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Autore: Nimueh    01/08/2010    6 recensioni
Lettrici e lettori purificatevi da ogni ricordo passato, e penetrate in questa storia con la mente sgombra.
Raf e Sulfus rappresentano nient'altro che i loro mondi, sempre e costantemente in guerra, ma un grave pericolo li unirà contro i loro sentimenti, costringendoli all'odio più profondo, ma in seguito dall'amore più sublime.
-Rivisitazione e correzione in corso-
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Raf, Sulfus | Coppie: Raf/Sulfus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Rivisitato e Corretto da Ayumu_

1.       Il Gran Ballo
 

Punto di Vista di Raf 

 

-Forza e coraggio Raf! E’ solo una serata!- mi ripeteva Dolce, la mia dama di compagnia, nonché mia migliore amica. Per lei era facile, non essendo quella che doveva essere presentata all’alta società dei sempiterni!
-Ho paura! Non voglio che i miei genitori decidano per me, soprattutto se si tratta di un mio ipotetico matrimonio! Dolce, io sono già innamorata di Gabi! Io voglio lui!- le dissi disperata. Ne avevo già parlato con mia madre , ma lei... per lei non era il momento di preoccuparsi di certe cose.Eppure credevo che un nobile come Gabi l’avesse soddisfatta: era un conte!Cosa c’era meglio di un conte per una principessa da maritare?
Ovviamente un principe, ma non essendocene uno oltre a quello dei Devil, che non avrei mai e poi mai sposato,era una possibilità da escludere, considerando che le nostre famiglie sono sempre state rivali. Quindi Gabi era perfetto!
-Raf, tu e Gabi non siete cantanti e questo lo sai meglio di me! E poi potresti incontrare veramente la tua anima gemella! Tu che ne sai?- rispose, cercando sia di convincermi, sia di calmarmi.
Aveva ragione: io e Gabi non eravamo cantanti, non avevamo poteri in comune, quindi non potevamo essere anime gemelle. D'altronde io non l’amavo veramente...  Sapevo già da tanti anni che prima o poi avrei dovuto far i conti con qualcosa del genere e lui era sempre stato mio amico! Mi sarei assicurata una vita felice con lui, con una persona che stimavo e a cui volevo un mondo di bene.
-Dolce, io ho solo diciotto anni e posso ancora scoprire nuovi poteri!- le dissi più per convincere me che lei.
Ci pensò un po’ su e poi rispose: -questo è vero! Ma sai che non puoi cambiare le decisioni dei tuoi genitori! Quindi su col morale! Devi prepararti per il tuo primo Ballo! E poi, abbi fede: loro vogliono solo il meglio per te!-.
Era inutile parlare con lei, troppo buona per riflettere su certe cose, che nelle mie condizioni, ahi me, ero costretta a pensare. Però era vero, dovevo avere fede, ma non riuscivo a non pensare al peggio!
La mia unica speranza era trovare il mio cantante, poiché lui doveva esistere da qualche parte...
In più sapevo bene che non avrei mai potuto disubbidire ai miei genitori.  L’unica cosa che potevo fare era affidarmi alla sorte, colei che non fa niente per nulla!

-Contessina Dolce Blanc di Angie-Town!-. Dolce scendeva lentamente lo scalone, incantevole com’era, sfoggiando il suo adorato vestito color magenta, molto semplice per i suoi gusti. Probabilmente avrebbe voluto abbinarci un bel paio di occhiali da sole, ma, potrei mettere la mano sul fuoco, la madre non le avrebbe mai concesso di venire al ballo in quel modo. Era tranquilla, per sua fortuna senza preoccupazioni: i suoi genitori non avevano la fissa del matrimonio!
-Buona fortuna Raf!- mi bisbigliò prima di scendere e di rimando la ringraziai.
“Raf, non ti è concesso cadere in questo momento, quindi mantieni i nervi saldi e cammina a testa alta! Su, niente figuracce!” ripetevo nella mia mente come una litania, mentre aspettavo che il banditore mi annunciasse.
Il Gran Ballo Di Vienna veniva sempre celebrato in gran segreto per non mostrarci troppo con i terreni. L’etichetta imponeva che i nobili sempiterni si dovessero conoscere indistintamente dalla propria razza e quindi  la forma terrena era d’obbligo, così  da non poterci distinguere e insultare.
Il mio accompagnatore era stato scelto per me dai miei genitori e, molto probabilmente, avrebbe anche potuto essere il mio promesso sposo. Mentre aspettavo il mio momento, mi ripetevo nella mente che dovevo essere ottimista, ma era difficile mettere in pratica questo consiglio!
- Principessa Raffaella Serafini di Angie-Town!-  esclamò il banditore; così da brava, mi avviai verso lo scalone dove avrei trovato il mio accompagnatore. Non avevo il coraggio di alzare gli occhi e l’unica cosa che vidi fu la sua mano incredibilmente pallida.
Il cerimoniale imponeva che mi desse il braccio scendendo lentamente la lunga rampa di scale. Quando toccai la sua pelle, un brivido caldo mi attraversò il corpo. Non mi era mai successo...
Di scatto, presa da un’ondata di adrenalina, alzai gli occhi per incontrare quelli del mio misterioso accompagnatore e rimasi folgorata!
Un uomo, dai capelli neri con riflessi bluastri, gli occhi ambrati e la carnagione pallida, ma mi squadrava con occhi incantati. Insomma proprio un bel ragazzo! Il suo occhio sinistro era circondato da una stella rossa, il suo corpo, fasciato da uno smoking nero e una camicia viola,  lasciava intravedere una muscolatura scolpita. Dire che fosse solo carino era un sacrilegio! Era affascinante, seducente... Ero incantata dalla sua persona!
Lentamente scendemmo la scalinata e prendemmo a ballare il valzer.
Era proprio uno strano angel, eppure non poteva essere altrimenti, anche se tutto sommato non potevo saperlo per certo, poiché eravamo tutti in forma terrena. Tuttavia non mi sembrava tanto sconosciuto anzi, sentivo di conoscerlo già da tempo. Una volta una mia amica mi aveva raccontato che, quando aveva trovato il suo cantante, fu come se lo avesse da sempre conosciuto. Insomma, per lei fu come sentirsi a casa!
Percepivo una sensazione strana ma bellissima, mai provata prima di allora.
-Siete bellissima!- mi intimò suadente con un’aria incantata, che mi fece avvampare all’istante. Imbarazzata lo ringraziai di cuore per il complimento, mentre prendeva a scrutarmi con un’aria assorta. All’improvviso si irrigidì e la sua espressione divenne sempre più strana e fredda ed infine rabbiosa.
Non capivo perché, ma mi dava fastidio, anzi mi causava dolore. Ma come poteva farmi male una persona che nemmeno conoscevo?
-Io sono Raf e voi siete?- gli chiesi gentile, per approfondire la conoscenza.
-Sono Sulfus!- mi rispose sprezzante. Proprio strano per un angel!
-State bene? Perché siete diventato così distante?- gli chiesi, non amando tanto i giri di parole. Perché si comportava in quel modo?
-Non sono affari che le riguardano, mia cara meringa alata!- mi rispose malevolo. All’improvviso capii che, quel che io definivo come uno strano angel, non era altro che un Devil! Mi staccai di botto da lui, mentre tutti nella sala mi guardavano allibiti, lui compreso, per la scena che stavo offrendo. Senza perdere tempo, completamente arrabbiata, andai a cercare i miei genitori. Li trovai a conversare con due sconosciuti, molto somiglianti a quel Sulfus.
-Padre, madre, posso parlare in privato con voi?- gli chiesi con una certa impazienza, mentre con un gesto del capo salutavo i due sconosciuti, che, da quando ero comparsa, avevano preso a guardarmi con una faccia mezza disgustata e mezza estasiata.
Mentre ci cercavano una stanza privata per discutere, vidi che i loro occhi mi scrutavano speranzosi e compassionevoli allo stesso tempo.
-Padre, perché il mio accompagnatore è un Devil?- gli chiesi perentoria. Sapevo già la risposta, ma concessi loro il beneficio del dubbio e a me un momento per sperare ancora in un futuro migliore.
Ma come era potuto accadere? Io ero un Angel e lui un Devil! Il V.E.T.O. parlava chiaro: come avremmo mai potuto mandare avanti un matrimonio se non avessimo nemmeno potuto toccarci?
-Perché è il tuo promesso sposo, bambina mia! - mi rispose triste, ma anche imperioso. Ma perché?
Se non avessi saputo della sua natura non mi sarei mai opposta: il suo aspetto tentatore mi aveva già incantata sufficientemente, ma non potevo accettare un simile sacrilegio!
Da sempre i nostri popoli erano in guerra tra loro e, con i loro comportamenti, sembrava quasi che ognuno di loro tradisse il proprio regno.
-Un Devil?! Fatemi indovinare è il principe, giusto? Ma come faremo con il V.E.T.O?- dissi completamente sotto shock.
-Sì. E’ il principe primogenito. Inoltre, non ci sono problemi con il V.E.T.O perché voi siete cantanti, quindi esso non vi ostacolerà!-mi rispose pacato, aspettando che anche io mi calmassi e riuscissi a vedere una logica, dove  era evidente che non ci fosse.
Altra bella domanda: come possono essere cantanti un Angel e un Devil? Non potremmo mai avere un potere in comune, perché io praticavo la magia bianca e lui sicuramente quella nera, come era giusto che fosse.
-Come fate a essere certo che siamo cantanti? Padre, se sapete qualcosa che non so, siete pregato di dirmelo!- esclamai perentoria. Sicuramente c’era qualche ragione che io non riuscivo a vedere e capire, perché i miei genitori non mi avrebbero mai fatto un torto del genere.
Un Devil per marito, quando io sono una Angel: come avremmo mai potuto vivere insieme?
-Bambina mia, ti prego, credi veramente che non ci sia un ragionamento sensato? Anche noi, come te, dispregiamo i Devil-.
-Ditemi la verità! Perché?- gli ridomandai imperiosa, puntando i miei occhi nei suoi. Vedevo chiaramente che era in difficoltà: mi avrebbe continuato a mentire o mi avrebbe detto la verità?
-La discussione è chiusa e la decisone presa! Non ti permetterò di mandare tutto a monte: ci sono in gioco migliaia di vite innocenti! Stasera tu partirai con il principe e i suoi genitori, quei signori con cui parlavamo poco fa, e andrai a stare a Zolfanello City per qualche giorno!- rispose totalmente sicuro delle sue parole.
A quel pensiero la mia vista si oscurò e il mio corpo divenne molle, candendo in un sonno profondo.


Punto di Vista di Sulfus

-Sulfus i nostri genitori ti vogliono parlare!- urlò da dietro la porta quel rompiscatole di mio fratello Robin, con il suo solito tempismo.
Mi stavo intrattenendo per bene con una delle tante ragazze dei nightclub di Zolfanello e stavamo per entrare nel vivo della passione, eccitato a puntino com’ero, prima che quel ficcanaso venisse a rompermi le scatole.
-Dì loro che dovranno aspettare! Sono un tantino occupato a gustarmi un piatto di wurstel e patatine... soprattutto patatine!- gli risposi divertito. Che volevano quei vecchiacci dei miei genitori?
-Forse non hai capito: voglio parlarti ora!-. Adesso non era più Robin, bensì mio padre!
Lo conoscevo bene e, quando parlava in quel modo così calmo e sereno, era meglio non disubbidirlo o avrebbe potuto prendermi di peso e buttarmi in uno dei tanti vulcani qui intorno.
-Mi dispiace bambola, ora devo andare!- le sussurrai sulle labbra prima di baciarla appassionatamente.
-Sono qui, padre. Suvvia parlate!- esclamai una volta entrato nella sala del trono. Inoltre la presenza di mia madre rendeva la questione ancora più importante e allo stesso tempo inquietante!
-Domani sera ci sarà il prossimo Ballo, dove debutteranno in società alcune nuove fanciulle di alto rango, e tu dovrai partecipare, e logicamente mi aspetto che tu balli- incominciò mio padre. Mi ero perso qualcosa... Da quando ero diventato un accompagnatore? Non gli bastano Robin e Gas a fare i damerini per loro!
-E potrei sapere perché, di grazia?- gli domandai con una vena d’ ironia.
-I genitori della ragazza che accompagnerai vorrebbero che la signorina in questione facesse la tua conoscenza...- mi rispose con un risolino. Ulallà... C’era puzza di bugia!
Riflettendoci però non avevo niente da sbrigare a Zolfanello, quindi avrei potuto divertirmi al quello Ballo, magari rendendolo anche un po’ più vivace...
-Suvvia, ditemi la verità, sapete che non sono facile da imbrogliare.- gli dissi ridendoci sopra, anche se la cosa mi inquietava alquanto: i miei genitori mi mentivano solo quando erano sicuri che le loro decisioni non mi sarebbero piaciute.
-Bhè... Se vuoi scoprire la verità, dovrai andare al Ballo e guadagnartela!- rispose ridendo, prima di andare via insieme alla mamma, mentre io ero rimasto spiazzato e molto incuriosito.
Qualunque cosa fosse, era inutile farsi troppi problemi.

Ritornato nella mia camera e concluso il tête a tête con quella bellissima fanciulla, con cui mi stavo intrattenendo prima, arrivarono quei grandi rompipalle di Robin e Gas.
-Purtroppo dovremmo venire con te alla festa.- mi annunciò Robin divertito dalla mia faccia disgustata, perché non amavo poi così tanto ballare, anche se tolleravo abbastanza i balli molto sensuali.
-Sai, amico, gira voce che i tuoi stiano organizzando il tuo matrimonio con una...- mi disse Gas ridacchiando. Che?
Come faceva a saperlo, e perché io non ne ero al corrente?
Certo, Gas era il figlio del consigliere di mio padre, quindi avrebbe potuto essere vero, ma noi eravamo Devil e i Devil mentono. Eppure non poteva essere altrimenti. Non mi avrebbero mai costretto ad andare a nessuno Ballo se non quello svolto nel nostro castello! E adesso? Ero troppo giovane per rimare incastrato in questo modo!
Però ero così curioso di conoscere colei che sarebbe dovuta divenire mia moglie, che decisi di andarci lo stesso a quel maledetto ballo. Non che sarebbe diventata la mia sposa! Era solo curioso...
E poi mi sarei divertito ad illudere una nuova pollastrella nobile.

Arrivato a Vienna, andai dritto dritto nella sala del Gran Ballo.
Stranamente mi sentivo molto agitato, non ne capivo veramente la ragione. Forse perché non avevo mai partecipato a un ballo con delle spocchiose e disgustose meringhe alate!
Passarono molte ore prima dell’inizio di quella farsa. Automaticamente via avviai verso la mia dama, senza interessarmi dalla presentazione del banditore.  Era una ragazza alta, snella, formosa, dalla carnagione dorata e dai lunghi capelli biondi e ricci, con un ciuffo sbarazzino di color rosso fuoco sulla frangia. Era bellissima!
Purtroppo non potevo vedere i suoi occhi, avendo il capo chino, forse a causa della timidezza...
Appena mi sfiorò la mano, una scossa si irradiò lungo il mio corpo, mentre lei alzò la testa di scatto, lasciandomi ammirare i due zaffiri splendenti che aveva al posto degli occhi.
Scendemmo le scale e iniziammo a ballare. Inspiegabilmente mi sembrava di conoscerla da una vita!
Però i capelli biondi, occhi azzurri e carnagione dorata erano strani per una Devil!
-Siete bellissima!- sussurrai alla mia deliziosa dama, incantato da cotanta bellezza. Ma che pensavo? Non era da me fare complimenti come quei bignè melensi.
Lei mi ringraziò imbarazzata, ma soprattutto con una gentilezza estranea a un Devil!
Forse era... No i miei genitori non avrebbero mai e poi mai combinato un matrimonio del genere! Una meringa alata per il trono dei devil? NON SI PUO’!
-Io sono Raf e voi siete?- mi chiese gentile, confermando la mia teoria.
-Sono Sulfus!- le risposi arrogante. Alla fine di questo ballo i miei genitori assaggeranno la mia ira.
Intanto la riempivo di sguardi pieni di rabbia, anche se il mio corpo non era d’accordo con la mia mente. Ero eccitato!
Stringevo contro il mio corpo una Angel, è vero, ma che Angel!
-State bene? Perché siete diventato così distante?- mi chiese con una gentilezza che solo una Angel poteva avere.
-Non sono affari che le riguardano, mia cara meringa alata!- le risposi malevolo, dopotutto ero un Devil!
All’inizio mi guardò strano, però poi di botto si staccò da me e corse via, donando a tutti uno spettacolo di cui si sarebbe parlato parecchio. Forse nemmeno lei in principio sapeva che ero nato per essere crudele...
Cercai i miei genitori per una spiegazione, ma non trovai nessun dei due, però accostandomi ad una porta sentii qualcuno che discuteva animatamente.
Incuriosito, cercai di origliare, accorgendomi che era quella Raf che urlava.
-Un Devil?! Fatemi indovinare è il principe, giusto? Ma come faremo con il V.E.T.O?- disse completamente sconvolta, ma confermando le mie precedenti teorie: nemmeno lei era al corrente della verità.
-Sì. E’ il principe primogenito. Inoltre, non ci sono problemi con il V.E.T.O perché voi siete cantanti, quindi esso non vi ostacolerà!- rispose l’ uomo con cui stava parlando. Cantanti! Eravamo troppo diversi per esserlo.
-Come fate a essere certo che siamo cantanti? Padre, se sapete qualcosa che non so, siete pregato di dirmelo!- rispose categorica. Come per lei, questa storia non mi convinceva affatto!
-Bambina mia, ti prego, credi veramente che non ci sia un ragionamento sensato? Anche noi, come te, dispregiamo i Devil- continuò l’uomo, che senza ombra di dubbio era suo padre.
-Ditemi la verità! Perché?- gli ridomandò imperiosa. Quella donna era un bignè alato di tutto rispetto!
-La discussione è chiusa e la decisone presa! Non ti permetterò di mandare tutto a monte: ci sono in gioco migliaia di vite innocenti! Stasera tu partirai con il principe e i suoi genitori, quei signori con cui parlavamo poco fa, e andrai a stare a Zolfanello City per qualche giorno!- rispose sconvolgendomi. Come se la sarebbe cavata quella zolletta di zucchero a Zolfanello? Non ne sarebbe uscita viva!
All’improvviso, però, la vidi svenire ed essere presa al volo dal padre: ciò mi disturbò e non poco. Volevo andare da lei e prenderla fra le braccia per potermi assicurare che stesse bene: ero ansioso per la sua salute...  Non era da me!
Che diamine stava succedendo? Perché volevano che sposassi una Angel? Insomma io l’avrei odiata sempre solo perché era una Angel, a prescindere che provavo un certo desiderio e avevo avuto l’intenzione di proteggerla. E sicuramente lei avrebbe odiato me perché ero un Devil: questi pensieri mi rattristarono più del dovuto.
Ricominciai a cercare i miei genitori per avere delle risposte, e stavolta riuscii a trovarli, anche se avevo impiegato un bel po' di tempo.
-Ho scoperto il grande segreto... Perché proprio una Angel?- chiesi a mio padre calmo, cercando di ragionare. Dietro di loro c’era il corpo svenuto di Raf.
-Questa Angel è la loro principessa, e tu, che sei un principe, la devi sposare! La questione è stata già decisa e un giorno capirete il perché... Non preoccuparti, lei è la tua cantante e tu il suo!- mi disse serio mio padre, senza però astenersi dal prendermi in giro. In effetti era una situazione comica per chiunque al di fuori di me...
Guardai Raf: il suo volto nel sonno era ancora più bello, ma provavo solo desiderio e nessun sentimento che non fosse odio per il popolo che mi ispirava.



Salve! Spero di non avervi deluso con questo primo capitolo! Anche se devo ammettere avrei potuto fare di meglio! Non sono pratica di balli di alta società e robe simili!
Ringrazio coloro che hanno letto la prefazione e in particolare, 96opal per averla inserita nelle seguite e _Elea_ nelle ricordate, e logicamente chi ha commentato!
PUBBLICITA' [il primo link riguarda una mia storia su Naruto, il secondo una mia one-shot sempre su Naruto e il terzo una raccolta di one-shot sull’Amore]:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1093992
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=840084&i=1
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1460513

@ Girl95Devil: Grazie! Mi ha tirato su di morale il tuo commento! Ero parecchio sfiduciata: ho sempre paura che non piacciano a nessuno i miei capitoli! Comunque sì l'ho scritta io la profezia!Ciao! Kiss!

@ Elizabeth_smile: Ciao! Grazie! Perchè Angel's friends è una passione nascosta? Bhè forse lo so... alla nostra "veneranda"(xd) età ancora a vedere i catoni animati? Sì e me ne vanto! Ciao! Kiss!

@ _Elea_: Grazie! Spero che sia di tuo gradimento questo capitolo! Al prossimo capitolo! Ciao! Kiss!

@ 96opal, togals duff e Angel_e_Devil: Grazie mille per la vostra fiducia! Ciao! kiss!

*SONDAGGIO*
Il titolo che ho dato a questa fanfiction non mi convince tanto e pensavo di cambiarlo!
Preferite tra "Quando si odia si ama" o "Amore e pregiudizio"?

Con Affetto Nimueh

 
   
 
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