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Autore: agatka    02/07/2010    5 recensioni
Questa non è la prima storia che scrivo, e nemmeno la prima che pubblico, ma ogni volta che decido di far leggere qualcosa di mio a qualcuno, mi viene il panico, ma siccome mi piace tantissimo scrivere, prendo coraggio e pubblico :) Spero sia di vostro gradimento :)
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«E se fosse per sempre, mi stupirei, e se fosse per sempre, ne gioirei». Rachel aveva la sua solita pausa tra una cliente e un’altra, e la maggior parte delle volte la passava facendo i cruciverba ascoltando e canticchiando un po’ di buona musica.

«E’ permesso?» domandò una voce maschile da dietro la porta spalancata.

Rachel si girò e vide un ragazzo che ridacchiava fra sé e sé, tenendo fra le mani un vassoio. Aveva per caso ordinato qualcosa al bar? No, a meno che non soffriva di perdita di memoria a breve termine no, non aveva ordinato niente. Alzò un sopracciglio a mò di sorpresa e si poggiò la penna sulle labbra, aspettando una spiegazione da parte di quel ragazzo.

«Le ho portato la sua ordinazione signorina Swan» parlò lui avanzando e chiudendosi la porta alle spalle perché faceva troppo caldo e il cambiamento di aria fra dentro e fuori si sentiva.

La mia cosa? Come fa a conoscere il mio cognome?  Iniziò a chiedersi Rachel, eppure non lo aveva mai visto a quel ragazzo, o almeno cosi credeva.

«Ma dai Rachel, non ti ricordi di me?» rise il ragazzo che si avvicinava sempre più al bancone per poggiare il bicchiere di tè freddo, qualche biscotto e una rosa.

La ragazza iniziò a guardarlo per bene, cercando di trovare qualche particolare per riconoscerlo, quando notò sul viso del ragazzo una cicatrice, che lei stessa gli aveva fatto un po’ di anni fa.

«Nick?! Che cosa ci fai qui? Non ti avevo detto che dovevi sparire dalla mia vita?» brontolò Rachel scocciata. Quel ragazzo era stato il suo peggior inferno durante gli anni del liceo, si erano sempre odiati a vicenda per la concorrenza che si facevano fra loro. Erano due teppisti a scuola, che non erano mai andati d’accordo però, se non una volta che si ricordavano ancora entrambi, quando dovevano farla pagare a un certo Wilson che aveva fatto la spia contro i loro stupidi giochetti.

«Il destino ha voluto che ci incontrassimo nuovamente, non ti pare stupendo?» azzardò Nick aspettandosi arrivare qualcosa di materiale addosso, ma stranamente Rachel non si mosse. Possibile che da qui a 3 anni fosse cambiata? Dalla strampalata 18enne di una volta, è diventata una seria e matura 21enne? Non era affatto possibile.

Rimasero per un attimo in silenzio, Rachel pensava a qualcosa, chissà cosa, magari un metodo per sbarazzarsi di lui, mentre Nick andava in giro per il negozio e osservava tutte quelle unghie colorate esposte in vetrina, erano veramente splendide, ogni colore stava al proprio posto, come è giusto che sia, visto che entrambi avevano terminato un liceo artistico.

«Il destino non ha mai voluto che ci lasciassimo, visto che porti ancora sul viso un mio segno indelebile!» rispose finalmente Rachel, continuando a scarabocchiare sul giornale che aveva davanti.

Quel giorno, quando aveva tirato una bottiglia di vetro in testa a Nick, presa da un attacco d’ira nei suoi confronti, si era realmente pentita di avergli causato tutto quel male. Nick aveva passato 2 settimane in ospedale, in condizioni poco gravi per fortuna, ma aveva perso tanto di quel sangue che Rachel aveva avuto paura di averlo ucciso. E non era neppure andata a trovarlo in ospedale, il che era il minimo che avesse potuto fare, ma non le pareva il caso, visto che si odiavano, e lui le aveva offeso pesantemente i genitori, che erano morti quando Rachel aveva 10 anni. Nessuno ha mai scoperto la verità su quel giorno, Nick aveva detto che era inciampato cadendo sopra quella bottiglia. Quell’episodio era uno dei più gravi fra di loro, ma avevano sempre continuato a punzecchiarsi in qualche modo.

«Il passato lasciamolo al passato, va bene?» sorrise lui voltandosi verso di lei che nemmeno lo guardava.

Nick lavorava da poco in quella zona, era stato assunto come barista di fronte al centro di bellezza di Rachel, e la osservava molto spesso, più di quanto lui stesso immaginava. Aveva capito che c’era sempre stato qualcosa che lo aveva interessato in lei, era diversa dalle altre, anche se stronza come nessuna fosse stata mai, era una ragazza dolce, nel profondo del cuore. E aveva ancora qualche speranza che le cose fra di loro potessero andare in qualche modo bene, anche se avevano passato il peggio insieme e non si erano rivolti parola da 3 anni, ma era proprio questo che gli dava una speranza, in 3 anni si potevano cambiare tante cose, e lei, a primo impatto, sembrava proprio cambiata.

«Come mai sei cosi gentile ora? Ti è apparso per caso Dio?» chiese Rachel con un mezzo sorriso sulle labbra, prendendo il tè e bevendo un sorso per rinfrescarsi. Poi notò la rosa vicino ai biscotti, cos’era quella? Un omaggio in segno di scuse?

«Questa puoi pure portartela via, sono allergica!» aggiunse con un finto starnuto.

Nick scoppiò a ridere e poggiò le braccia sul bancone, vicino a Rachel che teneva il tè fra le mani.

«Su Rachel perché devi essere sempre cosi acida? Mi sembra che ormai siamo cresciuti entrambi, eravamo stupidi e piccoli, abbiamo fatto una marea di cazzate nella nostra vita, ma è arrivato il tempo di cambiare, non pensi? Perché devi trattarmi come un pezzo di merda?»

«Perché magari lo sei?! Mi hai sempre importunata, ora levati, vivi la tua vita come sto facendo io ok?».

Rachel si alzò e andò a vedere l’agenda, per controllare se c’era qualche appuntamento per quel pomeriggio, cosi aveva anche una buona scusa per cacciare Nick, ma per sua sfortuna, come se fosse stato fatto apposta, aveva il pomeriggio libero.

« Vabbè Rachel, io devo andare, ciao!» disse Nick e si avviò verso la porta, sperando che lei magari lo fermasse, ma non fu cosi. Usci fuori e se ne tornò al bar, dove fino a sera lavorò avendo mille pensieri per la testa.

Rachel invece mise tutto apposto nel suo negozio, chiuse le finestre, spense le luci e si avviò anche lei all’uscita, ma poi si ricordò che doveva riportare il bicchiere. Lo prese e vide la rosa, la spinse con un soffio dentro al cestino e poi usci, chiudendo per bene la porta. Entrò nel bar non degnando di uno sguardo Nick, poggiò il bicchiere e andò alla cassa, ma il ragazzo disse che era già stato pagato, cosi Rachel lo ringraziò e usci, sorridendo per gentilezza a Nick.

Entrò in macchina e partì diretta verso casa, accendendo la radio e sentendo un cd che le aveva fatto tempo fa una sua amica. Durante il tragitto ci fu parecchio traffico a causa di un incidente fra una moto e una macchina, e come sempre era colpa della moto che passa fra tutti i buchi e corre a più non posso. Per fortuna nessuno si era fatto male, solo qualche graffio qua e là ma erano tutti vivi. Arrivò a casa dopo 1 ora e mezza, che di solito ci metteva mezz’ora, era stanca morta e decise di andarsi a fare una doccia rilassante per poi la sera uscire in qualche pub con la sua comitiva.

  
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