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Autore: IsaMarie    27/07/2010    11 recensioni
Bella e Jasper sono i gemelli Swan che vivono con il padre Charlie e la cugina Rosalie a Forks. Le loro vite si intrecceranno con i ragazzi Cullen: Edward, Alice e Emmett.
(Scritta con sara_cullen)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Leah
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Ciao a tutte quante!!!!
Come è andato il weekend? Spero bene! Il mio tanto sole, mare e spiaggia!!!! Temperatura ideale e venticello bello fresco!!!!
Bando alle ciance!!! Rispondo alle recensioni, vi mollo il chappy e che altro dire?
BUONA LETTURA!!!!
P.S.: UN GRAZIE SPECIALE ALLA MIA SARETTA CHE SUPERVISIONA SEMPRE IL CAPITOLO!!! MORE TI VOGLIO TANTO BENE!!!!

 MaRtA HaLe [Contatta] Segnala violazione
Ciao Marta! Scusa ma per il prossimo capitolo intendevo quello della gara che hai letto. Abbi pazienza se mi sono espressa male, è che rispondo alle recensioni qualche giorno prima di postare, e poi le salvo. Mi riferivo al fatto che Edward la attiri a sé alla fine della gara e le sussurri quanto è sexi. Comunque vedo che ti è piaciuto e l'importante è questo, no?
Sì le cose, stanno per cambiare, soprattutto per Edward e probabilmente si capisce già dal titolo. Ma sai come sono fatti tutti e due, sono un pochino testoni. Si vedrà...
Per quanto riguarda le altre due coppie vedrai che anche per loro arriveranno i momenti giusti.
Grazie e bacioni!
 ashar [Contatta] Segnala violazione
Ciao ashar! Grazie sono contenta che ti sia piaciuto.
Povero Eddino, dobbiamo proprio  trovare il modo di raffreddare i punti calienti!!!
Ma vedrai che prima o poi Bella ci si metterà d'impegno!
Ma quando? Ti chiederai? Purtroppo non tanto presto!!!
Sono proprio testoni entrambi!
Per quanto riguarda il bacio........ Non so non ricordo! Hi hi hi hi!
Baciotti!
 sara_cullen [Contatta] Segnala violazione
Ciao more mio!
Grazie per i complimenti, ma te li meriti tutti anche tu!!!!
Che dire della povera Bellina. Prima o poi  Edward troverà il modo di far salire la sua autostima e cancellare ogni insicurezza!!!
Bacioni e morsetti!
 Lalayasha [Contatta] Segnala violazione
Caio Lala!
se vuoi ti presto una mazza da baseball, per sistemare la nostra Bellina!
Però non so se troverai d'accordo Edward. Mi sa che avrebbe qualcosa da ridire.
Anche se non so potrà parlare, ho come l'impressione che quando l'ha vista con la tutina sexi, gli sia caduta la mascella.... la sta ancora cercando!!! Hi hi hi hi hi!
Grazie bacioni!
 Nerak [Contatta] Segnala violazione
Ciao K.!
Addirittura i brividi! Ora li fai venire a me per l'emozione di essere riuscita a suscitarti sensazioni del genere!
Non sai quanto sia contenta!
Sì avevi indovinato per la gara. Bacioni!!!
Grazie mille di seguirmi!
 giova71 [Contatta] Segnala violazione
Ciao giova!!! lo sai che sono due testoni, quindi ti pare che si possano parlare chiaro e tondo, confessando tutto quanto? Nooooooooooooooooooooooooooo!!! Figuriamoci! Perchè mai farla così semplice!!!
Grazie e baci!!!
 vanderbit [Contatta] Segnala violazione
Ciao! Edward ci arriva  anche lui, non ti preoccupare. Lei sarà anche una testona, ma anche lui è un po' tardo!!!!
Sono di Savona. Anche tu sei ligure?
Grazie di tutto e bacioni!!!
 sandy69 [Contatta] Segnala violazione
Ciao sandy! Grazie di tutto. Sono contenta che il capitolo e in particolar modo la gara ti sia piaciuto.
Quei due continuano impeterriti a travisare le cose e non si vogliono proprio parlare chiaramente!
Ma che vuoi, nella realtà e alla loro età spesso e volentieri succede veramente così.
Vedrai che però le cose miglioreranno. Baci!



CAPITOLO 13

IO... INNAMORATO?


Pov Edward

Eravamo già tutti a scuola e non ero ancora riuscito a vedere Bella. Quella mattina non aveva fatto colazione con noi, era uscita presto per delle commissioni e poi sarebbe venuta direttamente a scuola. Sospettavo fosse solo una scusa per evitarmi. Dovevo assolutamente parlarle, cercare di chiarire.
Già, ma chiarire cosa, se nemmeno io sapevo perché mi ero comportato così? Adesso che le cose tra noi andavano meglio, avevo rovinato tutto… Non sapevo più che “pesci pigliare”…
Le lezioni del mattino proseguirono senza intoppi, a parte il fatto che iniziavano a ricoprirci di compiti.
Mi ritrovai a sperare che lo stesso facesse il professor Varner, così avrei avuto una scusa per stare con lei anche a casa.
Ma quanto stavo diventando patetico? Da quando avevo bisogno di scuse per stare con una ragazza?
Durante il tragitto per la mensa fui fermato ben quattro volte da altrettante ragazze, ma quel giorno non avevo voglia di intrattenermi con nessuna.
In mente avevo solo Bella… avevo voglia di vederla.
Mi resi conto che in pochi giorni era diventata una presenza indispensabile per me.
Non vederla mi procurava una sensazione di vuoto, come se mi mancasse un pezzo per essere completo.
Vederla, invece, mi faceva sentire appagato, come se non avessi avuto bisogno di nient’altro.
Non mi era mai successo con nessun’altra ragazza…
Ripensai ai discorsi che mi aveva fatto Alice quando si era accorta dei sentimenti che provava per il suo ex… noooooo… possibile che anch’io…
No, io ero Edward Cullen, il ragazzo che si divertiva e basta, che non si legava, che non credeva nelle storie sdolcinate e in tutte quelle cavolate da fidanzatini. Il ragazzo a cui bastava un po’ di sesso per sentirsi pienamente soddisfatto, senza il bisogno di accompagnare il tutto con inutili smancerie…
Insomma ero uno stronzo di prima categoria e me ne vantavo. E ora invece…
Avevo voglia di vederla…
Avevo voglia di stare con lei…
Avevo voglia di stringerla…
Avevo voglia di abbracciarla…
Avevo voglia di baciarla…
Avevo voglia di sentire la sua voce…
Avevo voglia di conoscerla e di sapere tutto di lei…
Avevo voglia di farmi conoscere e dirle tutto di me…
Avevo voglia di piacerle…
Oddio… ero innamorato!!! E non di una delle tante che avevo avuto, che non avrebbe chiesto di meglio che sentire quelle parole uscire dalle mie labbra...
Noooo, figuriamoci se facevo le cose in modo semplice!
ERO INNAMORATO DI ISABELLA SWAN!!!!!
Ora sì che ero nei casini! Cosa dovevo fare? Dovevo cercare di conquistarla?
Innanzitutto dovevo farle capire che lei non era assolutamente una delle tante, ma era speciale.
Ma anche ammesso che anch’io le piacessi, avrebbe creduto che fossi sincero, con la bruttissima reputazione che avevo? Be’ dovevo almeno provarci.
E ripensai a quello che ci diceva sempre mio padre: “Ragazzi, ricordatevi che nella vita, ogni vostro comportamento, ogni vostro modo di fare, ogni cosa che direte, avrà sempre delle conseguenze…”
E infatti proprio a causa del mio modo di fare con le ragazze, ora ero nei casini con l’unica di cui mi importava! Perfetto!
Arrivai in mensa, ancora confuso da tutte quelle sensazioni che si facevano strada in me. Raggiunsi il nostro tavolo ma lei non c’era ancora.
-Ehi fratellino, inizi a perdere colpi! Oggi non ti ho ancora visto con una ragazza! Cos’è ti brucia ancora la sconfitta di ieri sera?!- mi canzonò Emmett.
-Sei proprio scemo!- risposi stizzito -Non ho semplicemente voglia di sentire le stupidate di qualche gallinella- e mi sedetti.
-Certo che se iniziassi a frequentare ragazze con un po’ di cervello oltre che con un bel corpo, magari ti capiterebbe di sentire anche dei discorsi intelligenti. Ma questo implicherebbe l’impegnarti in una storia seria, il che per uno come te risulterebbe impossibile- non perse occasione di ribadire mia sorella.
-Perché uno come me come sarebbe? Credi che non potrei impegnarmi in un rapporto serio?- la aggredii verbalmente. Ero stato punto sul vivo! Se neanche mia sorella poteva crederci figuriamoci Bella.
Tutti mi guardarono sbalorditi.
-Edward Anthony Cullen!- continuò Alice -Cosa mi stai nascondendo?! E soprattutto: chi stai cercando?! Da quando sei arrivato non hai smesso un attimo di guardarti intorno!-
-Io penso di aver capito qualcosa!- quella voce mi fece sobbalzare.
Tutti ci girammo stupiti verso chi aveva appena parlato: Emmett!
Lui era un fratello fantastico, sempre pronto ad aiutare tutti, generoso, altruista, ed eravamo molto legati, ma quanto ad intuito… e soprattutto nelle faccende di cuore… lasciava decisamente a desiderare. Quindi come poteva aver capito?  E in particolar modo COSA pensava di aver capito?
Aveva forse visto Bella tra le mie braccia la sera prima?
No, non poteva essere, era lontano e poi si stava facendo buio. Decisi di dare un taglio a quella situazione.
-Non c’è proprio niente da capire, Emmett! E non sto cercando nessuno, Alice! Ora per favore continuate a mangiare e soprattutto a farvi gli affari vostri!- ribadii in malo modo.
In quel momento vidi entrare Bella… era abbracciata a Tyler. Che stupido! E io che speravo...
Cosa, cosa speravo!?
La rabbia si impossessò di me, mi alzai di scatto, e senza neanche salutare gli altri, andai al tavolo di Lauren, che, da quando ero entrato, non aveva smesso di fissarmi e non aspettava altro che un cenno da parte mia. Non guardai neppure se Bella mi avesse notato.
-Andiamo!- le ordinai con un tono che non ammetteva un no come risposta!
 Subito pronta si alzò, la presi per mano e la trascinai fuori dalla mensa, passando davanti a loro due.
-Bella- la salutai con un tono neutro, che non lasciava trasparire la mia rabbia e soprattutto la mia delusione. Non sentii nemmeno se mi aveva risposto perché ero già fuori.
-A cosa devo tutto questo onore oggi? Ti sei finalmente accorto che sono meglio di tutte le altre smorfiette che ti girano intorno?- gracidò Lauren. La sua voce, che in precedenza non mi era sembrata sgradevole, risuonò fastidiosa alle mie orecchie.
Intanto eravamo entrati in bagno.
-Senti non ti ho portata qui per fare conversazione, avrei senz’altro scelto qualcun’ altra. Quindi vedi di piantarla e di darti da fare, altrimenti faccio sempre in tempo a fare un cambio!- mi guardò con gli occhi spalancati per i miei modi bruschi, ma non se lo fece ripetere due volte, e finalmente potei sfogare tutta la mia frustrazione.
Ma nonostante tutto, immaginai che lì con me ci fosse Bella.

Pov Bella

Ero ancora imbambolata a guardare il punto dove era appena sparito Edward con quell’oca di Lauren.
Immaginai dove stessero andando e anche cosa avrebbero fatto.
La delusione era veramente cocente e feci un grandissimo sforzo per ricacciare indietro quelle lacrime che prepotentemente volevano farsi strada attraverso i miei occhi.
Avevo fatto di tutto quella mattina per cercare di evitarlo, perché il solo rivederlo mi faceva stare male.
Non sapevo come comportarmi e quindi da buona vigliacca che ero lo avevo evitato finché era possibile.
Ma non potei fare niente per evitare che un piccolo semino di speranza attecchisse nel mio cuore. E con il passare delle ore aveva piantato radici. Speranza che nel momento in cui i nostri occhi si fossero incrociati avrei potuto vedere in lui, un minimo dell’amore che mi ero resa conto di  provare. La stessa speranza che pochi istanti prima era stata spazzata via con le sue deboli radici dalla visione di Edward e Lauren per mano, che uscivano insieme dalla mensa e dall’indifferenza invece riservata a me, nel salutarmi.
Sì ormai, ne ero ancora più convinta, la sera precedente, il suo comportamento era stato solo dettato dalla sconfitta subita!
Per fortuna che avevo incontrato in corridoio quel cretino di Tyler, che ne aveva subito approfittato per abbracciarmi proprio mentre entravamo, conscio del fatto che saremmo usciti assieme l’indomani e pensando quindi di potersi prendere qualche confidenza.
Almeno ci aveva visti insieme e non pensava che sarei stata lì ad aspettare lui, come tutte le ragazze della scuola.
Certo una magra consolazione, ma sempre meglio di niente.
Non persi però l’occasione di ridimensionare l’entusiasmo di Tyler, dicendogli che la sera seguente saremmo stati in gruppo e non da soli. Non era molto contento ma non si oppose.
Lo salutai e mi avviai al tavolo, dove tutti stavano discutendo dello strano comportamento di Edward.
Non ebbi nemmeno il tempo di chiedere a cosa si riferissero perché Jasper fu praticamente assalito da Tanya, che iniziò a baciargli il collo.
 Vidi Alice sbiancare… bene questo poteva solo significare che anche a lei piaceva Jasper.
-Ciao, ti sono mancata?- disse con una voce sensuale a mio fratello, noncurante di essere in una mensa piena di gente. Jasper la scostò in malo modo.
Tanya non mi era mai piaciuta e avevo tremato a fine anno quando aveva iniziato a tampinare Jasper, perché sapevo che spesso a ballare, lei e un altro gruppetto, facevano uso di acidi e altre sostanze abbastanza pesanti, e avevo paura, anche se mi fidavo ciecamente di mio fratello, che in qualche modo riuscisse a coinvolgerlo. Poi per fortuna era partita e non l’avevamo più rivista per tutta l’estate.
-Ma scusa, sbaglio o dovevamo finire un discorso, quando sono partita? Che c’è hai cambiato idea?- era veramente infastidita, non era abituata a essere rifiutata.
-Non ricordo nessun discorso lasciato a metà, anzi penso che avessimo proprio chiuso tutti i discorsi e se non lo erano, lo sono adesso, quindi aria- quando ci si metteva anche Jasper sapeva essere molto stronzo con le ragazze.
-Be’ sei tu che ci perdi. Ma almeno presentami il tuo amico- e la sua voce era ritornata sensuale indicando Emmett.
D’istinto guardai Rose, e la vidi irrigidirsi sulla sedia.
Tanya stava sfidando le sorte quel giorno: già Rose non la sopportava e non perdeva occasione per insultarla, se in più la mia teoria era giusta, Tanya non avrebbe avuto una bella pausa pranzo.
-Lui è Emmett, ma non gli piace la roba di seconda mano, figuriamoci quella di decima o ventesima!!!- intervenne Rose, fulminandola con gli occhi.
Poi senza dare il tempo a Tanya di capire cosa stesse succedendo, si rivolse ad Emmett e guardandolo intensamente aggiunse: -O sbaglio?-
Emmett aveva gli occhi spalancati, probabilmente non aspettandosi l’intervento di Rose, ma subito gli sorrise felice. Si vedeva che era compiaciuto.
Io e Jasper invece eravamo esterrefatti per la sua audacia, non era proprio da lei. Sì non aveva detto niente di compromettente, ma per noi che la conoscevamo bene, era una dichiarazione in piena regola. Ad Alice invece scappò un risolino, evidentemente aveva capito anche lei.
-Non sbagli proprio per niente- aggiunse Emmett,stava visibilmente gongolando.
-Ma come ti permetti, verginella da strapazzo?- urlò Tanya, richiamando l’attenzione di molti verso il nostro tavolo.
Rosalie la guardò come se fosse una pazza, odiava certe scenate, ma lasciandoci ancora più sorpresi  scoppiò a ridere.
-Da quando dare della verginella a qualcuno, è un insulto?- e rise ancora più forte -Ti conviene cambiare pusher, perché la roba che ti vende ti brucia troppi neuroni e visto che già ne hai pochi, fatti un po’ due conti e vedi quanti ne restano- ormai tutti ridevano ed ero sicura di vedere del fumo uscire dai capelli di Tanya.
-Non finisce qui, stai tranquilla- la minacciò.
-Perchè mi vedi agitata? Sarà meglio che vai anche dall’oculista, allora- continuò imperterrita Rosalie.
Tanya se ne andò con la coda tra le gambe, ma conoscendola era meglio per Rose che stesse in guardia…
Sì perché Tanya sapeva essere molto vendicativa! Ne sapeva qualcosa la povera Angela, che un giorno, per aver rovesciato involontariamente uno yogurt addosso a Tanya, si era trovata durante la pausa pranzo con un intero vassoio di cibo sulla testa e tutti i presenti che ridevano. Poverina, aveva pianto per ore e per due giorni non era più venuta neppure a scuola…
Intanto vidi chiaramente gli sguardi intensi che si scambiavano Rose ed Emmett. Non avevo mai visto Rosalie guardare così un ragazzo! Non distoglieva gli occhi dai suoi, gli sorrideva ed Emmett ricambiava. Ero troppo felice per lei, ma ora toccava ad Emmett fare un passo avanti, perché anche se lui non lo sapeva, Rose aveva fatto anche troppo per i suoi standard.
Non vedevo l’ora di raccontare la scena a Jake… avrebbe senz’altro riso per almeno mezz’ora.
Ero un goccino più serena, ero riuscita a dimenticare per un po’ i miei problemi ma il suono della campanella e il pensiero di chi avrei avuto vicino nelle due ore successive, mi riportarono bruscamente alla realtà e mi fecero contorcere lo stomaco dall’ansia.
Mi avviai mesta e quando arrivai in classe Edward non c’era ancora. Meglio.
A un certo punto sentii spostare la sedia vicino a me, ma non alzai la testa dal libro e comunque lui non fece niente per darmi motivo di guardarlo o salutarlo.
Per fortuna entrò subito il professore e iniziò la lezione. Cercai di seguire ma in testa avevo ben altro che la trigonometria.
Ad un certo punto il professore mi fece una domanda, ero il suo bersaglio preferito, ma non avendola neanche sentita non sapevo cosa rispondere, non che sarebbe cambiato qualcosa se l’avessi ascoltato.
Le mie gote si stavano già colorando quando Edward mi sussurrò la risposta. Mi fidai ciecamente ed evitai la solita ramanzina.
Ero stupita. Prima in mensa non mi aveva quasi salutato, arrivato in classe idem e ora mi aiutava?
Mah, chi lo capiva era bravo.
Anche quell’orrenda lezione finì e non feci neanche in tempo a ringraziarlo che era già fuori della classe.
Di solito andavamo sempre insieme a biologia… Quel ragazzo doveva sicuramente farsi curare.

Pov Edward

Arrivai a biologia con il fiatone, perché avevo praticamente corso, per evitare di parlare con Bella, soprattutto per evitare di dirle cose spiacevoli, perché il ricordo del braccio di Tyler sulla sua spalla e di lei che gli parlava amabilmente, mi bruciava ancora.
Però non avevo potuto non aiutarla a trigo. Sapevo che si sentiva terribilmente in imbarazzo ogni volta che il professore Varner la riprendeva, e per lui ogni scusa era buona. Quel buono a nulla… Poco dopo Bella mi raggiunse, ma dietro di lei entrò subito il professor Banner che iniziò immediatamente la lezione.
 -Oggi lavorerete a coppie- esordì. Fantastico! Di male in peggio.
Dopo aver spiegato quello che dovevamo fare, iniziammo a lavorare.
Tra noi c’era imbarazzo, ci passavamo il materiale per l’esperimento senza neanche parlare o guardarci, ma a un certo punto Bella, posò la mano sulla mia, costringendomi a guardarla.
Solo quel semplice contatto mi mandò in fibrillazione.
-Grazie per trigo, Edward- la sua voce era impregnata di sincerità.
-Di niente- borbottai appena e continuai il lavoro, togliendo la mano da sotto la sua.
-Io non ti capisco proprio- sbottò arrabbiata -Senza neanche conoscermi inizi a trattarmi male, in seguito decidi che possiamo diventare amici, poi ieri sera mi fai delle avance solo per vendicarti della sconfitta in gara, ma oggi di nuovo non mi rivolgi la parola… poi però  mi salvi in trigo e adesso di nuovo non mi parli. Scusa se mi permetto, ma soffri di disturbi multipli della personalità? Perché il tuo comportamento mi confonde parecchio!-
Ero sbalordito. Era vero! Mi ero comportato come un pazzo! Come poteva non pensare che fossi uno psicopatico, lo avrei pensato anch’io.
Ma una cosa mi aveva colpito più delle altre…
La guardai: aveva gli occhi lucidi e le guance tutte rosse. Non volevo che piangesse a causa mia, così cercai di buttarla sul ridere.
-Primo, quando parli prendi un po’ di respiro. Stare con mia sorella troppo tempo, ti fa male, ha una brutta influenza, su di te- e le sorrisi. Il suo viso si distese un pochino ma era ancora arrabbiata.
-Secondo, forse soffro veramente di quel disturbo, perché da quando sono qui a Forks, il mio umore si è messo a ballare la samba- anche se avrei voluto dirle che era lei che lo influenzava principalmente, ma mi trattenni. Stavolta le scappò una risatina.
-Terzo… ti chiedo scusa- e le rivolsi il mio sorriso speciale, quello sghembo che, a detta di mia madre, avevo ereditato da papà: il sorriso  che  l’aveva fatta capitolare. Sperai facesse lo stesso effetto anche a Bella.
-Be’che ti scusi è già  qualcosa. Allora non ce l’hai con me? Sinceramente non avrei sopportato di tornare a litigare con te tutto il giorno - mi disse, scuotendo leggermente il capo. Era dolcissima. Ma poi mi rivenne in mente Tyler e non riuscii a trattenermi.
-Stai con Tyler adesso? – Il mio tono forse era stato un po’ troppo acido.
-N-no… perché me lo chiedi?- era sorpresa.
-Perché a mensa sembravate una coppia molto felice!- le risposi, alzando le sopracciglia, come se la cosa fosse ovvia. Dovevo sapere!
-Allora dal tuo ragionamento devo dedurre che tu stai con Lauren- colpito e affondato.
-No, ma per un ragazzo è diverso…- la vidi subito irrigidirsi.
-Cosa vorresti dire Cullen? Che se tu vai a divertirti ogni giorno con un’oca diversa, sei un mito e se invece voglio divertirmi io, senza essere impegnata, allora divento una sgualdrina? Non credevo che fossi così maschilista e per giunta bigotto- ok avevo esagerato. Non era certo quello che intendevo e ora l’avevo fatta di nuovo arrabbiare.
-Scusa volevo solo sapere se stavi con Tyler, non era mia intenzione offenderti in nessun modo e poi non la penso così. Hai tratto le tue conclusioni facendo solo delle deduzioni e per giunta sbagliate- ribattei, ma con un tono più pacato.
-Ok lasciamo perdere. Comunque non sto con Tyler, ci stavamo solo mettendo d’accordo per domani sera-
Era meglio cambiare argomento, non volevo pensare a lei e Tyler soli in macchina, e poi dovevo assolutamente avere chiarimenti su quello che aveva detto prima.
-Non ho capito cosa volessi dire prima col fatto che ieri sera mi volevo solo vendicare- e la guardai negli occhi, ma lei abbassò subito la testa sull’esperimento che stavamo facendo e improvvisamente era molto impegnata.
-Allora? Sto aspettando- insistetti.
Sospirò forte e vidi che era di nuovo rossa.
-Mi riferivo al fatto che so benissimo che ieri sera volevi solo vendicarti per averti  tenuta nascosta la mia identità durante la corsa e soprattutto che ti ho stracciato…- non poteva pensarla veramente così. Stavo per replicare ma lei continuò.
-Tranquillo so di non essere per niente il tuo tipo, non sono né bella, né interessante. Be’ perlomeno per i tuoi canoni. Ma non sono stupida… Probabilmente per il nervoso, hai pensato che magari togliendoti una piccola voglia, ti saresti ripreso in qualche modo una specie di rivincita, ma non sono fatta così. E’ vero esco anch’io a divertirmi con i ragazzi, ma non faccio mai le cose troppo alla leggera, non è nel mio carattere. E sai benissimo quanto ho sofferto per la presa in giro di cui sono stata vittima. Quindi se mi rispetti anche solo un minimo, almeno come sorella acquisita o come tua nuova amica, evita di prenderti gioco di me, perché sono già stata derisa abbastanza- era molto seria, e la rabbia si impossessò di nuovo di me. Non poteva pensare che fossi così meschino. Pensava che non fossi attratto da lei, ma che volessi solo umiliarla. Ma che razza di persona credeva che fossi? Stavo per risponderle ma il professore si avvicinò e ci riprese.
-Siete pregati di concentrarvi sul lavoro, anche se vedo che siete già a buon punto rispetto agli altri- e se ne andò alla cattedra.
- Bella, non volevo offenderti in alcun modo. Il mio voleva essere un complimento, forse ho esagerato. Mi sono fatto prendere dal momento, dall’eccitazione della gara, ma non volevo assolutamente offenderti o prenderti in giro. Credimi. E poi chi l’ha detto che non sei bella o interessante? Ti assicuro che eri una favola con quella tuta…- mi interruppi perché ormai non c’era più un punto del suo viso che non fosse rosso.
-Ok, allora… grazie, ma non pensiamoci più e finiamo ‘sto benedetto esperimento- sospirò e abbassò di nuovo il capo.
La fissai ancora qualche minuto. Ok era ufficiale: quella ragazza mi avrebbe fatto impazzire. O lo ero già?

   
 
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