Tre giorni che non uscivo di casa. Tre giorni a chiedermi perché, a domandarmi cosa ho di sbagliato e cosa l'ha spinta a farlo. Basta. Tanto dovrebbe esserci impegno e interesse da entrambe le parti, questa volta una di noi non può risolvere per entrambe, e questa volta non si torna indietro, non ci son modi in questi casi. Ho sul viso ancora i segni delle ore di sonno perse, della stanchezza, della tristezza che ha lasciato quel vuoto; un paio d'occhiali basterò a coprire il tutto, deve bastare. Un andamento lento, mi porta a proseguire a passi lenti col capo chino lungo una delle vie principali della città, un sospiro, qualche ricordo e scuoto il capo pur di non pensare a quando questa stessa strada la percorrevamo insieme, io e lei, preferibilmente sbronze, scalze dopo aver abbandonato scarpe dal tacco troppo alto, e con la voglia di ridere e di sognare tipica di chiunque a 18 anni. Non devo pensare lei, meglio entrare in un negozio e scaricare tutto con lo shopping.