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Autore: Keekee    23/06/2010    3 recensioni
Bella - quella che tutti raffigurano come povera umana - in questa storia è qualcos'altro... Qualcosa che nemmeno lei capisce a pieno... E cosa c'entra Edward Swan: lo studente nuovo?
Genere: Dark, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Chapter  #2

Non c’era da spaventarsi, scene come quella di oggi erano all’ordine del giorno solo che nessuno mi aveva mai visto quando accadevano i miei svenimenti. Nessuno a parte la mia famiglia, ovvio!

Ero abbastanza certa che ogni studente e insegnante pensasse che fossi anoressica ma non era così. Io, Isabella Marie Cullen, ero solo fatta vittima per l’ennesima volta del mio potere.

 Ora non pensate che io sia una vampira schizzata, una strega, una fatina dei denti o che altro!

 Sono umana: mi ammalo, dormo, mangio cibo normale e ho la stessa possibilità di morire in un incidente stradale di chiunque altro, solo …

Solo che un potere.

Non sono telepatica, non pratico la telecinesi e non posso volare anche se ammetto che mi piacerebbe come a chiunque. L’unica cosa che mi contraddistingue dagli altri normali esseri umani è che VEDO delle cose. Non prevedo il futuro. Beh, a volte sì, ma è complicato da spiegare!

Quando ho queste VISIONI la mia anima lascia il mio corpo ed entra in quella della persona che sto vedendo. E’ come se io fossi quella persona. Dalla prima visione su una persona ne conseguono altre finché chi devo aiutare non trova ciò che stava cercando. La maggior parte delle volte le persone cercano l’amore ed io, felice, le aiuto a trovare la persona con la quale si sposeranno e convivranno fino alla morte. Ho aiutato anche Alice ed Emmet a capire che Jasper e Rosalie erano le loro anime gemelle. A volte mi è capitato di aiutare madri disperate a trovare figli dati ormai per dispersi. Insomma, la mia vita non può assolutamente essere definita noiosa!

L’unica conseguenza del mio potere è che, quando cado in trance, i miei organi vitali cessano la loro attività e quindi, ad un occhio esterno, sono un vero e proprio cadavere: il battito del mio cuore cessa, non respiro più e la mia pelle si fa fredda. Devo perciò stare sempre attenta a non trovarmi in un posto affollato quando accade. Purtroppo oggi a mensa non ho fatto in tempo ad andare in bagno e tutti e quattro i miei fratelli non erano a scuola, chi per una visita al parco naturale e chi perché in gita.

***IL GIORNO DOPO***

Come al solito ero seduta al posto del passeggero. Non avevo mai guidato in vita mia. Anzi!, non avevo nemmeno mai conseguito l’esame per prendere la patente. Non perché non avessi l’età - avevo già diciotto anni e se avessi potuto la patente ce l’avrei già da due anni - ma perché non è sicuro che io guidi: potrei cadere in trance da un momento all’altro e se fossi alla guida potrei rischiare di uccidere altra gente otre che me stessa. Mi sarebbe tanto piaciuto prendere il volante tra le mani, affondare il piede nell’acceleratore mentre con la mano destra cambio la marcia ma non avrei mai soddisfatto un mio desiderio sapendo di attentare alla vita altrui.

Quel giorno Jasper era alla giuda, io affianco a lui, Alice dietro al suo ragazzo che gli massaggiava le spalle mentre farneticava qualcosa a proposito di un negozio che doveva assolutamente svaligiare e Rosalie e Emmet … Rosalie ed Emmet erano sempre Rosalie ed Emmet: stavamo limonando accanto ad Alice e se non ci fossimo stati anche noi, sicuro come il diavolo, starebbero già facendo sesso. Come se non sapessimo che il loro amore non è per nulla platonico.

Quello era uno di quei giorni in cui avevo voglia di guidare ma anche una di quelle in cui ringrazio Dio per non averci provato: neanche un minuto dopo che io e i miei fratelli avevamo lasciato la nostra casa, caddi in trance. Com’è complicata la mia vita!

 

 

**********

“ Oggi è il mio primo giorno di scuola a Forks e sono già in ritardo! Cavolo devo essere a scuola tra soli dieci minuti! Balzai giù dal letto spegnendo rudemente quella povera sveglia che aveva l’unica colpa di essere stata regolata ad un’ora sbagliata e pescai dall’armadio un paio di jeans scuri, una felpa grigia e un giubbino in pelle. Avevo addosso solo i boxer notai mentre mi specchiavo. Mi vestii in fretta e furia, indossai saltellando le converse nere, agguantai l’Eastpak azzurro e uscii di casa buttandomi nella mia Volvo arrivata da Phoenix giusto poco prima che arrivassi io. Ero parecchio agitato perciò misi nel lettore cd Claire de lune di Debussy per calmarmi mentre entravo alla Forks High School.”

 

*******

 

Quando ritornai in me mancavano giusto cinque minuti all’arrivo a scuola. Arrossii tutto d’un colpo come un pomodoro e Alice non poté fare a meno di notarlo visto che mi stava fissando.

-Che hai visto di così interessante da farti arrossire?-, chiese facendo concentrare l’attenzione dei restanti tre fratelli su di me.

 -E’ vero Bellina!!! Sei rossa come un peperone!!!-, commentò lo scimmione che come al solito non era proprio riuscito a trattenersi dal dire la sua.

-Niente!-, precisai guardando imbarazzata fuori dal finestrino.

 -E dai Bella!-, mi implorò Rosalie.

-Ho rivisto Edward Cullen-, ammisi con un sospiro sapendo che se non glielo avessi detto mi avrebbero letteralmente torturato.

-E com’è? E’ carino?-, chiese Alice eccitata dalla novità.

-Ehi folletto! -, sbottò Jasper, - ti devo per caso ricordare che tu sei la mia ragazza?-

-Ci sei solo tu per me amore!!!-, trillò la nanetta malefica abbracciando Jasper da dietro e lasciando tracce di cipria sul sedile di Jazz che stava quasi soffocando ma, anche se stava guidando e rischiava di morire soffocato, non protestò. Li guardai divertita e, ammetto, un po’ invidiosa.

-Allora che stava facendo Edward?-, chiese Rosalie proprio mentre iniziavo a sperare che si fossero dimenticati di me e della mia stupida visione.

-Secondo me si stava masturbando-, sghignazzò il biondo. Lo fissai scioccata.

-Jazz! Ma tu non eri quello più serio in questa banda di matti?!?-, domandai sbalordita.

-Secondo me Jazzino nostro ha ragione! Edward si stava dando al fai da te e Bellina nostra ha dovuto assistere per tutta la durata al momento più intimo di un uomo!-

Li fissavo con gli occhi fuori dalle orbite. Nel frattempo eravamo arrivati a scuola.

-Io non vi conosco!-, urlai e uscii dall’ Aston Martin correndo verso la scuola.

-Aspettaci Bella!-, urlò Rosalie, -Ho i tacchi, io!-. Alice era più in avanti e ben presto si mise ad urlare a sua volta.

-Bella!!! Dicci cosa hai visto!!! Se non lo fai non ti porto con me nel nuovo negozio di intimo che hanno aperto a Port Angeles!!!-

-Come se fossi interessata!-, dissi sarcastica mentre non accennavo a rallentare la mia corsa.

Tutti gli studenti ci stavano guardando. Sicuramente pensavano che fossimo pazzi visto che anche Emmet e Jasper si erano messi a rincorrermi per il parcheggio. Questi sono i Cullen. Ci vogliamo bene. Siamo uniti.

Siamo una famiglia

 

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