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Autore: marta27    24/06/2010    3 recensioni
Erano passati mesi, forse anni, da quando non l'aveva più vista.. Ma era tranquillo, sì. Aveva dimenticato, rimosso, cancellato ogni dannata traccia del suo passaggio nella sua fottuta vita . Ora poteva affermarlo davvero: era Libero. Libero dai rimpianti, dai rimorsi e dalle esitazioni. Libero da lei. La vita continuava, era così, doveva essere così.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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yea Correva per le strade semi deserte di Tokyo, senza voltarsi.  Solo. Ancora una volta solo.
Quasi provava piacere per questa sensazione, quando si è soli è impossibile essere scalfiti, danneggiati, feriti.
Non aveva una meta precisa, ormai correva da qualche ora e cominciava a sentire le gambe davvero pesanti.
Poi la pioggia, calda, fitta, cominciò a rigargli il volto.
Si fermò, non badando al luogo in cui fosse capitato..
La sorpresa. Era arrivato proprio lì, al  gazebo dei ricordi..

Volse gli occhi al cielo
Ma sì, grazie eh! Io provo a non pensarci e tu mi fai arrivare proprio quì..

Si sedette sulla panchina, cercando di svuotare la testa dai mille pensieri che imperversavano tempestandogli la mente.
Cadde in uno stato catatonico, ricominciò a pensare. I ricordi affioravano, veloce, e come lame trafiggevano quell'ormai distrutto cuore.

Lontano. Si sentiva lontano, escluso, abbandonato.


This time, This place

Misused, Mistakes
Too long, Too late
Who was I to make you wait
Just one chance
Just one breath
Just in case there's just one left
'Cause you know,
you know, you know..




Somewhere, in New York

Le riprese del nuovo film erano finite da poco, sentiva uno strano vuoto dentro, quando finiva il lavoro ed era Libera.. Un vuoto che inspiegabilmente la risucchiava, proprio all'altezza dello stomaco.
Aveva cercato in tutti i modi di riempire quel vuoto, rimpinzandosi di cibo, ma ben presto si era accorta che non era quello il modo per colmarlo.
Era che le tanto odiate "farfalle" l'avevano abbandonata ormai da tempo. Così aveva provato a farle rinascere, scegliendo proprio Lui. Pensava che la sua compagnia avrebbe in qualche modo potuto contribuire alla sua causa. Una sorta di "chiodo scaccia chiodo".
Era sbagliato, dannazione e se lo era!
Lo sapeva anche, ma si era talmente abituata all'idea da non sentirsi più in colpa quando lui le era vicino, quando l'accarezzava e piano le prendeva le mani. Era routine ormai. Lei era sua ora, sua e di nessun altro. Tanto meno di quello lì, quello che l'aveva lasciata tempo prima. Due anni prima per l'esattezza.

il Flashback..
Lei e Lui, un parco, una panchina. Loro, come tanti altri giorni..
Quel momento però non era stato come tanti altri che avevano vissuto insieme. Lo ricordava bene.
Era un attimo che sapeva di Fine; lo si poteva leggere nell'aria.
Gli aveva comunicato l'importate offerta di lavoro che proveniva dall'altro capo del mondo, poi lo aveva guardato e sorridendo gli aveva chiesto cosa ne pensava.
Silenzio.
Si poteva quasi vedere la solita scenetta della balla di fieno che rotola nel deserto, poi il suo respiro si fece affannoso, pesante.
La risposta. Dura.
La stessa risposta che aveva preannunciato la fine di tutto.

Così aveva finito per accettare l'offerta, convinta che buttandosi a capofitto nel lavoro si sarebbe potuta liberare della schifosa sensazione  che si era impadronita di lei dal momento della fine.
Poi era arrivato lui, una ventata di ottimismo, la luce nei giorni bui che si vedeva costretta a vivere. Come dirgli di no? Come ignorare il chiaro segno che il cielo ti ha inviato per farti capire che la vita va avanti?
Erano diventati inseparabili, come fratello e sorella.
Trascorrevano insieme ogni singolo momento della giornata, ausiliati dal fatto che spesso venivano affiancati anche sul lavoro.
Legati così da film e spot, ma soprattutto da emozioni e momenti..
Poi quell'amicizia non gli era più bastata.
Lui aveva sentito nascere qualcosa di grande e non se la sentiva più di essere soltanto il suo compagno d'avventure.
La proposta. L'ultimatum: amore o la fine di un'amicizia?
Lei, incapace di fare a meno della sua compagnia aveva deciso di farlo felice. O di far felice se stessa?
Bhè, in effetti quella situazione era poco male anche per lei. Infondo si trovavano bene insieme, lei e Naozumi.
Niente a che vedere col rapporto tartagliato che aveva avuto con Akito. Niente alti e bassi. Solo allegria.
Era così, con lui non aveva mai avuto discussioni, non l'aveva mai ferita. Con lui era .. felice... ( ? )
Ma cos'è realmente la felicità?
E, soprattutto, si può godere di una felicità così duratura?
Quando si è felici è sempre tutto in continuo movimento.
La felicità non è uno stile di vita, è fatta di attimi.
Ricorodava bene la prima volta che si era sentita così. Quel giorno, quella gita..
E la seconda e la terza.. Sempre con lui. sempre grazie a lui.
E ricordava anche tutto quel periodo, la loro storia.
Sì, era lì che poteva dire di aver davvero raggiunto l'apice della felicità.
Eppure quello era un rapporto diverso, uno "stare bene insieme" decisamente opposto a ciò che le capitava con Naozumi.
Un legame basato su piccole cose, su stupide discussioni che ricordavano ad entrambi perchè erano innamorati l'uno dell'altra.
Amore poi.. Che strana parola.
Quand'è che puoi davvero definirti innamorata?
C'è per caso uno strumento in grado di misurare la grandezza di un sentimento?
Non le piaceva riflettere su questo genere di cose, forse perchè temeva di arrivare a conclusioni che non le sarebbero piaciute.
Così si accontentava di sapere che lui la faceva stare bene. Al di là dell'amore, al di là di tutto. Non le importava realmente se lui fosse stato davvero quello giusto.
Senza drammi, le piaceva così.


Camminavano trale strade di New York, parlando di tutto e di niente. Lui notò l'incupirsi del suo viso e le prese la mano, senza dire nulla.
Era questo che le piaceva. Lui riusciva a capirla senza proferir parola, e se non le andava di spiegargli bhè, a lui stava bene. A lui stava bene tutto.
Allo stesso tempo si sentiva in colpa, lei, quando Nao si comportava in modo così dannatamente perfetto.
Possibile avere la perfezione dinanzi? E, più importante, era giusto da parte sua evitare di parlare con lui di quegli argomenti così spinosi?
Poi lui l'abbracciava e lei scacciava definitivamente quei pensieri ritornando alla solita routine, tornando a ridere e scherzare con lui.
Quando poi era sola però, le capitava spesso di sentirsi.. Lontana.



..I love you
I have loved you all along
And I miss you
Been far away for far too long
I keep dreaming you'll be with me
and you'll never go
Stop breathing if
I don't see you anymore.


***


Spazio autrice..
Bhe innanzitutto vorrei ringraziare le mie prime recensrici, tali Deb, Rita90 e Kikka98, sono contenta che il primo capitolo, sebbene non sia stato molto d'aiuto per la comprensione della storia, vi abbia comunque interessato. Spero che con questo abbiate modo di capirne un pò di più!
 




  
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