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Autore: giulia87    24/07/2010    7 recensioni
L’Amore può nascere da un atto di violenza criminale? Può una ragazza con una vita normale, non priva di adagi e comodità innamorarsi del suo rapinatore?.. l’amore può mettere radici in tali situazioni e sostituirsi alla paura di quel momento? Forse no.. Ginevra era di questo pensiero..fino a quel giorno, almeno. Eccomi qui a scrivere una nuova fanfiction che mi è venuta in mente di getto mentre ero in pausa dallo studio. Spero vi piaccia...al dire il vero non so ancora come andra' a finire... ma il primo capitolo mi soddisfa abbastanza...commentate!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!! Eccomi di ritorno con un nuovo chappy, spero vi piaccia. eheh come avevato pensato Antonio e' proprio il fidanzatino italiano della sua adolescenza. felici di rincontrarlo?? Beh non sara' l'unico personaggio a riapparire, tra poco rivedremo un'altro a cui sebbene abbia dedicato solo un capitolo si fece subito notare e odiare... ma basta sploiler, ringrazio chi legge e chi recensisce. A prestooo e buona lettura. 33

Restai ferma, quasi immobile, sul ciglio della porta, mentre continuavo a fissarlo con gli occhi pietrificati e freddi. Lo sguardo che lui mi restituiva era invece pieno di dolce allegria, c'era in esso una trepida attesa che lo faceva brillare come brillano le lampadine colorate ad una festa d'estate.

“Sorpresa di vedermi?!”

Annuii con la testa inespressiva. Forse il termine sorpresa non era il più adatto.

Ad un tratto mi accorsi che non lo avevo ancora invitato ad entrare, la concitazione di quel momento mi aveva fatto dimenticare le buone maniere. Cercai di porvi rimedio alla meno peggio, sfoggiando uno dei miei sorrisi di circostanza e facendogli cenno di seguirmi. Richiusi quindi la porta e gli feci strada nel salotto.

“P-prego, accomodati pure” esclamai indicando il divanetto bianco nel mezzo della stanza.

Grazie” disse lui ancora sorridente.

Non volevo avvertisse quanto fossi nervosa ma i rivoli di sudore tradivano la mia tensione. Abbassai lo sguardo e cominciai a torturarmi le mani: era imbarazzante ritrovarsi li, soli, dopo tutto quel tempo.

Posso offrirti qualcosa da bere” dissi, senza attendere risposta.

Aspetta!” esclamò lui, trattenendomi con un braccio.

Mi voltai di scatto, guardandolo male per puro istinto e staccai il contatto con la sua pelle indietreggiando con un scattante balzo.

I suoi occhi, pungenti e scrutatori, mi fissavano in modo strano. Mi stava esaminando e io mi sentii tremendamente vulnerabile. Il suo sguardo incollato sulla mia pelle mi infastidiva, mi metteva a disagio.

“C’è qualcosa che non va?” chiese “non sembri contenta di vedermi.. anzi ho come l’impressione che la mia presenza ti innervosisca”

“No, certo che no” mi affrettai a dire, a mentire.

 “Non dovevo venire qui” mi interruppe “ma da quando sono arrivato in questo paese non ho fatto altro che pensare a te

Rimasi sbigottita e mi feci più pallida dell’oro stesso. Le parole mi morivano in gola senza neppure averle dette e il corpo era irrigidito dalla tensione.

Ho passato gli ultimi mesi a fantasticare sul nostro incontro” esclamò concitato.

Non sapevo cosa dire, il suo entusiasmo mi imbarazzava. Non avrei voluto trasmettergli questo senso di insofferenza, ma purtroppo era l’unico sentimento che provavo nei suoi confronti.

E’ da molto che sei in questa città?” gli chiesi cercando di sembrare calma.

Da luglio” disse “appena ho avuto l’assegnazione della borsa di studio per il progetto Erasmus ho deciso di partire

E’ qui per studiare” ripetei tra me e me. Sentii il mio cuore tirare un sospiro di sollievo. Mi ero fatta prendere dall’ansia e avevo esagerato come al solito.  Abbozzai un sorriso, nel tentativo di alleggerire il dialogo. Infondo faceva piacere anche a me rivederlo e se non mi fossi lasciata prendere dalle mie stupide paranoie l’avrei di certo accolto  a braccia aperte.

Ma raccontami di te” esclamò trattenendomi una mano “hai finito gli studi? Stai frequentando l’università?”

“Faccio l’ultimo anno di liceo classico” dissi.

Ti sei ambientata facilmente in questa città?” mi domandò sinceramente interessato.

Essendo nata qui, non ho incontrato nessun problema, tra l’altro conoscevano già la lingua, non dimenticare che i miei genitori sono francesi!” esclamai con una punta d’orgoglio.

Vero!” accentuò lui “a proposito sono qui in casa?? Mi farebbe piacere salutarli!

No, ma dovrebbero rientrare a momenti

Ad essere sincera non sapevo nemmeno dove fossero andati. Mancavo da casa da questa mattina e non li avevo ancora sentiti. Guardai l’ora, erano quasi le cinque. Il sole era pallido e stava calando rapidamente mentre il cielo si faceva sempre più scuro. Un brivido percosse tutto il mio corpo, diedi mentalmente la colpa al freddo sebbene nel caminetto il fuoco scoppiettasse dolcemente illuminando l’albero di natale che era stato sistemato in un angolo della stanza.

Certo che sei diventata davvero bella” esclamò Antonio tutto d’un fiato “no che prima non lo fossi, solo che ora hai acquistato quella femminilità che ti dona un fascino speciale

Rimasi senza parole per qualche secondo cercando di realizzare e di mettere a fuoco la situazione: dopo quasi tre anni Antonio ripiombava nella mia vita come un fulmine a ciel sereno.

Con la mente ripercorsi la mia prima fanciullezza, ero piccola, ingenua, ma soprattutto priva ancora di qualsiasi tipo di esperienza, il mio cuore non aveva mai battuto per amore. Poi, all’improvviso, arrivò lui.. carino, dolce, tenero, che al primo appuntamento mi chiese di fidanzarci. Un amore fresco il nostro, che aveva il sapore frizzante dell’innocenza e della spensieratezza dei liceali.

Eravamo cresciuti entrambi da quell’ultimo bacio all’aeroporto di Roma.

Quel sentimento nulla aveva a che vedere con l’amore che provavo ora per Julien. Un amore forte, passionale, capace di farmi perdere la testa e di togliermi il respiro. Un amore travolgente come un fiume in piena; un amore impetuoso, impossibile da nascondere.. un amore che  può far star male.

Sussultai quando Antonio mi sfiorò una spalla con la mano.

Hey, allora..come mi trovi” esclamò “sono cambiato molto dall’ultima volta che ci siamo visti?”

La sua voce mi riportò alla realtà. Lo osservai meglio di quanto lo avessi fatto precedentemente.  Era alto almeno 1,85  m. ed aveva un fisico particolarmente palestrato, gli occhi neri trasmettevano quel senso di sicurezza e protezione. Aveva sempre avuto un bel volto ma i suoi lineamenti col tempo si erano fatti ancora più attraenti e signorili.

Un po'” risposi io indicando i muscoli del petto e delle braccia che si intravedevano chiaramente dalla camicia.

Antonio sorrise compiaciuto mandandomi un bacio con la mano che io  finsi sapientemente di non notare.

Ora che ci siamo ritrovati dobbiamo rimanere in contatto” sentenziò guardandomi dritto negli occhi.

Dovetti fare una faccia assurda perché Antonio scoppiò a ridere “ Ti ho forse imbarazzato? Non volevo” disse.

Feci cenno di no con la testa, non volevo dare l’impressione di essere a disagio.

Ops.. che stupido, così bella sarai certamente corteggiatissima” esclamò “sei fidanzata??”

Una domanda secca la sua, da si o no.

Si” dissi.

Antonio cambiò espressione e abbassò per un attimo lo sguardo.

Tu? “ mi affrettai a chiedere.

Mi sono lasciato quest’estate. Tra noi le cose non andavano bene da un po' spiegò “ho preferito chiudere la storia e rimanere buoni amici”

“Capisco”

“Peccato che sei impegnata” aggiunse poi.

Feci il solito sorriso di circostanza ma dentro stavo morendo. Ero tremendamente a disagio e non sapevo come porre fine a questa imbarazzante situazione.

Ad un tratto sentii la chiave girare nella toppa della porta. Mia madre. Non ero mai stata così felice di vederla rincasare.

Ginevra aiutami con questi” esclamò a gran voce indicando i sacchetti della spesa.

Corsi a prestarle soccorso, evitando così che le scatole di legumi si schiantassero al suolo.

Per il cenone della vigilia di Natale ho comprato due bottiglie di Barolo” esclamò adagiandole sul tavolo.

Buongiorno signora Silvie

Il tono maschile la fece voltare di scatto. Mia madre rimase a fissare quel ragazzo per un po' prima di esclamare a gran voce: “Antonio, sei proprio tu!!! Dio come sei cresciuto

Eh già” rispose lui.

Che ci fai qui a Lione” gli domandò.

Sto frequentando la facoltà di filosofia all’università Jean Moulin” dichiarò.

Ma come parli bene francese” continuò lei “mi congratulo con te

Antonio la ringraziò arrossendo timidamente. In effetti era vero, sembrava conoscesse la nostra lingua da sempre. Se non fossi stata al corrente delle sue origini italiche non avrei avuto difficoltà a scambiarlo per un transalpino doc.

Ho ancora molto da imparare” disse poi “spero che Ginevra possa darmi lezione di tanto in tanto

Trasalii nell’udire il mio nome e per poco non facevo cadere per terra una di quelle bottiglie di barolo, tanto ero nervosa. Ma che cosa si era messo in testa? In cuor mio, non so per quale strana ragione, non mi sentivo tranquilla, avevo uno strano presentimento.

Fissai l’orologio a pendolo fisso al muro. Segnava le diciotto in punto.

Ti va di restare a cena con noi?” continuò mia madre ignorando il mio sguardo fulmineo.

“No, rispondi di no.. rifiuta l’invito” pensai con le mani in preghiera.

Mi avrebbe fatto molto piacere” esordì Antonio “purtroppo ho appuntamento con alcuni studenti che come me partecipano al progetto Erasmus”

Tirai un sospiro di sollievo. Non avevo voglia di passare la serata con lui. Sentivo che la sua presenza qui mi avrebbe procurato solo dei problemi.

Ora che vivo in questa città, non mancherà occasione per rivederci

Quella frase suonò alle mie orecchie come una minaccia. Ero sempre più certa della mia sensazione. Quando finalmente se ne fu andato aggredii mia madre con una rabbia inaudita. Ero in collera con lei per come si era comportata. Aveva ostentato disponibilità e ammirazione per Antonio e la cosa mi dava fastidio.

Non dovevi invitarlo a cena” gridai.

Lei sembrava cadere dalle nuvole. O ero io che stavo esagerando?  Mah.. ero così arrabbiata che mi ribolliva il sangue.

Non capisco perché ce l’hai tanto con quel ragazzo“ disse lei “che ti ha fatto di male?

Eh già, che mi aveva fatto? Perche ero così infuriata? Che confusione avevo in testa! Infondo mia madre non era in torto. Che ragione avevo io di prendermela in quel modo? Lo avevo trattato ingiustamente. E tutto perché avevo pronosticato la sua ricomparsa come un cattivo presagio.

Senza proferir parola, salii in camera e mi buttai sul letto. Gli eventi si succedevano troppo rapidamente. Chiusi gli occhi cercando di riorganizzare le idee. Non so quanto rimasi in quella posizione, ma ad un certo punto la stanchezza prese il sopravvento sui pensieri  trasportandomi nell'incoscienza.

Fu il mio cellulare, che suonava per l'arrivo di un sms, a farmi sussultare. Lo afferrai  e lessi il messaggio tutto d’un fiato.

Grazie... grazie ogni giorno, ogni ora, ogni istante... Grazie di avermi fatto conoscere la cosa più importante della vita... L'Amore

Feci un sospiro felice e strinsi il cellulare al petto. Le parole di Julien echeggiavano ancora tra le pareti del mio cuore quando avvertii una stretta allo stomaco, come se le famose farfalle si fossero trasformate in una morsa.

Respirai profondamente pensando che tutto questo non aveva senso. Perché mi lasciavo trasportare dalla paura se finalmente ero riuscita a conquistare la sua fiducia? Niente e nessuno avrebbe potuto mai rovinare il nostro amore.

Ma per quanto mi sforzassi, non riuscivo a liberarmi dalla sensazione di inquietudine che mi aveva assalita dal momento in cui Antonio aveva varcato la porta della mia casa.

vanessaacullen_: ciaoooo, eccomi di nuovo qui, spero che questa volta il ritardo non sia eccessivo,  un mese esatto! Per scrivere questo capitolo ci ho messo un po' di fatica, e' la prima volta che concentro un intero chappy ad un personaggio non principale della mia storia, spero che Antonio si sia fatto conoscere attraverso gli occhi di Ginevra, eheh e' proprio lui, il primo amore italico della nostra protagonista. Non so' come ma mi e' venuto in mente di farlo partecipare alla storia.. e ci sara' anche un altro rientro.. indovini chi e'?? hihih un solo indizio: e' comparsa solo in un capitolo. A presto e fammi sapere che ne pensi. Ciaooo.

jessikina_swan: mi fa piacere leggere i tuoi apprezzamenti. Spero che la mia storia continui ad appassionarti.. ma soprattuto sono felice che il personaggio di Julien sia uscito fuori proprio come io volevo venisse avvertito dai lettori, in maniera graduale ma costante. Come ho anticipato, ci saranno un po' di colpi di scena... tutto in vista del famigerato ballo di fine anno. Mi raccomando attendo i tuoi commenti. Ciaooo

rossa_na: ecco postato un nuovo chappy, spero ti piaccia. Sono felice di leggere che hai apprezzato il precedente capitolo. Non vedo l'ora di leggere il tuo prossimo commento. EHEHEH far entrare in scena Antonio e' stata una
novita' anche per me.. ero li' che scrivevo la storia quando all'improvviso mi si e' materializzato davanti questo ragazzo dai tratti mediterannei, diverso in tutto e per tutto dal nostro Julien. Con questo capitolo ho cercato di far emergere le caratteristiche di questo personaggio, che nell'introduzione viene solo accennato da Ginevra. Che ne pensi? Fammi sapere. A presto.

ilovedward_90ciaoooo come va? Che caldo!! Sai mi fa strano, nella mia fanfiction stiamo in inverno inoltrato mentre in realta' ci sono quasi trenta gradi! HIHIH ma veniamo a noi.. sono entusiata di leggere i tuoi commenti. Mi fa piacere che continui ad apprezzare la mia storia. Chiedevi chi fosse Antonio... eccoti accontentata, quasi un intero capitolo dedicato a lui. Per farmi perdonare cerchero' di postare in fretta il prossimo. Cisentiamo presto. Baci.

lucyette: ciaoo, tutto bene? Come vedi sono riuscita ad aggiornare la storia, sperando
che le tue aspettative non siano state deluse. Come da te presagito Antonio e' il primo amore di Ginevra, un amore adolescenziale, che nulla ha a che fare con la passione e il desiderio che nutre la nostra protagonista per Julien. E' lei stessa che se ne rende conto durante questo chappy, sebbene la visita di Antonio l'abbia turbata non poco. Spero che sia riuscita a mettere per iscritto le sensazioni di Ginevra, che fin da subito avverte un cattivo presentimento che la fa essere addirittura maleducata e scostante. Che ne pensi del capitolo? Allaprossima.

Miki 91: Ecco svelato il mistero del ragazzo venuto da lontano. Al momento non si e' sbilanciato molto sebbene abbia fatto intendere che gli farebbe piacereri prendere un certo discorso con Ginevra, soprattutto che ora, a distanza di 3 anni, entrambi sono cresciuti e maturati sotto tutti i punti di vista. Ti piace?? Fammi sapere.

  
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