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Autore: Evie08    24/07/2010    2 recensioni
Sono tornata,come promesso, con il tanto atteso seguito di "The Voice Of Heart" che ho intitolato - come potete vedere- "Damned Souls".
In questo nuovo 'volume' ne succederanno delle belle... ma davvero...
Leggete per saperne di più!!
Dal capitolo 4--"Forks"--:
“Josephine, ti rivedrò?”
“La città è molto piccola…”, fui molto vaga.
Sorrise.
“Nel caso voglia aiutare il destino, di chi devo chiedere?”
“Josephine Heart. Qualcuno in città saprà dirti di lei”.
“Nel caso tu voglia aiutare il destino chiedi di Kevan Uley. Qualcuno, giù in riserva, saprà dirti di lui”.
Uscii da quella porta riprendendo la corsa da dove l’avevo lasciata.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Carlisle Cullen, Edward Cullen, Nuovo personaggio, Sorpresa, Volturi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Voice Of Heart'
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2. Separazione

JoPOV
Josephine POV


Perché era così difficile?
Cosa c’era di sbagliato in tutto questo?
Perché Edward non voleva capire?
Queste domande mi ronzavano nella testa da quell’ultimo colloquio avuto con lui.
Cosa voleva dire con quelle parole?
Forse lo sapevo…
Ma quella piccola creatura adagiata sul mio letto, rappresentava per me la speranza che un futuro potesse ancora esistere, che il tempo potesse riprendere il suo veloce e inesorabile scorrere, che la vita avrebbe avuto un sapore nuovo.
Il profumo di un bambino era ciò che mancava al nostro matrimonio, e che credevamo non avremmo mai potuto sentire.
Un figlio.
Il sogno irrealizzabile era lì.
E dormiva.
Sembrava un piccolo angelo mandato dal cielo…
Ma non parlate di angeli o altre divinità con Edward… lui è scettico, così arrabbiato con Dio da non riuscire a cogliere il sottile gioco che il destino ci aveva giocato.
L’amore eterno.
L’avevamo desiderato dal primo istante in cui ci eravamo conosciuti; da quella prima notte nella piccola cappella dell’ospedale di Chicago, sino all’ultima , poco prima della nostra morte.
E poi è arrivata lei: la morte, che invece di dividerci ci ha uniti per sempre rendendoci creature speciali, capaci di vita eterna.
Di amore eterno.
Come poteva non capire?
La sua era una visione pessimistica della nostra condizione, e da una parte potevo anche capirlo.. dopo quello che avevamo dovuto passare per riunirci.
Chiamatemi pure egoista, ma arrivata a quel punto non potevo rinunciare a ciò che il destino ci aveva regalato.
Questo non avrebbe significato un amore minore per Edward.
 Il mio amore per lui era destinato a crescere, così come il mio cuore.
A quel punto non era più spezzato in due, no anzi era cresciuto così tanto da poter contenere un amore altrettanto forte: quello per mio figlio.
Non riuscivo a capire come due amori così grandi potessero coesistere.
Ma forse non potevano.
O almeno non per me.
Forse Edward aveva ragione, forse non eravamo adatti a crescere un piccolo mortale…
Sentii la porta di ingresso aprirsi e chiudersi violentemente.
Un fitta di dolore mi trafisse il cuore.


Era quasi l’alba quando la porta si riaprii.
Il bimbo ancora dormiva, circondato da un decina di cuscini messi per evitargli la caduta.
Sentii il suo profumo inconfondibile e scesi giù per le scale quasi correndo.
“Edward, sei tu?”, dissi precipitandomi nell’ingresso.
Lo vidi.
Bello e immobile come una statua di marmo.
Il viso tirato e sofferente.
Aveva preso una decisione quindi?
Mi avvicinai a lui, la voglia di toccarlo era forte ma rimasi ferma, senza sbilanciarmi.
Leggevo la tensione nei suoi occhi e la sofferenza per quello che stava per dirmi.
Era difficile.
Sentivo che stava cercando le parole dentro di sé.
Parole che, nonostante la lunga nottata, erano difficili da pronunciare.
“Josephine..”, sussurrò più a se stesso che a me.
“Dimmi…”, rimasi senza fiato.
“Ho preso una decisione riguardo noi.”
Ehi aspettate!
Perché riguardo noi?
“Co-cosa?”
“So che il bambino ti sta molto a cuore, lo hai sempre desiderato.. lo abbiamo sempre desiderato, ma non così. Non a questo prezzo”.
“Che intendi per ‘non a questo prezzo’ ?, chiesi spaventata dalla risposta.
“Pensaci Josephine: che vita potremmo dare ad un essere umano? Come crescerebbe con due genitori vampiri? Quanti pericoli dovrebbe correre?
Non pensi che prima o poi, crescendo, lui vorrà diventare come noi, e arrivati a quel punto chi lo trasformerà?
Tu, Josephine?”.
Il tono della sua voce si fece accusatorio.
Un brivido di freddo misto a paura mi tagliò in due la schiena.
Presa dall’entusiasmo della novità non avevo considerato il fattore ‘futuro’.
Avrei trovato la forza di uccidere mio figlio?
“E’ giusto che tu realizzi il tuo sogno. Il tuo destino ti sta dando questa grande opportunità…”, il volto sempre più serio e contratto.
C’era un ma.
Ne ero sicura.
“… ma io non credo di potercela fare. Ho bisogno di pensare, di riflettere. Devo trovare una soluzione a tutta questa faccenda. Da solo”.
Le sue parole tuonarono nelle mie orecchie formando una eco che mi rimbombò violentemente nel cervello.
Che sciocca che ero stata!
Per il mio egoismo stavo rischiando di perdere il grande amore della mia vita.
Colui per il quale avevo lottato contro la morte.
E avevo vinto.
“Edward ti prego no.. possiamo pensarci insieme. Siamo sposati, legati per l’eternità.. troveremo una soluzione insieme…”, lo supplicai con un nodo in gola.
“Amore mio, non voglio costringerti a fare una scelta”
“No, quella l’hai già fatta tu”.
“Non è definitivo lo sai, vero?”, mi disse addolcendo il tono di voce, in contrasto con la sofferenza dipinta sul suo volto.
“Non posso crederci! Come siamo arrivati a questo punto?”
“Non lo so… ma era inevitabile credo. Non è colpa di nessuno. Doveva accadere e basta.”
“Adesso ti metti a fare anche il fatalista? O mio Dio, Edward! E’ tipico di te.. scappi quando il gioco si fa duro, quando le cose non vanno come avresti voluto tu..”, subito mi pentii di quelle parole.
Avrei voluto mordermi la lingua talmente forte da staccarla.
“Passerò a prendere la mia roba più tardi”.
Uscì sbattendo la porta.
“Bravo scappa di nuovo Edward Masen! E’ una cosa che ti riesce bene. Prima Carlisle, adesso io.. sai solo abbandonare le persone che ti amano..”.
Mi voltai furiosa, afferrai l’antico vaso di limoge, regalatoci da Isabelle, che avevo sistemato  sulla console nell’ingresso e lo scagliai violentemente contro la porta riducendolo in mille pezzi.
Caddi a terra con il cuore spezzato, perso tra i mille frammenti del mio matrimonio.



Noticine
Salve a tutti! Sono tornata (un pò più tardi del previsto per colpa del teatro ma ce l'ho fatta) con il secondo sconvolgente chappy!!!
E lo so so... molti di voi saranno rimasti a bocca aperta davanti lo schermo del pc, increduli per ciò che hanno appena letto... se vu può essere d'aiuto, vi confermo che è tutto vero...
Ebbene si, Eddy se n'è andato... :(
E se l'evento vi ha sconvolti, non immagino come reagirete a quello che succederà nei prossimi chappy... muah....
Passiamo ai ringraziamenti!!!
Allora... ringrazio tutti ma proprio tutti tutti tutti!!
Chi ha commentato (Prologo):
 frefro
 Fred Cullen
 Bimba sognatrice
 Sabry_Cullen

E il Primo Capitolo:
 Athena1
 _Bri

Ringrazio anche i lettori, chi l'ha aggiunta tra i perferiti-ricordate-seguite ecc...
E che dirvi??
Me lo lasciate un commentino???

Ps: presto aggiornerò anche Bright Smile (devo rileggere solo il chappy XD)!

Alla prossima <3

Baci

Evie







   
 
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