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Autore: DeaEris    01/08/2010    2 recensioni
Un temporale apre il cuore, ma cosa succede se quel cuore appartiene ad
un bambino di cinque anni? Leggete e capirete!
Capitolo due: Il sereno non può durare per sempre, niente
è immutabile nel tempo. A volte basta un niente per
sconvolgere un equilibrio, altrimenti destinato a rimanere in Eterno.
Capitolo Tre: Una sera, dopo il coprifuoco, un bambino cerca il suo
dolce amico in ogni angolo. Lo trova piangente e decide di sacrificarsi
per lui. Può un bambino sacrificarsi per un angelo?
Capitolo Quattro: In Spiaggia tutto può succedere. La
fiducia di un bambino dipende da poco, a volte un gesto è
sufficiente a farlo sentire a casa.
Capitolo Cinque: un bambino malato in un giardino pieno di rose,
portato fin lì dal suo amico. Cosa mai sognano i bambini in
un giardino di rose.
Capitolo Sei: Uno scherzo crudele farà piangere una bimba,
ma cosa succede se è pronto di già un eroe per
proteggerla?
Capitolo Sette: Una promessa è una promessa. I bambini sanno
bene che le promesse vanno mantenute, specie se fatte con il cuore.
Capitolo Otto: Due bambini così simili e così diversi si ritrovano dopo anni, scoprendo una parentela. Troppo chiusi per parlarsi direttamente.
Capitolo Nove: Dolce è la Neve, specie se ha il viso di dolce fanciulla fragile ed indifesa, eppure così tanto dipende dal suo volere. Solo uno ha vicino, pronto a proteggerla in una tenera storia d'amore.
Capitolo Dieci: Fidarsi è la cosa giusta da fare, ma a volte dietro ad una proposta gentile si nasconde un intento non troppo sincero. Due bambini soli, simili, ma diversi fanno le spese con il bisogno di sentire vicinanza e di fidarsi l'uno dell'altro.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti, cari miei!
Lo ammetto...questa è la mia prima etero e non so nemmeno io come sia venuta...ammetto che questa coppia mi piace, anche se odio lui. Personalmente credo di essere una delle poche a cui piaccia Shunrei, ma non ci posso fare niente...è una delle poche donne di Saint Seiya che apprezzo. Spero vi piaccia!


Era una bella giornata.
Il Sole splendeva alto sui tetti della Cina.
Due bambini parlavano tra loro: un ragazzino dai corti capelli castani, tutti scarmigliati e dall'espressione arrogante del viso ed un ragazzino dai lisci capelli neri, lunghi fino alle spalle ed un'espressione tranquilla.
I due stavano litigando o meglio uno dei due stava parlando in tono molto concitato e poi era corso via, tirando un pugno molto forte nello stomaco dell'altro bimbetto.
Il bimbo dai capelli neri, chiamato Shiryu, cadde al suolo, mentre si teneva la pancia.
Non poteva rimanere lì, però.
Doveva alzarsi e correre a cercare l'altro bambino, Ohko.
Ohko era un bambino molto dispettoso, il maestro Dohko li aveva lasciati soli e quindi lui aveva deciso di fare uno scherzo.
Aveva cercato di far partecipare anche il compagno d'addestramento, arrivato da pochissimo, da pochi giorni, ma il bambino non aveva voluto, eppure non era neanche uno scherzo così cattivo.
Il vecchio Maestro aveva una bambina, una nipotina, a cui era molto affezionato e la bimba era la vittima preferita degli scherzi di Ohko.
Non è che il bambino avesse qualcosa contro di lei, ma non la sopportava molto semplicemente.
Non la sopportava, perchè era troppo carina, dolce, sorridente con quel visino innocente, candido come la neve, i capelli color dell'ebano più lucido e profondo e quegli occhi sempre luminosi, quel sorriso che le illuminava il viso infantile e grazioso.
Come faceva a sorridere come se niente fosse nonostante i suoi genitori l'avessero abbandonata come un cavolo di cane?
Era una cosa inconcepibile per Ohko e le faceva provare una sorta di odio e di invidia verso la bimba dalla lunga treccia corvina.
Solitamente Ohko reagiva nell'unico modo che conosceva, cercando, cioè, di farla pagare alla bambina con gli scherzi più divertenti del suo repertorio, tipo il non mangiare, lo sporcarla con il fango che le tirava contro, il prendere l'unica bambola che la bimba possedeva e nascondergiela.
Aveva deciso di prendere la bambola e nasconderla, ovviamente dopo averla sporcata con il fango.
Solo che quell'idiota di Shiryu non l'aveva aiutato e non voleva aiutarlo, anzi aveva anche cercato di farlo desistere dal suo piano di scherzo ed ovviamente Ohko lo aveva severamente punito.
Ecco la casa e chiaramente la bimba era dentro ad occuparsi della casa, fare le faccende e stava cucinando, quindi non le avrebbe dato fastidio, visto che la bambola era in camera da letto di Shunrei, questo era il nome disgustosamente melenso di quella bambina.
Il significato del suo nome era altrettanto smielato e riassumeva perfettamente com'era fatta la bambina, Splendore della Primavera.
Entrò in casa e corse in camera della bambina per poi prendere la bambola ed uscire dalla finestra, il tutto senza che quell'oca Primaverile si accorgesse di lui.
Shiryu arrivò mezz'ora dopo e trovò la graziosa bimba a cucinare, immediata fu la reazione del bambino.
*Shunrei-Rin, hai visto per caso Ohko-Kun?*
Domandò, guardando la bimba ed arrossendo.
Era troppo graziosa quella bambina, gli piaceva tanto, anche se ancora era puramente una cosa infantile, in fondo era piccolo, anche se la conosceva da poco, la immaginava con l'abito da sposina ed era tanto carina, ma era anche carina vestita normalmente, ma non disse niente a lei di questi pensieri.
Sarebbe stato troppo imbarazzante confidarle la sua cotta di pochi giorni.
La bambina sobbalzò leggermente e si girò di scatto, guardando il bel viso dolce del nuovo bambino.
Era così carino, così bello, così dolce nello sguardo e così posato, altro che "quell'avanzo di galera", come lo chiamava il Maestro, anche se lei non sapeva cosa volesse dirlo.
I bellissimi e luminosissimi occhioni azzurri si posarono sul viso rilassato dell'altro bambino, guardandolo dolcemente.
*No...non è ancora rientrato, ma pensavo foste insieme. Il Maestro si è raccomandato di allenarvi assieme.*
Disse con un sorriso innocente.
Sapeva che Shiryu si era allenato, perchè era un bambino calmo, paziente ed ubbidiente, ma Ohko non era mai stato così.
*Infatti...ci stavamo allenando, ma poi lui ha detto di volerti fare uno scherzo. Io gli ho detto che non volevo e lui è sparito, dopo avermi colpito.*
La bambina a quella parole impallidì leggermente e poi corse verso la camera da letto, seguita dal bambino.
I due entrarono nella stanza e la bimba vide che era sparita quell'unica sua bambola, il suo unico giocattolo.
Immediata fu la sua reazione, i grandi occhi luminosi si sgranarono e divennero lucidi, mentre le gote si arrossavano leggermente.
Grossi lacrimoni uscirono dai suoi occhi sempre sinceri, mentre la bimba iniziava a piangere, ansimando nel frattempo e quasi entrando in apnea per respirare.
Era un pianto disperato, tipico dei bambini e Shiryu davanti a quel viso così bello, così dolce e grazioso piangente, si fece avanti e si battè una mano sul cuore.
*Non piangere, Shunrei-Rin. Ti riporto io la tua bambola.*
Disse eroico con il tono di un piccolo guerriero, che partiva per una missione pericolosissima.
La bambina annuì e si asciugò le lacrime con la manica per poi cercare di sorridere, guardò il bimbo e tra i singhiozzi rispose.
*Ti aspetto qui, Shiryu-Rin...non fare tanto tardi.*
Disse preoccupata, in fondo era già sera e mai si sarebbe perdonata se fosse successo qualcosa al suo eroe.
Il bimbo annuì e poi corse fuori, seguendo le tracce che Ohko aveva lasciato.
Lo trovò che stava per mettere la bambola nel fiume della Cascata di Goro-Ho.
*Fermati subito! Restituisci ciò che hai preso!*
Esclamò risoluto, mentre lo guardava imbronciato ed arrabbiato.
Ohko si girò, stringendo la bambola tra le mani muscolose per un bimbo, mentre guardava il compagno d'addestramento.
*Perchè dovrei? Perchè quella sciocca frigna come una mocciosa?*
Domandò sorridendo divertito.
*L'hai fatta piangere e ti sei comportato veramente male con lei. Si può sapere perchè ce l'hai con lei...è una bambina dolce e gentile, quindi non può averti fatto qualcosa, perchè sei tanto egoista da non capire che quello è il suo unico gioco?*
Rispose il bimbo con i capelli neri.
Ohko per tutta risposta guardò il bambino dai capelli neri e scrollò le spalle, per poi ghignare.
*Hai ragione. Questo era l'unico suo gioco.*
Disse per poi lanciare la bambola nel fiume, che sfociava dalla cascata.
Shiryu guardò la bambola cadere e, prima ancora che il suo cervello mandasse l'input, il suo corpo snello si tese e lui si tuffò nel fiume.
Nella mente aveva solo il pensiero di Shunrei sorridente e felice per aver ritrovato, come le aveva promesso, il suo gioco.
Quello era l'unico pensiero che la spingesse ad andare avanti, quindi non si fermò, mentre con le mani continuava a cercare il giocattolo.
Ohko sparì annoiato e tornò a casa.
Non appena entrò in casa, Shunrei lo guardò leggermente spaventata per poi domandare tremante.
*O-Ohko-Rin...dov'è la mia bambola? E Shiryu-Kun dov'è?*
Domandò, accorgendosi che il bimbo dai capelli neri non era ancora lì.
La risposta di Ohko fu particolarmente scortese.
*Levati, impiastro. Il moccioso è al fiume a cercare la tua stupida bambola.*
Replicò sedendosi a tavola, aspettando che la bimba gli servisse da mangiare.
Speranza ed attesa del tutto vane, poichè non appena la piccola sentì che l'altro bimbo era ancora al fiume, uscì di corsa e con una coperta tra le braccia.
Corse fino al fiume e chiamò il nome del bimbo.
*Shiryu-Rin...dove sei?*
Domandò, guardando nell'acqua.
Un rumore e la bimba iniziò a tremare, fino a quando non vide che la causa del rumore era un bimbo impegnato in assurde ricerche.
*Shiryu-Rin...basta! Per favore...non mi importa della bambola, ma non voglio che ti venga una brutta malattia..vieni fuori...per favore.*
Disse con un tono di voce preoccupato e quasi nuovamente sull'orlo delle lacrime.
Shiryu sentì la preghiera della bimba e la guardò dal fiume.
Il viso era talmente bello illuminato dalla Luna, ma era anche preoccupato.
La guardò e nuovamente vide l'immagine della bimba felice perchè aveva ritrovato la sua bambola.
Un futuro Saint non si sarebbe lasciato sconfiggere da una bambola: l'avrebbe ritrovata, perchè era compito di un futuro Saint mantenere le promesse.
*Cinque minuti ed esco.*
Disse solamente, guardandola con un sorriso.
La bimba annuì e Shiryu riprese le sue ricerche, concentrandosi stavolta per fare anche bella figura davanti alla graziosa bimba.
Finalmente la manina che fino a quel momento aveva cercato a vuoto, sentì il contatto viscido con un pezzo di stoffa.
L'aveva trovata e l'alzò trionfante.
*Shunrei-Chan..guarda! L'ho trovata!*
La bambina guardò il bambino e la sua bambola e poi esplose in un urletto di gioia, andando incontro al bambino ed abbracciandolo di impulso.
*Grazie, Shiryu-Kun. Sei un eroe.*
Disse, per poi allontanarsi rossa in viso per il suo gesto avventato.
Shiryu arrossì ed i due bambini tornarono assieme a casa.

Shunrei era andata quella mattina al fiume.
Era cresciuta da quando la sua bambola era stata smarrita, ora aveva addirittura tredici anni e doveva lasciare la sua preziosa bambola alle correnti del fiume, come si diceva facessero le donne per lasciare alle spalle il periodo dell'infanzia, gettando nelle acque del fiume il proprio giocattolo preferito, che nel suo caso era anche l'unico.
La ragazzina era proprio graziosa con la sua lunga treccia corvina, lucida e quei dolcissimi occhi delicati, sempre sinceri e purissimi.
La sua bellezza nella crescita non si era punto guastata, anzi era aumentata, donandole una grazia, un'eleganza non indifferente.
Un rumore la fece voltare di scatto e i suoi occhioni si puntarono sul dolce viso di Shiryu.
Un dolce sorriso affiorò sul viso, mentre il giovane guerriero si avvicinava con passo svelto.
Era il momento di proteggerla e vivere al suo fianco, cosa che aveva desiderato fin dai primi tempi che l'aveva conosciuta.
L'amava e lo sapeva, ma non aveva mai avuto il coraggio ed il tempo di dichiararsi e non solo per timidezza.
Era per lei che non si era mai dichiarato: la vita del guerriero poteva spegnersi per puro capriccio e non voleva pensare a Shunrei triste.
Era fin da quando era piccola che il vederla triste era qualcosa che andava contro ai suoi desideri, il dolce sorriso di Shunrei non doveva mai affievolirsi, mai neppure per un brevissimo istante.
Si avvicinò a lei e la guardò ammirato, spostando poi lo sguardo sulla bambola.
*Ricordi quando venni qui per trovarla, Shunrei-Chan?*
Domandò con un tono di voce nostalgico, sedendosi al suo fianco e guardandola con occhi che ora nuovamente potevano vedere.
*Certo, Shiryu-Chan, che lo ricordo...come potrei non ricordare. Hai cercato per tutta la sera di ritrovarla.*
Disse la ragazza, sorridendo dolcissima, come solo lei sapeva fare.
Il cuore di Shiryu perse un battito a quella vista.
*Ti senti pronta per lasciarla?*
Domandò, scrutando la fanciulla con uno sguardo calmo e rilassato.
La ragazza annuì.
Era finito il tempo dei giochi, almeno questo era quello che il Maestro, suo padre adottivo, le aveva detto in sogno.
Lasciò andare il giocattolo e Shiryu la strinse a sè.
*Panta Rei...tutto scorre. Il tempo e la nostra crescita. Il Maestro Dohko sarebbe fiero di te.*
Disse caldo, lasciando che la ragazza sfogasse le ultime lacrime su di sè.
La perdita di quel giocattolo era la perdita della Shunrei da piccola, era il lasciare indietro ciò che era, ma questo era pronta a sopportarlo, del resto lei aveva più volte salutato il ragazzo che amava per vederlo combattere, rischiare la vita ed ogni volta temere per la sua incolumità.
Tutto per colpa di Saori Kido, tutto per colpa di Athena-Sama, tutto per colpa del forte senso di giustizia e dell'inguaribile sete che contraddistingueva quel ragazzo.
*Tutto scorre...anche la pace potrebbe scorrere e finire. Shiryu-Chan, posso chiederti quanto vuoi fermarti questa volta? Non voglio piangere anche te.*
Ammise infine, portando su di sè gli occhi del ragazzo.
Lo sguardo di Shiryu si pose su lei ed annuì.
*Non voglio vederti piangere, Shunrei-Chan. Tengo troppo a te per desiderarlo. Sono...ecco..devo dirtelo.*
Era incredibile dopo aver trionfato e vinto numerosi avversari, non riusciva ad affrontare di rilevare i suoi sentimenti a quei graziosi occhi dolcissimi, a quella pelle di porcellana, a quel viso per lui perfetto, a quei lucenti capelli d'ebano.
Doveva dirlo.
Era una prova d'onore: non l'avrebbe mai baciata per dirle che la amava, ma avrebbe fatto le cose con calma, dicendole tutto prima.
Tutto scorre e doveva continuare a farlo.
Portò lo sguardo sulla giovane bellissima al suo fianco e poi disse.
*Devo dirti che sono innamorato di te.*
L'aveva detto c'era riuscito.
Quello che non si aspettava furono le lacrime di Shunrei, che la fanciulla aveva deciso di versare.
Shunrei piangeva e lui non sapeva cosa fare.
Fu solo quando la ragazza lo guardò un momento che vide una luce di gioia nei suoi occhi.
Quelle lacrime di cristallo, uscite dagli occhi adorati di Shunrei, lo avevano per un momento convinto che lei non lo sopportasse o peggio che non ricambiasse e non sapesse come dirgli di non rovinare l'amicizia.
*Shiryu-Chan...anche io...*
Disse, per poi nascondere il viso rosso contro il petto del giovane.
Shiryu sorrise e la sollevò tra le braccia.
Tutto scorre, ma in quel momento entrambi pregavano che il fiume si fermasse, che il tempo si fermasse per godersi quanto più a lungo possibile il momento.

Note dell'Autrice:
Dunque, per prima cosa vi chiarisco come mai solo in questo capitolo fanno mostra di sè i suffissi: entrambi i bambini sono orientali, quindi mi è sembrato opportuno inserirli. Avevo già inserito Hyoga e Shun, ma avevo fatto dire i suffissi solo a Shun...il motivo di queste mie scelte è presto spiegato: il manga sarà produzione giapponese, ma gli unici orientali sono: Shun, Ikki, Seiya, Shiryu, Shunrei gli altri sono cresciuti tutti in un ambiente molto misto, quindi non vedo perchè uno svedese, quale Aphrodite, debba usare i suffissi giapponesi.
Altra particolarità: la seconda parte è ambientata dopo Hades. Sembra assurdo, perchè ho scritto che Shunrei ha tredici anni...ma non è colpa mia...la colpa è di Kurumada-Sensei...ha fatto lui questa cosa dell'età e io mi sono limitata a rispettarla. Non potevo farli più piccoli perchè sarebbe stato assurdo, già mi sembra assurdo che due bambini, perchè è questo che sono alla fine due tredicenni, si scambino promesse d'amore, figuriamoci uno di dieci anni!
Il rituale della bambola è un'antica credenza di alcuni popoli ed è un modo per davvero salutare l'infanzia in favore di un'epoca lontana dai giochi, il momento di compiere le scelte.
Panta Rei è una delle mie frasi filosofiche preferite, quindi l'ho inserita, anche perchè i due sono vicino ad un fiume con una buona corrente e poi mi piaceva l'idea della frase finale.
RIN= viene usato dai bambini tra di loro.
CHAN= si usa fra amici o fidanzati, o comunque quando c'è molta confidenza, ad esempio tra amici di infanzia.
KUN= si usa come forma di rispetto.
Questi sono i suffissi usati.
Risposte alle Recensioni:
KanondiGemini96:
Ciao carissima!!!! Grazie anche per aver commentato l'ultimo capitolo*_*! Dunque..cosa dire..è vero sono adorabili, anche se forse sono venuti un pochino OOC, ma sono pur sempre bambini ed io immagino comunque due bambini, fare i bambini. Sinceramente non penso che DM fosse un cinico assassino quando era piccolo, poi è cresciuto deviato. Son contenta che ti piaccia così tanto*_*! Eh si...il nostro Deathy sa trattare il piccolo Nemo*_*! Ma Shaka...Shaka è un mistero a chi assomigli...con un abito sbrillucicoso potrebbe tranquillamente essere la nuova Barbie Magie delle Feste...ma...poi non è che abbia un corpo molto maschile, quindi...vabbè...anche come Sailor Venus ci sta bene, però non so...non mi convince con l'arancione...il fiocco ci starebbe bene...chissà se i Gold facessero un cosplay? *Pensiero stupido Mode-On* Scusami è tardi e quindi io sbarello...ed ecco quello che mi fa pensare il mio cervellino...però sarebbero pucci! Ad Aphrodite e Death Mask affidiamo le parti di Sailor Neptune ed Uranus, che così sono felici XDXD!! *Ok...un minuto che Simone il Neurone, attualmente dato per disperso torni a me.*
*Chiamata...............................................................TORNATO!!*
Anche a me Shunrei piace...poveraccia è l'unica che ha il coraggio di rimanere a casa ed aspettare, pregando. Che cavoli..ci vuole coraggio anche per fare quello: attendere, non c'è niente di peggio che l'attesa, specie se durante l'attesa non sai se l'amore della tua vita è ancora vivo o no, se è ferito o sta bene, se è cieco o ci vede...sono drammi questi e tutti la criticano perchè piange. Qualcuno però potrebbe provare a mettersi nei suoi panni, povera anima! Mi inalbero quando ci penso...perchè me la continuano a criticare. Spero ti piaccia! Un bacione!
Un grazie speciale va ad: aoede, jeje_12, fenicex8, KanondiGemini96 per aver messo la storia tra le Preferite e le Seguite!
Grazie a coloro che hanno letto!
Bacio alla prossima!
  
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