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Autore: Robigna88    22/06/2010    7 recensioni
-Mi sono stati dati degli ordini, da quello che considero come un fratello maggiore, e a cui non saprei mai dire di no, ma davvero...Spero che il mio superiore arrivi presto.
E spero di non deluderlo, e di riuscire nel compito che mi è stato assegnato.-
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Suddenly Love'
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Everything and nothing



Fiera del libro.

Mi piacciono i libri, quindi sono contenta di essere qui.

Non che dove vivo io sia concesso leggere..

O meglio, posso leggere. Solo che posso farlo solo se si tratta di testi che mi vengono indicati dai miei superiori.

E per testi intendo antichissimi libri di lingue che è necessario conoscere, antichissime testimonianze del potere che possediamo..

Antichissimi libri che non mi danno alcuno stimolo.

Eccetto quello di vomitare.

Si. Non mi piace essere quello che sono.

Ed è anche per questo che ho accettato questo lavoro. Perchè se riuscirò a portarlo a termine, mi verrà concesso un premio.

E il mio premio, quello che chiederò se riuscirò a fare ciò che devo nel migliore dei modi, sarà la libertà.

Libertà da regole che mi stanno strette.

Ma sopratutto libertà da un mondo che non sento appartenermi.

Ovviamente non posso negare quello che sono.

Non sono un essere umano.. e a dirla tutta, diventarlo non è che mi darà chissà cosa...

Gli esseri umani sono imperfetti..

Anche quelli come me lo sono.. Ma a differenza di noi, l'umanità non si ferma mai.

Cerca nuovi stimoli, nuovi credo. Nuove cose...

Continuamente, insistentemente lotta per non restare fermo.

Molte volte lo fa maldestramente.. Ma lo fa.

Quelli come me invece, sono inchiodati al passato.. Alla tradizione.

A ciò che era, perchè sono convinti che non ci sia niente di migliore.

Noi siamo esseri perfetti. Potenti e superiori agli umani!”

Questo è quello che mi hanno sempre detto.. Che mi hanno insegnato.

E questo è esattamente quello in cui non credo.

Perchè.. se fossimo davvero perfetti, se fossimo.. potenti e superiori a loro, perchè mai parteciperemmo a cose, come le guerre, per cui gli umani sono incolpati?

Mi spiego meglio: se agli umani viene data la colpa di tutte le cose brutte che accadono nel mondo, perchè noi ci comportiamo come loro combattendo le loro stesse battaglie?

L'ho chiesto una volta.. Lì a.. casa mia.

Che domande.. Dobbiamo risolvere i casini che combinano e riportare il giusto equilibrio!” mi è stato risposto con tono ovvio.

Si, ok.. l'equilibrio.

Ma quale equilibrio? Il nostro o il loro?

Perchè noi non abbiamo un equilibrio.

Sparsi per il mondo senza radici.. Che equilibrio e che stabilità pretendiamo di avere?

Quindi suppongo che per ristabilire l'equilibrio, si intenda quello degli uomini.

Ma se li riteniamo inferiori a noi, perchè ci preoccupiamo di aiutarli?

Non sarebbe più logico lavarsene le mani?

Si. Credo che lo sarebbe.

Ma noi siamo una razza strana..

Ed io non voglio essere strana.

Ho poteri.. capacità e.. si, qualche vantaggio rispetto agli uomini.

Ma ho anche qualche vantaggio rispetto ai miei simili.

Io ho un corpo, anche se non sono un essere umano..

Loro no e sono costretti ad indossare vestiti di carne umana..

Di quegli uomini che tanto disprezzano.

Quindi se, non sono umana, ma non sono nemmeno totalmente uguale ai miei simili, cosa sono di preciso?

Lo scherzo di una natura capricciosa? Un dono? O una maledizione?

Non lo so..

E' per questo che, se avrò il mio premio, chiederò di essere libera..

Libera anche di scegliere cosa essere.

Ma prima devo raggiungere lo scopo.. E considerato che stiamo per arrivare a Toronto, e che non so come convincere Sam e Dean a seguirmi dentro, e una volta finito, a portarmi con loro.. Beh.. non sono sulla buona strada per adempiere completamente e correttamente al mio compito.

Cosa devo fare signore?” chiedo in silenzio chiudendo gli occhi.

Tutto quello che è in tuo possesso.”

Ma come devo fare? Indicami la strada da seguire e la seguirò.”

Sto implorando.. Ma sono sicura che in cambio riceverò una risposta criptica.. come sempre.

Questo compito è stato dato a te, perchè sei la migliore.. Stella. Questa è la strada da seguire. Fidati del tuo istinto e fai quello che ritieni giusto.”

Come non detto!

Riapro gli occhi e Sam e Dean mi fissano.

Hey.. Stai bene?” mi chiede il minore dei due.

Annuisco e sorrido. “Si.. io sono solo stanca.”

Entrambi annuiscono e si guardano intorno..

Siamo a Toronto.” mi dice Dean “Suppongo che i tuoi amici ti stiano aspettando.”

Mi stiro un po'.. O meglio, fingo.. Non sono stanca e non mi sento addormentata.

Suppongo di si!” esclamo “Anche se trovarli in mezzo a questa folla sarà complicato. Per quel che ne so potrebbero già essere andati via.”

Chiamali e dai loro appuntamento in un posto preciso.”

Grazie Sam.. sei un genio.

Peccato che io non abbia amici ad aspettarmi qui.

Non ho il cellulare.. Si è rotto in contemporanea con l'auto.. Ma non importa.. Farò un giro, e se non li trovo me ne tornerò a casa.” dico.

Come?” chiede Dean.

Non so.. autobus, auto a noleggio.. A piedi. Con l'autostop. Per venire qui sono stata fortunata.. Troverò un modo.”

Scendo dall'auto salutandoli e cammino piano e distrattamente.

Spero che scendano e mi fermino.
Se lo fanno vuol dire che provano simpatia per me e non vogliono lasciarmi sola. O che mi credono un soggetto psicologicamente disturbato e non vogliono avermi sulla coscienza casomai dovesse succedermi qualcosa.

O più semplicemente, il loro istinto nell'aiutare la gente, supera tutto il resto, diffidenza compresa.

E loro vogliono.. aiutarmi.

Mi fermo al primo stand.

Libri di lingue antiche.

Aramaico, greco, latino, enochiano.. E un libro scritto in un antichissimo dialetto borbonico.

Interessante.

Lo prendo e lo sfoglio velocemente.

Non perchè non mi interessa, ma perchè leggo.. velocemente.

Parla di antichi rituali e atti sacrificali, ma non credo che questo umano che lo vende, sappia di che si tratta.

Le piace signorina?” mi chiede “E' un antico libro di ricette di cucina borbonica.”

Ricette di cucina.. Si! Certo.

Gli sorrido e gli do dei soldi.

Comprerò questo libro.

Non mi serve a niente, ma preferisco non lasciarlo in mano ad un tipo così poco.. sveglio.

E' un libro pericoloso, che va usato con cautela.

E non sono propriamente sicura che lui sia il tipo adatto a maneggiarlo come si deve.

Lo ringrazio e mi giro pronta a raggiungere un altro stand.

Sam e Dean sono dietro di me..

Li sento, ma fingerò di non essermene accorta.

Devo fingere. Ho una copertura da mantenere.

Non sapevo che ti interessassero i libri antichi.”

Faccio finta di sobbalzare quando Dean parla e mi volto di scatto.

Non mi interessano infatti... E' solo che,” guardo il proprietario dello stand che mi fissa e mi avvicino a loro abbassando la voce “l'uomo.. quello che li vende. Beh.. mi sembrava che ci tenesse tanto a vendere qualcosa, e così ne ho preso uno.”

Sam e Dean seguono le mie parole annuendo e poi scuotono il capo perplessi.

Comunque, che ci fate ancora qui?” chiedo “genuinamente” sorpresa..

Beh noi.. abbiamo pensato di aiutarti a cercare i tuoi amici.” mi spiega Sam.

Grazie.” dico piegando un po' il capo “Siete molto gentili.”

Loro sorridono.. e poi iniziamo il tour per cercare gli amici che non esistono.

Giriamo per ore ed ore e alla fine, quando è già sera, Sam e Dean mi comunicano che non possono più rimanere con me.

Ma prima di andarsene vogliono assicurarsi che io stia bene.. Quindi si offrono di accompagnarmi ad una stazione degli autobus.

Allora.. dove abiti?” mi chiede Sam.

Oh credimi! Non ci si arriva in autobus.

Sto per inventarmi qualcosa ma.. mi sento male.

E credo di essere impallidita.

E anche tanto perchè, Sam e Dean mi fissano preoccupati.

Stai bene?” mi chiedono.

Io li guardo e li sento.. ma.. non sono in grado di rispondere.

E' qui!

Lo sento.

La sua aura mi fa stare male.. E' malvagia e di certo fa a pugni con la mia.

E ora che racconto?

Se dico di stare male mi porteranno in uno di quei posti dove.. come si chiamano? Ah si, ospedali!

Ma una volta che mi allontaneranno dall'energia che mi fa star male, tornerò come nuova.

E poi, come potrei spiegarlo?

Penso un attimo chiudendo gli occhi e le parole del mio superiore mi ronzano in testa.

Mi ha detto di fidarmi del mio istinto.

Il che significa – credo – che devo fare quello che credo sia meglio.

E per me, sopratutto in un momento come questo, non c'è niente di meglio della verità.

Mi metto dritta e poi mi avvicino alla fonte del mio malessere.

E' un ragazzo.. Alto e carino.

Mi spiace fare questo al suo corpo.. ma non ho scelta. Non qui per la strada.

Anche se non c'è praticamente nessuno a parte noi.

Gli tiro un calcio e poi una ginocchiata in viso.

Colpi che lo stordiscono e provocheranno un lieve mal di testa al corpo che “ospita” l'essere, ma che non lo uccideranno.

Ma che fai?” mi urla Sam “Sei impazzita?”

Dean invece mi osserva e basta..

Sam.. sei carino, ma forse un po' troppo innocente per questo lavoro.

Seguitemi!” dico loro mentre trascino il corpo stordito.

Percorro vicoli bui, avvalendomi del mio.. senso di orientamento soprannaturale, e giungo ad una specie di capanno.

Apro la porta ed entro.

Sam e Dean mi seguono.

Borbottano qualcosa tra di loro.. e credo che abbiano le armi pronte

Dopotutto anche io reagirei così se fossi in loro.

Io non avrei bisogno di armi, ma questo è un dettaglio.

Poggio il corpo per terra, con le spalle contro una vecchia parete e mi allontano poco.

Si può sapere chi diavolo sei?” mi urla Dean.

Sa che il momento di chiedere è adesso.

E' più strategico di Sam.

Faccio un grosso respiro e mi sento scuotere un po'.

Alcuni superiori mi urlano in testa di non fare quello che sto per fare.

Ma io, col tempo, ho imparato ad ascoltare solo il mio diretto superiore. E lui non sta parlando.
Si fida di me!

E questo mi basta per procedere.

Dico loro di pazientare un attimo e fisso il corpo che ho trascinato fino a qui, riprendere i sensi e guardarmi ridendo a crepapelle.

Stella..” sussurra ridendo.

Lo guardo e piego appena la testa.

Vieni fuori da lui e torna da dove sei venuto.. Ora!” esclamo.

Il viso davanti a me si tinge di terrore. E poi, una forte energia esce dal corpo. Sale in alto e poi ricade in terra, dissolvendosi in una specie di cerchio di fuoco che scompare non appena ho finito.

Ora rimaniamo io, Sam e Dean.. e il corpo svenuto di un povero uomo che provvederò a rimettere in sesto prima di rimandare a casa.

Quello era.. Cosa.. Cosa sei tu?” mi chiede Sam.

Mi avvicino al povero tramite e gli accarezzo la fronte.

Lui si sveglia e mi guarda impaurito per un attimo..

Le sue ferite sono guarite ed è ora di tornare a casa.

Va tutto bene.” lo rassicuro “Dimentica tutto questo e.. torna a casa.”

Schiocco le dita e lui scompare.

Sam e Dean sono sconcertati.

Li guardo e sospiro..

Sono.. tutto e niente allo stesso tempo.. Ma sostanzialmente.. Sono un angelo del Signore!”

Le mie ali si spiegano per un attimo.. A differenza di quelle dei miei simili, sono fatte di luce.. Più o meno.

Sam e Dean mi guardano esterrefatti.

Le voci nella mia testa cessano.

E' il mio lavoro. E lo faccio a modo mio.

Richiudo le ali, e il mio superiore mi è accanto.

E' arrivato il momento.. Ora il gioco si fa duro.

   
 
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