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Autore: Berenike    15/07/2010    7 recensioni
Ora era lì, nell'ombra a chiedersi a chi fosse rivolta quella buona notte..
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Primo: Un Caso Fortunato

Castle era vuoto, solo vuoto. Per un attimo aveva temuto di perdere colei che aveva la capacità, ogni giorno, di ispirarlo, di emozionarlo, di farlo infuriare, ma al tempo stesso di fargli palpitare il cuore ogni volta che la vedeva. Di solito non era così sdolcinato ma, al diavolo!, l'aveva quasi persa per sempre. L'appartamento era completamente distrutto, lei si era salvata solo grazie al suo sangue freddo, alla sua astuzia e si, poteva ammetterlo, alla chiamata di Castle, per avvertirla dell'imminente pericolo. Lo scrittore non poteva non pensare che ora lei non aveva altro posto in cui andare, non aveva vestiti, cibo, un letto.. non le era rimasto nulla. Pensò all'enorme appartamento dove lui ogni sera tornava dalla sua famiglia e non potè fare a meno di immaginarsi come sarebbe stato se..
-Castle? Castle? Sei ancora tra noi? - Beckett lo stava guardando, dall'interno dell'ambulanza, con aria preoccupata, quasi che fosse successo qualcosa a lui, invece che a sé stessa..
-No, tutto bene. - Chiuse lui quasi sorridendo, sviando i suoi pensieri sul corpo nudo della detective che aveva appena visto.. Lei quasi intuì i suoi pensieri.
-Castle, togliti quell'espressione dalla faccia. Sarà la prima e ultima volta che mi vedi nuda hai capito? - Cercò di guardarlo seria come faceva di solito, ma era stanca e non solo non possedeva più nulla, ma non aveva nemmeno un posto in cui andare..
-Beckett – la chiamò poi Castle, -Kate- le sussurrò (era la prima volta che la chiamava per nome?) Sperò profondamente che lei non gli desse uno schiaffo o un pungo, perché la cosa sarebbe stata imbarazzante.. Invece lei si limitò ad avvicinarsi per sentire cosa aveva da dire.
-Io ho un'appartamento enorme..-
-Castle, non se ne parla minimamente. Toglitelo dalla testa. -
-E dove dormirai questa notte? Dai, te lo chiedo come amico e come collega. -
-Andrò in un hotel..-
-E' già tutto pieno, ricordi? E' la settimana della moda qui a New York..-
-Castle, Richard -disse, assumendo un tono di sfida, lo stesso che ogni giorno aveva al lavoro- sono stanca, non ho voglia di giocare con te..-
-E se trovassi una cosa che ti appartenesse? E se trovassi l'anello di tua madre? Verresti? -
Lei lo guardò, impressionata e incuriosita da quella affermazione. Non pensava all'anello di sua madre, quello lo avrebbe potuto trovare anche lei, pensava piuttosto al fatto che Castle aveva ragione, lei non aveva un posto dove andare a dormire, molti degli hotel erano pieni e Catle aveva una casa talmente grande che probabilmente non si sarebbero nemmeno incontrati tra quei corridoi lunghi e spaziosi.
-Ci sto. - Non appena lo disse, Castle si precipitò all'interno dell'appartamento, si fece strada tra poliziotti, vigili del fuoco, tra transenne e scale strette, corse verso l'appartamento 5B e scavalcò con un salto la porta che pochi minuti prima aveva buttato giù con un calcio di cui si era già vantato con amici e colleghi, corse all'interno della stanza per poi fermarsi bruscamente. E pensò. “Questo non è che un altro caso da risolvere. Beckett si stava facendo il bagno, quando l'appartamento esplose per cui.. Probabilmente si era tolta l'anello della madre per metterlo in posto sicuro, ma comodo, perché doveva tornare ad indossarlo subito dopo..”
Seguendo la pista che aveva appena ricostruito tornò in bagno e si guardò intorno: non c'era nulla se non polvere, oggetti a terra, fumo, e.. l'anello di sua madre. Come aveva fatto a trovarlo? Un colpo di fortuna mai visto prima. Raccolse da terra l'anello, che era proprio lì in bella vista, tra due macerie, e tornò trionfante dalla detective, che una cosa era certa: non si aspettava di vederlo così presto!
-Non l'avrai mica già tr..-
-Trovato! - Disse, aprendo la mano e rivelando l'anello perduto.
-Maledizione! - si fece scappare la detective. Non doveva rivelare a nessuno, tanto meno a Caste, che non vedeva l'ora di andare a dormire in un comodo letto matrimoniale, appoggiare la testa e finalmente lasciare tutto ciò che era appena accaduto, alle spalle. Che poi il letto fosse quello di Castle non aveva nessuna importanza. Nessuna.
   
 
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