L’epilogo
dell’inizio
Tempo era passato da
quel giorno di pioggia. Era scivolato via dalle mani tutto ciò che voleva.
Aveva quasi afferrato la vittoria ma poi anch’essa si era librata nel vento
come lo scorrere del tempo. La vita di Light Yagami si stava spegnendo
inesorabilmente, stancamente. Voleva scappare dalla sconfitta, dalla verità, da
tutto quello che stava accadendo. Ma era impossibile.
Ferite allucinati
colavano di sangue e gli percorrevano tutto il corpo. La sua corsa stava per
completarsi, concludersi e cessare con uno stanco momento di preziosa
tranquillità e di riposo. Fermo su quelle scale, si soffermò a pensare a ciò
che n’era stata della sua vita e il suo sguardo offuscato si posò sulla
creatura celeste dinanzi a se. I capelli biondi sciolti sulle spalle, gli occhi
celesti pieni di lacrime circondati da uno strato di trucco colato, la bocca
incurvata in una smorfia di dolore , il vestitino nero mosso dal vento. La
morte era dinanzi a lui con il volto della creatura più bella del mondo .
- anche tu, Misa?-
Era già stato scritto
con lettere di sangue il suo nome sul DEATH NOTE, lo sapeva. Misa l’aveva
appena baciato sulle labbra. Il bacio
dell’addio dal sapore amaro. Era stata costretta a farlo, lui l’aveva
costretta. Era tutto finito…. gli ultimi
secondi di Kira, colui che aveva voluto tracciare un confine netto tra bene e
male e per la prima volta ricercò il cielo . Non si era mai soffermato a
guardare ciò che ci dice, con i colori che man mano si tingevano di sfumature diverse. Stava giungendo il
tramonto e il cielo si tingeva di rosso. Rosso come il sangue di tutte le
vittime di Kira che a sua volta era diventato. La vittima della sua stessa arma. Quanto è stolto il
genere umano. Quanto è cieco da non accorgersi di quel che ci circonda. Il
cielo non era mai stato così bello, limpido, di quel color così splendido, di
quel pesca indefinito con quella lieve
brezza di primavera che muoveva gli alberi. Li in quel momento una canzone
iniziò a suonare per lui, solo per lui. Una canzone di festa dettata da delle
campane unite al frenetico corso del tempo, del suo battito cardiaco e della
voce di Misa che cantava serena per lui. Eccole le campane tanto agognate da
Ryuzaki. Non era pazzo e nemmeno lui lo era. Era giunto il momento di stare in armonia
con il mondo, con se stesso e con tutti coloro che aveva ucciso nel nome del
bene , così si sentiva.
Ebbene l’aveva trovata.
La pace.
Erano gli ultimi
istanti e li apparve lui, Elle.
- ora le senti vero?-
Sorrise, non aveva più
la forza di parlare.
Ryuzaki gli si avvicinò.
Labbra contro labbra,
respiro nel respiro , battito nell’ultimo battito.
È così che nell’ultimo raggio di luce, con un
dolce bacio anche la vita di Kira si
spense.
Questo è l’epilogo di
un inizio.
Il sogno di Kira era
quello di essere il padrone di un nuovo mondo.
Quello di Elle trovarne uno in cui vivere accanto alle persone amate,
entrambi però non sono riusciti ad averlo.
Invece Misa ne cerca ancora uno in cui amare non vuol dire semplicemente
soffrire e finché la sua ora non giunge,
non smetterà mai di cercarlo.
Non è una fine questa ,
non esiste fine a nulla, nemmeno alla vita come non esiste nemmeno nulla di
eterno.
Non metterò la parola fine qui, sappiatelo. E non lo
scriverò nemmeno quando anche Misa Amane, giunta alla fine dei suoi giorni ,
troverà la pace.
La vita è uno
stereotipo. La vita è banale, sottile,
fragile e per quanto tu lo voglia non sarà mai davvero tua.
La tua vita appartiene allo stereotipo
iniziale di bene e male.
Se sei un assassino,
sei il male e se sei un poliziotto sei il bene. Ma il bene di un poliziotto può
essere anche un male, perché loro son costretti a volte a picchiare le persone
per calmare la folla, a volte anche loro si tramutano in assassini ma pur sempre
sono il bene. Il male di un assassino, a volte anche se è errato uccidere
qualcuno, è fatto a fin di bene. A volte si tratta semplicemente di una madre
che vede il proprio figlio violentato dal suo compagno e in un gesto estremo,
lo uccide. Ma non vuol dire che sia una
persona cattiva.
Lo stereotipo di una
vita determinato da queste due fazioni è troppo sbagliata. Si viene soggiogati
e succede ciò che non dovrebbe accadere. Elle e Kira sono state le vittime di
questo insensato modello che manda avanti le nostre vite e sono morti.
Dunque anche noi
faremmo questa stessa fine a causa di esso? Riflettiamoci su… Non esiste Bene o
Male. Non esistono Buoni e Cattivi. Ne alcuna altra differenza tra Donna e Uomo
su questa terra.
La mia più cara
speranza è quella di non aver deluso le vostre aspettative, le vostre speranze
e tutto ciò legato a quello che ho creato. Vi ringrazio per aver seguito questa storia e spero che per voi non sia stata futile o inutile, ma
che vi abbia insegnato qualcosa. Ho
aggiunto anche pezzi di poesie di grandi autori come Montale e Pascoli, frasi conosciute di altri autori e spero che
qualcuno se ne sia accorto. Presto pubblicherò una storia che fa parte di
“stereotipo” ma che non ho aggiunto perché stonava con il tutto. Si chiamerà
“C’era una volta” e tratterà di Misa. Spero vivamente che la leggiate .
Ora vi lascio, ma non è
un addio.
Non esistono addii,
solo arrivederci.
Cala il sipario su
quest’ultima scena.
Se ne alza un altro per
un nuovo inizio
Un abbraccio per salutare la morte e un bacio per
richiamare la vita.
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