Crossover
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Autore: Robotech90    23/06/2010    1 recensioni
Quante persone amano i libri fantasy? Quanti ragazzi passano intere giornate leggendo storie ambientate in mondi fantastici? E se questi ragazzi si trovassero un giorno ad affrontare le loro fantasie?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Film, Libri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                     Un nuovo sovrano

 

Sauron era ad Uru-Baen, nella sua stanza, e camminava in circolo, alzando, di tanto in tanto, la testa verso la porta, come se stesse aspettando qualcuno. L’attesa era snervante e il Signore Oscuro si appoggiò alla parete, osservando il soffitto di pietra nera.

“Quel lurido umano ha osato rimproverare me….ME”- pensò il signore di Mordor, serrando i pugni e rievocando nella mente la scena di Galbatorix che lo incolpava di non aver saputo condurre l’esercito in guerra. Quell’insulso Re umano non poteva competere con l’immensa forza di Sauron, eppure egli era costretto a fare la parte dell’ alleato obbediente per non far scoprire le sue vere intenzioni….ma ora basta .Qualcuno bussò:

“Avanti”- rispose Sauron e un Orco entrò nella stanza, zoppicando da un piede. La creatura si inchinò, ma il Signore Oscuro la fece alzare e , con un gesto di rabbia, la inchiodò al muro, tenendola per le spalle.

“Che cosa sei venuto a dirmi? Parla in fretta perché non sono….dell’umore giusto”

L’essere deglutì e cominciò a balbettare:

“Vengo…vengo dalla nostra terra, Signore. Il Capitano Kraghat mi ha detto di riferirle che siamo riusciti ad attaccare Minas Tirith e p-per ora la s-situazione è-è stabile”

Sauron mollò la presa e l’Orco cadde in terra, rialzandosi a fatica a causa del piede dolorante. Il Signore di Mordor si voltò di scatto verso il messaggero e, per un momento, questo pensò che il suo padrone volesse ucciderlo:

“Siediti e serviti di ciò che più ti aggrada…io ho una faccenda importante da sbrigare”- esclamò Sauron indicando all’Orco la tavola imbandita che era al centro della stanza e chiudendo la porta, dopo essere uscito a passi pesanti.

Camminando attraverso il corridoio, udì la voce di Galbatorix e, avvicinandosi con cautela alla stanza del Re, aprì delicatamente la porta, osservando da uno spiraglio. Il sovrano era di spalle e sembrava in trance, mentre Kiara dormiva appoggiata al trono, con ancora la frusta in mano.

“Ti sbagli Oromis- sentì dire Sauron- Posso tenervi così quanto voglio perché sono diventato potente come un dio e non c’è nessuno che possa fermarmi”

Che stava facendo il vecchio umano? Parlava da solo? Sauron si allontanò e decise che quello era il momento giusto: Minas Tirith stava cadendo, i Cavalieri Neri erano dalla sua parte, Uru-Baen brulicava di Orchi.....tutto era pronto per il suo dominio. Tornato nella stanza, il Signore Oscuro prese per il colletto l’Orco che lo aveva avvisato dell’attacco a Gondor e gli disse:

“Avverti tutti che è l’ora…e fai arrivare questo messaggio anche nella nostra Terra…ricordati, Kovu e Stitch sono al servizio del Re e non lo devono ancora sapere”

La creatura annuì ghignando e, mentre usciva dalla camera, sussurrò felicemente tra sé: “E’ l’ora, è l’ora, è l’ora”

Sauron prese un respiro come se si stesse liberando dalle impurità dell’aria e soppesò la sua mazza:

“Finalmente”- disse, compiaciuto, e si diresse di nuovo all’alloggio di Galbatorix. Due guardie lo videro e una di loro fece per fermarlo:

“Il Re non vuole essere disturbato in questo momento”- il tono di voce dell’uomo si smorzò quando vide che Sauron non si era ancora fermato – “I-il R-re…”

“…..non vuole essere disturbato”- continuò il sovrano di Mordor, fermandosi davanti ai guerrieri e emettendo una sonora risata. L’uomo corazzato afferrò i due e li sbatté l’uno contro l’altro con violenza inaudita, uccidendoli.

I corpi caddero a terra ed emisero un tonfo metallico, mentre dall’esterno di udivano delle grida…probabilmente il messaggio era arrivato alle truppe di Mordor che presidiavano la Capitale. L’ Oscuro Sire si accostò ad una finestrella e guardò in basso: nella città infervorava una violenta battaglia, gli Orchi lottavano contro i soldati Imperiali che , colti alla sprovvista, si difendevano come potevano. Incendi ardevano ovunque e gli abitanti fuggivano da una parte all’altra della Capitale nel tentativo di sottrarsi alla morte. Il calore delle fiamme provenienti dal basso  quasi corroborò Sauron che annusò compiaciuto l’odore di sangue e fumo che ricopriva Uru-Baen. Allontanandosi dalla finestra, il Signore Oscuro tornò alla stanza del Re e ,aprendo un lato della porta, vide che l’uomo non si era ancora accorto di nulla…perfetto.

Con un colpo magistrale della sua mazza, Sauron fracassò il portone:

“Toc-toc”- disse quando vide il Re sobbalzare e cadere a terra. Kiara si svegliò di soprassalto e si guardò attorno spaesata.

Galbatorix si voltò e osservò Sauron con un misto di odio e stupore:

“Sauron, come osi metterti contro di me?”

“Silenzio”- intimò l’altro sovrano malvagio, puntando la sua mazza verso il Re –“ Hai parlato troppo, omuncolo”

Il sovrano di Alagaesia si mise in piedi e digrignò i denti:

“Questo è tradimento”- mormorò allungando una mano e poi urlò alcune strane parole. Sauron fu colpito come da un pugno invisibile e sbatté alla parete del corridoio, provocando un tonfo metallico. Scuotendo la testa per lo stordimento, il Signore Oscuro si rimise in piedi:

“Questa sarà l’ultima volta che evocherai un incantesimo….c’è spazio per un solo Signore del Male”

Galbatorix sguainò la spada e ,improvvisamente, il tetto tremò. Il soffitto cominciò a cadere a pezzi e Kiara si nascose in un angolo, coprendosi il viso, mentre Alexander, attaccato alla parete, osservava con stupore il grande drago nero che stava entrando dalla breccia: Shruikan.

“Sì – disse il Re -…..e sono io quel Signore”

L’uomo si lanciò in avanti e Sauron parò il primo colpo, respingendo l’avversario con facilità. Il Signore di Mordor menò un fendente con la sua mazza, ma Galbatorix si abbassò con incredibile velocità, come se fosse molto più giovane, e colpì Sauron ad un fianco, senza però neanche scalfirne la corazza. Nel frattempo, Shruikan sembrò essere stato attaccato alle spalle perché si voltò e sparì nel cielo all’inseguimento del  nemico: anche i Nazgul si erano uniti alla battaglia a quanto pare. Galbatorix notò l’allontanarsi del drago e Sauron ne approfittò per afferrare l’uomo per il collo:

“I miei omaggi, maestà”- disse il sovrano di Mordor e scagliò l’avversario attraverso la stanza, facendogli fracassare bicchieri e mobili di legno pregiato. L’anziano Cavaliere si alzò e tossì,cercando di ripulirsi dalla polvere:

“Kiara, attaccalo”- urlò poi e il cartone sbarrò la strada a Sauron, sguainando la sua spada, ma tremando per la paura.

“E così, utilizzi i tuoi schiavi per affrontarmi? Sapevo che eri un re ingenuo, ma non fino a questo punto”

L’uomo corazzato parò il colpo del cartone e lo afferrò per un braccio, piegandoglielo fino a farlo inginocchiare:

“Arrenditi o le spezzo il braccio”- urlò Sauron a Galbatorix.

“Fai pure”- sibilò l’altro, scrollando le spalle - “Una schiava vale l’altra”

“Maestà” – pianse Kiara- “La prego”

Alexander si dimenò forsennatamente, ma non poté far altro che osservare Kiara divincolarsi nel tentativo di non farsi rompere il braccio,mentre il Re rimaneva impassibile.

Incredibilmente, Sauron lasciò il cartone di sua spontanea volontà e Kiara si distese, massaggiandosi l’arto:

“Non ho bisogno, di farlo”- ridacchiò Sauron, guardando un punto oltre le spalle del Re di Alagaesia- “Hai gia perso”

Galbatorix si girò e due Nazgul incrociarono le spade di fronte al suo viso, sibilando divertiti.

“E pensare – esclamò Sauron ridendo – Che li hai anche resi più forti e resistenti alle fiamme”

Uno dei due Spettri colpì il Re alla testa e questo cadde a terra, privo di sensi; Sauron lo osservò, sprezzante:

“L’uomo che si crede dio è stato sconfitto. Portatelo via insieme alla sua schiava e rinchiudeteli dove la  magia non potrà servire. Non deve assolutamente contattare i suoi comandanti nella Terra di Mezzo o la nostra copertura salterà”

I Nazgul afferrarono Galbatorix e Kiara e li trascinarono fuori dalla stanza che era priva del soffitto e piena di mobili e suppellettili rotte. Sauron fece qualche passo e vide Alexander. Avvicinandosi al ragazzo, spezzò a mani nude i blocchi di marmo che lo tenevano fermo e disse:

“Come vedi, ragazzo, tutto ha il suo tempo. Galbatorix non comanderà più questa misera terra….Sauron, lo farà al posto suo”

Il Signore Oscuro trascinò con sé Alexander, pallido e ammutolito, e si recò sul balcone che affacciava sulla piazza della città. Al centro di Uru-Baen, Shruikan giaceva incatenato, mentre in cielo volavano le temibili cavalcature dei Nazgul. Gli Orchi agitavano le armi e acclamavano il loro Signore, parlando nella grottesca lingua di Mordor. Una lunga fila di prigionieri umani stava procedendo verso le prigioni e tutti i soldati si trovavano inginocchiati al centro della piazza con le mani dietro la testa e le armi a terra, mentre alcuni Orchi li circondavano con lance acuminate. Sauron alzò una mano e calò il silenzio:

“Popolo di Mordor- iniziò- Il Destino ci ha fatto approdare in questa Nuova Terra e noi siamo stati in grado di cogliere l’attimo. Ora, tutto ciò che vedete davanti ai vostri occhi appartiene a Sauron: offro la possibilità agli umani di questa città di unirsi alla mia causa….il loro premio sarà rimanere in vita”

Una grande quantità di Orchi si mise a ridacchiare, mentre altri batterono le mani sulle corazze, gridando follemente.

Alexander deglutì e osservò quell’orrore: c’erano tantissimi Orchi, come avrebbero potuto fare i suoi amici a sconfiggere un tale esercito, senza contare Sauron e i Nazgul?

Il Signore di Mordor salutò le truppe che continuavano a urlare e rientrò nella stanza del Re, trascinando Alexander con sé:

“Ora, ragazzo, io ti lascerò andare”

Alexander rimase molto stupito da quella affermazione e sbarrò gli occhi, incredulo.

“Andrai dai tuoi amici Cavalieri e gli dirai cosa sono capace di fare…voglio uno di loro….voglio quello che si chiama Mirko….va da lui e digli che se non verrà farò giustiziare Kiara. Ovviamente….dovrà essere solo, altrimenti, so che è banale, la ragazza morirà comunque”

Detto questo, spinse il giovane con una manata,questi si mise a correre e sparì oltre la porta in frantumi, lasciando Sauron da solo.

Il sovrano di Mordor si sedette sul trono di Galbatorix e incrociò le mani davanti al viso:

“Niente potrà più fermarmi”- la sua risata echeggiò nella stanza e assunse un suono fortissimo come un tuono nella tempesta.

 

 

  
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