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Autore: RobSten4ever    23/07/2010    1 recensioni
Due protagonisti, due vite che si incrociano.... lui: ventenne simpatico, dolce e amante della fotografia; lei: diciannovenne timida e introversa, dal passato difficile e doloroso, a donato la sua vita alla sua piccolina....
Se volete sapere come andrà a finire, seguitemi.....
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Cap.3

Non sapevo per quanto tempo, stetti immobile a fissarlo, ma quando anche i suoi occhi si posarono su di me, distolsi lo sguardo altrove, ma non potei impedire alle mie guancie di arrossire e al mio cuore di aumentare i suoi battiti. Non mi ero mai sentita cosi, era qualcosa di nuovo che non sapevo identificare. Cercai di distrarmi il più possibile, non volevo guardarlo un’altra volta…
Mentre l’avevo osservato, mi ero accorta che aveva una macchinetta fotografica in mano, molto probabilmente era il fotografo della cerimonia, però mi sembrava strano, era troppo giovane per fare il fotografo di professione, avrà si e no la mia età. Tra tutti quei pensieri non mi ero accorta che Alessandra mi stava chiamando << ehi Giulia, ti senti bene… hai una faccia! >> mi disse “ perché che faccia avevo? ” pensai alzando il sopracciglio destro, vizio che avevo ereditato da mia madre, e lo alzavo ogni volta che ero scettica o non capivo qualcosa. << io sto bene, perché me lo chiedi.. >> le risposi guardando la tavola, avevo mentito, in effetti non mi sentivo molto bene, ma non mi preoccupavo più di tanto, era la stanchezza sicuramente. << sei sicura.. Sei molto pallida..hai mangiato qualcosa? >> beccata! << si, si.. Ho mangiato qualcosina che ho portato da casa.. Non preoccuparti >> le risposi mentendo di nuovo e lei un po’ titubante per la mia risposta tornò al suo lavoro.
Una volta sola decisi di uscire a prendere un po’ d’aria, mi avrebbe fatto bene.. Mi recai alla piscina e cominciai a girare attorno al bordo; ma all’improvviso un giramento di testa mi fece sbandare e quasi cadere, quasi perché qualcuno mi salvò << ATTENTA!!.. >> disse una voce maschile afferrandomi per la vita e stringendomi a lui; mi irrigidii all’instante e mi scanzai subito, incespicando tra i miei piedi. Ancora non avevo visto chi era il mio salvatore, ma sapevo che aveva una voce non molto profonda, calda e melodiosa.. Alzai lentamente la testa e mi venne un colpo. << stai bene? >> domandò facendo qualche passo verso di me e io ne feci altrettanti indietro, vedevo la sua espressione stupita dal mio comportamento; << i-io sto b-bene… ti ringrazio per avermi salvata >> balbettai e voltandomi me ne andai senza neanche dargli il tempo di fargli dire qualcosa; lo sapevo, ero stata maleducata a comportarmi cosi, ma ero imbarazzatissima e non riuscivo a capire perché il mio cuore battesse cosi forte per uno sconosciuto, si era carino, anche troppo, ok era un bellissimo ragazzo, ma non potevo interessarmi di lui e tantomeno io potevo essere interessante per lui… quindi, meglio togliersi dai piedi.
Per tutta la giornata non feci altro che nascondermi e osservarlo di nascosto.. Notai che era molto unito alla sposa, c’era anche una certa somiglianza tra i due, no forse mi stavo sbagliando..stavo diventando paranoica! Comunque lo avevo sorpreso, qualche volta a guardarmi di sfuggita, come se mi stesse tenendo sotto controllo… non ci stavo capendo più niente.
Piano piano la gente iniziò ad andar via, il ricevimento stava finendo; bene fra poco avrei rivisto la mia piccolina..
Quando il ristorante restò ormai vuoto, mi lasciai andare ad un lungo respiro di sollievo.. << vedo che siamo stanche.. >> mi disse Alfredo venendo di fianco a me << abbastanza.. Ma sto bene, abbiamo ancora molto da fare >> gli risposi, intanto lui mi guardava con la faccia strana << lo so che sei una brava lavoratrice, ma vorrei che tornassi a casa, non hai una bella cera >> mi disse, cercai di obiettare << ma io non… >> non finii << non è un consiglio.. Vai a casa, riposati e ci vediamo martedì >> disse perentorio, purtroppo era il mio capo e dovevo eseguire i suoi ordini.. << ok, va bene >> dissi rassegnata e cosi dopo un breve saluto a tutti, andai via..
 
Tornai a casa verso le otto e quando entrai sentii delle risate provenire dal salotto: chi c’era? Dopo aver posato le mie cose su una sedia all’ingresso mi diressi in salotto e vi trovai mia figlia e Maura in compagnia di un bel ragazzo
<< mammmaaaa.. >> urlò Bea appena mi vide e appena arrivò a me la presi al volo e la strinsi a me. Mi era mancata tanto; << amore, mi sei mancata cosi tanto… >> le dissi stringendola forte e baciandola, Bea intanto rideva, diceva che ogni volta che la riempivo di baci le facevo il solletico << ahahah mamy… mi tai il tolletico… ahahah >> ridevo e il suono della sua risata mi riscaldava il cuore. Le diedi un ultimo bacio e poi mi fermai visto che c’era un ospite..
Mi girai verso di Maura e l’ospite e salutai << ciao.. >> << ciao giù, lui è Giovanni >> e mi guardò intensamente e io capii cosa voleva dirmi; mi avvicinai e mi presentai << piacere sono Giulia, la migliore amica di Maura >> e strinsi la mano che aveva alzato.. Maura aveva buon gusto in fatto di ragazzi, era alto, occhi azzurro ghiaccio e capelli castani, veramente un bel ragazzo..
Durante la nostra presentazione, Maura mi guardò allibita e io la guardai facendole capire che dopo le avrei raccontato tutto.  Cenammo insieme con una pizza, chiacchierando allegramente e verso le undici e mezza Giovanni andò via… << e brava Maura! >> esclamai sorridendo, mettendo a posto il salotto, avevamo mangiato li per stare più comodi. << che ne pensi? >> mi domandò agitata, ci pensai un po’ su per vedere la sua reazione << bheee… devo dire che te le sei scelto per bene… mi piace, da quello che ho potuto capire e osservare è un bravo ragazzo, e poi ti guarda con occhi innamorati >> le dissi ammiccando e lei sorrise << tu dici?…io posso dire che sono stracotta, ma non ho il coraggio di confessarglielo >> disse << tu provaci, vedrai che le parole che vorrai sentire da lui, ci saranno di sicuro… te l’ho detto l’hai cotto a puntino si vede lontano un miglio, basta solo un po’ di coraggio >> le consigliai, proprio quello che non avevo io: il coraggio.
<< approposito… e tu non mi devi dire niente? >> disse trafiggendomi con lo sguardo << io.. Bho che ne so, oggi al ristorante mi sono avvicinata a Marco e l’ho abbracciato, mi sono stupita anch’io del mio gesto, ma è stato automatico… non ho avuto atticchi di panico e ne niente, stavo bene.. Non so il perché.. Poi anche con Giovanni, non ho pensato al pericolo… >> << Giù è una notizia fantastica… stai andando avanti e i miglioramenti si stanno facendo avanti… >> disse lei abbracciandomi, si aveva ragione, pian piano stavo andando avanti, dovevo farlo per me e soprattutto per la mia piccolina. Ora dormiva serena sul divano, il mio angioletto… << si… solo che ho ancora tanto da fare >> e ripensai al mio comportamento sgarbato nei confronti di quel povero ragazzo che mi aveva colpito quella mattina.
Dopo quella chiacchierata con la mia migliore amica, andai in camera dove crollai stanca per la faticosa giornata..

 

 

Giovanni e Maura

 

 

 

Lui:


  
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