Fanfic su artisti musicali > Beatles
Segui la storia  |       
Autore: Natalja_Aljona    12/06/2010    3 recensioni
George stava per dire qualcosa, ma un urlo squarciò la quiete di Arnold Grove.
-PAPYYYY!!-
-Cosa vuoi, Raymond??- domandò George, cercando di mostrarsi paziente, ma visibilmente scocciato.
-C'è una lucertola!- gridò Ray, eccitato.
-E CHE CAVOLO ME NE FRE... Fantastico, Raymond! Si vede che sei mio figlio! Ce l'abbiamo nel sangue, noi Harrison! Semplicemente, spacchiamo!- George modificò provvidenzialmente il suo tono di voce, conseguentemente all'occhiataccia di Lucy.
Poi diede un lieve bacio sulla fronte di quest'ultima, posandola finalmente a terra.
-E adesso va a quel paese, Harrison- borbottò tra se e se Lucy, fingendo di spolverarsi i vestiti, per darsi un contegno.
George raggiunse a grandi falcate la camera del figlio, pensando tra se e se:
Se quella lucertola è entrata nella MIA chitarra, giuro che le stacco la testa!
Gennaio 1972.
Dodici anni dopo "Revolution".
La storia di Ray, Jim e John Harrison, ovvero...i figli di George Harrison e Lucy Richards.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Harrison
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Lucy is a Rainbow'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Lucy, what is my life, without your love?


-Allora, Lucy...sei sicura di volerci andare??- chiese George alla fidanzata, guardandola irrequieto.

-Sì, George. Te l'ho già detto-

-Non vuoi che venga anch'io?-

-Ma come fai?! Devi andare in studio! E prima devi andare a prendere John. Te lo ricordi, vero?-

-John alle prove...certo! E poi lo porto con me in studio. Stasera dobbiamo registrare una cosa...-

-Cosa??-

-Oh, non te lo posso ancora dire...-

-George!-

-Posso solo dirti che, dopo stasera, non avrai occhi che per me. E non ti basterà tutto l'amore e la follia del mondo per ringraziarmi... E poi...-

-George! Più di così!!-

-Si può sempre fare più di così. Soprattutto quando ti propinano proposte di matrimonio per telefono...- rispose George, ancora amareggiato.

-E poi, Geo...un quarto figlio te lo puoi scordare!!-

-Ma...cos'hai capito?? Il vero amore è quello spirituale...-

Lucy sgranò gli occhi.

-Che c'è, George, sei posseduto??- chiese, preoccupatissima.

-Lucy!! Ti sembra così improbabile che dica una cosa del genere alla mia adorabile fidanzatina Lucyna??-

-Bisognerebbe registrarti!-

-D'accordo. Vuoi anche che faccia l'accompagnamento alla chitarra??-

-Sono già le cinque! Devo andare! Ron, Mick e Keith li ho già salutati, quindi...non mi resta che salutare te-

-E come mi saluterai??- chiese il solito George, speranzoso.

-Con un simpatico buffetto sulla guancia e un'allegra scompigliatina ai tuoi bellissimi capelli...-

-...e poi?-

-Finito, no?-

-Veramente pensavo a qualcosa di ancora più simpatico...-

-Ma certo!- Lucy incominciò a farsi rigirare tra le dita un bottone della camicetta, guardandolo di tanto in tanto con aria smarrita.

Sembrava in cerca di un'idea, ma quello George non lo notò.

Si limitò a sorridere con aria vagamente famelica.

-Adesso sì che ragioniamo!-

-No, aspetta. Devono per forza esserci anche quelli di scorta!-

-Ehm...non ho capito, ma va bene lo stesso. Allora??-

Lucy trovò i bottoni di scorta nella tasca e ne prese uno, dopodichè lo posò nella mano di George.

-Un bottone della mia camicia. In Indotunisia si salutano così. Credo-

-In...Indotunisia??-

-Certo, perchè no?? Ci vediamo stasera, baci!!-

George fissò il bottoncino che aveva in mano con aria truce, dopodichè borbottò:

-Baci, sì. A parole!-

-Papyy...che combini??- esclamò allegramente Ray, scendendo dalle scale della sua camera.

-It's a little secret, just the Harrisons' affair!- rispose George, con un sorrisetto.

-Sei sempre il solito, papà!! Io non so proprio come fa la mamma...secondo me è una Santa!!-

-Sono io, il Santo, semmai!-

-Macchè, papy!! Tu sei solo un sacco perverso!-

-Innamorato perso, hai detto??-

-Perverso!!-

-Ah...certo! E per questo verso me ne vado in cucina... Ci sono ancora dei biscotti??-

-Non lo so, papà- ammise Ray. -Mi sa che li hai finiti ieri sera-

-Ma tua madre l'ha fatta, la spesa, no??- chiese speranzoso.

Ray spalancò gli occhioni color ossidiana, per poi abbassarli sul tappeto, scuotendo mestamente la testa.

-Non credo, papà-

-Lucy non sarà mai una “brava mogliettina”!- sbottò George, mimando le ultime due parole tra virgolette.

-Ma io non posso rimanere senza biscotti!!-

-Certo. Però la mamma è buona e taaanto caritatevole, e ti ha anche lasciato il gettone per il carello sul comodino!-

-Che angelo!-

Ray trattenne una risatina.

-Adesso però dobbiamo fare tutti il tifo per lei. Lo sai che è andata al tuo consiglio, vero?-

-Povera mamma... Le mie maestre sono tanto cattive con lei...-

-E' così ingiusto. Dovrebbero reprimere le loro invidie personali almeno per gli eventi scolastici-

-Ma lo sai, papà, se la caverà...-

Nel frattempo, Lucy era arrivata davanti alla scuola.

Parcheggiò il motorino di George davanti all'auto di Hannah Yells, bloccandola così nel parcheggio.

-E' arrivata!- commentò Hannah Yells, con tono funebre, addocchiandola dalla finestra.

Lucy scese dal motorino con un sorriso smagliante, che lasciò tutti a bocca aperta.

-E' arrivata Lucy...- commentò sospirando qualcuno dei padri, beccandosi automaticamente un'occhiataccia con gomitata allegata dalla propria moglie.

-Smettetela!- gracchiò la Yells, procurandosi il doppio delle occhiataccie.

Infatti, per quanto potere potesse avere nella scuola, rimaneva pur sempre una maestra.

Non poteva rimproverare così esplicitamente i membri del consiglio di classe.

Come Lucy entrò nell'aula, ventitrè sguardi si posarono su di lei.

Sguardi sognanti o grondanti d'odio, sorrisi di circostanza e sorrisi falsi.

Solo uno di quei sorrisi era sincero.

Quello di Cin Song.

Lucy si sedette accanto a lui e incrociò le gambe, lanciando uno sguardo distratto fuori dalla finestra.

Nevicava ancora.

-Cosa mi sono persa?- bisbigliò piano, in modo da non farsi sentire da Hannah Yells, che, appollaiata su una seggiola traballante, sembrava aspettare solo lei per dare inizio al consiglio di classe.

-Si è fatta aspettare abbastanza, signorina??- la schernì Hannah, con un sorrisetto isterico.

In genere una frase simile, detta davanti a tante persone, avrebbe messo a disagio chiunque.

Ma non lei.

-Non era mia intenzione, signora Yells- rispose, guardandola sfacciatamente negli occhi, impassibile.

-Sono signorina!- gracchiò la Yells, ancora più isterica del solito.

-Chissà come mai la cosa non mi stupisce...- commentò Lucy a bassa voce, ma il commento non sfuggì alla diretta interessata, che fremette.

Le lanciò un'occhiataccia, ma Lucy, per tutta risposta, la ignorò.

- Detto questo...cosa mi sono persa, Cin?-

Cin Song ridacchiò.

-I commenti su di te, forse...-

-E cos'avrebbero detto, sentiamo?-

-Hannah vorrebbe escluderti definitivamente dal consiglio...-

-Hannah?! E da quando siete così in confidenza??-

-Da quando...- Cin avvicinò le labbra al suo orecchio, guardandosi intorno con fare circospetto.

-...l'ho scoperta nella mia libreria a cercare un libro della serie... “come stendere il tuo Lui” o qualcosa del genere-

Lucy scoppiò a ridere fragorosamente.

La Yells gracchiò qualcosa, ma le uniche parole che le arrivarono alle orecchie furono:

-Allora, Miss Richards... le dispiacerebbe far ridere anche noi?-

-Per carità...- mormorò Lucy, smettendo all'istante di ridere..

-Adesso basta!- esplose la Yells. -Proprio lei, Miss Richards! Ho qui giusto giusto l'ultimo tema di suo figlio... Traccia: vita quotidiana. E' un caso perso, sa? Se non ci fosse arte a salvarlo...-

Lucy sorrise tra se e se.

Arte.

La materia preferita di Ray, la sua materia preferita.

Una delle poche cose che non aveva preso da George.

-Le dispiace tornare tra noi, Miss Richards? Oppure solo il suo George ha l'esclusiva sui suoi pensieri? Forse non siamo all'altezza?-

-Stava dicendo di Ray...?- la zittì Lucy, ignorando le allusioni.

-Ecco qua il tema del vostro piccolo Raymond: quattro e mezzo!-

Lucy fece un salto sulla sedia, nel leggere il voto sul tema del figlio.

-Oh-

Poi iniziò a leggerlo, inclinando leggermente il foglio verso la luce.

Nell'intestazione Ray aveva scritto:

Tema di Raymond Harrison, figlio della mitica Lucy Richards e del superfantastico, scemo e perverso(a detta della mamma anche sexy) George Harrison.

Oh, Baby!

Woooh, baby!

Yeeeh, baby!


Poco lontano, scritto con un pennarello blu, troneggiava un “W Elvis!”, sotto il quale stava una caricatura della Yells, a cui Lindsay Song aveva risposto “Concordo!”.


Firmato RH, il più grande, il più bello, il migliore!


Il gelido commento di Hannah Yells era stato, però, riguardo a delle impronte in fondo al foglio colorate di blu per via del pennarello:

Impronte di pennarello ad opera d'arte. L'alunno si è forse esercitato??

Pagina 1


Nella seconda pagina, invece, si poteva vedere una panoramica della “famiglia” per Ray Harrison, accompagnata da piccoli disegni.

Sotto il disegno di Lucy, una didascalia recitava: “She knows what she wants to do” e poi, un po' più spostato verso il disegno di George: “Attracts he like no other lover”.

Ancora sotto, Ray aveva disegnato Lindsay, accompagnata dalla seguente frase:

Linds(è tutta mammina da giovane!!), mentre la diretta interessata, poco lontano, aveva scritto, riferendosi al vestito sbarazzino che il ragazzo le aveva fatto indossare:

Un po' più corto no, vero, Harrison? Linds.

Scusa! Ray


Pagina 2


-Ma...si è dimenticato di Jim e John??- chiese a un certo punto Lucy, più a se stessa che ad altri.

-Questa non è che una limpida dimostrazione della pessima educazione che la quipresente Miss Richards ha insegnato ai suoi figli- commentò Hannah, compiaciuta.

-Se non lo sa, Miss Yells- Lucy non riuscì più a trattenersi. -Spesso succede così, tra fratelli. Ne è una limpida dimostrazione, come dice lei, il rapporto tra me e mio fratello, Keith. Non sempre andiamo d'accordo, ma ci sosteniamo sempre nel momento del bisogno. E poi, Ray vuole molto bene a Jim e a John-

La vice-preside deglutì per darsi un contegno, ma non disse niente.


Lucy, soddisfatta del risultato ottenuto, proseguì la lettura alla terza pagina.

Lì, Ray aveva disegnato se stesso.

Signori e signore...Raymond Harrison!!

Degno figlio di mio padre!

Accanto alla riproduzione del suo ciuffo biondo, Ray aveva tirato varie frecce, accompagnate anche dai commenti di Lindsay.

Il mio ciuffo biondo batte tutti!!

Troppo biondo??

Sembra un corno! Linds

Invidiosa! Ray

E ancora:

Sguardo magentico “alla Harrison”.

Rubacuori a undici anni!!

Pfff!! Linds

Un buuuh per Song! Ray

Seguiva il giudizio della maestra:

4 ½...in fiducia!!

Hannah Yells

Ray era riuscito a scrivere un “buuuh!” anche accanto al suo voto.


Pagina 3


-Dovrei farle leggere anche quest'altro tema. Cinque, per insulti espliciti alla docente-

-Aspetti un secondo, Hannah- la fermò però Cin Song.

-Tutto questo non mi sembra giusto. Ogni consiglio di classe sembra rivolto solo a lei...perchè non ci parla mai dei nostri figli? Lindsay, per esempio...non mi dirà che è sempre brava!-

-Sua figlia è un angelo, Signor Song-

-Suvvia, Hannah...- insistette Cin. -Qualcosa che vada oltre al nostro incontro in libreria!-

Hannah impallidì.

-Non ne avrà parlato in giro!-

-No, ovviamente. A parte che alla mia amica Lucy...-

-La sua amica Lucy, eh? Oh...fantastico- commentò Hannah, paonazza.

-E il mio Dyl?- chiese una donna sulla trentina, probabilmente la madre di Dylan Collins, il migliore amico di Ray.

Era una delle poche, insieme a Song, a comportarsi in modo gentile nei confronti di Lucy, forse anche per l'amicizia che legava I loro figli, sin dal primo giorno di scuola.

Dylan, però, era “fidanzato”(o almeno così si diceva), con una bionda/ramata di nome Sharon, figlia dell'eterno braccio destro della Yells e nemica giurata di Lindsay.

Più volte Sharon aveva tentato di avvicinarsi a Ray con una scusa, ma sempre solo come “figlio del chitarrista dei Beatles”, forse nella speranza di diventare più popolare.

Sharon era conosciuta in tutta la scuola come una grande approfittatrice, eppure, insieme a Lindsay e ad alcune altre, era una delle alunne preferite della Yells.

-Il suo Dyl, signora Collins? Bene, l'ultimo tema del mini-Harrison riguarda anche lui. L'hanno scritto insieme, lui e suo figlio. Cinque in due...2.5 a testa- disse, con malcelato sarcasmo.

Detto questo, Hannah Yells porse il tema a Lucy e a Martha Collins, con un sorrisetto esageratamente mellifluo.


Novella del giorno

(Per la fine della scuola)

Assassinio in II° B(titolo fino alle 10.53)

(Dalle 10.53 fino alla fine del nuovo anno) Assassinio in III° B


L'ultimo giorno di scuola, al Liverpool Institute of Art, a poche fermate di autobus da Arnold Grove, si racconta che sia avvenuto un assassnio.

George Richards e Keith Harrison erano due studenti del primo anno, che per tutto l'anno scolastico avevano avuto la fama di delinquenti, ladri, pirati e contrabbandieri di vari oggetti(cavallette morte o vive, chitarre, motorini, gufi di plastica...).

Keith viveva in simbiosi con il suo motorino, tale Bry-Jo, mentre George non si separava mai dalla sua chitarra, Lucy.

L'ultimo giorno di scuola, alla fine, era arrivato.

George e Keith erano, come sempre, seduti sulla cattedra, a tirare dalla finestra aeroplanini di carta fatti con le pagine del registro di classe.

Ad un certo punto, però, tra le mani di George capitò una pagina diversa dalle altre, firmata con vero sangue dalla preside, una certa Hannah Yells, che era diventata preside a 27 anni, qualcuno dice grazie a suo marito, chitarrista e tastierista dei “Magic Turkeys”, un gruppo post-rock fondato da Ronnie Wood, sessantatreenne convinto da anni di essere il chitarrista dei Rolling Stones(aspetta e spera...).

Gli spettacoli dei “Magic Turkeys” comprendevano anche l'ingresso in scena di alcuni tacchini, appunto, I “Magic Turkeys”, tra fuochi spettacolari, esplosioni di fumi e di colori.

La preside era sempre stata considerata come un “individuo sospetto”, spesso classificata tra i “soggetti poco raccomandabili” della scuola.

Ebbene, la pagina del registro capitata tra le mani di George conteneva segreti inestimabili.

Malamente celata tra I voti delle interrogazioni di storia e delle ricerche di geografia, c'era una scritta in codice.

Il codice, però, per chi lo conosceva, era una frase della celebre “Simpathy for the Devil” dei Rolling Stones:

Pleased to meet you, hope you guess my name”, firmata tanti anni prima da due dei miei zietti preferiti, Mick Jagger e Kristin Richardson Keith Richards.

C'erano anche i nomi di alcuni studenti della scuola, tutti quelli che erano stati bocciati in geografia, la materia insegnata dalla Yells prima di diventare preside:


GEOFFRED TIMBERLAKE

MIKE JONES

PAUL MCGREGOR

LYN E KRISTIN HARRIS

ART O'DONNEL


Accanto a ognuno dei loro nomi, c'era un simbolo: o un ascia, o un coltello, o un pallino nero.

C'era anche uno strano sigillo, alla fine del foglio, una “K” intrecciata a strani rametti fosforescenti che, da un certo punto di vista, potevano essere scambiati per serpenti, mentre il “fiocco” al contrario poco lontano ricordava vagamente le tibie di un teschio.

Subito George corse a chiamare Keith, che, per farsi notare, stava cercando di gettare la bidella dalla finestra, sventolando le pagine del registro davanti a lui.

In fondo, scritto in celeste corsivo, c'erano anche I loro nomi.

La cosa cominciava a diventare inquietante.

Di fianco ai loro nomi c'era un simbolo diverso da tutti gli altri: due ondine.

George e Keith ebbero un rapido flashback del passato anno scolastico: il secondo giorno di scuola avevano fatto portare via la preside dalla disinfestazione per ratti e subito dopo dalla protezione dei panda(nella sua cartelletta avevano trovato del bambù), poi avevano fatto arrestare la prof di lettere, durante la gita scolastica a Melbourne, erano stati sospesi a scadenza indeterminata e, infiltrandosi nell'aula di scienze, avevano fatto esplodere la lavagna.

D'altra parte, George era stato bocciato in prima elementare e Keith all'asilo.

Forse(e dico forse) non erano esattamente “studenti modello”.

E forse(ma stavolta era più probabile) la preside Hannah stava veramente cercando di ucciderli.

End of Part 1


-Ma...qui c'è scritto fine prima parte??- chiese Lucy, sorpresa.

-Proprio così! Hanno scritto una storia a capitoli, quegli angioletti!-

-E...la seconda parte?- chiese timidamente Martha.

-La devo ancora correggere, grazie al cielo!-

-Mi dispiace che Ray le dia così tanti problemi, ma...-

Hannah Yells le lanciò un'occhiata di sbieco.

-Non posso crederci, Miss Richards! D'altra parte, povero ragazzo, non posso biasimarlo. Con una madre del genere! E' già tanto che sappia la tabellina del due! E sa, Miss Richards, penso che lei sia stata anche fin troppo fortunata, nella vita.

Non ha mai fatto niente in vita sua, sorella di Keith Richards e futura moglie di George Harrison...a cosa le serve ancora respirare, se anche I suoi respiri potrebbero pagarglieli loro??

Il suo futuro l'hanno scritto loro, e così sarà anche per I vostri figli! La verità è che non serve a niente, Miss Richards. Non servirà mai a niente, ne a nessuno. Se ne faccia una ragione-

Nella stanza calò un silenzio glaciale.

L'atmosfera si poteva tagliare col coltello.

-Ma...- fece per dire Lucy, per una volta rimasta anche lei senza parole.

-George ha bisogno di un passatempo, non può certo buttare all'aria una splendida carriera per badare a tre marmocchi! Quindi, perchè non mettersi in casa la tata? Lo so bene, io, come ragionano le rock star di questi tempi! Cosa ne dice, Lucy Richards?-

Lucy cercò di mettere bene a fuoco gli occhi di Hannah Yells, alzandosi molto lentamente dalla sedia.

Non sapeva il motivo esatto, anche se poteva immaginarlo, ma quella donna la odiava.

Era odio represso, quello che vedeva nei suoi occhi, odio e rabbia incontenibile, invidia e quanto di peggiore ci potesse essere al mondo.

Chissà cosa le era capitato, prima di venire a lavorare qui. Pensava Lucy.

Forse la sua vita è così terribile da non potersi nemmeno raccontare...forse perchè io sono un po', tanto più fortunata di lei...forse fa così con tutti.

Forse...

-Non cerchi di ragionare, Miss Richards. Non può farlo. Non c'è niente che può fare. Niente che le dia il diritto di stare qui con noi, con noi che la vita, quello che siamo, ce lo siamo conquistate con le unghie! Lei cos'ha conquistato? Il suo bel chitarrista, forse? E poi, vediamo...i favori della gente per quello che è? Complimenti, non c'è che dire, complimenti!-

Lucy non ci vide più.

Fumava di rabbia, su quella sedia che avrebbe tanto voluto scaraventare al muro e spaccare in mille pezzi, perchè lei, forse non era come le altre ragazze, forse era stata tutta fortuna, ma sentiva di essersela anche conquistata, quella fortuna. Lei aveva ottenuto l'amore di quel ragazzo, quel ragazzo che adesso chiamavano George Harrison, il grande George Harrison, l'ex chitarrista dei Beatles, l'autore di Something tempo prima, quando I Beatles non esistevano ancora e di avergli donato tutta se stessa, la sua amicizia, la sua anima e la sua stessa vita...e I suoi figli.

Non aveva mai neanche lontanamente pensato di dipendere da lui, se non nel senso spirituale, quello che George chiamava “amore spirituale”, in qualche modo sentiva di essere servita a qualcosa anche lei, in tutto quello...

E adesso una sconosciuta, una maestra qualsiasi, le stava sputando in faccia tutto il suo odio facendolo passare per reale, per voce della verità?

Non era nemmeno credibile.

Non avrebbe potuto crederlo nemmeno volendo, semplicemente, quella era la sua vita.

La sua vita.

Avrebbe forse dovuto andarsene lontano, in un posto dove non ci fosse George, per vedere cosa avrebbe potuto fare senza di lui, per vedere dove sarebbe potuta arrivare, lei stessa, senza nessuno, senza nessun aiuto al mondo?

Eppure, lei non ne aveva mai chiesti, di aiuto.

Tutto quello che per lei era naturale...tutto quello che si era conquistata.

Ma non avrebbe potuto farlo.

Il suo corpo, forse, avrebbe potuto farlo, la sua mente anche, la forza della ragione sarebbe prevalsa su tutto, in qualche modo ci sarebbe riuscita, lei, orgogliosa com'era.

Ma il suo cuore no, non avrebbe potuto fare.

Era in piedi di fronte a lei, adesso.

Di fronte a colei che credeva di averla messa davanti alla realtà, di averla calpestata sotto i piedi.

-Hannah Margaret Yells...forse io sarò un'eterna raccomandata. Ma lei, che è arrivata fin qui da sola-e le faccio i miei complimenti, forse perchè ne Keith ne George mi hanno mai insegnato a coltivare una simile crudeltà- lei chi è?-

E con quelle parole, le mollò uno schiaffo talmente forse da farla piegare in due dal dolore, appoggiarsi d'istinto una mano sulla guancia e gridare:

-Portatemi del ghiaccio, inetti!-

La madre di Sharon accorse.

-Cos'hai fatto, strega!-

-Raccomandata! Indegna!- I genitori avevano cominciato a urlare contro di lei, aizati dalla strilla disumane della Yells.

Lucy sferrò un calcio alla sedia, che si schiantò violentemente contro la cattedra, poco lontano da Song, che però riuscì ad evitarla.

Lucy corse via, mentre lacrime di rabbia le solcavano le guancie.

Perchè non era nemmeno un po' ragionevole?

Perchè era nella sua natura comportarsi così?

Perchè non riusciva a smettere?

Perchè non riusciva mai a mettere I suoi sentimenti al primo posto, perchè agiva sempre così, impulsivamente, d'istinto?

Perchè non pensava al suo amore?


And from above you sent us love


George non si sarebbe fatto tanti problemi.

George la sua vita, la sua gloria se l'era conquistata senza tanti problemi...lei no.

Poteva dire di essere una pittrice di successo, adesso, di esserlo diventata per se stessa, grazie ai suoi colori, ai suoi sogni, alla sua fantasia...ma non era bastato.

Non le era mai capitata una cosa simile.

Perchè gli altri non lo capivano?

A un certo punto, però, sentì qualcuno afferrarla per un braccio.

Era Song.

-Cin...-

-Lucy. Calmati. Vieni con me-

Lucy seguì Song come un ragazzo segue l'acquilone, senza nemmeno guardare la strada.

Qualche minuto dopo arrivarono davanti alla libreria dei Song.

-Entra. Qui potrai stare tranquilla-

Lucy lo sapeva, presto le sarebbe passato tutto.

Si sarebbe scusata con Hannah Yells, anche se al momento non voleva pensare a lei.

Gli rivolse un sorriso pieno di gratitudine e si accucciò in mezzo ai libri di poesie, inziando a sfogliarne uno.

Giacomo Leopardi.



Proprio in quel momento, George e John erano arrivati in studio.

George si sedette accanto a un registratore e fece sedere accanto a se il figlio, che stava leccando un gelato tutto soddisfatto.

Prese la chitarra e fece per iniziare a suonare, ma poi guardò John e si accorse di non avergli ancora quasi rivolto la parola.

-Ehi, Jo! Non hai niente di bello da raccontarmi?-

-Sì! Papiii...io, Jim e Ray ti abbiamo...fatto una cosa-

-Davvero??-

-Sì!! Per te e per la mamma...perchè siete troppo belli!!-

George gli sorrise e, mentre con una mano scartava il pacchetto, con l'altra gli scompigliava i capelli.

-Grazie, Johnny-

Appoggiò la carta vicino al registratore e si ritrovò tra le mani tre fogli.

Tre fogli pieni di bigliettini e di colori...tre fogli che ripercorrevano tutta la sua vita.

-Li avete fatti voi, Jo?-

Il bambino sorrise soddisfatto.

-Li abbiamo fatti per voi-

George guardò ancora per qualche minuto il regalo, dopodichè scoppiò a ridere.

-Siete stati mitici!-

1

2

3



-Sono tuo figlio, no? E' ovvio che sia mitico!-

George sorrise.

Un sorriso calmo, rilassato, un sorriso dolcissimo, immensamente felice.

E allora si ritrovò a pensarlo veramente.

Lucy, what is my life, without your love?


Buon pomeriggio a tutte!!

Oggi è finita la scuolaaa!!!

E...e....siamo stati ammessi tutti!!! Tranne una, ma vabbè...

E poi...sono stata ammessa con la media del 9!!!

Sono troppo troppo troppo troppo felice, la III° B va avanti!!

D'altra parte, non sarebbe stata la stessa senza uno di noi...

E sono stata ammessa anche se la sottoscritta, stamattina, ha fatto leggere alla prof di italiano il tema di Ray e Dyl...xD

Anzi, devo ancora decidere se mettere o no la seconda parte...anche se mi sembra davvero troppo, troppo stupida xD

Anche se, in un certo senso, alla seconda parte del tema è legato anche il prossimo capitolo e il seguito di quello che succederà a Lu'...ma non necessariamente.

Insomma, decidete voi, se volete che metta la seconda parte del tema con anche la comparsa di Giacomo Leopardi(e vi farà venire voglia di chiamare il manicomio), oppure lo lascio così. ;)

La seconda parte degli Stones, invece, ho deciso di metterla nel prossimo capitolo, per non fare troppa confusione... ;)



Passando alle recensioni...

Zazy:Essì, quelle testoline matte non cambieranno mai...ma noi gli vogliamo bene anche per questo!! La scena della dentiera...ci credi se ti dico che è ispirata a una cosa che mi è successa veramente???(non a me, perchè io non porto ancora la dentiera xD)...sì sì, sono successe grandi cose al consiglio di classe...ma il più sarà il dopo... ;)

Thief:Eeh, sì, la geniale “genialità” di Ronnie la vedremo nel prossimo capitolo, con la seconda parte di “The only living pirates in London”... Povero il nostro Georgie xD

Hannah Yells è matta, punto. Anche in questo capitolo...da sempre il peggio di se, ma vedrai che sarà proprio George a metterla a tacere, più avanti... ;)

Hai già capito chi è Potamak?? Ah, brava, brava...ma non lo dire a nessuno!! Per quello che combinerà...uhm, per adesso ti dico solo che c'entra vagamente con quello che è successo a Lucy...e poi...poi si vedrà xD

Sono contenta che ti stia simpatico Song!! A dirla tutta piace molto anche a me...anche se è un po'-molto- particolare xD

Per scienze...io per due volte di seguito mi sono dimenticata di studiare l'alimentazione(non la sopporto...con tutti quegli intestini, ptialine, sostanze, succhi, bolo, chimo...la odio e basta xD), solo che una volta sono riuscita a prendere 6+, un'altra volta 5 e mezzo...poi però ho recuperato in fisica con un 7 e mezzo(che avrebbe potuto essere molto di più, perchè le definizioni, controllate dopo, erano precise-le avevo studiate quasi a memoria- a quelle del libro e...me le ha segnate errore! Bah...) e ieri mi ha detto che mi ha messo 6...perchè cavolo, a mettere 7 si sprecava?? xD Mi veniva 6.5 di media, poi contando le volte in cui ho alzato la mano per rispondere avrebbe anche potuto arrotondare...vabbè, dai, speriamo di recuperare in terza xD

Auguri per gli esami!! Hai già cominciato a fare la tesi?? Sono stata appena ammessa in terza e le prof hanno già cominciato a metterci grilli in testa, dicendo che “settembre è alle porte”...ma secondo me, con la storia che stanno facendo gli esami a quelli di terza, hanno cominciato a sclerare e a tirare in ballo pure noi...oggi a momenti ci facevano leggere le tesi xD

Marty:Eh già...dovremmo proprio trovare una via di mezzo!! Come Zazy...ne troppo tardi, ne troppo presto! Ma tranquilla, lunedì comincio il grest e non so quanto tempo avrò per scrivere(spero almeno il tardo pomeriggio), poi venerdì prossimo parto per Londra(e allora si che usciranno capitoli totalmente sclerati xD), poi per la Sicilia...uhm...sì, qualche modifica ai tempi sarà necessaria xD

Sì, I Rolling sotto copertura sono troppo scemi...soprattutto Keith!! Ma da loro non ci potevamo aspettare altro xD


A presto!!

Marty


  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Beatles / Vai alla pagina dell'autore: Natalja_Aljona