Salve,
sono felice che il prologo vi abbia incuriosito. E sinceramente, spero
che
questo primo capitolo non vi deluda. ^^
Ringrazio tanto Avly, elenasama,
Pilatigirls, Lumik e Pinca. Grazie,
siete state tutte gentilissime. ^^
Prometto che vi risponderò al prossimo capitolo, perché ho ancora due
versioni
di latino da tradurre.
Grazie ancora, e boh … Buona lettura. ^^
Capitolo
1
“Ehi, ehi. Si
sta svegliando.” Fece notare Takao,
sporgendosi ad osservare la ragazza.
Lili sbatté freneticamente gli occhi, cercando di mettere a fuoco il
viso del
ragazzo davanti a lei.
“Cazzo Yuri, pensavo l’avessi uccisa!” Commentò Boris.
“E’ rimasta addormentata per ore.”
“Merda.” Fu il primo pensiero che
attraversò la mente di Lili. “Sono nella
merda.”
“Come ti senti?” Domandò Takao, osservandola curioso.
“Secondo te?” Ribatté acide lei.
Tentò di alzarsi, per tirare un calcio all’imbecille che le sorrideva
davanti,
notando qualche secondo dopo, di essere stata ammanettata ad una stufa
spenta.
“Ma si può sapere che volete?!” Gridò tentando di liberarsi,
strattonando il
braccio.
“Ah, ottimo lavoro ragazzi.” Si congratulò Lord Henry entrando nella
stanza ed
osservando Lili come si ammira un animale raro.
Lili gli restituì uno sguardo infuocato, cercando nuovamente di
liberarsi.
“Così ti fai solo male alle mani, cara.” Disse con voce melliflua
l’uomo. “E
quelle sono l’unica cosa che mi interessano, quindi faresti bene a star
ferma.”
“Io non mi metto a disposizione di idioti come voi, Lord Henry.”
“E di questo sono molto addolorato. Se aveste accettato precedentemente
la mia
offerta, a quest’ora non ci troveremmo in questa brutta situazione.”
“Signore, cos’ha di tanto speciale questa ragazza?” Domandò Rei.
L’uomo sorrise e gli occhi li si illuminarono. “Prevede il futuro.”
Lili storse il naso a quell’affermazione. “Io non prevedo il futuro.”
Ribatté
infastidita.
Rei inarcò incuriosito un sopracciglio. “Davvero?”
“Rei.” Lo richiamò Kai, facendogli segno di avvicinarsi.
“Certo.” Rispose Lord Henry più a sé stesso che ai ragazzi che dietro
di lui,
discutevano animatamente. “E’ una piccola miniera d’oro.” Disse
estraendo una
chiave dalla tasca interna della giacca. “Adesso ti libero.” Le disse
inserendo
la chiave nella fessura delle manette. “Ma, immagino tu sappia quel che
voglio
che tu faccia. In caso dovessi imbrogliarmi, ti ucciderò.”
“Bene …” Sussurrò Lili, massaggiandosi i polsi, prima di sfilarsi un
guanto e
sfiorando il braccio dell’uomo davanti a lei. Chiuse gli occhi,
cercando di concentrarsi.
Qualche secondo dopo, gli riaprì, un sorrisetto divertito sulle labbra.
“Non
vedo nulla.” Disse semplicemente.
Lord Henry si adombrò afferrandole rudemente il polso e stringendolo
fino a
farle male. “Non mentire!”
“Non sto mentendo.” Rispose serafica Lili, cercando di non pensare al
dolore.
“E’ tutto bianco. E in questi casi, vuol dire solo una cosa …”
Un secondo dopo, il corpo senza vita di Lord Henry si accasciò accanto
a Lili,
che con un balzo scattò in piedi. “… Che la vostra vita è finita.”
Concluse in
un sussurro, prima di voltarsi stupita verso il ragazzo che teneva in
mano un
pugnale sporco di sangue.
“Abbiamo preso una decisione!” Esclamò Max avvicinandosi alla ragazza,
con un
sorriso furbetto sulle labbra. “Adesso fai parte dei Nightmares.”
“No.” Ribatté secca.
“Non è una decisione che puoi permetterti di rifiutare.” Intervenne
tranquillamente Yuri.
Lili non batté ciglio. “Non vedo cosa possa ricavarne dallo stare in un
gruppo
di assassini, e potenziali psicopatici.” Disse lanciando un’occhiata
leggermente preoccupata a Takao.
“Takao è solo un po’ … Tonto.” La rassicurò Max decisamente divertito,
mentre
l’amico sbuffava infastidito.
“Ah beh, adesso sono molto più tranquilla. Sono circondata solo da
assassini,
allora.”
“Avresti molti vantaggi dallo stare con noi.” Disse
Rei.
“Ad esempio?”
“Stai cercando una persona, vero?” Intervenne Kai, appoggiandosi al
muro.
Lili si accigliò.
“Operiamo quasi a livello mondiale.” Continuò il ragazzo. “Stando con
noi, la
troveresti nel giro di poco tempo.”
“Chiariamo una cosa.” Cominciò Lili incrociando le braccia sotto il
seno. “Io
non prevedo il futuro. Ho solo qualche flash di ciò che potrebbe
succedere. Il
futuro varia. Quindi se è per questa mia ‘capacità’ che mi volete con
voi, vi
conviene rinunciare.”
“Non è solo per questo.” Rispose Rei.
Lili prese un respiro profondo. “Accetto.” Sussurrò guardando a terra.
Takao batté esaltato il cinque a Max. “Oh, fantastico! Allora possiamo
andare!”
Esclamò avviandosi verso l’uscita.
Lili li guardò stupita. “Non vi … Liberate del cadavere?” Domandò
indicando con
una nota di disgusto Lord Henry riverso a terra.
Boris e Sergej scrollarono le spalle. “Non ti preoccupare per quello.”
Un po’ titubante, Lili annuì, seguendo i ragazzi fuori dalla casa.
“Ah, per la
cronaca, io non uccido.” Sbottò Lili
mentre percorrevano le vie di Londra.
“Questo è un problema.” Commentò Rei.
“Anche se non mi sembrava che ti stessi facendo qualche scrupolo,
quando
cercavi di colpirmi con quel coltello.” Rammentò Boris, indicando il
coltello a
serramanico che ora era nelle mani di Yuri.
“Era autodifesa.” Rispose Lili. “E a proposito … Gradirei riavere il
mio
coltello.” Disse affiancandosi a Yuri, e tendendo la mano.
Lui lo soppesò per un attimo, prima di cederglielo. “E’ antico.”
Constatò
quando Lili lo riprese in mano.
Lei annuì. “Passa di generazione in generazione.” Spiegò semplicemente,
armeggiando con la giarrettiera sotto la gonna, e cercando di infilarlo
nuovamente.
“Comunque, non mi sembra che ti fossi spaventata quando hai visto Lord
Henry
morire, quindi dov’è il problema?” Domandò Rei raggiungendola.
“Non mi sono impressionata, perché sono abituata a vedere la gente
morire.”
Sussurrò senza rendersene conto.
Yuri accanto a lei, la guardò di sottecchi.
Come se si fosse improvvisamente resa conto di quello che aveva detto
aggiunse
immediatamente: “Voglio dire, a Londra ci sono un sacco di crimini. E
capita
spesso di vedere gente … morta.” Si bloccò un secondo prima di inarcare
le
sopracciglia. “Sicuramente per mano vostra.” Aggiunse con scioltezza.
“Accidenti, ha un’idea completamente sbagliata di noi.” Commentò
sorpreso Max.
“Noi non uccidiamo così semplicemente. La gente che vedi morta, il più
delle
volte, non l’abbiamo uccisa noi.” Si sentì in dovere di dire Kai.
“E chi, allora?”
I ragazzi non risposero, limitandosi a continuare a camminare.
Lili non insistette oltre, leggermente preoccupata del silenzio che era
calato
tra di loro. “Allora, dove ci stiamo dirigendo?” Domandò sperando di
alleggerire la tensione.
“A casa mia!” Esclamò Takao, sollevato da poter finalmente dire
qualcosa.
“E’ la vostra base segreta, o qualcosa del genere?”
“All’incirca.” Rispose vago il ragazzo.
Lili lo guardò incuriosito.
“Però nel frattempo andiamo lì, così ti cambi quel vestito.” Disse
osservando
le macchie di sangue sull’abito.
Lili storse il naso, sentendo tutto ad un tratto, l’odore di ferro del
sangue.
Il fatto che non fosse il suo la fece disgustare ancora di più. “E
quindi tu
tieni abiti femminili in casa tua?” Domandò nascondendo un sorrisetto
divertito.
Takao sobbalzò. “No! Cioè … Sì, ma …”
Lili ridacchiò divertita.
Oddio, era davvero strano trovarsi in una situazione del genere. Un’ora
fa
avrebbe pagato oro, per poter tirargli il collo, e adesso stava ridendo
come se
lo conoscesse da un’infinità di tempo.
Attraversarono un ponticello di pietra, ritrovandosi davanti a un
portone
gigantesco.
“Questa è casa tua?” Domandò stupita Lili quando si lasciarono il
portone alle
spalle.
“Quasi. Per adesso è ancora di mio nonno.” Rispose Takao, invitandola,
con un
galante inchino, ad entrare. “Il bagno si trova al piano di sopra, la
prima
porta a destra. E i vestiti si trovano nella stanza affianco. Puoi
scegliere
quello che preferisci.”
Lili annuì, e un po’ titubante, cominciò a salire le scale, mentre gli
altri si
dirigevano nel salone principale.
Raggiunto il primo piano, si guardò un po’ attorno, notando un ritratto
di un
uomo, che doveva essere il nonno di Takao. Entrò nella stanza
indicatele,
notando un grande armadio di noce, le ante aperte lasciavano
intravedere i
diversi abiti appesi.
Diede un’occhiata veloce ai vestiti, sbuffando notando che erano solo
gonne e
abiti lunghi. Qualche secondo dopo, trovò un paio di pantaloni neri. Li
afferrò
felice, di aver finalmente trovato qualcosa di comodo da indossare,
velocemente
prese anche una camicia con i risvolti a sbuffo, prima di uscire e
dirigersi in
bagno.
Arrivata lì si tolse velocemente il vestito sporco di sangue,
buttandolo a
terra. Si sfilò la giarrettiera posandola assieme al coltello su uno
sgabello
accanto alla porta.
Si concesse un grosso respiro, prima di aprire il rubinetto della vasca
a
quattro zampe, e immergersi lentamente nell’acqua calda.
“Perché abbiamo deciso
di tenerla con noi?” Domandò
Takao, mangiucchiando un paio di biscotti.
“Perché ha un
dono che potrebbe tornarci utile.” Rispose annoiato Boris.
“E poi hai
visto come combatte?” Fece Rei. “Mai vista una ragazza così agile.”
“Non starai
esagerando?” Chiese Sergej, guardandolo di traverso.
Rei scosse la
testa. “E’ davvero brava, vero Yuri?”
Il ragazzo
annuì. “Ha uno stile di combattimento piuttosto strano.”
“Ma efficace!”
Aggiunse Boris. “Quasi mi staccava un braccio.”
“Comunque …
Qual è il prossimo obiettivo?” Domandò Kai, sedendosi accanto a
Rei.
“Un conte a
Manchester.” Rispose il ragazzo. “Chi vuole andare?”
Kai e Yuri
alzarono svogliatamente la mano. “La ragazza viene con noi.”
Aggiunse qualche secondo dopo Yuri.
“Va bene … Ah,
qualcuno deve anche fare una capatina a Sheffield.”
“Andiamo noi.”
Annunciarono in coro Max e Takao.
Yuri e Rei si
accigliarono.
“Da soli? Ve
lo potete scordare.” Disse Kai.
“Bene, li
accompagniamo noi.” Concesse Sergej indicando sé stesso e Boris.
Rei annuì.
“Allora, si parte domani mattina.”