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Autore: Flaminia_Kennedy    16/06/2010    5 recensioni
Akuroku ad ambientazione AU.
Il giovane Roxas soffre di un tumore al cervello che lo obbliga ad una vita di dolori e sacrifici, mentre il ragazzo si appassiona sempre di più al mondo dell'Esoterismo e degli spiriti.
Un misterioso ragazzo dai capelli color fuoco lo visita nei suoi sogni, mentre qualcosa poco a poco impregnerà la casa del biondino di rabbia e violenza fino a che...
Sono accetti suggerimenti per la trama e ovviamente commenti costruttivi ^^ Enjoy!
Genere: Romantico, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Axel, Roxas
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Amare la morte'
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Stare in quel letto senza fare nulla mi mandava in bestia, non avevo nemmeno il mio libro sugli spiriti da leggere per la cento milionesima volta, così dovetti abituarmi a dormire, svegliarmi per gli esami del sangue e dormire di nuovo.

La testa mi doleva ogni volta che le infermiere passavano accanto alla porta della mia stanza, parlottando ad alta voce e ogni volta le maledicevo inspirando e posandomi le mani sulle orecchie.

Quando creavo quel vuoto attorno a me, mi ritornavano alla mente gli occhi di Axel, così intensi come mai li avessi visti in qualunque altra persona e quasi potevo rivederli fissarmi con quello sguardo sornione degno dello Stregatto.

Da quando lo avevo sognato i cadaveri che avevano infestato i miei incubi erano spariti, facendomi fare sonni profondi poveri di alcuna immagine onirica.

Sembravano essersi dissolti come avrebbe fatto il sale nell’acqua e mi sentii meglio nel saperli lontani dalla mia mente.

E proprio il giorno prima della mia rispedita a casa da parte dell’ospedale il dottor Vexen mi visitò e mi diede la bella notizia che aveva dato ai miei genitori per telefono «L’ospedale ci ha dato la possibilità di farti entrare in uno dei progetti sperimentali per l’eliminazioni dei tumori, tra cui il tuo caso. Certo non è niente di sicuro, potrebbero esserci delle complicanze quali allucinazioni o cose simili, ma almeno sapremo se sei proprio un terminale o meno».

Quel discorso, fatto con quella freddezza scientifica, mi mandò in bestia e mi rassicurò al tempo stesso.

Avevo annuito senza dire nulla e il giorno dopo fui di nuovo in macchina con mio padre, diretto a casa.

Ero più riposato e mi sentivo meglio, ma rimaneva nella mia testa l’idea di essere un malato terminale.

Io non mi sentivo terminale, riuscivo ancora a prendere tutti 9 a scuola -a parte ginnastica da cui ero esonerato- eppure il mondo sembrava volermi morto il prima possibile.

Salutai rilassato mia madre, che mi abbracciò e mi diede da mangiare un piatto di arrosto con patate e una fetta della mia torta preferita, che lei stessa aveva preparato la mattina stessa.

Era domenica e mio padre aveva deciso di fare “due lanci” con me a baseball, l’unico sport che mi era concesso purché non corressi molto forte; ero anche abbastanza bravo nei lanci, quindi quando io e mio padre giocavamo spesso era lui a dover faticare per starmi dietro.

Andavo fiero della mia bravura.

Passato il pomeriggio con mio padre mi diressi in camera per cambiarmi di vestiti prima che quelli sudati mi facessero prendere un accidente e notai la tavola oujia posata sul letto.

Mia madre doveva aver fatto pulizia e dal posto sotto il letto a cui l’avevo destinata lei l’aveva spostata, lasciandola scartata sulle coperte.

Guardando la tavola mi nacque un sorrisetto sulle labbra: perché no? Dopotutto tra poco sarei morto anche io, perché non provare?

Mi sedetti sul copriletto e appoggiai la schiena scoperta alla spalliera del letto, posandomi la tavola sulle gambe, sentendo il relativo peso di essa contro il tessuto soffice della mia tuta da casa.

Presi l’indicatore, a forma di freccia con un oblò in mezzo per mostrare la lettera che lo spirito indicava, e lo posai in mezzo alla tavola dove andava messa; con calma poi lessi tutto il libretto delle istruzioni, rilassandomi e facendo le opportune modifiche alla mia posizione in base a come dovevo sentirmi.

Posai quindi la mano destra sull’indicatore e la sinistra afferrò un blocco notes dal cassetto del mio comodino, assieme a una penna «bene, cominciamo» borbottai a me stesso, inspirando ed espirando, e cominciai a porre delle domande che scrivevo -per fortuna ero ambidestro e quel lavoro era facile per me.

Per dieci minuti ci fu silenzio radio, poi alla mia domanda «c’è qualcuno?» l’indicatore trascinò la mia mano pallida sul YES della tavola.

Un sorriso soddisfatto spuntò sulle mie labbra «disturbo?» e l’indicatore non si smosse dalla risposta affermativa «ah…beh allora me ne vado, mi dispiace» dissi, ma prima di poter staccare le dita dal legno dipinto dell’indicatore esso si spostò sul NO.

Il gesto fu così repentino che quasi mi spaventai «va bene..rimango…» sussurrai, guardando la freccia puntarsi di nuovo sul YES.

Le mie domande iniziarono a scemare d’inventiva quando raggiunsi la mezz’ora di conversazione «qual è il tuo nome?» «I-S-A» «da dove vieni?» «U-S-A» «ti va di dirmi qualcosa?» «D-I-E».

Le ultime tre lettere mi misero in soggezione, ma ingoiai la cosa e andai avanti «com’è morire?» chiesi e la freccia non si mosse più.

Forse quando si moriva non sapeva cosa si passava? O forse lo spirito se n’era andato scocciato dalle mie domande.

E proprio quando mi alzai per scendere per cena, guardai la freccia prendere a muoversi veloce, indicare delle lettere in successione molto rapida.

D-I-E



Note dell'autrice
Ecco qui il terzo capitolo, di transizione, ma comunque un capitolo importante perché entra in ballo il cattivo! Fufufufu >3

Sarephen: Demyx deve assolutamente gasarsi se il suo migliore amico vede i morti, insomma...è cool! XD
Io Zexion lo vedo bene sia con Demyx sia con Marluxia -mi piace tanto mettere insieme caratteri praticamente opposti, ahha sono pazzaaa- e credo che lo inserirò nella storia, ho già una storia in mente e credo che ti piacerà il finale...ma non dico nullaaaaa °w°
Beh rispondere a chi commenta per me è quasi un obbligo, adoro questa cosa, credo che possa aiutare anche a scrivere meglio perchè sai che hai delle persone che aspettano un po' tipo fangirls l'upload del prossimo capitolo :)

Ginnyx: Un consiglio prima di iniziare a rispondere al commento, guardati assolutamente il film perché è molto intenso anche sotto il punto di vista emozionale :) A me non ha fatto molta paura, che solo per The Ring ancora adesso la TV la guardo male xD
Vexen nei panni di medico è adorabilmente crudele, lo so e lo adoro xD Però poi come House un po' di cuore lo trova tra un'ampolla di acido e una mano smembrata dai :P
Riguardo agli errori di grammatica spero di non farne mai, li odio eppure a volte scrivo delle bestialità...una volta ho fatto imprecare un personaggio facendogli dire "non rompermi i ciglioni" insomma xD
   
 
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