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Autore: PottermoreB    10/07/2010    1 recensioni
E se i Bambini Sopravvisuti fossero due? E se l'altra fosse stata trasformata in un gatto? Harry scopre di non essere figlio unico e inizia a legare con la sua nemesi, Draco Malfoy. Poco dopo arriva una nuova ragazza a scuola, una certa Maya Sanders... Chi è? Riuscirà Harry a far tornare la sorella normale? Per scoprirlo dovete solamente leggere...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Blaise Zabini, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Harry
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Hellooo! Sono tornata. Coloro che avevano commentato si chiederanno come mai questa fic fosse stata cancellata. Ma siccome io sono perfida, non ve lo dico xD No, scherzo.. Per sbaglio avevo reso la sorella di Harry uguale a quella di altre due ragazze, che me l'hanno fatto notare. E, dato che io sono una Grifondoro pura e leale, ho corretto dei particolari. Se queste due scrittrici (di cui una ho anche letto la storia, che mi è piaciuta da morire tra l'altro, ve la consiglio. Si chiama "I Gemelli Potter") stanno leggendo, le prego di informarmi se così la ragazza va bene. E vi assicuro che non sono sarcastica. A voi lettori, se ci siete, ovviamente, vi informo che le è stato cambiato colore di capelli e nome. 

Buona lettura ^^

Image edited by renesmee cullen

La risata di una bambina si sparse nell’aria, mentre tirava il naso ad un ragazzo minuto.
“El, lascia stare lo zio Peter!” esclamò il padre, con un sorriso bonario, che si prese uno scappellotto dalla ragazza dai capelli rossi che stava dietro di lui.
“Guarda che se le dici così non impara! Si fa così!” lo rimbeccò avvicinandosi alla bimba che subito iniziò a battere le manine felice vedendo la mamma. Gorgogliò qualcosa tendendo le braccia verso di lei e la rossa sorrise intenerita, prendendola in braccio.
“Com’è che si fa, Lily? Non ho capito bene..” la sbeffeggiò James, schizzando in piedi e scappando per non prendersi una ciabattata in testa.
Minus rise e si sedette sul divano accanto alla ex-Grifondoro, che lasciò gattonare la bimba fino allo zio che pareva preferire di gran lunga a Sirius, al posto del fratellino.
A proposito di fratellini…
“JAMES!” tuonò Lily, ogni traccia di divertimento sparita dagli occhi. “Dov’è Harry?! L’ho lasciato a giocare con te!”
Il Cercatore sgranò gli occhi e si guardò intorno affannosamente, senza vedere il bimbo.
“Ragazzi, penso che Harry stesse tentando la fuga!” esclamò una voce maschile dopo il rumore di una porta che veniva aperta e successivamente chiusa.
Lily sospirò sollevata e James si precipitò a prendere il figlio dalle braccia del migliore amico.
“Oh, il mio erede è salvo!”
“Stupido Grifondoro, aspetta che ti pigli e lo vedi, come il tuo erede prenderà subito i tuoi beni!” esclamò Lily, ma con un sorriso disteso sulle labbra.
“Lunastorta?” chiese Peter curioso.
“Non può venire, ieri c’è stata la luna piena ed è ancora molto stanco.. Vi manda le sue scuse.” recitò Felpato, scrollando le spalle e sedendosi accanto agli amici.

 

 

“Eleanor, mi dispiace.. Vedi, piccolina, devo farlo, altrimenti Lui mi ucciderà.. Non mi guardare con quegli occhioni, non posso fare altro.. Ma posso difendere te..” mormorò Codaliscia alla bambina dai capelli castani tendenti al rosso e i grandi occhi verdi. Pronunciò un incantesimo stranissimo e la bambina prese le sembianze di un minuscolo gattino. Minus la prese in braccio e si Smaterializzò a casa, dove la posò, per poi tornare davanti alla casa di Lily e James, aspettando che tornassero dallo shopping che la ragazza aveva preteso, nascondendosi. Quando fu certo che i due amici fossero dentro chiuse gli occhi e premette le dita sul Marchio Nero.

 

 Minus era di nuovo con la gattina davanti alla casa di Lily e James, distrutta e gridò contro Sirius offese e insulti per aver ucciso i loro amici. Poi si era trasformato in Codaliscia lasciando solo un dito di se e facendosi seguire dalla gattina. Quando fu abbastanza lontano si ritrasformò, si camuffò e si Smaterializzò vicino al negozio di animali di Hogsmeade, dove lasciò il gattino.

 

 

“AAAAAAAH!” un grido invase il dormitorio del settimo anno del Grifondoro.
Altri quattro urli lo seguirono a ruota.
“Miseriaccia, Harry, che hai da urlare?!” chiese Ron, tenendosi una mano sul petto. Vedendo poi la faccia pallida dell’amico balzò giù dal letto e corse da lui.
“Harry? Harry, va tutto bene?” chiese, preoccupato. “Neville, vai a chiamare Herm, per favore…” mormorò poi verso l’amico che stava lì accanto con una faccia terrorizzata.
“Cos’è successo? Harry! Stai male?” Hermione era arrivata.
 “Hai visto ancora Tu-Sai-Chi?” gli domandò sussurrando.
“RON! Ma sei deficiente? Voldemort è morto!” esclamò la ragazza.
“Io…Penso di avere una sorella…” rispose il morettino con gli occhi sbarrati. Si passò una mano sul volto e poi si mise gli occhiali.
“Ho bisogno di farmi una doccia.” disse, dirigendosi verso il bagno.
Hermione e Ron si guardarono. “Una sorella? Ma Harry è figlio unico..” commentò la morettina.
“Lo so…Tornate a dormire, voi!” esclamò verso i compagni con un tono che non ammetteva repliche. I tre obbedirono e si infilarono nuovamente nel letto.
Hermione bussò alla porta. “Harry? Ti aspettiamo in Sala Comune, ok?”
“Sì..”
Harry era poggiato contro il muro, l’acqua che gli scendeva dolcemente addosso in tante piccole gocce, era distratto e ripensava ancora al sogno.
Dopo qualche minuto si riscosse e si asciugò, scendendo poi nella sala di ritrovo.
Raccontò il sogno ai suoi amici che rimasero basiti.
“Ma sei sicuro…” cominciò Ronald, ma venne interrotto da Hermione che gli tirò una gomitata nelle costole.
“Come hai detto che si chiamava la bambina?”
“Eleanor, mi pare.. Perché?”
“Perché la cercherò…” rispose la ragazza.
“In biblioteca.” completarono in coro i due ragazzi, scoppiando poi a ridere davanti a una fintamente indignata Hermione.
“Ma non domani, andiamo a Hogsmeade!” esclamò la Grifondoro sorprendendo entrambi.
“Andiamo…? Ma io sono in punizione con la McGranitt e Harry con Piton, Herm!” la riprese Ron, sorridendo.
“E chi ti dice che per noi intendevo io, tu e Harry?” lo rimbeccò la ragazza, con un ghigno malizioso sul bel viso. “E in ogni caso sarete sicuramente liberi entro mezzogiorno. Non è vero?” aggiunse minacciosa.
“Quando fa così mi spaventa..” mormorò il rosso prima di prendersi un pugno nel braccio.
“Ahi! E questo perché?” piagnucolò.
Harry scoppiò a ridere di cuore, tenendosi la pancia. I suoi amici erano riusciti a farlo distrarre, per il momento.
“Sì, certo cercheremo di fare presto.” riuscì a dire tra una risata e l’altra.
Hermione sorrise, stritolandoli entrambi in un abbraccio stile mamma Weasley.
“Her… Hermione.. così.. ci soffochi…” annaspò il morettino, sorridendole.
Lei li lasciò immediatamente, con una piccola risata. “Pardon, garçons.” si scusò.
“Tu sai il francese?!” chiese il rossino sbalordito.
“Ci sono tantissime cose che ti non sai di me.”
“Touchè.”
“Ragazzi- li interruppe Harry -, ma che ore sono?”
“Le… sette.” rispose Hermione, dando un’occhiata all’orologio che aveva al polso.
“E’ prestissimoooo!” si lamentò Ron.
“Tanto ora ci saremmo dovuti svegliare, RonRon.”
“Non mi chiamare così, Harry.” sibilò Weasley, facendo ridacchiare gli altri due.

   
 
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