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Autore: Cassandra caligaria    05/06/2010    4 recensioni
“Voglio te”. Tremai di emozione a quelle parole.
“Sono tuo”, sorrisi. Non c'era cosa più vera.
Poi si mise in ginocchio sul letto, e senza mai allontanare i suoi occhi dai miei, mi cinse il collo con le braccia e mi baciò. Cercai di prolungare quel contatto, ma non potevo infrangere di troppo le regole del copione, così cercai di non farmi prendere troppo dalla foga del momento. Mi stesi per mettermi più comodo trascinando Kristen su di me.
Staccò le sue labbra dalle mie e iniziò a sbottonarmi la camicia. Il suo ginocchio destro finì maldestramente tra le mie gambe. Pregai tutti i santi del paradiso affinchè non si vedessero troppo le reazioni fisiologiche del mio corpo.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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THE RING

Anello Eclipse

 

“Dammi almeno una ragione per cui stanotte non va bene e un'altra notte sì”. Eh, bella domanda!!!!

“ Non sono nato ieri. Tra noi due, chi credi che sia più riluttante a dare all'altro ciò che vuole? Mi hai promesso che ti trasformerai soltanto dopo che ci saremo sposati ma, se io cedo stanotte, chi mi garantisce che non andrai di corsa da Carlisle domattina? È ovvio, io sono molto meno restio di te a darti quel che vuoi. Perciò... prima tocca a te”, le dissi tenero. Iniziavo a capire sempre meglio Edward. Ormai ero nella sua mente e nel suo corpo.

“Prima ti devo sposare?”, mi chiese con voce tremante.

“Questo è il patto... Prendere o lasciare. Ricordi la storia dei compromessi?” .Ricominciai a baciarla con passione. Al diavolo tutto, al diavolo il copione … io la volevo! La lasciai senza fiato.

“Credo che sia proprio una cattiva idea”, mi disse sorridendo maliziosa.

“ Non mi sorprende che la pensi così. Sei proprio testarda!”. Un lato del carattere di Kristen che la accomunava al suo personaggio. Quando voleva ottenere qualcosa era peggio di un mulo!

“Com'è possibile? Stanotte pensavo di prendermi ciò che mi spetta - per una volta - e invece, tutto a un tratto...”

“Sei fidanzata”. Una strana sensazione mi invase il petto quando pronunciai questa frase guardandola negli occhi. Vidi che anche su di lei aveva sortito un certo effetto. Mi dedicò il più dolce dei suoi sorrisi.

“Ehi! Per favore, non pronunciare nemmeno quella parola!”, recitò seguendo il copione. Ma i suoi occhi non mentivano. Quella parola, quella frase che era uscita dalle mie labbra le era piaciuta più del lecito.

“Proprio non sei contenta?”

“Un po', ma non del fatto che ci sposiamo.” Ci sposiamo. Ci sposiamo. Ci sposiamo. Mi aveva guardato dritto negli occhi pronunciando quelle due paroline, provocandomi una fitta molto piacevole all'altezza del cuore. Eppure avevo letto milioni di volte sul libro e sul copione quella frase. Ma non mi aveva colpito particolarmente. Non più delle altre battute. Anzi, a dirla tutta, io la pensavo esattamente come Bella. Non riuscivo davvero a capire le ragioni di Edward. Ma ora, ora era tutto diverso. Quelle due paroline pronunciate da Kristen avevano fatto scorrere un brivido di piacere lungo tutta la mia schiena. Io e lei, per sempre. Era quello che avevo sempre sognato, era quello per cui ero nato. Amarla. Fino alla fine.

“Non ti sembra che tutto vada al contrario? “, cercai di ricompormi e recitare le mie battute.

«Secondo la tradizione, tu dovresti sostenere la mia posizione, e io la tua...».

«C'è poco di tradizionale tra noi».

«È vero».

La baciai. Ancora e ancora. Non ero mai sazio di lei. E mai lo sarei diventato.

“Senti, Edward” , mormorò con voce roca, quando smisi di baciarle il palmo della mano. “Ti ho detto che ti avrei sposato, e lo farò. Lo prometto. Lo giuro. Sono disposta anche a firmare un contratto con il sangue, se vuoi”.

«Non è affatto divertente», sussurrai continuando la mia opera di venerazione del suo collo.

«Quel che sto cercando di dirti è semplice: non ho intenzione di imbrogliare. Mi conosci bene. Perciò non c'è motivo di aspettare. Siamo da soli: quand'è che succederà di nuovo? E abbiamo a disposizione questo letto grande e comodo...». Non tentarmi Kristen!

«Non stanotte», ribadii, con voce poco convinta.

«Non ti fidi di me?».

«Certo che mi fido».

Con la mano, che stavo ancora baciando, mi alzò il viso per potermi guardare negli occhi.

“Allora dov'è il problema? Sai benissimo che alla fine vincerai tu. Alla fine vinci sempre tu”.

“Perché scommetto sia a favore che contro”, dissi calmo.

“C'è dell'altro. Stai forse pensando di rimangiarti la promessa?”.

“No, te lo giuro, ci proveremo. Dopo che ci saremo sposati. Mi fai sentire come il cattivo in un melodramma: sto qui ad arricciarmi i baffi e penso a come rubare la virtù di una povera ragazza”. Per noi era diverso, quel passo l'avevamo affrontato da un pezzo.

Ricordo ancora la nostra prima notte insieme, ci giurammo amore eterno sotto il cielo di Londra, dopo la premiere di Twilight. Ricordo come se fosse ieri il momento in cui si avvicinò a me, i suoi smeraldi puntati nei miei occhi, e con la determinazione che l'ha sempre caratterizzata mi disse “Voglio fare l'amore con te.”. Il mio cuore batteva al ritmo delle ali di un colibrì.

“Sei sicura? Non c'è fretta Kris...”. Sapevo che per lei era la prima volta. Già, nonostante il macaco, mi aveva confessato di non averlo mai fatto prima. Voleva aspettare di essere davvero innamorata.

“Sì, sono sicura. E' con te che voglio diventare donna”.

Fu la notte più bella della mia vita.



 

“È così, non è vero? Stai cercando di proteggere la tua virtù!”. Cercò di trattenere le risate.

“No, sciocca”, sussurrai, premendo la bocca sulla sua spalla. “È la tua virtù che vorrei proteggere. E tu mi rendi tutto tremendamente difficile”.

“Che idea ridicola...”. Già, mica così tanto poi però … iniziavo a capire sempre di più Edward ...

“Voglio chiederti una cosa. Ne abbiamo già parlato, ma ascoltami. Quante persone in questa stanza hanno un'anima, la possibilità di andare in paradiso, o qualsiasi cosa ci sia dopo la morte?”.

“Due”, rispose immediatamente, con vigore.

“Va bene. Forse è vero. Ora, non tutti la condividono, ma l'opinione comune è che si debbano rispettare delle regole”.

“Non ti bastano quelle dei vampiri? Vuoi preoccuparti anche delle regole umane?”.

“Male non fa. Non si sa mai”.

«Dunque, può darsi che per la mia anima sia troppo tardi, anche se dovessi aver ragione tu».

“Niente affatto”, rispose imbronciata.

“"Non uccidere" è una regola condivisa dalle fedi più importanti. E io ho ucciso un sacco di persone, Bella”.

“Tutte cattive”.

“Forse conta, o forse no. Tu non hai ucciso nessuno...”.

“Che tu sappia...”, borbottò.

Sorrisi. Kristen aveva un'anima così pura. “E farò del mio meglio per tenerti lontana da ogni tentazione”.

“Va bene. Ma non sono gli omicidi l'argomento della discussione”.

“Il principio è lo stesso... con l'unica differenza che in questo ambito sono senza macchia, proprio come te. Mi concedi di rispettare almeno una regola?”.

“È l'unica?”.

“Ho rubato, ho mentito, ho desiderato cose non mie... Mi resta soltanto la mia virtù”.

“Io mento in continuazione”.

“Certo, ma lo fai così male, che in realtà non conta. Non ci crede nessuno”.

“Spero davvero che ti sbagli altrimenti tra poco Charlie farà irruzione armato”.

“Charlie fa finta di bersi le tue storie. Piuttosto che affrontare le cose da vicino preferisce mentire a se stesso”. Sorrisi.

“E cos'avresti desiderato? Tu puoi avere tutto”.

“Ho desiderato te. Non ne avevo il diritto, ma ho allungato la mano e ti ho presa ugualmente. E ora, guarda cosa sei diventata! Stai cercando di sedurre un vampiro”.

“Non è peccato desiderare ciò che è già tuo, lo sai. E poi, pensavo che fossi preoccupato per la mia virtù”. Mi sollevò il viso, accarezzandomi una guancia. Era così dolce. In quel momento non c'era più finzione scenica.

“Lo sono. Se per me è troppo tardi... Be', andrei all'inferno, e dico sul serio, pur di impedire che ci finisca tu”.

“Non puoi lasciarmi andare in un posto in cui tu non ci sarai. Per me quello è l'inferno. Comunque, c'è una soluzione anche a questo: che ne dici di diventare immortali?”.

“Sì, sembra davvero facile. Perché non ci ho pensato prima?”

“Insomma, questo è quanto. Non andremo a letto insieme fino a che non saremo sposati”.

“Tecnicamente, i vampiri non hanno bisogno né di dormire né di letti”.

“Molto maturo, Edward, davvero”

“Comunque, eccezion fatta per questo dettaglio, sì, hai ragione”.

“Secondo me c'è un altro motivo”.

“Un altro?”.

“Tu sai che questo accelererà i tempi”.

“C'è una sola cosa che vorrei accelerare, il resto può attendere in eterno... ma è vero, i tuoi ormoni impazienti sono il mio migliore alleato in questa battaglia”.

“Non riesco a credere di esserci cascata. Se penso a Charlie... e a Renée! Cosa penserà Angela? O Jessica? Uffa. Sento già i pettegolezzi”.

“Non c'è bisogno di fare le cose in pompa magna. Non voglio grandi celebrazioni. Non dovrai dirlo a nessuno, né fare alcun cambiamento. Andremo a Las Vegas... potrai indossare i tuoi vecchi jeans, andremo in una di quelle cappelle in cui basta aprire il finestrino, senza nemmeno scendere dall'auto. Voglio soltanto rendere ufficiale il nostro legame: voglio che tu appartenga a me e a nessun altro”.

Quelle parole, quei pensieri...ora che recitavo quelle frasi che stamattina mi erano sembrate così lontane da me, dal mio modo di pensare, ora non mi sembravano poi così assurde. Dando voce e vita ai pensieri di Edward mi rendevo conto sempre di più che il matrimonio non era poi una cosa così assurda..anzi l'idea di me e Kristen, vestita di bianco, che ci giuravamo amore eterno davanti a Dio e ai nostri amici e parenti iniziava a piacermi sempre di più. Era una cosa giusta.

“La cosa non potrà essere più ufficiale di quanto lo è adesso”, brontolò.

“Ne riparleremo. Suppongo che in questo momento non ti vada di ricevere un anello”. Eccolo il momento che tanto temevo.

“La tua supposizione è corretta”.

Risi. “Fantastico. Ma te lo metterò al dito presto”.

“Parli come se l'avessi in tasca”.

“Proprio così, sono pronto ad approfittare del tuo primo momento di distrazione”.

“Sei incredibile”.

“Vuoi vederlo?”, le chiesi. Sì, volevo vederlo. Volevo infilare quell'anello sul suo anulare, sebbene fosse solo finzione scenica.

“No! A meno che non desideri davvero mostrarmelo”.

“Non c'è problema.” C'ero rimasto davvero male. “Posso aspettare”.

“Fammi vedere quel maledetto anello, Edward”.

“No”

“Per favore, posso vederlo?”.

Era davvero una manipolatrice di uomini. “Sei la creatura più pericolosa che abbia mai incontrato”. Scesi dal letto e mi avvicinai al comodino per prendere l'anello. Mi tremavano le gambe per l'emozione.

“Avanti allora, aprila”, cercai di essere brusco, come richiesto dal copione, ma era davero difficile cercare di essere duri con Kristen.

Prendere quella scatolina inoffensiva fu più difficile di quanto pensassi, ero emozionato come se non stessi recitando. La superficie era morbida, in raso nero. Kristen la sfiorò con le dita.

“Hai speso un sacco di soldi, vero? Menti pure, se l'hai fatto”.

“Non ho speso nulla. È solo un altro riciclaggio. È l'anello di fidanzamento di mia madre”.

“Ah”.

“Immagino che sia un po' fuori moda. All'antica, come me. Ti posso far avere qualcosa di più moderno. Ti andrebbe qualcosa di Tiffany?”.

“Mi piacciono le cose fuori moda”. Ed era vero. Kristen aveva dei gusti estremamente semplici ed allo stesso tempo complicati. Era sempre un'impresa cercare il regalo giusto per lei. Quello perfetto che l'avrebbe lasciata senza parole.

Con mani tremanti aprì quella scatolina ed un anello bellissimo fece mostra di sé. Era un ovale allungato, coperto da file oblique di pietre tonde e luccicanti. La montatura era d'oro giallo, sottile e delicata. Loro formava una rete finissima attorno ai diamanti. Non avevo mai visto nulla del genere.

Inutile negarlo, Kristen era emozionata quanto me. Avrei voluto conoscere i suoi pensieri in quel momento … forse erano simili ai miei.

“Che carino”. Aveva gli occhi lucidi e la voce tremante.

“Ti piace?”.

“È bellissimo. Perché non dovrebbe piacermi?”. Mi guardò dritto negli occhi e mi sorrise, quasi per incoraggiarmi.

Ridacchiai. “Guarda se ti va bene”.

“Bella non te lo salderò al dito. Vorrei solo che te lo provassi per vedere se la misura è giusta. Dopo te lo puoi togliere”.

“Bene”.

Presi l'anello dalla scatolina. Le mani tremavano come quando mi esibii al piano per la prima volta davanti a lei. Come quando le dedicai la sua canzone e le confessai il mio amore. Presi la sua mano sinistra, ed iniziai ad infilarle l'anello. Accarezzai l'unghia, la prima falange, poi la seconda ed infine la terza. Arrivato al palmo mi fermai ed ammirai l'opera che avevo appena compiuto. Quella mano, quell'anello su quel dito sembravano urlare “Io appartengo a lui e non sarò di nessun altro fino alla fine dei miei giorni”. Le sollevai la mano ed iniziai a baciarle tutte le dita. Anche in questo caso improvvisai, Kristen sembrava quasi che se lo aspettasse. Una lacrima le solcò il viso angelico. La raccolsi con un bacio. Poi le baciai il naso ed infine le labbra.

“Ti sta davvero bene”.

“Ti piace?”, mi chiese con la voce rotta dall'emozione.

La baciai come non avevo mai fatto prima durante le riprese. Era un bacio nostro, un bacio intimo, un bacio di serate trascorse ad amarci. Un bacio di Robert e Kristen. Mi sussurrò un “ti amo” sulle labbra, tra un bacio e l'altro, cercando di non farsi notare. In quel momento non mi importava di nulla. C'eravamo solo noi.

“Sì, mi piace. E non sai quanto”. Continuai a baciarla.

“Ci credo”, mi rispose non appena la liberai dai miei baci.

“Ti dispiace se faccio una cosa?” sussurrai abbracciandola.

ED BELLA

“Tutto ciò che vuoi”. Quelle parole mi gonfiarono il cuore. Sapevo che anche per lei c'era ben poco della finzione scenica che avrebbe dovuto esserci.

Mi alzai dal letto e da buon cavaliere le tesi una mano che prontamente afferrò. I nostri petti si scontrarono ed io sentii una scarica elettrica propagarsi tra i nostri corpi.

“Voglio farlo come si deve. Per favore, per favore, ricordati che mi hai già detto di sì, e non rovinare tutto”.

“Oh, no!”, esclamò.

“Sii gentile”, mormorai.

Mi inginocchiai di fronte a lei. Sembravo un bambino di prima elementare che deve recitare la poesia di Natale davanti a tutta la scuola. Il mio cuore batteva all'impazzata, sentivo il flusso sanguigno rimbombare nelle orecchie, le miei mani, che stringevano quelle di Kris erano sudatissime.

“Isabella Swan? Prometto di amarti per sempre, ogni singolo giorno, per l'eternità. Mi vuoi sposare?”. Kristen ormai era un fiume in piena. Piangeva e rideva nello stesso momento. Avrei voluto piangere anch'io, ma non potevo. Stavo recitando … o forse no?

“Sì”. In quel momento il mio cuore mancò un battito per poi riprendere la sua corsa. Mi sollevai e senza mai staccare lo sguardo da quello della mia amata le sussurrai un “ti amo” sulle labbra, proprio come aveva fatto lei prima con me.

“Grazie”, recitai la mia battuta per poi riprendere possesso di quelle labbra.

“E … STOP! Ragazzi era perfetta!!! Complimenti. Ora facciamo una pausa e poi si gira la scena successiva!”.

 

Ora sapevo. Ora capivo il punto di vista di Edward. Finalmente per una volta nella mia vita stavo prendendo la decisione giusta. Mi avvicinai al suo orecchio, eravamo ancora abbracciati, mentre i cameramen si spostavano. Le lasciai una scia di baci lungo tutta la mascella per poi mordicchiarle il lobo dell'orecchio. La strinsi ancora di più a me e quando ormai non distinguevo più il battito del mio cuore dal suo, emozionato come non mai le sussurrai all'orecchio “Sposami Kristen”.

MARRY ME

THE END

 

Grazie a tutti coloro che hanno letto questa storia, a coloro che l'hanno inserita tra le seguite, le preferite e un grazie speciale a Beverlina, che ha commentato la prima parte. Questa storia termina qui, spero che vi sia piaciuta. Buonanotte. Elettra.

 

 

Vi ricordo come sempre la fan fiction che sto scrivendo su Edward e Bella http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=504353&i=1

E vi invito a leggere una one shot che ho scritto un pò di tempo fa a cui tengo particolarmente perchè è stata la prima storia che ho scritto http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=514147&i=1

 

 

  
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