I
CAP.
Mi
chiamo Death.
Death
Mask.
In
realtà sarebbe Angelo, ma tutte le persone intelligenti mi chiamano Death.
Odio
il mio nome. semplicemente perché non posso essere definito tale.
Per
chi ha avuto una storia simile alla mia può
sembrare un bene, ma una vita come la mia non la auguro a nessuno.
Sono
nato in Sicilia, terra meravigliosa che amo ancora adesso.
I
miei genitori si chiamavano Claudia e Antonio, due comunissimi nomi.
Vivevo
una vita abbastanza normale, addirittura monotona, da ragazzino come gli altri:
mi alzavo tardi di mattina, prendevo brutti voti a scuola,
odiavo
la matematica e facevo un sacco di storie a tavola.
Poi
arrivò il giorno maledetto: i miei genitori uscirono.
Mi
dissero che, per qualsiasi emergenza, potevo chiamare i nonni.
Non
erano mai stati fuori tanto.
Quando
si fece sera cominciai ad avere paura.
Perché
non tornavano?
Ebbi
l’impulso di telefonare alla polizia, ma mi parve un idea stupida.
Passarono
altri interminabili minuti, ma i mie genitori non si facevano vivi.
Quando
avevo ormai perso le speranze, sentii suonare alla porta di casa.
La
mia casa aveva un giardino, e il portone faceva capolino da due vasi di piante
posizionate agli angoli.
Andai
ad aprire e vidi due poliziotti sulla soglia.
Cosa
ci facevano lì?
Avevano
rintracciato la mia chiamata?
Ebbi
un attimo di paura
-Sei
tu Angelo?-
Mi
chiese il poliziotto.
Feci
segno di si con la testa.
Il
poliziotto si girò e lanciò uno sguardo alla
sua collega, una donna, che si inginocchi davanti a me e mi mise le mani sulle
spalle.
Cosa
volevano?
Dove
erano i miei?
-Mi
dispiace, piccolo-
Mi
disse la donna.
Aveva
gli occhi lucidi
-I
tuoi genitori sono morti-
Il
cielo mi cadde sulla testa.
O
almeno, fu una mia impressione.
Morti?
I
miei genitori morti?
Non
era possibile!
-Un
incidente d’auto-
Spiegò
la donna, quasi a volersi scusare
-Devi
venire con noi all’orfanotrofio-
Non
volevo discutere.
Mi
lasciai condurre alla macchina della polizia senza fiatare.
Non
lanciai neanche un ultimo sguardo alla mia casa.
Cercai
di aprire lo sportello: non volevo andarmene.
Quello
doveva essere un sogno.
I
miei genitori stavano tornando a casa, e tutto sarebbe continuato.
Ma
non andò così.
La
macchina della polizia non si fermò, la poliziotta seduta accanto a me non mi
disse che era uno scherzo, e che i mie genitori stavano bene.
I
miei i genitori non c’erano più, e io stavo davvero andando nel posto che
odiavo di più
Per
rimanerci per sempre.
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