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Autore: missteacakes    29/07/2010    1 recensioni
Quando Patroclo uccide accidentalmente un amico in un litigio, lui e suo padre sono costretti a fuggire a Ftia, la cui regina si dice essere una dea. Al ragazzo viene chiesto di prendersi cura del suo figlioletto, non immaginando le conseguenze di quella serie di eventi destinata a cambiare il mondo per sempre. {Patroclo/Achille}
Genere: Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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«In All but Blood»

Guerra
- Capitolo 23° -


Quando Deidamia andò nelle stanze di Achille e le fu detto che era in bagno, lei disse che lo avrebbe visto in ogni modo. Stava per perdere la pazienza. Pensava che ci fosse un qualcosa di estremamente regale nell'insistere per vedere qualcuno senza avere alcun riguardo per gli impegni degli altri, per questo voleva che gli altri la vedessero in un atteggiamento regale e irremovibile. Ma poi le venne in mente che Achille non avrebbe avuto neanche un vestito addosso, e gli unici ragazzi che aveva visto nudi avevano meno di cinque anni.      

Provò a vedere quel fatto sotto una luce diversa. Lei non aveva mai visto un uomo nudo. Conosceva la ragione per questo, non poteva poi essere chissà cosa. Dopotutto, non era come per Pandora e il suo divieto di aprire quella scatola. Così si alzò in piedi, cercò di trattenere la sua risatina, ed entrò dentro.   
Achille non si voltò immediatamente quando lei entrò, e per un momento Deidamia si sentiva felice per non essere stata scoperta. Ma poi lui disse, "Cosa vuoi? Hai almeno il permesso di essere qui?"

"Non ho il permesso di andare in giro per il mio palazzo?"  

"Non è il tuo palazzo, è di tuo padre. Ti pelerebbe viva," disse, voltandosi per guardarla con la coda dell'occhio. "Considerando il fatto che sono in bagno. Nudo."

"Pelerebbe te," disse, sorridendo. "Sono la sua piccola bambina. E non è che mi interessi poi molto il tuo abbigliamento."

Si alzò e fece risuonare i suoi capelli, mentre gli cadevano in avanti. Non li aveva tagliati più del necessario da quando era arrivato. Non era giusto, pensò lei, che un ragazzo avesse dei capelli così belli. Guardandolo, si rese conto che aveva i segni dell'abbronzatura, e si chiese quando era riuscito a uscire fuori senza essere scoperto. Quando si girò, i suoi occhi caddero subito in basso, e si dovette sforzare per farli risalire quando si rese conto di quello che stava facendo. Lui intanto la guardava con due occhi divertiti. Prese i suoi vestiti di fianco alla vasca.    

"Non mi hai ancora detto perchè sei qui," disse lui.

"Sono venuta solo per dirti..." fece una pausa, non essendo sicura di cosa dire. "...che...la Grecia sta per andare in guerra."

"La Grecia è sempre in guerra."

"No, tutta la Grecia. Si sono alleati," disse Deidamia, non riusciva a credere che cosa aveva appena sottinteso lui—Achille non sapeva, e lei gli stava davvero dicendo qualcosa di nuovo. "Il principe di Ilio, Alessandro, è fuggito con la regina di Sparta. La maggior parte dei re devono, lo hanno giurato."  

Lui fece una pausa, ma non la perdeva d'occhio.

"E tutto questo cosa c'entra con me?" chiese. "Non è che vada da qualche parte."

"Non lo so," lei disse. "Dimmelo tu. Pensavo che ti sarebbe potuto interessare."

Achille strinse la sua cintura—non stava indossando un vestito, e Deidamia trovò il fatto abbastanza ridicolo in primo luogo; che non era costretto a rimanere nelle sue stanze—e la sfiorò quasi mentre passava oltre.

"Dovresti andare," le disse. "O ci troveremmo entrambi in un serio problema."    
 
~*~

Fenice trovò il suo onere seduto su una terrazza, mentre guardava il mare, come se potesse vedere casa sua se si fosse impegnato molto. Era impossibile in una giornata limpida, e quel giorno era freddo e grigio. Fenice sospirò. Achille era cresciuto sempre più distante, aveva smesso di prendersi cura di se stesso come avrebbe dovuto; era magrolino, i suoi capelli spesso erano afflosciati e sporchi, il colorito che aveva di solito sul viso se n'era andato.

"Achille." Il giovane non si voltò. "Questo deve finire, Achille."

"Che cosa?"  
 
"Sai di cosa parlo. Tu desideri qualcosa fuori dalla tua portata."

"Chi lo dice?"

Fenice aggrottò le ciglia. "Hai mai considerato la possibilità di non rivederlo mai più?" chiese, avvicinandosi a lui. "Presto andrà in guerra. Le persone muoiono in battaglia.

"Lui non morirà," disse Achille, una piccola traccia di impazienza nella sua voce. "È troppo bravo per fare una cosa simile."

"Io ho ragione e lo sai." Fenice si voltò a guardarlo, ma desiderò subito non averlo fatto. Riuscì a intravedere una singola lacrima scendere giù dal viso di Achille, e quella vista lo innervosì. Si girò dall'altra parte. "Okay, allora ammettiamo pure che tu lo riveda, prima o dopo la guerra. Sono passati anni, e tu avresti semplicemente potuto perdere la tua chance. Se lo vedrai dopo, l'avrai persa quasi sicuramente. Patroclo non è il tipo da avere piccole avventure per il resto della sua vita, è destinato a sistemarsi con qualcuno prima o poi, e ogni giorno che passa la possibilità che sia tu quel qualcuno si affievolisce."  

"Siamo nati per stare insieme, per combattere fianco a fianco." Poteva sentire la rabbia nel tono di Achille adesso. Almeno gli avrebbe portato un po' di colore su quelle guance. "Gli dei lo hanno deciso prima che nascessimo. Nessuno può impedire questo. Nè mia madre, nè Licomede e neanche tu. Nemmeno tutti i Greci messi insieme."

"Allora perchè sei rimasto qui?" chiese Fenice. "Perchè non sei scappato?"

"Ho promesso che sarei rimasto." Alla fine la sua voce cedette. "Non posso rompere il patto, devo aspettare che mi trovino."

"Ti stai facendo male da solo. Devi tenerlo fuori dalla tua testa, o temo che potresti consumarti," disse Fenice, toccando quegli sporchi capelli biondi.

"E allora? Non mi interessa. Non voglio andare avanti senza di lui."

"E se lo rivedessi?" chiese Fenice. "Cosa penserebbe di te vedendoti in questo stato?"

Non aspettò per una risposta.

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Nota della traduttrice: Scusate il periodo abbastanza lungo senza aggiornamenti. Sono andata a "poltrire" nella mia adorata Catalogna <3 

Tornando alla storia, Achille in questo pezzo mi spezza il cuore ;___; è uno dei miei preferiti.
@cry_chan: Sì, se nello scorso capitolo Achille era tenero in questo è veramente da lacrimoni XD Non so, mi immedesimo anche io in questa attesa estenuante per Patroclo.. Ma prima bisogna portare Achille via di lì ;)
   
 
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