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Autore: fefe94    31/07/2010    3 recensioni
La musica unisce.. non importa la lingua le distanze...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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ecco il primo capitolo... ma a quanto pare nn piace tanto qst storia =( mi dite cosa c'è che nn va?? vi prego un commentinoooo! =(

grazie a UuhDaphne per il suo sostegno

 

 

 

 

Arrivata lì si fece un chignon fissato con una matita , prese un foglio normale e uno pentagrammato. Era lì a pensare a cosa scrivere , che vide una coppia litigarsi e poi la ragazza allontanarsi… La ragazza era  bionda e molto poco naturale ,il ragazzo invece aveva dei capelli color cenere con dei dread raccolti in un elastico…

 

Senza neanche accorgersene cominciò a suonare.. e ha scrivere parole su parole, su quella storia finita così bruscamente e dalle sue esperienze dolorose in tale ambito… Poi rilesse cosa aveva scritto :

adesso, nel crepuscolo della nostra storia, la tua vita ri inizia senza di me e allora 

mi chiedo se sono pronta a perderti a rinunciare  a te ?

allora dico che poi sarà come bruciare nell’inferno che imprigiona il mio cuore infranto da ogni tuo sguardo , da ogni tuo passo lontano da me... Lontano da quel che eravamo... Lontano dall'ossessione della perfezione , dall'amore che ci ha imprigionato in un uragano feroce e dolce che mi risveglia. Come una svegli che suona troppo presto sei andato via dal mio mondo dal tuo avere il mio tempo...

Cosa mai potrei offrirti se non il mio cuore... Adesso ti guardo e penso come farò ad andare avanti... Vorrei ancora possedere il tuo respiro ,ogni tuo sospiro...

Tu che mi hai insegnato cosa è l'indifferenza e la paura...

Vorrei restare per dirti ho voglia di te , che non c'è più bisogno di parlare... ma scappo, scappo come te da questa storia incancellabile , da quelle anime uguali e fragili , dall' orizzonte..

 

Per scappare da te

da te mio unico amore....

Si ,si poteva andare, così la risuono per sistemare la musica..

-Adesso ,nel crepuscolo della nostra storia…- cantò la ragazza- .. la tua vite ri inizia senza di me…- spazio alla musica-…mi chiedo se sono pronta a perderti a rinunciare a te ?...allora dico che poi sarà come bruciare nell’inferno che imprigiona il mio cuore infranto.. da ogni tuo sguardo.. da ogni tuo passo lontano da me.. Lontano da quel che eravamo…- e così per tutta la canzone poi l’ultima strofa venne apostrofata da un’altra voce, maschile

- Per scappare da te , da te mio unico amore…- la ragazza si girò di scatto , e vide il ragazzo di prima. E notò dei dettagli di lui che in lontananza non aveva visto.Aveva un viso con i lineamenti molto delicati e una pelle  liscia , e degl’occhi color dell’ambra che ti incatenavano.. Era vestito con dei jeans larghi e un’anonima maglietta XXL bianca..

 

Si era seduto accanto a lei..

-         Forse se questa nota la cambieremmo il La..- disse indicando l’ultima nota- posso …??- disse indicando la chitarra

-         Certo- disse la ragazza ancora imbambolata . Lui la prese e cominciò a suonare e a cantare la canzone… era davvero bravo.. poi ,appunto cambiò l’ultima nota, e in effetti stava meglio il La che il Re..

-         Umh.. si mi piace..- disse soddisfatto cambiando la nota – allora ? com’è??-

-         Perfetta .- disse con tutta sincerità la ragazza

-         A scusa, non mi sono presentato… sono Tom Kaulitz- disse il ragazzo stringendogli la mano

-         Piacere sono Anje Cosgrove..-

-         Piacere..- disse lui con un  sorriso fantastico stampato in faccia.

-         Non sei di qui,vero?-

-         No, sono tedesco.. Hamburg.-

-         Ho tedesco…-

-         E già.. tu sei di qua vero?-

-         Si-

-         E una bellissima città , non che ancora l’abbia visitata ma sembra promettente..-

-         Da quant’è che sei qui??.. oh scusa è maleducato chiederlo.. io non volevo ,assolutamente..- disse la ragazza agitata temendo che lui potesse prenderla a male

-         No,no tranquilla… comunque da 2 settimane… -

-         Se posso permettermi allora sei un po pigro…- disse lei

-         Ah-ah – rise lui- no non sono pigro non ho avuto tempo.. sai lavoro..-

-         Che lavoro fai??-

-         Il chitarrista..-

-         Wow-

-         E già…-

-         Per questo sei così bravo..- disse lei entusiasta

-         Bè anche tu te la cavi piuttosto bene..-

-         Grazie… emh.. ti va di fare un giro??-

-         Certo! Che bello potrò vantarmi di aver visto Cambridge..-

-         Ah-ah – rise divertita lei- ok ,andiamo..-

-         Allora dimmi com’è che tu parli così bene il tedesco?-chiese lui per spezzare il silenzio

-         Ehm.. mi piacciono le lingue , penso che siano più belle le canzoni scritte in un'altra lingua..- lui fece un sorriso sgembo a quell’affermazione

-         Bè.. penso che una canzone sia anche bella se la scrivi nella tua lingua.. dipende quanta passione ci metti nel pronunciare le parole..- la ragazza non lo faceva così bravo con le parole , dovette ricredersi..

-         E si.. forse hai ragione..-

 

Camminarono molto quel pomeriggio.. ridendo e scherzando passarono la giornata..

Per poi ritrovarsi di nuovo al parco dopo aver attraversato le vie più belle e dopo aver visitato i palazzi più belli..

La ragazza si divertì molto quel pomeriggio, la città pareva più bella con lui accanto che vedeva e commenteva da vero turista interessato che vuole farsi passare da strafottente…

-         Bè.. è tardi.. devo tornare a casa..-

-         A ok.. perché non mi dai il tuo numero così domani ci rivediamo?-

-         Si buona idea…- si scambiarono i numeri..

-         Ok ,ciao!- disse lei imbarazzatisima come le altre mille volte in quella serata..

-         Ciao.. – rise il ragazzo.

 

Ma la ragazza non si diresse da nessuna delle macchine presenti e di questo il ragazzo se ne accorse, stava procedendo per un vicolo molto buio con l’aria non tanto rassicurante , in effetti..

-Anje!- gridò lui, lei si girò e lui accorse da lei.

- Vuoi un passaggio?- disse Tom con il fiato corto.

- no..no ,non c’è ne di bisogno , abito dietro l’angolo..- disse lei imbarazzata

- ok, allora ti accompagno!non mi piace lasciare le ragazze sole a quest’ora vagare per le strade!-

-ehm.. ok ,grazie..-

-di niente..- di nuovo quel sorriso sgembo”CHE DON GIOVANNI” pensò lei

“CHE BELLA!”si moderò lui.

 

Si misero a parlare tra quelle strade scure.. Dopo un quarto d’ora di strada non erano ancora arrivati…”E MENO MALE CHE ERA VICINO??” disse il ragazzo. All’improvviso delle piccole gocce caddero dal celo piano,piano… Fino ad finire come se qualcuno gli stava buttando dei secchi pieni d’acqua, facendoli bagnare.La ragazza solo con quell piccolo giubbotto stava tremando ,quindi lui si tolse una delle felpe che portava e gliela mise, lei sorrise lui ricambiò..

-         siamo quasi arrivati!- disse lei forse più a se stessa che al ragazzo. Proprio in quel momento da un pub uscirono quattro persone non del tutto sobri

-         ehi.. bellezza..- dissero a lei, lui la prese per la vita e spingendola disse

-         avanti ,aumentiamo il passo …dai-

 

Infine dopo un’altra ora ,affamati ,infreddoliti e chi più ne a e più ne mette , riuscirono ad arrivare al cancello della casa.. Entrarono.. La madre appena la vide si mise a correre

-         Oh ,my god !How are you??- disse preoccupata

-         Mum, it’s ok.. Wait..- cercò di calmarla lei. Fin a quel momento la madre, troppo impegnata con la figlia, non si accorse del ragazzo dietro alla figlia con la faccia di chi non capisce un tubo di quello che stanno dicendo”Sarà straniero”penso lei. Ma per togliersi il dubbio si girò e si rivolse a lui

-         What’s your name?- il ragazzo entrò in paranoia “che ha detto?” ,la ragazza capendo che quel ragazzo era proprio negato con l’inglese rispose lei a suo posto

-         He’s Tom.. He’s from  Germany..-

-         Ah..- disse la madre che aveva la conferma che lui non era inglese

-         Com’on ..- disse la mamma facendo il gesto di entrare, che era rivolto anche al ragazzo..

 

La madre li fece entrare e sedere nel divanetto vicino al fuoco con le coperte.. E ben presto arrivò anche una tazza di cioccolata fumante  che i ragazzi accettarono volentieri.. Poi si sedette di fronte a loro.. Disse qualcosa e Anje si girò verso Tom e tradusse

-         Vuole sapere ..diciamo perché sei con me..

-         Ah penso che tu possa spiegarglielo..- disse Tom con un sorriso a 32 denti, lei gli fece una linguaccia , e si rivolse alla madre che rispose subito dopo

-         Dice se vuoi restare a dormire qui, e ti ringrazia per avermi accompagnata..-

-         Non c’è di che Baby, comunque non posso accettare ho la macchina qua vicino..- la ragazza tradusse

-         Insiste , dice che se riuscirai con quei vestiti bagnati ti prenderai qualcosa e non vuole.. Ah e che non accetta un no..- detto questo la mamma si alzò

-         Ti sta andando a preparare il letto…- disse la ragazza ridendo.. Lo prese per mano e lo portò di sopra.. Si fermò su una porta di legno bianco socchiusa

-         La mia stanza..- disse lei aprendo la porta completamente.

 

Era una stanza abbastanza grande, con un letto rotondo e con i copriletto rossi, sopra il letto una infinità di foto. Nel lato destro della stanza c’era una finestra e una scrivana con un computer e accanto una macchina fotografica professionale

-         Ti piace la fotografia?-

-         Si, uno dei miei hobby preferiti dopo la chitarra..-

-         ah…Bè facciamoci le foto..- detto questo si fecero un scacco di fotografie, nelle posizioni, e facce, più strane..

-         così, quando diventeremo famosi anche qua, potrai vantarti di esserti fatta foto con il famosissimo e bellissimo TOM KAULITZ- disse aprendo le mani in maniera molto teatrale. 

-         Che modesto..- disse la ragazza ridendo, ma il ragazzo aveva ragione non si sarebbe dimenticata quei momenti.. MAI, per niente al mondo..

 

Venne ora di pranzo e i ragazzi scesero giù dove la mamma di Anje aveva preparato un bel pranzetto.. Di quelli che Tom non mangiava da tempo…

Anje era davvero carina, Tom la guardò per tutta la cena

  
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