Fanfic su artisti musicali > Beatles
Segui la storia  |       
Autore: Natalja_Aljona    11/07/2010    2 recensioni
Revolution "Lucy" Richards, Lu'per gli amici, è la sorella minore di Keith Richards e migliore amica di George Harrison.
Dopo aver passato le vacanze insieme, infatti, i due sono inseparabili.
Ma un giorno, insieme ad altri quattro ben noti ragazzi, George partirà per Amburgo.
E Lucy...andrà con lui.
L'inizio di una grande Rivoluzione...una Rivoluzione chiamata Beatles.

(dal capitolo 69):
In quel momento, partì un servizio radiofonico dalla radio del commissariato di polizia.
-Keith Richards, giovane e promettente chitarrista di Dartford, denuncia il rapimento della sorella minorenne.
Un mostro verde, brutto e cattivo, chiamato dai colleghi del suo circolo criminale GH il Terribile. The Worst.
Nella buia notte GH ha strappato la dolce e ingenua ragazzina appena quattordicenne dalla sua casa natale, spezzando il suo fragile cuore e infrangendo i suoi teneri sogni.
La pioggia batteva inquietante sui vetri della finestra, quando la giovane assistette all'apparizione con terrore crescente, ma ormai il terribile GH l'aveva stregata, portando via tutto ciò che ne rimaneva di lei.
E adesso, chi asciugherà più le lacrime dai suoi occhi, quando GH punterà la sua prossima preda?
E chi sentirà più il lamento straziato della candida e innocente Lucy Richards, quando GH distruggerà tutto quel che ne rimane della sua splendida giovinezza?
Per lei e per il dolore del vecchio cuore dello straziato fratello, vi preghiamo di telefonare al seguente numero: BEEEEEEEP!
Very norman people! Centodue-cinque, yeah!-
George e Lucy si scambiarono soltanto un rapido sguardo, sforzandosi di rimanere seri.
Due secondi dopo ridevano fino alle lacrime.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Harrison
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Lucy is a Rainbow'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Got my mind set on you

(She can take your breath away from heaven)



I Beatles smisero di suonare.

Un colpo di vento aveva spalancato la porta,

George posò la chitarra ai piedi del palco, per andare incontro a una bella ragazza piena di ricci rossi e spumeggianti e poi baciarla con trasporto.


Il giorno dopo, nel piazzale della scuola, la stessa ragazza dai capelli rossi parlava animatamente con un'amica.

-Oh, sì. Sai, dicono sia fidanzato con una... una campagnola, hai presente? Sì, ma la lascerà presto. Ovvio, non posso certo continuare ad essere SOLO la sua amante! Cerca di capire, io sono Sadie...non posso certo aspettare i comodi di una bambina!-

-Ma non hanno un figlio?-

-Chi, il piccoletto che chiamano Ray? Macchè, è suo fratello!-


Poi, all'improvviso, un tonfo.


-Lucy!-


Stazione di Manchester, ore 12.45


-Lucy, tutto bene?-

Pete si avvicina per sfiorarmi una guancia, sorridendo dolcemente.

-Ti sei addormentata, sai...-

-E....e...perchè?- non mi viene nessuna domanda migliore.

Pete scoppia a ridere.

-Come, perchè! Ti sei alzata presto oggi...- l'espressione di Pete si fa di colpo più cupa. -Forse stanotte non hai nemmeno dormito-

-Mi sono addormentata, dici?-

-Sì- risponde lui, pacatamente.

-Ma proprio addormentata addormentata??-

-Ma sì, Lucy, sì! Stai tranquilla, può capitare a chiunque!-

Ma non lo sto già più ascoltando.

-Sadie, eh?- mormoro, allungando debolmente la testa fuori dal finestrino.

E così questa è Manchester.

-Chi?-

-Io la ammazzo!- dico soltanto, uscendo a cercare la prima cabina telefonica libera.


Qualche minuto dopo, al telefono:


-John?-

-Lucifer??-

-Sei sempre il solito, Jo!-

-Eeeeh...lo so! Comunque...vuoi parlare con “qualcuno”, per caso?-

Eccerto. MOLTO “per caso”.

-C'è un certo George Harold Harrison, lì vicino a te, Jo?- domando speranzosa.

-Vicino a me proprio no...

-Conosci qualcuno che risponda al nome di Sadie?-

-Sadie, eh? Beh, ecco...non saprei, forse...-

-Tu sei mio amico, vero, Jo?-

-Ma certo, Lu'! Che domande fai...-

Tiro un sospiro di sollievo, sperando che John non mi senta.

-E allora dimmi tutto!-

-Non vorrei dire cavolate, ma, se non ricordo male, la tartaruga di Stu...-

-Sicuro che fosse una tartaruga?-

-Beh, un tricheco travestito di sicuro no!-

-Una lucertola?- sento domandare da qualcuno, probabilimente Jim.

Un attimo dopo un tonfo si impossessa della linea, impedendomi di sentire la voce strozzata di John mormorare:

-Geo...aspetta!-

-John? Ci sei ancora?-

-How miss you, baby, so don't let me wait too long! - mi sento rispondere, e il mio cuore perde un battito dopo l'altro.

-Geor..ge? Sei tu?-

Pochi attimi dopo sento un'altro lamento soffocato, che mi costringe ad allontanarmi dal telefono, per puro istinto di sopravvivenza.

-Che succede?

-Sto MORENDO d'amore!- grida Georgie, lo stesso tono esaltato di un eroe che muore sul patibolo per l'amore della sua vita.

La voce di un folle.

-Eh? In che senso?-

John si è impossessato di nuovo del telefono, spingendo George dall'altra parte della stanza.

-Nel senso che si sta arrotolando la cornetta del telefono intorno al collo e noi rischiamo di rimanere senza chitarrista!-

Sento John ridere.

Oddio e se si strozza veramente??

Manteniamo la calma. Suvvia, Lu'.

-E senza fidanzato- Salvatelo, SALVATELO, salvate il mio George!

In questo momento mi sento veramente un ultraquarantenne isterica e completamente priva di senso dell'umorismo.

La verità è che anche Keith, da piccolo, ha rischiato una cosa del genere.

E subito Mick gli è andato dietro, dicendo che lo faceva “ganzo”.

Abbiamo dovuto comprare un telefono nuovo.

Quando il braccio indica la luna, l'imbecille guarda gli altri imbecilli(qui da noi proliferano, EVVAI!).

La mia situazione familiare è pietosa, lo so.

-Parla per te, Lu'!-

Ridacchio.

-Come vuoi...-

-Senti, Lu'...io te lo passerei, prima che mi distrugga definitivamente le spalle...-

-All right...-

Mi immagino George aggrappato come un koala alle spalle di Johnny, cercando in tutti i modi

di strappargli il telefono di mano.

Un George viola e verde, con otto zampe e le antenne da scarafaggio.

No. La devo smettere. Guardo troppi film, guardo DECISAMENTE troppi film!

-Lucyna mia! Mia unica fonte di salvezza, luce dei miei occhi, mia unica vita...-

-Ehm...George? Stai recitando il copione di che cosa?? No, per sapere...-

-Come stai, dove sei, con chi sei, quando sei arrivata, perchè sei arrivata, come sei arrivata, SEI ARRIVATA?!- George snocciola una domanda dopo l'altra, senza darmi nemmeno il tempo di rispondere alla prima.

Quanto vorrei che Mick fosse qui! Anzi, no, che fosse con George... adesso si che servirebbe a qualcosa!

Ma il mio Mickey ha rinunciato alla sua brillante carriera di venditore di aspirine per dedicarsi alla vita da Rolling Stone, insieme al mio adorato fratellino e ai miei cuginetti.

Ignoro le sue domande, limitandomi a dire:

-Allora, Geo? Cosa mi racconti?-

-I want to tell you...tutto quello che vuoi, basta che mi dici che Pete si è buttato sotto il treno!-

-George!-

-Scusa... mi è venuto dal cuore...-

-E se, mettiamo, adesso mi venisse dal cuore di riattaccare??-

-NO! Tutto ma questo no! Non riattaccare, ti prego!-

-Lo sai che Pete è cambiato...-

-Sarà cambiato, ma se prova ad avvicinarsi ancora io...-

-Ma questo per chi lo dici, scusa?-

-Per...per Ray, ovvio! Per Ray e per...Jim, certo, per Jim-

-Per Jim? Pete deve stare lontano da Jim? E da quando vi siete inciucciati, voi due?-

-Io e Jim? Da quando ci siamo in...ma che hai capito?! Insomma...e va bene! Pete deve stare lontano da mio figlio e dalla mia adorata mogliettina, è chiaro??-

-Ma noi non siamo ancora sposati, George!-

-Ma stai sempre a precisare, tu?! Ma va, va, che sembri Miss Grammatica Ruby Tuesday!-

-Allora, non hai niente da raccontarmi? Niente di nuovo?-

-Ah...sì!- se lo conosco bene, in questo momento si sta fregando le mani come un castoro in iperventilazione, gli staranno sudando persino i muscoli della fronte e mi starà lanciando mille maledizioni per non aver colto il suo sottile romanticismo... Georgie, Georgie, Georgie!

Come ti vogliamo bene noi non te ne vuole nessuno, testone d'un Georgino...

-Ringo si è quasi strozzato col fish and chips. John è tornato dal bagno con pezzi di carta igenica tra i capelli. Paul...-

-Ho capito, ho capito! Ve la spassate, eh?-

-Io sono diventato un compositore!-

-Ah, sì? E di cosa?-

-Di musica, Lu'...-

Mi mordo la lingua, desiderando con tutta me stessa di non aver detto quelle parole.

So bene quanto George vorrebbe comporre canzoni, almeno quanto Paul e John, ma pensa che gli altri abbiano poca fiducia in lui.

Spesso, quando eravamo ancora a Liverpool, lo vedevo sedersi sulla sedia della cucina, in un angolino striminzito contro il muro, con la sua chitarra stretta tra le gambe e i fogli sparsi sul pavimento.

Di tanto in tanto arrivavano John o Paul, che gli scompigliavano i capelli, con larghi sorrisi, commentando:

-Il nostro piccolo Geo! Cosa scrivi di bello??-

Allora lui cominciava a balbettare, mordicchiando la punta della matita:

-Io...io...- ma loro se ne erano già andati.

Non penso che lo facessero apposta, ma lui ci stava sempre così male...

Persino quando aggiungeva qualche nota o migliorava le melodie di John, aveva l'impressione che non lo considerassero mai abbastanza, che non avessero mai preso in considerazione un suo futuro come compositore.

Eppure si vedeva che loro ci tenevano a lui, erano così affiatati, così carini insieme, con i capelli tutti scarmigliati, il sudore gocciolante dalla fronte per il caldo e per lo sforzo, ma senza la minima intenzione di arrendersi:

Così esultanti, così felici, quando sventolavano il foglio con la nuova canzone, così teneramente convinti di aver conquistato quella parte di mondo a loro riservata e al tempo stesso di poter conquistare molto di più...

Avevano un'energia incontrollabile in corpo, quei quattro birichini...

Sembravano ragazzi come gli altri, ma loro erano I Beatles, il gruppo, gli amici, i fratelli, i musicisti più affiatati del mondo.

Nessuno, forse nemmeno io, avrebbe potuto volergli più bene di quanto gliene volevano loro, che, anche se non l'avrebbero ammesso facilmente, per lui avrebbero fatto qualunque cosa.

E quando uno di loro arrivava, e un altro non riuscivano a trovare quella parola, quella nota mancante, l'ultimo arrivava e scriveva quell'attimo, quel respiro mancante...e subito tornavano a sorridere.

Perchè, per loro, la musica era la vita.


She can take your breath away from heaven

She can move your soul without you knowing

She can take your breath away from heaven

She is like an everlasting blossom


...She can take your breath away from heaven...


E io più di ogni altra ci credevo, perchè loro erano stati i miei fratelli, erano stati il mio respiro quando non riuscivo più a respirare...

Loro mi avevano fatto credere per la prima volta nella musica e nell'anima limpida e appagata di chi la faceva, loro erano stati il mondo in cui, in qualche modo, ero cresciuta, perchè non ricordo un solo attimo della mia vita senza la loro voce, i loro sorrisi, le loro note...

Così come George aveva saputo accordare i battiti del mio cuore nei giorni in cui si era rifiutato di battere, come fossero le corde della sua chitarra, come se appartenessero a lui più di quanto gli appartenesse la sua vita...

Loro, insieme a Keith, Mick e tutti gli altri, erano stati l'inizio e la fine di Revolution Richards.

Guardo distrattamente un paio di fogli bianchi che spuntano dalla tasca del giubbotto.

Quando tornerò non saranno più bianchi.

Spero solo di non deluderli, di non tradire la loro fiducia.

Immagino l'abbozzo di qualche disegno e comincio a fantasticare sui colori, sul paesaggio, sulla luce...

Immagino di essere ancora a Liverpool, a Dartford, ad Amburgo, in qualsiasi parte del mondo insieme a Loro...

Spero tanto che loro sappiano quanto io credo in loro.

E io sono sicura che un giorno troverò un modo per ringraziarli di tutto questo.


And this time I know it's for real

The feelings that I feel

I know if I put my mind to it

I know that I really can do it


Sono stata un'idiota a fargli quella domanda...avrei dovuto capirlo subito, invece ero così sovrappensiero per Sadie, per Manchester, per tutto...

Spero soltanto di non averlo ferito.

Sento dei singhiozzi indistinti provenire dall'altra parte del telefono e poi uno scroscio d'acqua.

Uno scroscio d'acqua?! Beh...

-Stai piangendo, George?-

-Ti piacerebbe!-

George le prova sempre tutte, per farmi sentire in colpa, ma, tra una parola e l'altra lo sento chiaramente dire: “chiudi pure lo sciacquone, Jo”.

Capito che furbo, l'amico??

Giusto in tempo per ordinargli:

-Passami Lennon, Geo-

-Lucy?-

-Sporco traditore! Si passa dalla parte del nemico, eh?-

-Maddai, Lu'... Anzi, dovresti vedere com'è carino Geo con i petali di rosa tra i capelli! Très adorable...très chic!-

No. George con i petali i rosa tra di capelli NO!

-Iscrivetelo ad un concorso, no?- Che ne so...un concorso per barboncini!

-Nah...il mondo non è ancora pronto!-

-Ehm...Lucy? Mi sa che qui c'è ancora qualcuno che vuole salutare la sua... stellina dartfordiana? Possibile?- mi informa John, soffocando le risate.

-Purtroppo sì... passamelo di nuovo e...qualunque cosa succeda: tenetelo lontano dalle Sadie. Capito??-

Spero che abbia capito.

Come a conferma di quest'ultima richiesta, sento un altro tonfo e un urlo disperato.

Come volevasi dimostrare: John ha spostato all'improvviso la sedia di George all'improvviso e lui è finito per terra.

Povero ragazzo.

-Dalle Sadie, John, non dalle sedie!-

-E spiegati meglio, Santo Stanislao!-

Santo Stanislao, proteggici tu.

George afferra la cornetta(lo capisco da uno scatto disperato della linea telefonica. E capisco la linea telefonica!).

-Devo riattaccare, George...- annuncio, prima di lasciargli dire qualsiasi cosa.

Saggia mossa, Revolution.

-La tua freddezza mi distrugge il cuore, Revolution- mormora George, come sempre, esageratamente melodrammatico.


I got my mind set on you,

Set on you

I goy my mind set on you

Set on you


-Stai forse cercando di farmi sentire in colpa?-

-Indovinato!-

-A domani, George...-

-A dom...NON OSARE!!- sono le ultime parole che sento prima di riattaccare.

George sa che lo adoriamo tutti e forse è anche per questo che si comporta così.

Pete mi sta facendo strani gesti.

-COSA ACCIDENTI C'E', Randolph Best?!-

-Il taxi...è arrivato il taxi...tutto qua- mormora lui, indietreggiando.

-D'accordo, d'accordo. Prendi le mie valigie e saliamo-

-Le tue... valigie? Ma veramente io...-

-Le porto da sola, ho capito-

Casualmente, una ruota della mia valigia finisce sul piede di Pete.

-Ops...-

Saliamo sul taxi.

Ok, la dovrei smettere con queste stupidate del cavolo, ho quasi diciotto anni, ormai... ma è sempre così divertente!!

Ray si è addormentato sul taxi.

-Dì la verità: George ti paga!-

Sorrido, scuotendo la testa.

-Pete, Pete, Pete!-


1 Settembre 1963, Università di Manchester.


E' arrivato, finalmente, il primo giorno di scuola.

Pete non se n'è ancora andato, ma sta al piano terra dell'albergo, quello riservato al personale, insieme al suo amico.

E alle cameriere, direi.

Elisa e Angie sono arrivate e oggi sarà il loro primo giorno come baby-sitter di Ray, mentre io affronterò il mio primo giorno di università.

Siamo davanti al piazzale della scuola, comincio a salutare Eli con un bacio sulla guancia.

-Buona giornata, Eli!-

Angie(strano ma vero) è rimasta a casa a riordinare le cose della colazione, che stamattina abbiamo deciso di fare in camera.

Sorrido a Ray, che mi guarda porgendomi la manina.

-E tu, piccolo, dai sempre retta alla zia Elisa!

-Senti, Lu'...- Elisa si finge disinteressata. -Come sta Jim?-

-Ma chi, il Re dei rettili squamosi?-

Eli mi guarda accigliata.

-Jim-

-Oh, alla grande!-

-Con...qualcuna...?-

-Eli, ma dove vuoi arrivare??-

Elisa stringe gli occhi fino all'inverosimile, mentre le guance le si tingono di un rosso acceso.

Fa un paio passi indietro e fa gesti poco chiari con le mani.

-Oh, non importa. Dai, Lu', che devi andare-

-A stasera, furbetta! Un bacio, Ray! Salutatemi Ang!-

-Lucy, VAI!-


Annuisco, ma continuo a guardarli finchè non spariscono all'angolo della strada.

Mi volto, scrollo le spalle, sorrido.

D'accordo.

Entriamo.

Va tutto bene, Lucy, va tutto bene.

Mi avventuro tra i corridoi, lanciando occhiate qua e la ai manifesti affissi alle pareti.

Uno di questi parla di un corso pomeridiano di pittura.

Chissà cosa ne penserebbe George.


Ed ecco la porta della mia classe, la I B.

La apro lentamente, con un po' di titubanza.

Comincio a mettere a fuoco gli studenti in piedi nei banchi, mi sento più sicura.

Apro la porta con più decisione.

Troppa, forse.

-SIGNORINA!- tuona una voce.

Adesso tutti mi stanno guardando, o meglio...guardano i miei piedi.

Abbasso lo sguardo sui miei piedi anch'io, finchè non intravedo un ragazzino di qualche anno più grande di me sgusciarmi accanto a fatica.

ARGH! Non è che quando ho aperto la porta...

-Ti...Ti serve una...come dire...una mano?- balbetto, allungandogli una mano.

-Wow...- lo sento mormorare, mentre sbatte le ciglia come per riprendere coscienza.

-Tutto bene?-

-Grande!- il ragazzo fa un salto e per poco non mi stacca la mano dal braccio. -Ho trovato Miss Richards!-

-Ehm...hai letto il registro??- domando, tanto per dire qualcosa.

-No, perchè?-

-Uhm...veggente, allora?-

-Può darsi-

-Come preferisci...-

-Io sono Graham!-

-Io sono...- non faccio in tempo a dire il mio nome, che ci si avvicina una biondina-ramata che non dimostra più di venticinque anni(ma probabilimente ne ha di più) con una lunga treccia legata di lato da tantissimi sottilissimi nastrini colorati.

-Bella pettinatura!- esclamo, sorridendole.

E' davvero carina, devo ammeterlo.

Solo dopo capisco che è la professoressa.

Della serie: cominciamo bene...

-Si alzi subito da terra, William!-

Gli lanciò uno sguardo interrogativo.

-La professoressa Sadie mi chiama sempre così... ma questo non vuol dire che debba farlo anche tu!-

Comincio a tossire come se avessi il singhiozzo, devo sembrare impazzita.

Suppongo che mi sia andata di traverso l'aria.

-Sadie?!- mormoro con voce soffocata.

Brutto segno, brutto segno, mille volte brutto segno!

Graham mi sorride, annuendo.

Non capisce. Neanche io capisco. Capisco solo che la professoressa si chiama Sadie e io...io mi chiamo Lucy. Credo. Mi gira la testa. Non dovrei farmi influenzare da un sogno, è da stupidi.

Oh, ma perchè proprio Sadie?!





Nell'intervallo, il ragazzo che ho quasi ammazzato con la porta, Graham, mi trascina quasi di peso davanti a una cabina telefonica.

-Corriamo, prima che ricomincino le lezioni!-

-Ehm...come vuoi- rispondo, anche se, sinceramente, non ho la più pallida idea di quello che voglia fare in una cabina telefonica.

(Voce fuori campo: Telefonare, forse?)

-Io comunque sono di Blackpool!- esclama a un certo punto lui.

-Io di Liverpool. Cioè, di Dartford. Certo, di Dartford- questa risposta passerà alla storia come “la risposta più chiara del mondo”, posso starne certa.

-Lo sappiamo! Cioè, lo so!-

Mi guardo intorno, ma non vedo nessuno.

Che abbia le allucinazioni?

Che si veda doppio?

L'ho sempre detto io, che devo smetterla di “immaginare”.

Inserisce(o forse sarebbe più corretto dire lancia) furiosamente qualche pence nell'apposita fessura, facendoli cadere all'interno con un tintinnante scroscio di monetine.

Afferra il telefono e con una rapidità quasi ipnotizzante digita un numero sulla tastiera.

Stringe convulsamente la cornetta, sembra agitatissimo, ma per cosa, poi?

-L'ho trovata, l'ho trovata, ragazzi, l'ho trovata!- grida, facendo tremare i vetri della cabina.

-Siete ancora a Dartford?! Ma dove avete mandato a spasso i neuroni, dico?!-

Mi immagino due neuroni che camminano per le strade di Dartford mano nella mano, leccando un gelato a forma di dendrite.

Scuoto la testa per scacciare questi pensieri.

Ultimamente immagino troppo.

-Non mi sono mosso da Manchester, vi dico! Mi è...come dire...piovuta addosso. Prima mi è piovuta addosso la porta, però-

Poveraccio...dev'essere ancora confuso per via della botta in testa.

-Oh, niente, niente. E' una lunga storia. Adesso sbrigatevi a tornare qui, però!-

E ancora:

-E' lei, è lei, vi dico! E' Miss Revolution Richards!- gli appoggio una mano sulla spalla, è l'unico modo per attirare la sua attenzione.

Sembra così esaltato!

Lui si volta repentinamente verso di me, mi guarda dapprima interrogativo, poi con un sorriso che va da una guancia all'altra.

-Oh, sei tu, bella!-

-Ehm...sì, direi...-

-Ma bella a chi?? Sono fidanzata e con un figlio, io!!- credo di averlo pensato, ma invece l'ho proprio detto, anzi, l'ho urlato, per la precisione.

Lui mi guarda stranito, poi fa un gesto con la mano come per dire “va bene, va bene”,

ignorando del tutto la mia risposta.

-Per qualsiasi cosa, ma proprio qualsiasi cosa...- riprende il ragazzo, ammiccante. -Puoi contare su di noi-

-Ah...su di voi?- non vedo altre persone intorno a noi, se non nel raggio di quattro o cinque metri di distanza.

Graham molla di scatto la cornetta del telefono e sbatte la porta della cabina, parandosi davanti a quest'ultima.

Mi rivolge un mezzo sorriso imbarazzato, esordiendo:

-Steve e Neil ti danno il loro benvenuto in questa scuola!-

Un attimo dopo la riapre, riafferra la cornetta e grida, diventando tutto rosso per la foga:

-Miss Richards è qui, DEFICIENTI! E non è neanche più tanto “miss”!- aggiunge, con una punta di delusione nella voce.

Poi si volta di nuovo verso di me, sentendosi in dovere di giustificarsi:

-Ehm...presidente del fan club Revolution Richards, piacere!-

Annuisco, avvicinandomi al telefono. Sono piuttosto confusa.

-Posso?-

-Eh? Sì, sì, certo!-

Afferro la cornetta e compongo il primo numero che mi passa per la testa

800-132 132

-Chateau d'Ax, cosa possiamo fare per lei?-

-N...niente, grazie. Buona giornata e buon appetito!-

-Grazie e altrettanto a lei, signorina!-

Mi allontano lentamente dalla cornetta, notando che Graham, quello strano ragazzo, è ancora accanto a me.

Cerco di assumere un'aria professionale, abbassandomi gli occhiali da sole sul naso.

-Revolution Richards, cosa possiamo...posso fare per lei?-

Non ho idea di cosa mi sia passato per la testa, non ne ho proprio idea.

Graham sorride e attirandomi a se per un braccio mi sussurra all'orecchio:

-Miss Richards, ho...- Graham si guarda le spalle, come se dovesse spuntargli dietro qualcuno da un momento all'altro. -...abbiamo un incarico per te!-





BLUE JAY WAY

Please don't be long...please don't to be very long...

...So don't let me wait too long!


Buona domenica a tutte!!

Da quanto tempo non aggiorno, eh? XD

Questa era l'ultima settimana di grest ed è stata molto tragica e molto impegnativa xD

Da ieri le cose hanno cominciato ad andare “all right”, perchè mio padre, come promesso mi ha regalato il “Living in the material world” di Georgie e ieri sera abbiamo guardato tutti insieme(il mio gatto compreso xD) Magical Mystery Tour... e oggi sono riuscita ad aggiornare!!

Anche se, come al solito, il capitolo mi piace poco o niente...xD

Per quanto riguarda “Breath Away From Heaven”...non so bene perchè, ma da quando l'ho sentita per la prima volta(molto, moolto tempo fa xD) mi sono fatta l'ostinata idea che si riferisca alla Musica... poi è chiaro che è solo una mia impressione, anche perchè è una delle prime canzoni scritte per il film “Shangai Surprise”-e anche una delle mie preferite, soprattutto nell'ultima parte, quella che ho usato per il capitolo, ma è stata la prima e, ormai, chi me la toglie più dalla testa? XD Diciamo che sono solita inventarmi la storia delle canzoni, anche dopo aver letto mille volte quella reale...bah xD

Ad ogni modo, sono molto legata a questa canzone, perchè è stata sulla base di questa che ho costruito gran parte di questa storia...

Passando al resto del capitolo(sorvolando sulla conversazione telefonica, che proprio non sono riuscita a non metterla xD), avete capito chi sono Steve, Neil e Graham...vero??

Eh sì, anche stavolta ho fatto un bel salto nel tempo...ma qui ritorna il motto di mio padre: se non succede nelle fanfictions...xD

Ebbene, voi cosa pensate che vogliano da Lu'?? Il sondaggio è aperto!! ;)

Sadie, invece...chissà se il sogno di Lucy vorrà dire qualcosa... no, non vi dico più niente xD

Dico soltanto che non c'entrerà molto con George, bensì con... ...


E, per finire...


Buon compleanno Ringo!!! Un po' in ritardo, ma vabbè...xD Il 7 comunque ho convinto quasi tutto il mio tavolo del grest a gridare “Peace and Love” a mezzogiorno, subito dopo la preghiera prima di mangiare xD

Il punto è che alcuni avevano capito “Beatles I love” altri “I love Ringo”, altri “Peace and Ringo” o “Beatles and Love” così alla fine non so di preciso quanti l'abbiamo detto giusto, anche perchè l'abbiamo ripetuto due o tre volte xD


Tra l'altro, da un po' di giorni è arrivato un nuovo gattino, probabilimente abbandonato qui da qualcuno, poverino... è grande praticamente uno scricciolo di pelo rossiccio e bianco e ieri mia madre è riuscito a portarlo in casa... per ora lo chiamiamo Paolino, Georgino, Ringhino o Jo-Jo(NEEEESSUN fattore esterno, chiaramente!!) e... beh, non vorrei che fosse un brutto segno, ma è saltato giù dal balcone appena ho messo “Don't let me wait too long” allo stereo...xD

Ma riuscirò ad istruirlo a dovere... pensate che per il momento il mio gatto (Tebaldo Ciro George) riesce ad imitare Geo in tutto e per tutto e sono riuscita a fargli sentire quasi tutto “Cloud Nine”...ormai ha due anni, ma è cresciuto bene xD

Ok...smettiamola di parlare di gatti(Voce fuori campo: :D :D :D) e passiamo all'ultima informazione della giornata... ecco la gallery delle foto di Liverpool! Di Liverpool e anche di Londra...mancano solo quelle del concerto, ma tanto le avete già viste xD

Ci sono anche due video delle cover dei Fab al Cavern Club, di Norwegian Wood e All my loving, li potete riconoscere perchè sono gli unici con le didascalie(le altre le devo ancora aggiungere...xD) e per vederli basta che clicchiate sopra...

E' da lunedì che sono alle prese con il resoconto di Liverpool, per il secondo capitolo di “I'm Looking Through You”, perchè è molto lungo, ma conto(o almeno spero xD) di postarlo presto...


Liverpool & Londra, June 2010



Passando alle recensioni...


Zaz: Mmh...tu dici? A me invece sembra, in questo periodo, di non riuscire a cavare un ragno dal buco xD Beh, puoi sempre ricontrollare...xD *I Will Always Be... Hoping, Hoping...* Anche tu cominci a nutrire dei sospetti sui due(adesso tre xD) babbioncelli che vogliono incaricare Lucy di...chissà che cosa?? Bene, bene, brava...continua così! XD Il piccolo George che suona Like Dreamers Do...eeeh...no, non faccio commenti...sarebbero troppo di parte xD Mentre per quanto riguarda le lucertoline...tranquilla, non ce le toglieremo tanto facilmente di torno xD

Thief: Eeeh, stai tranquilla, sai quante volte l'ho sputato anch'io, il dentifricio sullo schermo! XD Anche se, devo dire, mi capita più spesso con la granita al limone... anche se non ne ricordo il motivo xD Cloud Nine, Cloud Nine...quanto adoro quell'album! Pensa che venerdì al grest stavo scrivendo il testo di “That's what it takes” sul mio quaderno e mi si è avvicinato uno a chiedermi: “ma sei straniera, vero?” sì, magari! XD Beh, se leggono il mio diario i sospetti gli verrebbero ancora di più, perchè a volte scrivo persino i compiti in inglese...è un vizio che non mi toglierò facilmente xD Ma questa è un'altra storia...xD Sì sì, i tedeschi c'erano davvero...incredibile ma vero xD Non so, capita sempre a me di incontrare tipi strani...se vogliamo parlare di tutti quelli che ho incontrato a Londra... (e invece no, perchè di quelli parlerò in “I'm Looking Through You”, che sono ancora alle prese con il secondo capitolo...xD). Stu...il nostro Seargent Sutcliffe...aah, ci sono troppo affezionata, ormai! ;) Povero Ringhino davvero...ma noi lo sappiamo che presto si troverà benissimo, in quella banda di -adorabili- matti...xD

Irene, invece, entrerà presto in scena...ma non posso ancora dirti se la cosa sarà positiva o meno xD




E...che altro dire??


Vi saluto e vado a farmi la terza doccia!! ;)

Marty ;)



*All alone in this world am I...*

*Una lucertola sguscia veloce tra i titoli di coda e stacca "All things must pass" dallo stereo... firulì firulà...a presto!*

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Beatles / Vai alla pagina dell'autore: Natalja_Aljona