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Autore: LaNana    19/05/2010    10 recensioni
Kagome. Una fotografa, amante dell'onestà, dolce sotto la sua scorza dura.
Inuyasha, figlio di un imprenditore si è rimboccato le maniche per far funzionare il suo mondo.
Sango e Miroku compagni di università, avvocati in carriera con una vita sentimentale però disastrosa.
Kikyo. Colei che distruggerà tutto.
Una storia che lega tutti i fili delle loro vite in una grande matassa.
Estratto dal capitolo 18
"Kikyo. Ora gli era tutto chiaro, era lei che aveva fatto quelle cose ad Eiko, era lei che l’aveva uccisa, ponendo fine alla sua breve vita. Si voltò istintivamente verso Kagome. Spaventata alla vista della donna conciata così, si era alzata e nascosta dietro la scrivania. Il divanetto era ancora caldo di loro, ma non ebbe tempo di pensarci. - Inuyasha!- Kikyo gli stava gridando contro ed aveva in mano la cartelletta di Eiko. - Kikyo. Cosa stai facendo qui?- lei scoppiò in una risata. - Mi pare chiaro, dannato bastardo, ti privo di tutto ciò che ti rende felice, faccio in modo che non ti rimanga nulla, come tu hai fatto con me cinque anni fa."
Genere: Malinconico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Miroku, Sango
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 26 – WHO’S NEXT


Settembre inoltrato, autunno iniziato tristemente, dopo un’estate calda, afosa. Gli alberi ingiallivano, le foglie cadevano tappezzando Tokio di rosso, marrone e arancio. Una sera, un sabato sera un po’ fresco, un bar in centro poco frequentato.
- Purtroppo le cose non vanno mai come credi o come speri. Il mondo che ti circonda non gira intorno al suo asse per il tuo semplice volere, per farsi solo studiare, o per permetterti il cambio di stagioni ed avere così vestiti diversi. I soldi. Ah i soldi. Dannato e disgraziato motore di questa società così frivola, unico senso di vita della gran parte di questa incomprensibile gente, unico mezzo per sopravvivere, buco nero di sentimenti e semplicità. Non ci sto, io vorrei che le cose migliorassero, vorrei che qualcosa cambiasse ma non posso mica fare tutto da sola, non riesco io sola a trascinare sufficienti persone, e soprattutto non posso trascinare io le persone, io malata di shopping, io che lavoro dieci ore al giorno per permettermi i miei vizi. Ma cosa vuoi che ti dica le cose sono così. Sono una persona troppo vuota dentro, tutta la superficialità di questo mondo non può compensare il grande piacere e il grande senso di completezza che mi infondono i miei effimeri vizi. Niente è come una cintura di Louis Vuitton, come una camicia di Armani o come una giacca di Burberry.- bevve un altro sorso di rhum.
- A cazzate da ubriachi nessuno è come te Sango.
- Non sono cazzate e non è ubriachezza, la questione è che la verità sta scomoda, quindi è meglio additare la gente come pazza o ubriaca. O drogata.- si alzò in piedi con il bicchiere in mano, ondeggiando e piombando seduta di nuovo, mal reggendosi sulle gambe.
- Sei ubriaca.
- Come puoi dirlo dopo le parole sagge che ho detto?- Miroku le si avvicinò col viso.
- Perché puzzi di alcool in una maniera allucinante.- la mora di fronte a loro alzò il braccio richiamando l’attenzione del cameriere del locale.
- Mi porta un bicchiere di succo alla pesca, per cortesia?- il ragazzo si allontanò con la sua ordinazione.
- Da astemia sei insopportabile, Kagome.- lo sguardo della mezzodemone si incrociò con quello di Ayame.
- Sono incinta, idiota.- sbuffò acida.
- Lo sappiamo, sei al quarto mese ormai, si vede. E pure tanto se vuoi saperlo.- scolò tutto il resto del cocktail che le era rimasto nel bicchiere.
- Lo so, ho preso già un sacco di chili.- confessò Kagome stringendo tra le mani il bicchiere vuoto di succo.
- Non ti lamentare è normale, Kagura con Kanna ne ha presi quindici in tutto.
- Naraku non ricordarglielo che poi a casa sono io che la sopporto.- Inuyasha. Kagome gli fece una linguaccia per poi sorseggiare il succo di frutta appena arrivato, fresco e dissetante.
- Mamma, posso avere anche io un succo come la zia Ka?- tutti si voltarono verso la piccola Kanna, con la sua vocina infantile e gli occhioni grandi, rossi come i suoi genitori e i capelli color glicine.
- Certo amore.- Kagura le accarezzò la testa e Kagome portò istintivamente la mano alla pancia gonfia. Inuyasha si avvicinò e le diede un bacio sulla testa, stringendola tra le braccia.
- Non ci avete raccontato di New York! Com’è andata?- Ayame e quel suo vizio di farsi sempre gli affari degli altri.
- Ehm…- Kagome abbassò lo sguardo imbarazzata, come spiegare che non avevano messo piede fuori dalla camera d’albergo se non per andare a vedere la mostra di Nobuyoshi?
- Ehm…dunque…- il mezzodemone portò una mano alla nuca, visibilmente a disagio.
- Ho capito,- intervenne Miroku, sorseggiando ad occhi chiusi del sakè – non siete usciti nemmeno una volta dalla vostra camera.
- No!- urlarono all’unisono Inuyasha e Kagome.
- Siamo usciti…- aggiunse la ragazza.
- Giusto per lavoro, immagino.- aggiunse la rossa, aumentando l’imbarazzo dei due che si diedero le spalle, procurando ilarità in tutto il gruppo, più rilassato data l’assenza di attacchi di Kikyo.
Kikyo era sparita da diversi mesi e i due ragazzi avevano scelto di fare a meno della scorta, se non quella del Tenente colonnello Kohaku Kirara, entrato ormai nel loro giro di amicizie. Era seduto al loro tavolo infatti, taciturno ed introverso come sempre, ma sembrava non disdegnare la compagnia, sorridendo ogni tanto alle battute.
- Non mi sento molto bene.- disse Sango alzandosi improvvisamente in piedi, seguita a ruota dalle tre amiche.
- Ci credo hai bevuto come una spugna.- le rispose Kagura.
- E’ che non sei più abituata. Non sei più una ragazzina come una volta.- la stuzzicò Ayame.
- Brutta…- non riuscì a terminare la frase, restituì al mittente tutto ciò che bevve e mangiò quella sera. Kagome si allontanò dall’amica tenendo una mano sulla bocca, aiutata da Inuyasha.
- Kagome forse è meglio andare, domani ti riposi e lunedì la visita.- lei annuì.
- Lunedì ti dicono il sesso eh Kachan?- la mora annuì a Kagura tenendo una mano al viso abbronzato dalle vacanze al mare appena terminate. Lei, Inuyasha, Sango e Miroku s’erano concessi una vacanza iper-lussuosa nell’oceano indiano ad agosto, roba elitaria insomma. Sole, mare, sabbia finissima bianca, costumi colorati, ombrelloni di paglia e cocktail alla frutta.
Salutarono tutti e si incamminarono verso la metropolitana, le strade troppo trafficate per prendere la macchina. Inuyasha le teneva la mano, le dita incrociate e passeggiava lento, godendosi la leggera arietta che rinfrescava la sera. Kagome camminava affianco a lui, reggendosi il ventre che le dava già fastidio, troppo ingombrante per soli quattro mesi, ma i cuccioli sono impegnativi, si sa.

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Erano impantanati nel traffico, tutto perché lei aveva bevuto più di quanto riuscisse a reggere. Che palle. Abbassò il finestrino della Smart a metà, mentre Sango dormiva sul sedile passeggero. Beata lei cazzo, che se la dormiva di sasso fregandosene di tutto. Lui invece doveva sorbirsi la coda di macchine chilometrica, la radio che prendeva a gracchiare e i semafori sempre rossi. Schiacciò il pulsante e tirò giù tutto il finestrino accendendosi una Marlboro, assaporando il gusto dolce e amaro del tabacco.
- Ma perché avere una relazione non può essere semplice?- si chiese a voce bassa, chiudendo gli occhi e aspirando a fondo dalla sigaretta. Li riaprì e il semaforo verde fece defluire la fila di macchine. Voltò a destra e percorse il lungo rettilineo che li portava poi all’attico di Sango.
Guidava tranquillo, nessuno davanti o dietro, la ragazza che dormiva. Anche la radio si riprese. Radiohead “Creep”. Questo sì che è rock signori. Alzò il volume sorridendo a se stesso, compiaciuto di ritrovarsi in quelle parole.

When you were here before
Couldn't look you in the eye
You're just like an angel
Your skin makes me cry…



Accelerò, il cuore insieme ai bassi, alla chitarra, ai giri del motore, coprire le insicurezze col rumore, far così tanto casino da schiacciare anche i pensieri.

You float like a feather
In a beautiful world
And I wish I was special
You're so fuckin' special…

But I’m a creep, I’m a weirdo,
What the hell i’m doing here?
I don’t belong here...



- BUT AIM A CRIIIPPP AIM A UEIRDOOOO, UATTE ELL AIM DUING IIIIR? AI DONT BILONG IIIIIIIR...- Miroku si sgolava, cantava insieme a Thom Yorke, storpiandogli la canzone, orgoglioso di farlo.
Arrivarono sotto casa e Sango non accennava a muovere una palpebra. Il ragazzo abbassò il volume della radio e spense la macchina, pronto a prenderla in braccio e portarla su fino in casa. No in realtà in braccio fino all’ascensore, poi l’avrebbe mollata giù, undici piani a tenersela in braccio non ce l’avrebbe mai fatta. Scese dall’auto e fece per girarci intorno, per prendere la ragazza, ma una mano e un fazzoletto intriso di cloroformio lo fermarono, impedendogli ogni movimento e facendolo addormentare in fretta e furia come un bambino che ha giocato troppo.

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Era rimasta da sola fuori dal bar. Che strazio di estate, inchiodata a Tokio a recuperare per gli esami saltati, ma ce l’aveva fatta, lei ce la faceva sempre.
Ayame si strinse il giubbino di pelle color cammello, rabbrividendo un po’. Mise una mano in tasca e tirò fuori un pacchetto di cicche, stava cercando di smettere di fumare ma era veramente difficile. Rimase indecisa per un po’, poi fece spallucce e si avvicinò ad una ragazza.
- Scusa hai una sigaretta?- quella si voltò e la puntò con gli occhi di un bruno intenso.
- Sì.- algida da morire. Le sfilò una Camel Essential dal pacchetto e la accese. Gli stessi gusti di merda di Kagome, cosa serve fumare le Camel che anche se Essential, sono comunque aria? Lei ha sempre fumato Lucky Strike, Marlboro Compact, MS. Le Camel, puah.
- Grazie.- le rese l’accendino e fece un tiro profondo sedendosi ai tavolini fuori del bar. Si avvicinò il cameriere e si fece portare una Tennent’s Super che dopo pochi secondi stava già sorseggiando – Sì…bella fresca, ci voleva.- era arrivata a metà sigaretta ormai – Però mi sa che tanto leggera non è sta cosa, mi gira la testa.- buttò un occhio all’orologio da polso, le quattro. Il cameriere di prima le passò dietro e abbassò la serranda, Ayame si alzò controvoglia avviandosi alla macchina – Dove cazzo l’ho parcheggiata?- schiacciò il telecomando sperando di vedere le lucine. Macché niente. Schiacciò il mozzicone sotto lo stivale basso in pelle marrone e riprese a camminare alla ricerca della sua povera Aygo, possibile che si fosse dimenticata dove l’aveva parcheggiata? A quanto pare sì.
Si accasciò contro un furgoncino, scivolando giù contro la portiera, finendo seduta. Si stropicciò gli occhi, la vista annebbiata.
- Qualcosa che non va? Non ti senti bene?- si voltò verso quella voce. Occhi bruni, capelli neri liquidi.
- Ma che cazzo…mi hai seguito?- autocontrollo a puttane. Anzi, quando mai l’ha avuto lei dell’autocontrollo? – Che cosa vuoi? Chi sei?
- La domanda più che altro dovrebbe essere perché. Perché tu. Perché non ci vedi bene. Perché non ti reggi in piedi. Perché io sono qui ora.- si avvicinò ad Ayame di qualche passo – Perché ti sta succedendo tutto questo. Perché non hai resistito alle sigarette.
- Chi…chi…chi…- le fissò il viso a pochi centimetri dal suo. La ragazza le riavviò i capelli rossi dietro le orecchie, scoprendole gli occhi verdi e la pelle sudata ed arrossata sulle gote.
- Kikyo, piacere mio. Ora se ti decidi a svenire e la finiamo con tutte queste domande…
- Per…chè…
- Oh, credo che Kagome ti saprà spiegare perfettamente.

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Aprì gli occhi. Sole? Cruscotto? Sedile? La portiera della Smart? Ma che cazzo ci faceva ancora in macchina? Scese in fretta e furia e andò dall’altro lato, le chiavi inserite nella toppa della portiera dal lato guida e una Marlboro fumata a metà per terra. Corse a frugare nella borsetta. Cellulare. M…Miroku, vai. Ora l'avrebbe sentita quel bastardo. Uno squillo, libero perfetto. Mollarla lì così, vedi te che idiota. Due squilli. Tre squilli. Segreteria telefonica. Riproviamo. Uno squillo, due squilli, tre squilli, segreteria telefonica. Che fosse successo qualcosa?
- Rispondi, rispondi.- altra chiamata. Uno squillo. Silenzio. Che avesse risposto? – Mi…Miroku dove sei?
- Il cliente da lei richiesto non è al momento raggiungibile, la invitiamo a riprovare più tardi.- suonò al citofono di casa sua, magari era su. Improbabile, ma ci si può tentare. Come previsto nessuna risposta. Si guardò intorno portando le mani tra i capelli già sufficientemente scompigliati.
- Cazzo…- delle lacrime cominciarono ad offuscarle la vista, interrotte dalla vibrazione del cellulare. Lo guardò rapidamente, sperando nell’identità del mittente, sperando fosse Miroku. No, non era lui – Kagome!- pronunciò implorante il suo nome.
- E’ scomparsa Ayame.- le rispose l’amica tra i singhiozzi – Non è più tornata a casa da ieri sera, nessuno l’ha più né vista né sentita, il suo cellulare è staccato. Io…non so più cosa fare.- sentì Inuyasha bisbigliarle qualcosa, cercare di confortarla probabilmente – Lasciami stare Inuyasha, per favore.- la sentì tirare su col naso.
- E’ sparito anche Miroku, mi sono svegliata in macchina le chiavi nella serratura e…lui non c’è…- sentì le lacrime scendere copiose.
- Oh Kami, Miroku…
- Credi che sia…
- Sicuramente.- rispose Kagome risoluta – E’ Kikyo senza ombra di dubbio.- Inuyasha le mormorava altre parole, ma Sango non le riusciva a capire, la sua mente presa dallo sconforto per la sparizione dell’amato. E dell’amica, nuova scoperta.
- Kagome, cosa…
- Inuyasha lasciami stare, lasciami da sola ti ho detto.- lui che ribatteva – No, basta, ti ho detto di andare di là, lasciami da sola.
- Kagome. Kagome cosa…?- non riuciva a capire la diatriba tra i due.
- LASCIAMI STARE! VATTENE VIA! E’ TUTTA COLPA TUA SE STA SUCCEDENDO QUESTO!- sentiva l’amica urlare al compagno dall’altra parte del telefono, rimase incredula alle sue parole. Colpa di Inuyasha?
- Kagome non è colpa sua…
- Oh sì che è colpa sua. Prima di conoscere lui la mia vita era tranquilla, pacata, anche noiosa. Ora in sei mesi mi ritrovo incinta, mezzodemone e perseguitata da una pazza. Ed è tutta colpa tua Inuyasha!- l’amica scoppiò a piangere a dirotto, mentre le lacrime di Sango si erano fermate impietosite ed allibite dalla scena appena udita.
- Miroku e Ayame sono spariti. Cosa facciamo?- Kagome tirò su col naso, prestandole finalmente attenzione.
- Li troviamo Sango, presto o tardi finirà questa storia, te lo prometto.

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Cosa? Cosa sono quelle pietre che stringete tra le mani? Cosa…cosa volete da me? Non è colpa mia! È il pesce rosso che è affogato nella pancia del gatto che stava nello stomaco della balena con pinocchio…Non avevo la minima ispirazione, lo ammetto U.U Questo capitolo mi fa veramente PENA ma devo andare avanti concentrandomi sul nuovo capitolo che mi pare già meglio di questo, sta infatti prendendo forma già il n°27. non odiatemi, vi prego. Ma inizierò a postare molto di rado, tra lavoro ed impegni vari…il mio amore però rimane!!!
Vi chiedo un favore....ho intenzione di cambiar eil titolo perchè non accozza per niente con la storia...quindi....potreste consigliarmi qualche titolo più azzeccato, o dirmi il filo conduttore più importante di tutti, secondo voi? Poi il prossimo capitolo farò un sondaggino e il titolo con maggior numero di voti, sarà quello predestinato...! Grazie mille!

In più dei grazie potentissimi a.....

mery_chan97: Cacca, sì vedi che continua?  A parte che sto capitolo l'hai letto tipo 20 volte per aiutarmi....che dici? Venuto bene?

Crisan: ahahahahaahah non avevo fatto caso alla gaffe di Inuyasha-ragù di cane ahahahahah chiedo Venia...Sì, ti concedo i diritti per l'insulto a patto di un aiutino...sai il tuo stato di mamma mi è tremendamente utile in questa FF...*fa gli occhi dolci, TI PREEEEEGOOOO...*

Marie16: eccoci qui di nuovo :D Non sono particolarmente soddisfatta del capitolo, ma lo ripeto sempre far passar eil tempo è dura e mette a dura prova la mia ispirazione, spero comunque ti piaccia!!

fmi89: probabilmente mi insulterai, ma nemmeno io so cosa scriverò prssimamente, sono i capitoli ad avere la meglio su di me, la storia a dirmi cosa scrivere...la mia mente è solo un giocattolino...puah, no non è vero xD La realtà è che decido volta per volta, ma vi stupirò :) PROMESSO

Kagome96: fiufiufiufifu *fischietta* vedremo la fine di Kagghy............va bene va bene stai calma U.U troverò una soluzione alternativa, promesso. *meno male che non vede le dita incrociate MUAHAUHAUHAUHAAUH* Com'è andata la semifinale di inglese?

Dolce Kagghy: Cherie quanto tempo *.* Kagome è molto combattiva nella mia sotria sì...non ce la vedo come mammina premurosa e vittimina U.U spero ti piaccia anche questo capitolo....bisous

sesshy_91: eccoci sesshy :) ho postato anche io con ABNORME ritardo.... visto? xD Sì sta Kikyo è un'infame immortale, devo trovare una soluzione.....

eliim: Kagome con Tessaiga è piaciuta a tutti, stracaspita! E' strano da immaginare ma era fantastica e nuova l'idea!! Che bello!!!!! Sì, farò fuori Kikyo, ho capito U.U

Angorian: riesci a delineare la pazzia nella mia mente? Approvi anche questa canzone vero *.* ? Fammi sapere TUTTE le tue impressioni, coraggio ti prego!!!


Bacioni!
LaNana

 

   
 
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