanza. Il problema è uno solo: se dirò
della mia gravidanza molto probabilmente la relazione che c’è tra Ted e Vic
andrà a rotoli e non voglio che succeda davvero. Non voglio che la colpa di
tutto sia mia e di quella notte, non voglio che il loro matrimonio sia rovinato
da me. Forse dovrei abortire, così non ci sarebbero più problemi e tutto
potrebbe concludersi magnificamente come nelle fiabe. Almeno per loro. Ma di
chi stiamo parlando? Di loro o di me? Della loro o della mia felicità? Anche io
ho bisogno di essere felice, anche io voglio essere felice. Forse questo
bambino riuscirà a rendermi felice, forse potrà rendere la mia vita migliore,
dato che il cuore di Ted non mi apparterrà mai.
“Tu, invece,
Rose? Ragazzi?” chiede Vic alla mia cugina preferita, abbracciando il suo
futuro marito. Io non odio Victoire, non la odio e non capisco il perché un mio
errore dovrebbe mettere a repentaglio la sua felicità. Potrei mentire su chi è
il padre, ma non mi sembra la cosa più giusta da fare.
“Nessuno
sull’orizzonte” risponde Rosie, ridendo e facendomi l’occhiolino. In effetti,
non ha avuto tanti ragazzi, anche se, essendo sua migliore amica, so tutti i
particolari di tutte le sue relazioni. Per esempio, si è fidanzata per la prima
volta durante il secondo anno di Hogwarts con un ragazzo di Tassorosso,
di cui non ricordo il nome. E so anche che ha un rapporto molto ambiguo con mio
fratello Al e con il figlio di Draco Malfoy, Scorpius. Rose mi ha sempre detto
che Albus è sempre stato per lei come un fratello,
essendo anche il suo migliore amico, anche se i loro abbracci e altri loro
comportamenti mi hanno sempre fatto pensare che ci sia qualcos’altro sotto.
Mentre ha sempre detto che Scorpius è la sua nemesi. Il loro rapporto è un po’
come quello che papà mi ha raccontato che c’era tra zia Hermione e Draco. Ma la
mia convinzione è che tra tutti quegli insulti si nasconda un rapporto tenero e
innocente tra loro due.
“Tu, Albus?” continua a chiedere Vic, svelando il suo lato di
inguaribile romantica. Victoire è sempre stata così romantica, ha sempre amato
l’amore e cose simili.
“Non c’è
nessuna” risponde il ragazzo dagli occhi verdi seduto accanto a me. Non riesco
a trattenere una piccola risata. Al è stato fidanzato una volta sola, con una
delle migliori amiche di Rose. La loro relazione è durata mi pare un anno, e
quando è finita Albus ci è rimasto tanto male e la
persona che lo ha consolato è stata proprio Rose. Ed è da lì che penso sia nata
la loro speciale intesa.
“James?” Vic
attira l’attenzione di James, il di cui sguardo è perso su Dominique.
“Ehm, io...
cosa? Ah, nessuna” risponde arrossendo. Sia io che Al abbiamo sempre saputo che
James era sempre stato un po’ innamorato di nostra cugina Dom.
“E tu, Lily?”
mi chiede, scrutandomi con i suoi occhi azzurri. Ero riuscita a distrarmi, dimenticandomi
della gravidanza per un paio di minuti, ed ora arriva la domanda che mi manda
in tilt. Vedo anche gli occhi di Ted puntati sul mio volto. L’espressione sulla
sua faccia mi fa pensare che lui sia geloso. Chi? Lui? Geloso? Ora che si deve
sposare? Andiamo! Sicuramente ho le traveggole.
“Beh, io...”
inizio a dire, portando le mani alla mia pancia, senza che nessuno se ne
accorga, “io... nessuno, non c’è nessuno” rispondo, sentendomi avvampare
leggermente sulle guance.
“Certo ragazzi,
non avete neanche un fidanzato, è proprio questa la cosa bella della vita:
essere innamorati” dice Vic. Certo, ma non lo è se l’uomo che ami è innamorato
di un’altra donna, che per giunta è tua cugina, o erro? Io e Rose ci scambiamo
un’occhiata furtiva, prima di osservare nonna Molly fare una magia, facendo
apparire da mangiare sulla tavola imbandita.
“Prima di
iniziare a mangiare vorrei dire una cosa” inizia a dire zio George, alzandosi
in piedi. La paternale è arrivata e spero che non sia tanto terribile come mi
aspetto, “come tutti saprete Roxanne è incinta. So
che questa notizia ci ha messo meno di un giorno a fare il giro di tutta la
famiglia. Comunque, in questo periodo ho riflettuto molto su questa cosa. Mi
scuso di aver trattato male Roxy, so che ha fatto un
errore ed io l’ho rimproverata in una maniera assurda. Infatti, le chiedo scusa
e ho preso una decisione. Io ti perdono per l’errore che hai commesso e voglio
dirti che ti starò vicino, Roxy” dice, quasi
commuovendosi.
“Ti voglio
bene, papà” urla Roxanne, piangendo e abbracciandolo.
Questa scena mi commuove, facendomi riflettere. Per fortuna era zio George e
non zio Pearcy, se no penso che Roxy
non sarebbe uscita viva da una paternale di questi.
Dopo aver avuto
il consenso di poter iniziare a mangiare, mi perdo tra i miei pensieri,
riflettendo per tutto il pranzo. Ho deciso di scartare l’opzione di abortire e
anche quella di dare il mio bambino in adozione, mentre ho scelto quella di
tenere mio figlio, il bambino mio e di Ted, il nostro meraviglioso errore. Spero
che anche i miei genitori riusciranno a perdonarmi, perché io ho già preso la
mia scelta e nessuno riuscirà a farmi cambiare idea, anche se questo vuol dire
rovinare la relazione tra Ted e Vic. Nonostante abbia già preso la scelta ho
ancora paura. Paura di dirlo ai miei genitori, paura di dirlo a Ted e al resto
della famiglia. Non so come farò ma sento che ci riuscirò. Poi devo farlo prima
che tutto sia visibile, devo farlo per lui o lei.
Una volta che
il pranzo è finito vado fuori dalla Tana e mi siedo sull’erba verde del
giardino. Sono andati via tutti, a parte la mia famiglia, Ted, Rose, Hugo, zio
Ron e zia Hermione. Socchiudo gli occhi, sospirando e portando le mani alla
pancia. Sono curiosa di vedere come sarà mio figlio, curiosa di sapere se avrò
fatto la scelta giusta.
“Che ci fai qui
tutta sola Lils?” una voce familiare giunge ai miei orecchi. Ted si avvicina e
si siede accanto a me, “cosa c’è che non va?”.
“Niente,
perché?” chiedo, pensandolo davvero.
“Dovevi finire
il discorso che avevi iniziato prima, quando ci ha interrotti Molly. E poi non
sei neanche rimasta all’annuncio mio e di Vic riguardante il nostro matrimonio.
Ti comporti in modo strano” mi dice, preoccupandosi davvero per me. Amo quando
lo fa, mi fa stare bene anche se so che il suo cuore non sarà mai mio.
“Non è vero,
non mi comporto in modo strano” rispondo, accigliandomi leggermente, “e poi
senti chi parla. Quello che si è ubriacato dopo aver litigato con Vic” vorrei
rimangiarmi tutto, ma ormai è troppo tardi. L’ho detto, l’ho fatta grossa.
“Che cosa?” mi
chiede, non sapendo a cosa mi stia riferendo.
“Niente”
rispondo automaticamente. Lascio stare quello che ho detto e mi avvicino a Ted,
abbracciandolo. Lui sarà il padre di mio figlio, di nostro figlio, e questo non
può fare altro che farmi sorridere. Non so quando gli dirò tutto, so solo che
lo saprà il prima possibile. Lo giuro, “ti voglio bene, Teddy Bear”.
“Anche io ti
voglio bene, Lils” mi risponde, stringendomi a se, “aspetta un attimo, quand’è
che mi sono ubriacato dopo aver litigato con Vic?”.