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Autore: Aly96    24/07/2010    0 recensioni
Bonnie è costretta tutti gli anni a seguire i genitori in vacanza pur non desiderandolo affatto, ma questa volta si troverà nella condizione di non voler più tornare a casa.
Chi è Jeremy? Che cosa vuole da lei? E' davvero quello che sembra?
Genere: Generale, Sovrannaturale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quanto è strano sprecare tutte le proprie energie per pensare a qualcuno…

Mi toglieva ogni forza e senza dubbio ogni consapevolezza; ogni tanto anche tutte le ovvietà che mi erano rimaste.

Jeremy era uno sconosciuto per me, ma in qualche modo non mi ero certo tirata indietro quando aveva desiderato baciarmi, anzi, ero stata in grado di assecondarlo e di divertirmi.

C’erano molte particolarità in lui però…

Intanto la sua tranquillità, come se sapesse che non avrei avuto problemi ad accettare la sua corte, come se avesse già immaginato dove trovarmi, cosa avrei detto e come l’avrei fatto dato che non si ritrovava mai senza parole; poi il suo irrigidirsi, quasi nullo ma che avevo notato perfettamente, senza un motivo preciso.

Per una cosa o per l’altra trovava modo di distrarsi e di perdere la concentrazione tutte le volte.

Mercoledì era domani e il nostro programma era estesissimo.

Un ragazzo quindi…” disse papà nervoso.

Be’ quel bar è stato un tocca sana per te” disse mamma.

Io mi limitavo ad annuire per non sconvolgerli troppo.

Come si chiama?” chiese papà.

Non sapevo se dirglielo oppure se restare zitta, forse perché temevo che sarebbe stato capace di andare sull’elenco e cercarlo.

E’ del posto?” mi incitò papà.

No… è un turista in vacanza con degli amici e… si chiama Jeremy”.

Ma è meraviglioso tesoro… certo che puoi uscire domani…”

Ma io non vi ho chiesto il permesso”

Non mi ascoltarono nemmeno, ridevano tra loro come due oche, quasi immaginavo che avrebbero chiamato tutta la famiglia per dire che avevo trovato un quasi-ragazzo.

Sbuffai e tornai in camera a dedicare un’altra pagina di diario a Jeremy e come sempre mi addormentai; non che fosse noioso solo che sprecavo tutta la giornata per pensarlo e mettere i miei pensieri per iscritto mi devastava proprio.

Era giunto il giorno propizio finalmente.

Pensi almeno per tre quarti d’ora abbondanti per decidere cosa indossare ma il risultato fu un successo.

Suonò alla porta con deciso anticipo…

La cosa non mi diede per nulla fastidio anzi, mi incamminai di corsa ad aprirli e la prima cosa che notai, quando fui davanti al mio adorato, furono le bellissime rose che teneva in mano e il colorito devastato, pallido e stressato che portava sul viso.

Indecisa se sorriderli o compatirlo presi il mazzo di fiori.

Va tutto bene?” chiesi preoccupata.

Adesso che sono con te… non potrei stare meglio”

Abbassai lo sguardo e risi nervosamente

Grazie per…” dissi alluendo alle rose.

Ma figurati era il minimo”

Mi sbaglierò forse… ma se la memoria non mi inganna sono io che devo a te ancora qualcosa… tipo un aperitivo”

Credi che mi dispiaccia di averti offerto da bere l’altra sera?”

No certo che no ma…”

Mi mise un dito davanti alla bocca per farmi tacere e mi ribaciò in quel modo così dolce e perfetto, quasi anormale, quasi impossibile e inesistente.

I suoi baci somigliavano vagamente a quelli che poteva avere una fiamma: così delicati ma allo stesso tempo bollenti e feroci.

Mi guardò negli occhi dolcemente e prendendomi la mano mi fece strada.

Passeggiammo per un sacco di tempo, prima in un parco, poi sostammo sotto un albero, una quericia secolare alta quanto un palazzo.

Si levò la giacca di dosso e la stese a terra in modo che le ci potessimo sedere sopra.

Posso sapere perché sei così… poco presa da me?” mi chiese.

Al contrario… sono molto presa da te… se c’è qualcuno che deve dare delle riposte sei proprio tu quel qualcuno…”

Va bene cosa vuoi sapere?”

Vorrei tanto sapere come mai l’altra sera ti sei sentito il diritto di baciarmi e soprattutto di chiedermi di uscire quest’oggi…Sia chiaro io non ho niente in contrario però devi ammettere che è parecchio strano”

Mi sei piaciuta subito e per non rischiare di non vederti più ho dovuto osare un po’ ma se stai pensando che io sia uno di quelli che vuole solo portarti a letto ti sbagli”

Be’ anche tu mi sei piaciuto subito…”

Mi blocco il viso tra le sue mani e mi parlò nuovamente.

Senti sono serio se ti dico… che ho sempre avuto problemi con tutto e tutti e quando ti ho visto ho avuto l’impressione che tu fossi perfetta per me… so che può suonarti strano ma non posso spiegarti meglio di così”

Non avevo voglia di risponderli, mi limitai a guardarlo e riguardarlo finchè mi resi conto di volerli credere.

I suoi occhi erano fedeli alle sue parole e il suo sguardo… quello sguardo straziato e serio mi faceva venir voglia di piangere, i suoi occhioni profondi mi facevano rabbrividire.

Quando iniziarono a fissare le mie labbra capii quello che voleva fare.

Invece di permettere che fosse lui a baciarmi volli sorprenderlo.

Mi lanci sulle sue labbra prima con forza, poi, pian piano, sempre più delicatamente.

La sua mano mi afferrò da sotto i capelli per non farmi allontanare e l’altra mi strinse il braccio destro.

Restammo così non so per quanto tempo, il mondo cessò di girare e il sole si spense.

I nostri occhi erano chiusi, tanto valeva far uscire l’oscurità e l’unico appiglio a vivere un altro giorno ancora era solo dato dalla persona di fronte a noi.

Inaspettatamente si alzò in piedi, si scusò e corse verso il boschetto con una velocità direi inumana.

Restai immobile, a terra, ammaliata da quello che era successo e spaventata dal suo andarsene.

Nella mia testa andarono a crearsi milioni di domande.

Che cosa era accaduto?

Non volli alzarmi da terra.

Era troppo faticoso e sicuramente inutile.

Jeremy iniziava a spaventarmi ma sentivo di non poter fare a meno di lui, questo derivava forse dal fatto che era il primo ragazzo che mi trattava come se fossi una bambolina di ceramica.

Era estremamente dolce ma allo stesso tempo, involontarialmente, faceva in modo di darmi agitazione.

Mi era rimasta solo la sua giacca adesso…

Non pensai più a niente e decisa a ritrovarlo mi alzai tutta trafelata e seguii la sua direzione, pronta fare qualunque cosa per riabracciarlo.

Si fece buio…

Non riuscivo a distinguere nulla.

 

  
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