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Autore: Natalja_Aljona    13/07/2010    1 recensioni
George stava per dire qualcosa, ma un urlo squarciò la quiete di Arnold Grove.
-PAPYYYY!!-
-Cosa vuoi, Raymond??- domandò George, cercando di mostrarsi paziente, ma visibilmente scocciato.
-C'è una lucertola!- gridò Ray, eccitato.
-E CHE CAVOLO ME NE FRE... Fantastico, Raymond! Si vede che sei mio figlio! Ce l'abbiamo nel sangue, noi Harrison! Semplicemente, spacchiamo!- George modificò provvidenzialmente il suo tono di voce, conseguentemente all'occhiataccia di Lucy.
Poi diede un lieve bacio sulla fronte di quest'ultima, posandola finalmente a terra.
-E adesso va a quel paese, Harrison- borbottò tra se e se Lucy, fingendo di spolverarsi i vestiti, per darsi un contegno.
George raggiunse a grandi falcate la camera del figlio, pensando tra se e se:
Se quella lucertola è entrata nella MIA chitarra, giuro che le stacco la testa!
Gennaio 1972.
Dodici anni dopo "Revolution".
La storia di Ray, Jim e John Harrison, ovvero...i figli di George Harrison e Lucy Richards.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Harrison
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lucy is a Rainbow'
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12 Gennaio 1972, ore 15.00


Erano passati due giorni, ormai.

George non era andato in studio, Jim non era andato a scuola, John non era andato all'asilo.

George aveva dormito sul divano, con il telefono stretto in una mano, ancora vestito, e quando non dormiva stava sempre lì, come privo di vita, con lo sguardo perso nel vuoto.

-Papà...- sussurrò a un certo punto Jim, sedendosi accanto a lui.

George sobbalzò.

-LUCY!-

-Sono io, papà...-

George cercò di mascherare velocemente la delusione, ma non gli riusciva affatto bene.

-Oh...sei tu, Jim-

-Sono Biagio Antonacci!- ribattè lui con un sorriso, facendo sorridere, anche se solo per un attimo, anche George.

Poi toccò un tasto dolente.

-E...la mamma?-

George abbassò lo sguardo suoi piedi, iniziando a fissare intensamente ogni singolo dito.

-Tutto bene, pa'?-

-Tutto...bene- assentì, ma con uno sguardo talmente carico di tristezza da negare categoricamente la risposta appena data.


You don't realize how much I need you,
love you all the time and never leave you.
Please come on back to me,
I'm lonely as can be,
I need you.


-Ti manca la mamma, vero papà? Non negare- continuò Jim, sedendosi accanto a lui e mettendogli una mano sulla spalla.

Negare, negare. Negare fino alla morte, se necessario.

George fece un'altro salto sul divano.

Quella frase...quello che gli ricordava...

-Jim, cos'hai detto!- quasi gridò.

-Di non negare?-

Agente 00Harry, agli ordini. Negherò.

-...Papà?-

Agente 00Harry, a rapporto. L'Agente 00Rain (da Rainbow), alias My Love ha le mani legate.

Perchè gliele sto stringendo nelle mie.


Sarà fatto. La mia agente preferita non ha più scampo, ormai.

Incastrata.

Notizie dell'Agente 0Cervello?

Nessuna.

Che sia stato rapito?


Vendetta, vendetta, tremenda vendetta.

Del mio cuore è l'ardente desìo.


Si concentri su un altro tipo di desiderio, Agente 00Harry.


L'Agente 00Rain e l'Agente Doppiozero sono alleati.

VENDETTA!

Noo, nessun tipo di sentimento mi lega all'Agente Rain, lo giuro.

Lo giuro sul nostro codice d'onore.

Perchè non abbiamo un codice d'onore.


Negare fino alla morte, non è vero, Harry?


Said you had a thing or two to tell me.
How was I to know you would upset me?
I didn't realize,
as I looked in your eyes,
You told me
Oh yes you told me, you don't want my loving anymore.


I ricordi affioravano alla sua mente, impossibili da trattenere, ormai.


-Ho fallito tutte le missioni, Capo.-

-Lo so, Agente Rain. Cosa mi può dire in proposito?-

Lei non parlerà.

Lei certo non dirà che...

-E' colpa sua!-

-Molto bene-

Oh cavolo.

Molto bene.

Mi ripeto.

Oh, cavolo!


L'Agente Rain si rialzò.

-Credevi davvero di aver sconfitto l'Agente Rain, Harry?-

-Io...-

-Tu...?-

-I need you!-


That's when it hurt me, and feeling like this
I just can't go on anymore.
Please remember how I feel about you,
I could never really live without you.
So come on back and see,
just what you mean to me,
I need you.


George raggiunse il comodino e ne tirò fuori una cassetta registrata, posandola sulle ginocchia del figlio.

-Guardala. Forse te la ricordi ancora...forse no. Forse te ne ricordi solo una parte- disse, strizzandogli un occhio.

-Io vado...di là-

A cercare l'Agente Rain, ovviamente.


Era una storia cominciata molto tempo fa...nel 1969.

Una storia che era valsa la pena vivere...una storia che aveva insegnato qualcosa.

Una storia che aveva insegnato molto.


Era stato il giorno del ventiquattresimo compleanno di Lucy.

Cioè...il 29 di Novembre.

Da giorni, forse intere settimane, George aveva pensato al modo migliore per festeggiare.

E alla fine...era stato il modo a trovare lui.


1969

Jim e Ray Harrison stavano fissando intensamente il divano su cui giaceva assopito un'alquanto stravolto Ronnie Wood, con un'espressione da beota dipinta sul viso.

Lo stavano osservando da mezz'ora.

Mezz'ora.

-Ron- sibilò Ray, guardandolo con occhi di fuoco.

Jim, invece, guardava il fratello maggiore ad occhi spalancati, fremente di rabbia.

Il suo autocontrollo stava andando lentamente diminuendo.

-RON-

Ray si voltò di scatto verso di lui, sussurrando piano:

-Lo uccidiamo subito?-

-Guastafeste d'un Ron!- esplose Jim, sbattendo nervosamente una mano contro il divano.

-Ma siamo sicuri che l'abbia ingoiata?!-

-Sicuro! Lo scherzo del secolo è appena andato allegramente a farsi benedire...e lui dorme!-

-No...il congiuntivo del verbo essere no!*1- mormorò il suddetto individuo, iniziando ad agitarsi sul divano, la fronte imperlata di sudore.

Qualche minuto dopo, sul suo viso si distese un sorriso beato.

-Certo che lo voglio il tacchino!-

-Lui adora il tacchino!- sbuffò Ray, prevenendo la frase che, come ogni volta che si addormentava sul divano, sul loro divano, Ron, puntualmente, diceva:

-J'adorè!-

-Ma non può averla ingoiata!- sbottò di nuovo Jim, tornando a fissare lo zio con aria truce.

-E invece sì. Abbiamo usato la canna da pesca del nonno, ma...qualcosa dev'essere andato storto!-

Ray si ripassò mentalmente il piano, partendo da quando, la mattina stessa, si era svegliato gridando:

-Piazziamo una cimice addosso allo zio!-

E l'avevano fatto.

Si erano procurati una cimice, una cimice vera, minuscola, quasi invisibile, ma perfettamente funzionante...e avevano intenzione di calarla nel cappello di Ronnie Wood quella mattina stessa, con la canna da pesca del nonno, Harold Harrison.

Se non fosse stato che, per uno strano scherzo del destino, Ron si era voltato proprio mentre la cimice stava per entrare nel cappello...facendogliela così ingoiare!!

Ron, ovviamente, non si era accorto di niente, continuando a dormire, appunto, come se niente fosse...mandando su tutte le furie i nipoti, che stavano già metidando vendetta.

Proprio in quel momento, però, Lucy entrò nel soggiorno, cogliendo in flagrante i due figlioletti, allungati sul corpo -apparentemente- morto di Wood, con una canna da pesca e...un registratore tascabile.

Adesso dal registratore provenivano strani gorgogli...parecchio inquietanti, a dir la verità.

-Mamma!- sussurrò Ray, reclinando lo sguardo tristemente. -Zio Ron sta morendo, vero?-

Quando Lucy aveva capito che la cimice del kit di spionaggio che Harry, il fratello maggiore di George(lui non ci sapeva fare, con i bambini. Solo un folle avrebbe potuto anche solo pensare di regalare ai rampolli degli Harrison un vero kit di spionaggio, ma Harry era un caso a parte), era appena finita da qualche parte nella gola di Ron.

Chissà quale parte, poi.

Non l'aveva ancora ingoiata, quindi.

Era ancora in tempo per sputarla.

Se solo si fosse svegliato.

Ray, che in quel momento si sarebbe aspettato qualsiasi rimprovero da parte della madre, sobbalzò quando la sentì urlare:

-GEORGEEE!! Forse c'è l'abbiamo fatta a ucciderlo!!-

-Mamma...tu e papà volevate uccidere zio Ron??-

-Non volontariamente, si capisce...- gli rispose lei, accarezzandogli i capelli. -Sai, se per pura casualità...-

-Maddai, ma'! Scherzi?-

Lucy sorrise.

-Certo che scherzo. Ma non dovreste essere così cattivi con lo zio...insomma, sì, lo so anch'io quanto è palloso...ma lui vi vuole bene!!-

-E alloa pecchè non ci porta maaai i regalini???- sbottò Jim, mettendosi in piedi sul divano e iniziando a battere i pugnetti sul petto dello zio, fino a fargli sputare la cimice.

-Ma che è, scemo?!- gridò Ray, furioso per la costante, immensa idiozia dimostrata in ogni caso dallo zio.

Poco lontano, invece, George stava sbattendo ripetutamente la testa contro il muro.

Lucy sospirò.

-Anche tuo padre non scherza, però.-

Proprio in quel momento, Ron si svegliò, aprionando il braccio della ragazza e facendola voltare a forza.

-Che si dice, piccola? Sono Ronnie Wood, io! Dovete portarmi rispetto!-

Lucy sbuffò.

-Siete tutti così, voi chitarristi...-

-A-ehm- intervenne George, raggiungendola.

-Così come??-

-Impossibili...-

-Impossibile, dopo che ti ho pure regalato tre figli?!-

-Sì, proprio. Impacchettati e con il fiocco rosso. Ma sei cretino?? Non ti ci mettere pure tu, eh!!-

-Vabbè, tre figli e mezzo...- aggiunse George, guardandola.

-Tre figli e mezzo?!-

-Beh, sai com'è...c'è ancora tanto tempo!-

Lucy lo fulminò con un'occhiataccia.

-Ma va a quel paese-

-Because you're sweet and lovely girl...I love you!-

Allora George si rivolse a Ray e a Jim.

-Vostra madre: un esempio da non seguire-

Eppure, quel giorno, seppur involontariamente, era cominciata la loro avventura spionistica.

Lucy, infatti, messa alle strette da Ron, aveva confessato l'intera storia della cimice.

E Ron...beh, Ron... se l'era legata al dito.

I due piccoli Harrison avrebbero avuto la lezione che si meritavano...e anche i due Harrison un po' più cresciutelli.

Per prima cosa, Ron si era procurato una cimice.

Un attimo.

Dove crescevano le cimici?

Occorreva una cimice assassina, naturalmente.

Ron sorrise tra se e se, annuendo.

E poi?

Ma quella volta Ron avrebbe avuto due inaspettati complici dalla sua parte.
Esattamente gli Harrison “più cresciutelli”...anche se del tutto ignari.

Ed era stato così che George aveva quasi spaccato un vaso cinese in testa a Lucy e Lucy...l'aveva quasi quasi arruolato nell'FBI.

Ma anche Ray e Jim ne avevano potuto trarre degli insegnamenti utili...almeno in parte.


Tutto era cominciato con una telefonata.

Da Ronald David Wood a George Harold Harrison.

Una telefonata tra chitarristi.

Tra il chitarrista dei Rolling Stones e il chitarrista dei Beatles.

Niente di strano, no?

Niente di strano, se non fosse stato che quella telefonata non aveva proprio nessun fine lavorativo...e nemmeno c'era qualche straordinaria collaborazione in vista.

O meglio, una collaborazione c'era...ma tra il quasi cugino di Revolution Richards e il quasi futuro sposo della stessa.

Harrison e Wood si erano messi d'accordo e, un bel giorno, al calar della sera, Harrison, il più “vicino” (per così dire) ai vestiti della ragazza, aveva nascosto una cimice nella sua maglietta preferita.

Il giorno dopo, parlando con i suoi amici, venne fuori che Lucy, sotto consiglio di un certo Sergeant Sutcliffe e una sua certa banda di Cuori Solitari, si era iscritta a un corso serale di disegno.

Da lì erano cominciate le chiacchere: Lennon, McCartney e il loro amico Richard Fergusson Starkey, detto anche Ringo Rongo o ORingo Tango, le informazioni rinvenute non sono molto precise, ci ridevano sopra, sostenendo che il gesto del loro Harrie fosse del tutto insensato: che senso poteva avere, d'altra parte, piazzare una cimice tra i vestiti della propria fidanzata?

Len, Mac e Starr ridevano, eppure, voci riferirono che anche il giovane Starkey, il pomeriggio stesso, ordinò per la sua amata Mo un diadema per capelli dalla Corea [in onore a una certa ragazza che aveva conosciuto e che non dovrebbe mai dire che nessuno tiene a lei*2 ;) ], con una splendida cimice blu intagliata tra gli zaffiri.

Peccato che quella cimice fosse veramente una cimice assassina e che non fosse veramente blu, anzi... (chi lo sa...tinta, magari?).

Ebbene, la risposta di Harrie fu:

-Beh, non si può mai sapere... potrebbe capitare una disgrazia e la mia dolce fanciulla strozzarsi con una matita, chi lo sa?-

-Georgino, tesoro... di solito i pittori non ingoiano le matite, sai...-

-Oh, ma che ne vuoi sapere tu della pittura, John?!-

Lucy, però, aveva scoperto le sue intenzioni... e, in un aspettata alleanza con il fratello Kristin Richardson, aveva finto di essere una vera agente segreta.

Dopo quella scoperta, George non aveva voluto essere da meno.

E così era cominciata l'avventura...

L'agente 00Harry ogni sera faceva rapporto al Grande Capo Rongo, capo supremo dell'Helter Skelter Agency, a cui era iscritto, sempre in tempo per tornare a casa e scivolare nel letto della fidanzata, che non c'era mai...

Perchè la qualificata agente Rain, invece, rispondeva agli ordini della Diabolica K, misterioso individuo che nessuno aveva mai visto in faccia.

(Voce fuori campo: E te credo!!)

Rain era iscritta alla DiaboliKal Rolling Revolution Agency, dalla sera prima del suo compleanno.

La “K”, chiaramente, era una modifica firmata KeKristin Richardson.

Qualcosa, però, era andato storto e la cimice aveva cominciato a riferire a George strane cose, tra le quali che Lucy stesse cercando una cimice in una delle novecentonovantanove stanze dell'Helter Skelter.

Harry non aveva idea che all' interno di una stanza dell'Helter Skelter ci potesse essere una cimice(chissà perchè proprio una cimice, poi!) e, se anche così fosse stato, le probabilità che Rain avesse potuto trovare quell'...insetto erano relativamente poche.

Ad ogni modo, nonostante nutrisse forti sospetti su quanto quella missione fosse inutile e indegna di essere svolta da lui, non poteva opporsi.

Il Grande Capo Rongo era stato perentorio:

-Vai e impedisciglielo-

Impedisciglielo, anche a costo di morire.

A complicare maggiormente le cose(tanto per cambiare), c'era stata un'altra cosa a confondere le idee al giovane agente segreto:

Pareva proprio che l'Agente Doppiozero, detto anche 00Cervello, si fosse alleato con lei... e questo gli impediva assolutamente qualsiasi ragionamento logico.

Aveva chiesto aiuto a due pantegane di sua conoscenza, o meglio, a due suoi amici, talpe complici dell' Helter Skelter Agency, che si facevano chiamare “Le Pantegane” e loro, per un pacchetto dei suoi specialissimi biscotti italiani, aveva accettato.

Lennon e McCartney avevano accompagnato l'Agente Rain nella sede dell' Helter Skelter, dove due vietnamiti cantavano a squarciagola: “Baby, you can drive my cab... yes I'm gonna be a stab...”

-Ave Takako, Saluti, Makako!- li aveva salutati John, sorridendo da dietro i suoi occhialetti rotondi.

Poi si era rivolto a Lu' con un sorriso quasi commosso, alludendo ai due con un cenno della mano:

-Sono gemelli! Aaaah!- aveva sospirato con uno sguardo languido.

Rain si era sentita rivoltare lo stomaco, ma si era limitata a mostrargli un sorriso tirato, cercando con gli occhi il suo rivale di sempre, bello quanto imprevedibile, l'agente Harry.

Era chiaro come il sole che Lennob e McCartneyb le avevano teso una trappola, ma aveva una missione da portare a termine... e quella missione iniziava e finiva tra le mura dell'Helter Skelter.

Si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio sinistro, socchiudendo gli occhi, ma un urlo straziante le lacerò le orecchie, facendo tremare i possenti vetri dell'edificio.

-I GOT NO CAB AND IT'S BREAKING MY HEART, BUT I'VE FOUND A DRIVER AND THAT'S A STARB!-

John batteva le mani, esaltato:

-Assumiamoli come coristi!-

Ma Paul l'aveva guardato male, grugnendo soltanto un:

-Smamma via, Lennob!-

Dopo aver riverito a dovere Takako e Makako, i due sbabbarono(scusate...influenza vietnamita) via, rapidi come due pantegane argentate all'ombra del Tamigi.

-Sliiiipping awaaaaaaay!- sbadigliava nel frattempo la Diabolica K, che aveva appena concluso una partita a briscola con una vera pantegana.

Non immaginava neanche, povero K, che la vita e il futuro della sua migliore agente, nonchè la sua adorata sorellina, erano già nelle mani del mefistofelico Agente Harry.

Adesso Rain si era messa a fissare i suoi stivali di vernice nera, come ipnotizzata, quando qualcuno le accarezzò i capelli da dietro.

Sapeva perfettamente di chi si trattava.

Harry faceva sempre così, si avvicinava silenzioso come un ratto e cercava di corrompere le colleghe più carine, sempre lì, tra le mura maledette dell'Helter Skelter.

Ma lei, Agente 00Rainbow, ex spia del KGB, appena “back from the URRS”, punta di diamante dei servizi segreti della Paperon Intelligence Agency , non era una sprovveduta.

Quella volta, però, il Grande Capo Rango aveva dato all'agente Harry un'ultimatum: se non avesse incastrato al più presto l'Agente Rain, l'avrebbe degradato da Scarafaggio [(Scaltro Rapido Fatale Giovane Gagliardo Intelligente Onnivoro(per ovvi motivi)] a Pantegana (Palesemente Nullatenente Testardo Garantito da Amputare Negligente Asino).

Harry era terrorizzato al pensiero.

-Sei qui, machiavellica ragazzina della Diabolica Agenzia della Rivoluzione Rotolante?- domandò in tono suadente, sedendosi accanto a lei.

-Perchè sei qua?- domandò lei con voce tremante, sebbene non avesse alcuna paura.

-As I don't want to be like you...- rispose semplicemente, con un sorrisetto malizioso sulle labbra, che però lei non poteva vedere.

Avrebbe voluto voltarsi, ma non poteva.

Rimase con lo sguardo inchiodato al muro, finchè Harry non le strinse le mani tra le sue, cercando di tranquillizzarla.


Took me a while to say
Wish you belong to me


Lei gli diede un rapido bacio su una guancia, dopodichè sparì in un passaggio tra il muro della stanza principale e l'ufficio segreto del Grande Capo Rongo, smettendo quasi di respirare per non farsi sentire.

-Non c'è alcun problema, Rongo. Ho la situazione sotto controllo. Perfettamente sotto controllo-

Sotto controllo, sì, ma dov'è lei?


Rain non aveva trovata la cimice, non l'aveva proprio trovata.

L'aveva cercata tanto, nella vastità di quella confusionaria moltitudine di stanze, ma non l'aveva trovata.

E poi, che senso aveva fingere di cercare una cimice per vendicarsi di uno scherzo di George?

Anzi, tanto per complicare le cose, a un gesto del suo enigmatico Harrie, sul muro dell'Helter Skelter, proprio di fronte a lei, era apparsa una scritta:


Carve your number on my wall

And maybe you will get a call from me

If I needed someone


Quasi un attimo dopo, il telefono di Rain suonò.

-Hai già bisogno di...qualcuno?- sospirò, sedendosi su un gradino dell'uscita dell'Helter Skelter.

-Buon ventiquattresimo compleanno, incredibile rivoluzionaria-

Poi, all'improvviso, un colpo di vento.


Rain era rimasta lì per tutto il tempo, a fissare la scritta sulla parete.

Adesso aveva capito perchè George sorrideva.

Aveva vinto tutte le partite, con lei.

Ora non le rimaneva che tornare a testa bassa dalla Diabolica(e sicuramente furiosa) K e confessargli tutto, confessargli che si era incantata a guardare una stupida scritta sul muro e intanto...la cimice era volata via.

Come tutte le volte che era con Harry, d'altronde.


And when I awoke I was alone, this bird had flown


E invece no.

E quell'affermazione non era un omaggio alla Pausini, bensì la verità.

Harry poteva ancora essere abbindolato per benino e quella cimice, per così dire, volare da lei.

Difficile, ma non impossibile.


E tanto aveva fatto, tanto si era lambiccata il cervello con inconcludenti possibili soluzioni, che l'aveva trovata, la sua arma vincente:

L'agente 00Cervello, che non si sarebbe mai nemmeno minimamente posto il problema delle conseguenze delle sue azioni, non aveva avuto problemi ad eseguire alla lettera ciò che lei gli aveva detto:

Era tornato all'Helter Skelter, a fare rapporto al Grande Rongo: d'altra parte, 00Cervello era sempre stato dei loro.

Gli era stato assegnato un compito, quello di lavorare in coppia con Harry.

Harry non era ancora del tutto iscritto all'Agenzia dell'Helter Skelter, ma le trattative erano su carta già da un pezzo: si trattava solo di firmarle, timbrarle e farle arrivare a Rongo.

Nonostante tutto, però, Rongo le missioni gliele aveva affidate lo stesso.

Forse perchè era l'unico agente.

Ebbene sì: escluse le occasionali capatine di quel pigrone di Doppiozero e gli ancor più rari interventi delle Pantegane, ignorando quello che di tanto in tanto gli veniva riferito da Sergeant Sutcliffe, che per il resto era un agente della DiaboliKal Rolling Revolution Agency a tutti gli effetti, Harry era davvero l'unico agente dell'Helter Skelter Agency.

L'unico, troppo accorto, scaltro e sagace per farsi fregare da una ragazzina.

Questo senza sottovalutare la “ragazzina”, ovviamente.

Forse, come dicevano tutto, era semplicemente troppo sognatore.

Viveva nel mondo materiale, dopo tutto.

E non si era mai sentito troppo a suo agio, lì dentro.

D'altre parte, che spessore, che importanza poteva avere, nella sua vita, un mondo che iniziava e finiva come niente?

C'erano così tanti limiti, invalicabili e dogmatici, limiti in cui la gente stava stretta, ma spesso non diceva niente.

C'era l'egoismo umano, che gli impediva di stare veramente bene con se stesso, di sentirsi veramente lui...

C'era quella ragazzina che compieva ventiquattro anni e non aveva nemmeno risposto ai suoi auguri...

Per un attimo, George si sentì veramente abbattutto.

Ma non voleva rovinare tutto.

Quel giorno, il giorno del compleanno di Lucy, era un giorno così felice... Eppure, aveva come un alone di mistero che gli metteva addosso un'inquietudine che gli schizzava dalla pelle come scosse di elettricità allo stato puro.

E lui doveva portare a termine quella missione, quella missione per cui era stato chiamato...

Quella missione in cui, nonostante stessero fingendo tutti, doveva pur esserci qualcosa di vero.

Entrambi avevano perso la cognizione della realtà, entrambi credevano di fingere, convinti che l'altro facesse sul serio, e invece non era che un complotto di... chi c'era veramente a capo di tutto quello?

Com'era cominciato tutto?

Improvvisamente, nessuno dei due era più realmente convinto di saperlo.

E non solo:

L'agente 00Cervello si era sbagliato, aveva mandato la sua iscrizione all'Helter Skelter Agency...all'FBI.

E adesso quegli agenti erano andati a prelevarlo e portarlo...chissà dove, poi.

Ed era stato allora che aveva trovato la perfetta soluzione.

Doveva distrarla.

Perchè lui l'aveva vista, nascosta lì dietro, ormai completamente disillusa su qualsiasi possibile speranza di trovare la cimice.

Era finzione, adesso l'aveva capito, era soltanto finzione: lei non era una vera agente segreta.

Perchè avevano messo in piedi tutta quella recita?

Ron voleva soltanto vendicarsi di Jim e Ray, dopotutto...e lui voleva soltanto farle uno scherzo.

Solo che poi, come spesso succede, lo scherzo era diventato di più.

Lucy aveva scoperto la cimice e aveva cominciato a fingersi un agente segreta,

E i loro amici? Quanto ne sapevano loro?

Ne sapevano quanto lui, o meglio, questo era quello che George, o Harry credeva.

Anche lui fingeva, ma adesso non ne era più tanto sicuro... erano davvero tutti d'accordo?

Cosa gli era sfuggito di mano?

Lucy fingeva, George fingeva, ed entrambi non avevano capito niente. E Ron, Ron da che parte stava?

Ron, così come tutti gli altri, meno stupido di quanto entrambi credessero, aveva voluto dargli una lezione:

Mai giocare col fuoco.

Quel gioco, recita, o qualunque cosa fosse stata, era come una matriosca: una finzione nella finzione.

Senza più sapere qual'era la realtà.

George stentava a credere che fossero davvero tutti d'accordo.

Un giorno l'avrebbero insegnato ai loro figli e allora anche loro l'avrebbero capito, che scherzare troppo era pericoloso.

Adesso, però, avevano un vero problema: come liberarsi dei veri agenti dell'FBI?

Corse nell'ufficio di Rongo, afferrò un vaso cinese appartenuto all'Imperatore Xin Tao Min e fece per scagliarlo addosso a uno dei veri agenti.

Se non fosse stato che gli agenti, messi in allarme dai rumori, si erano già allontanati... e lì c'era solo lei.

Rain, o Lucy.

-Non farlo, Harry, non farlo...George, ti prego, non farlo!-

Rivolse un ultimo, disperato appello a Newton, chiedendo: “Agente 00Isaac, la forza di gravità non può essere applicata anche dal basso verso l'alto??”.

In risposta, aveva ricevuto un gestaccio.

E quando è troppo è troppo, giovinuncolo irrispettoso!” aveva tuonato una voce dall'alto.

L'equivoco era stato chiarito, anche se i veri agenti dell'FBI non si fidavano ancora: avevano piazzato una cimice nella chitarra di George, convinti che lui fosse realmente un agente segreto...ma questo voi non glielo direte, vero??

George era corso a constatare le condizioni di Lucy, che aveva ricevuto il vaso di Xin Tao Min in testa al posto dell'agente dell'FBI.

Un po' di sangue, lacrime da parte di entrambi e baci di buon compleanno...la restituzione dei loro ruoli da Agenti 00Harry e 00Rain e la felicità generale all'annuncio della notizia.

Il vaso di Xin Tao Min non era mai stato ricomprato, tantopiù che era orribile as can be, o almeno queste sono le informazioni tramandate... tra le quali potrei giurare di aver sentito anche di un certo Agente 00Cervello che se l'era autoregalato a un mercatino di beneficenza.


Eppure, nonostante i chiarimenti tra di due, le avventure delle due agenzie non sembravano essere finite.


-Cosa ti avevo detto a proposito dell'Agente Rain, Harry??-

-Ca...capo?-

E invece non era lui.

La Diabolica K era uscita allo scoperto.

-Cos'avresti fatto a mia sorella, sentiamo, caruccio?-


Lì alcuni fotogrammi erano stati tagliati, la pellicola saltava e Jim si ritrovò improvvisamente ad assistere alla fine.

Alla fine di tutto, George le aveva chiesto il suo Perdono Speciale da Agente Segreto, ma gliel'aveva chiesto con il suo Sorriso Speciale da Perfidissimo Pirata Chitarrista, che rifiutarlo sarebbe stato doloroso come ricevere in testa dieci vasi dell'Imperatore Xin Tao Min.

Era il giorno del suo compleanno, e Rain aveva perdonato Harry, in una stanza quasi deserta dell'Helter Skelter di Londra, con solo quattro Scarafaggi e una Pantegana come testimoni.

Ma il filmato non si concludeva così, bensì con un intenso primo piano della Pantegana, alias l'agente Doppiozero, noto anche come 00Cervello, colto nel timbrare un cartellino della DiaboliKal Rolling Revolution Agency.

Testimone?

Una cimice.

Una cimice assassina.



Pochi attimi dopo, con un entrata ad effetto in dissolvenza, sullo schermo apparve una scritta con gli stessi colori del “Magical Mystery Tour”:


The End


Per poi cominciare di titoli di coda:



Revolution Richards, nei panni dell'Agente 00Rain(bow)

George Harrison, nei panni dell'Agente OOHarry(son)

Keith Richards, nei panni della Diabolica K

Ringo Starr nei panni del Grande Capo Rongo

Ronnie Wood, nei panni dell'Agente Doppiozero, o Agente 00Cervello, alias nei panni di se stesso

Raymond e James Harrison nei panni di Takako e Makako

John Harrison nei panni del giovane Imperatore Xin Tao Min

Mick Jagger nei panni del vaso

John Lennon e Paul McCartney nei panni delle pantegane


MessPersonaggi subliminali:


Thief Jones nei panni della cimice assassina

Zazar Ramone nei panni dell'amputatrice

Martina Harrison nei panni della nullatenente finta narratrice, alias l'alter ego di Harry Harrison(perchè l'unica, oltre a lui, che regalerebbe un vero kit di spionaggio ai Qui, Quo e Qua fratelli Harrison)


Ladies and gentleman, lizards and beetles...


The End!


Jim ripose la cassetta nella sua custodia e la appoggiò sul divano accanto a se.

Quella cassetta era stato il regalo per il ventiquattresimo compleanno di Lucy, da parte di tutta la famiglia.

Eppure era una storia vera.

Chissà chi l'aveva ripresa, si chiedeva Jim.

Non si era accorto che, nonostante la cassetta giacesse immobile sul divano, sullo schermo era apparsa un altra scritta, stavolta bianca, che si era soffermata come se galleggiasse sul nero incontrastato dello schermo:


Produttore ufficiale(ma anche no): Briangeorge and his Beatles Stones



*La mitica frase "Piazziamo una cimice addosso allo zio!" è tratta da Topolino ;)



BLUE JAY WAY


E' da un'eternità che non aggiorno, così stasera posterò due capitoli al posto di uno... visto che li ho già pronti ;)

Quindi le risposte alle recensioni e tutto il resto saranno nel prossimo capitolo ;)

Questo è il più leggero e comico di tutti, perchè i prossimi, vi annuncio, lo saranno molto, molto di meno...

Questa breve avventura ce l'avevo già in mente da un po' e finalmente sono riuscita a scriverla, anche se forse un po' confusa... spero vi sia piaciuta ugualmente! ;)



* 2 (Per Thief) ;) : Eh, beh...chissà chi è quella ragazza... *si guarda intorno fischiettando* chissà, chissà...(voce fuori campo: e nunt'arregge a ricominciare! Ehm...no, questa era Zaz xD)...

Beh, che dire? Stavo girando per il forum, oggi pomeriggio... e ho cominciato a meditare , chissà...

Solo una cosa, ragazza che ha conosciuto Ringo Rongo Starrey: prova a ripetere che nessuno tiene a te e ti mando una cimice assassina direttamente da Crema!! (Ops...non sono sicura che in una città di 35.000 abitanti ce ne siano xD) :) ;)


Passando al prossimo capitolo...

A prestissimo,

Marty ;)

  
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