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Autore: Natalja_Aljona    02/08/2010    2 recensioni
Revolution "Lucy" Richards, Lu'per gli amici, è la sorella minore di Keith Richards e migliore amica di George Harrison.
Dopo aver passato le vacanze insieme, infatti, i due sono inseparabili.
Ma un giorno, insieme ad altri quattro ben noti ragazzi, George partirà per Amburgo.
E Lucy...andrà con lui.
L'inizio di una grande Rivoluzione...una Rivoluzione chiamata Beatles.

(dal capitolo 69):
In quel momento, partì un servizio radiofonico dalla radio del commissariato di polizia.
-Keith Richards, giovane e promettente chitarrista di Dartford, denuncia il rapimento della sorella minorenne.
Un mostro verde, brutto e cattivo, chiamato dai colleghi del suo circolo criminale GH il Terribile. The Worst.
Nella buia notte GH ha strappato la dolce e ingenua ragazzina appena quattordicenne dalla sua casa natale, spezzando il suo fragile cuore e infrangendo i suoi teneri sogni.
La pioggia batteva inquietante sui vetri della finestra, quando la giovane assistette all'apparizione con terrore crescente, ma ormai il terribile GH l'aveva stregata, portando via tutto ciò che ne rimaneva di lei.
E adesso, chi asciugherà più le lacrime dai suoi occhi, quando GH punterà la sua prossima preda?
E chi sentirà più il lamento straziato della candida e innocente Lucy Richards, quando GH distruggerà tutto quel che ne rimane della sua splendida giovinezza?
Per lei e per il dolore del vecchio cuore dello straziato fratello, vi preghiamo di telefonare al seguente numero: BEEEEEEEP!
Very norman people! Centodue-cinque, yeah!-
George e Lucy si scambiarono soltanto un rapido sguardo, sforzandosi di rimanere seri.
Due secondi dopo ridevano fino alle lacrime.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Harrison
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lucy is a Rainbow'
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4 Settembre 1963


Note:

ll giorno del mio compleanno!!

*La Voce Fuori Campo spinge a forza Martina fuori dal Capitolo 87*

Quattro individui non identificati, a capo dei quali è il Guru Georgik(o GH il Terribile, fate voi), tentano ogni possibile rito indiano per far precipitare l'aereo Catania-Milano Linate su cui viaggia Martina.

L'aereo precipita e poi si schianta al suolo.

Prima precipita e poi si schianta al suolo.

Precipita schiantandosi.

Si schianta precipitando.

Una flebile e ormai quasi impercettibile voce sussurra, tra la polvere e i rottami della Wind Jet:

-Il giorno del mio compleanno...-


Wind Jet vi augura buona lettura!


Fine Note(Deogratias).



87. Stop! Coi Beatles, stop!

(Gli zii d'America)



4 Settembre 1963 (Sottotilo: Compleanno di Martina)


Star Club, buio a intermittenza, luci gialle e rosse appese alle pareti.

Dai tavoli più vicini al bancone si sentono eccheggiare le risate di alcuni energumeni tutti muscoli e peli ispidi su tutto il corpo.

Occhi scintillanti al buio, sorrisi di scherno e smorfie di paura. Risate sguaiate e chiacchiere sottovoce.

Una chitarra solitaria in sottofondo.

A un tavolino quattro comari vestite di pizzo commentano a gambe accavallate chissà quale straordinario avvenimento amburghese.

Una di quelle comari ha lo stesso profilo di Keith Richards.

Cinque, anzi, quattro ragazzi chiacchierano appoggiati alla parete e fumando sigarette.

Uno di loro indossa uno strano “collare”, che ha tutta l'aria di essere un reperto proveniente dai bagni pubblici.

Il quinto dorme nella cesta di un gatto con un'espressione sognante e beata dipinta sul viso e una chitarra più grande di lui stretta gelosamente al petto, anche durante il sonno.

Una tipica notte amburghese, alle apparenze.

Una tipica notte amburghese, direbbero tutti.

La notte amburghese.


E nella notte amburghese, un grido spezzò la quiete.


-Ringooooo...solo per te la mia canzone voooolaa!-

John Winston Lennon, 22 anni e undici mesi.

Segni particolari: occhi traslucidi come quelli di un ratto con le coliche, una bottiglia di vodka in bilico sull'avambraccio sinistro, un gomito nella mia clavicola e l'asse del cesso intorno al collo a mo' di collare egiziano: Lennonkhamon.

Segni ancora più particolari: completamente ubriaco.

Perdonatemi la schiettezza.

Qui è Ringo Starr, in diretta dal solito Star Club, anzi, dallo Starr Club, per essere precisi, e un diavolo per capello, senza esagerazioni.

Un solo pensiero, per comodità: Adesso lo ammazzo. Adesso lo ammazzo. Adesso giuro che lo ammazzo.

Ma non lo ammazzo mai.

-Cosa diavolo vuoi, John?!-

-Mach Shau, Riiiiings!- grida quel matto di Jo, “cigolando” abbondantemente sulla “i”.

Sì, certo. Aggiungici un'altra “i” e crederò di aver appena calpestato un tordo in preda a una crisi epilettica.

Che strazio.

Non mi facevate così sarcastico, eh?

Sapete com'è, è l'abitudine.

Ma sono sempre il solito Rings: babbione nell'anima.

Parlo tanto, ma alla fine gli lascio fare tutto quello che vogliono. L'importante è che non tocchino il mio naso.

E in questo momento non sono nemmeno il più tranquillo: il piccolo Geo, infatti, dormicchia beatamente raggomitolato nella cesta del gatto di Bruno Koschmider, che adesso è il gatto di Ralf.

Il nostro amico Ralf.

Il suo gemello, Ingo, ne aveva combinate tante ai Beatles, quando io non c'ero ancora, ma c'era Pete, un altro di cui non so molto, ma che non mi è mai stato troppo simpatico.

Ma soprattutto a George. Lucy ha passato uno dei momenti peggiori della sua vita, per colpa di una dose di LSD somministrata di nascosto a George per ordine di Pete; e George...George non poteva saperlo, ma era completamente impazzito, aveva perso la testa, non capiva più niente... Quello è stato un gran brutto momento, per Lucy, che si fidava di lui come di nessuno al mondo. Sono stati malissimo entrambi, ma adesso, per fortuna, è tornato tutto come prima...o quasi: adesso hanno un figlio, Ray, in onore del tipo che, appena sono arrivato ad Amburgo, in questo stesso club mi ha pestato un piede. Bei ricordi, eh, Richie? Ma è stato solo perchè in quel momento(chissà perchèèèè! n.d Denny, Jim e Robby...alias “The Windows”) era senza occhiali. Ed è davvero un tipo pazzesco, questo Ray, uno che gira facendosi chiamare “Rayo de Sol” e rispecchiandosi nei suoi stessi occhiali, che, dicono, sono reduci di numerosi attentati da parte degli altri tre membri dei “The Windows”.

E, parla uno che di presentimenti se ne intende, ho come la sensazione che non sarà l'unico... parola del presentimento di Richard Starkey!

In questo momento Lucy è a Manchester, insieme a Ray, a frequentare l'università, e forse è per questo che George sembra sempre poco sempre, come addormentato.

Vorrebbe solo chiudere gli occhi e vedere Lucy, secondo me, e non smetterà mai di provarci. Ma la sera, così come in tutti i momenti in cui abbiamo bisogno di lui, il nostro amico si lascia alle spalle ogni genere di malinconia e salta sul palco, la sua chitarra sempre al collo, pronto quanto, se non più di noi a far vedere al mondo chi sono I Beatles.

Ralf adesso si è, come dire, “gemellato” con Dirk Collins, un altro punk come lui, uscito di prigione qualche mese fa.

Parlano all'unisuono(quando non si completano le frasi a vicenda, in stile Qui Quo e Qua: Ralf è Qui, Dirk è Qua...e per Quo fanno metà ciascuno), ascoltano e cantano le stesse canzoni(con nostro sommo dolore), poco ci manca che si vestano uguali

E' simpatico, un tipo a posto. Anche Ingo lo sarebbe, se dimentichiamo gli episodi che lo hanno visto protagonista insieme a Pete.

E Ralf non sempre è così bravo da dimenticarli.

Ma dopo un occhio nero(anzi, due, se consideriamo la new-entry coniata George Harrison...), si è rivelato abbastanza disposto a chiudere un occhio(tanto per restare in argomento) sul passato del fratello, e a perdonarlo.

Adesso Ingo è soprannominato “il Panda”, ma, a detta di John, è sempre meglio che “il Morto”.

Dico “non sempre”, perchè, dopo il sopracitato episodio, è iniziata una specie di disfida tra George e Ralf su chi tirava i destri migliori.

Prima come cavia usavano un cartoccio di fish and chips, ma hanno dovuto cambiare perchè al termine di ogni allenamento George, senza farsi troppi problemi, per niente schizzinoso e impudico come sempre, si sbafava il fish and chips spappolato contro il muro.
Da qualche giorno a questa parte, però, il Panda, in seguito al suo licenziamento dal Kaiserkeller, è stato assunto come cavia al posto del fish and chips.

Se vedete in giro un animale con un maggior numero di occhi neri rispetto al panda...state sicuri che si tratta di Ingo.

George dorme, beatamente appoggiato su un fianco.

Il gatto di Ralf, in realtà, è una gatta: proprio lei, Grizabella. E' stata soprannominata Grizabella Harrison, perchè andasse d'accordo con il suo nuovo...ehm...ospite?

In questo momento, Grizabella sta sfiorando con la coda il viso del giovane Harrison. Gli si accoccola di fianco, allungando successivamente una zampetta verso i suoi capelli.

Grizabella gioca con i capelli di George e lui continua a dormire. Sono favolosi insieme, chissà se se ne accorgono.

Lucy, se li vedesse, ne sarebbe gelosa. Senza aprire gli occhi, George allunga una mano verso la gatta e inizia ad accarezzarla sul dorso, stringendole poi una zampetta.

Grizabella inizia a fare le fusa e poco dopo si addormenta anche lei, la testolina appoggiata sul petto di George.

Uno spettacolo fin troppo dolce per la rude clientela dello Star Club, ma pare che riesca a sciogliere il cuore addirittura i più impassibili degli energumeni seduti a consumare birre su birre ai tavolini.

Sorridono tutti, intorno a me. E' un sogno. George sogna e così fa sognare anche noi.

Come ho fatto a vivere per tutto questo tempo senza i miei migliori amici?


What do I do when my love is away
(Does it worry you to be alone ?)
How do I feel by the end of the day,

(Are you sad because you're on your own ?)


No, I get by with a little help from my friends

Mm,
I get high with a little help from my friends
Mm, gonna try with a little help from my friends


Ed ecco arrivare Mick e Keith, il primo dei quali tiene sottobraccio Marco, il minore dei Koschmider, soprannominato da John “l'androide-macchinetta ambulante”.

-Michelino! Keithy-Keithy! Venite quiii!! Venite da zio Johnny, che sentivamo già la vostra mancanza!-

Rimango dell'idea che, ubriaco o no, il nostro fantastico quanto allucinato Lennonkhamon non rinuncia mai al suo solito sarcasmo.

Perchè voi ci credete, che John Lennon senta la mancanza di Mick Jagger e Keith Richards?!

Mick e Keith avanzano, sempre trascinandosi dietro Marco. Povero disgraziato. Eppure, lui ne sembra contento. Tutto perchè non ha il piccolo Ron attaccato a una caviglia, poco ma sicuro.

Ronnie ha sedici anni, ormai, ma, a detta di tutti, è sempre la solita palla al piede.

Ne George ne Keith ne Ruby perdoneranno mai a Lucy di essersene andata a Manchester a cuor leggero, lasciandoci in preda di quel pestifero ragazzino.

Se c'era lei era un conto: Ronnie l'adora. Forse perchè è stata per tanto tempo l'unica, pazientissima intermediaria tra lui ed Elisa, che adesso vive una storia piena di dubbi, incomprensioni e incertezze tra Ron e Jim(ad essere sinceri la storia non è ancora cominciata, ma tira aria di tempesta), forse per quella gita improvvisata alla stazione di Amburgo, tre anni fa, di cui George e Stu mi hanno raccontanto quasi con la stessa ansia del momento.

Ma adesso lei non c'è e con quel sedicenne bacato ce la dobbiamo vedere noi. Lo ammetto, qualche volta è pure simpatico, ma le altre volte...beh, le altre volte si possono riassumere contando i tentativi di Lennonkhamon di strangolarlo con l'asse del cesso.

Ad ogni modo, per Marco un po' mi dispiace: è sempre stato gentile con noi, non è giusto che Mick e Keith lo ubriacano di aspirine(che poi sarebbe il minimo che potrebbe succedergli, in compagnia di quei due!).

Anche perchè, in qualunque caso, se Mick Jagger e Keith Richards prendono sottobraccio qualcuno in quel modo, c'è comunque da spaventarsi.

Tutto quello che posso fare è sperare che non gli succeda niente di eccessivamente traumatizzante e che faccia onore all'indole punk della sua famiglia(parlando di Ralf) e che se li tolga di torno con un rapido “colpo di cresta”.

Adesso, a pensarci bene, non credo che frequentare tipi come Ralf e Dirk sia particolarmente proficuo.

Johnny spettina i capelli a Mick e questo fa andare Mr. Aspirina su tutte le furie.

-Don't touch my Mr. Aspirina!- grida a quel punto Keith, gettandosi tra la folla.

Da un angolo più appartato del locale, Ruby, o Miss Perfezione 1960-61-62-63, come la chiamano tutti(che con il tempo è diventato “Miss Grammatica Perfetta da ieri all'eternità” Sottotitolo: Poveri noi! Firmato Mr. Aspirina and DiaboliK) li guarda scuotendo la testa rassegnata, sospirando a intervalli.

Povera Ruby.

Come direbbe Lucy(santa ragazza!), ci vorrebbe Brian! E Brian c'è, ma al tempo stesso non c'è... Perchè Brian è ancora a Londra(cosa stia facendo di preciso non si sa), e pare che tra poco I Rolling Stones(il nome proposto da Ron, “The Magic Turkeys”, ha fatto la stessa fine che Mick e Keith-e anche alcuni di noi- vorrebbero far fare a Ron, per il giorno in cui-perchè quel giorno arriverà!- non sarà più sotto la protezione della bella Luci') di cui parlano ormai tutti quanti... Brian sta organizzando le ultime cose e quando avrà finito ci raggiungerà.

Inutile dire che noi tutti speriamo che quel giorno arrivi presto, soprattutto per Rub.

A un certo punto, però, vengo travolto da tue creste di gran lunga più grandi delle facce, per dirla in un altro modo, Ralf e Dirk.

-Una chiamata per Richie Strakey in linea!- gridano in coro Ralf e Dirk, con la stessa intelligentissima espressione di due piccioni in coma farmaceutico.

-...intendi dire Starkey, vero?- chiedo, speranzoso.

-Quello che è. Lo conosci?-

-Beh...si da il caso che sia davanti a te-

-...dove?- domanda Ralf, smarrito.

-...quando?- gli fa eco Dirk, la stessa identica espressione

-Vieni avanti, cretino!- sospiro, maledicendomi subito dopo, poichè i cretini sono due.

Dirk sgrana gli occhi. Ralf lo imita.

-Richie Strakey in persona?!-

Cristo Santissimo. Certo che sono io!

-Io, io!- ripeto, battendomi un pugno sul petto come un perfetto ORingo Tango.

-E mi chiamo Richard Stark...oh, lasciamo perdere-

Bene, raggiungo la cabina telefonica, mi ci chiudo dentro(e va bene, questo non è stato volontario, ma sarebbe potuto capitare a chiunque!) e, gesto abbastanza ovvio, rispondo al telefono.

La telefonata si è svolta più o meno così:

-Pronto?-

-Richie!-

-Ehm...pronto?-

-Richie!-

-Boh...sarà caduta la linea...-

-RICCARDINO BELLO DELLA ZIA!-

-SANTISSIMO AGAMENNONE ATRIDE DAL PELO D'ORO!-


E questo era soltanto l'inizio...


-Chi...chi...chi parla?-

Tremo. Bisogna essere sordi per non sentire che sto tremando. Lo sentite anche voi come sto tremando!

-Ma la tua zietta, Riccardino!-

-Aaaah...zia. Che piacere...non puoi capire... pfff ptks zzzzff! Psshpsshpssh pussipussiptt! Ksksksththth crrrr gneeeek! Ops...la linea è disturbata... Volete comprare delle pentole foderate in acciaio inox al 100%, laccate in oro made in Indonesia?? Tremiladuecento sterline al pezzo, in comode rate da tremilaquattrocento e dodici penny al mese! Ops...addio!- e chiudo la chiamata, ficcandomi subito dopo il telefono nei pantaloni.

Ma prima di chiudere faccio in tempo a sentire la voce squillante di “una donna qualsiasi” trillare: “Siamo ad Amburgo, Riccardi'!”.

Adesso non tremo più, no, non tremo più. Adesso mi sparo!


In the morning wanna die
In the evening
wanna die
If I ain't dead already
Ooh girl
you know the reason why


-I miei zii! I miei zii stanno venendo qui!- grido, saltellando su un piede come posseduto.

Paul inarca un sopracciglio.

-Ma i tuoi zii chi??-

E qui viene il bello.

Ma devo dirglielo.

Paul e John sono miei amici, capiranno... Anche Stu lo è. Anche George, certo, ma George sta dormendo.

Chissà cosa sogna.

Io credo di saperlo.

Lucy in tutte le sue versioni(che poi, quante versioni potranno mai esserci?), il piccolo Ray sulle sue ginocchia, gli stessi occhi scuri e limpidi in cui lui vede tutto il suo futuro.


Look for the girl with the sun in her eyes, And she's gone

Ora che ci penso, piacerebbe anche a me avere una famiglia come la sua. Sono così uniti, anche a chilometri di distanza... Le distanze che non possono coprire con di loro occhi, le coprono come il cuore. Non l'ho mai sperimentato, e forse per certi versi è meglio così, ma dev'essere bellissimo...

George è triste, ma noi tutti sappiamo che ce la farà. Perchè lui è il nostro Geo, è addirittura impensabile che non ce la faccia!

E chi lo sa, forse un giorno l'avrò. Forse addirittura prima di quanto possa credere.

-Rings! Smettila di fissare Geo in quel modo, o crederemo che...-

Mollo una gomitata a John, dopodichè borbotto a bassissima voce, pur sapendo che in realtà mi hanno sentito benissimo:

-Zia Sincope e Zio Infarto-

John sputa il restante vodka in faccia a Paul, che per poco non si soffoca con una marlboro.

Stuart molla di scatto il pennello, che rotola sotto il piede di Paul, il quale scivola a terra, con John attaccato.

Brutto segno.

Bruttissimo segno.

-Coraggio, Rings. Adesso arriveranno dei signori vestiti di bianco, ma non ti spaventare: loro sono qui per te, ma non ti vogliono fare del male! Ti prenderanno per mano, ti parleranno un po'...tu seguili, vai con loro...-

-E piantala, John!-

-Riiiiings, sei cattivo!- interviene Paul, allungando mollemente un braccio lungo il mio collo.

-E togliti, Maccaa!-

I miei amici non ci credono, mi prendono in giro.

Questo in teoria sarebbe il momento in cui dovremmo improvvisare qualcosa sul palco... Ma stavolta io lo userò per spiegarvi meglio la situazione.

Zia Sincope e zio Infarto(nomi di battesimo, ma potete anche non crederci) vivono in America, in una zona non identificata di Detroit.

E, Signoreperchèperchè, perchèèè??! , sono i miei zii.

L'unica cosa buona in tutto questo è mia cugina.

Mia cugina Zazar.

Sono così affezionato alla mia cuginetta!

Ma lei non è la figlia di Sincope&Infarto, Associazione a delinquere Sincope e Infarto, figuriamoci.

E' la nipote, semmai. Povera, siamo nella stessa pietosa situazione. In teoria non saremmo nemmeno cugini, non esattamente, almeno, ma io le voglio bene lo stesso. Adesso però, secondo alcune voci, Zazar è scappata a Manchester, dove sta frequentando l'università, e forse conoscerà la nostra Lucy.

La prossima volta che la sento glielo chiedo.

Il vero problema(se, in preda a un attacco di magnanimità, sorvoliamo sullo zio), però, è la zia.

Sì, perchè la zia ha un modo tutto suo di parlare, un modo che, ad essere sinceri, preferirei non ricordare.

La zia Sincope.

Già il nome è tutto un programma.

Ma di persona, credetemi, è ancora peggio.

Sarebbe la sorella di mio padre adottivo, Harry e immagino che quando sia nata sua madre dovesse essere davvero disperata per averle dato un nome simile.

Lo stesso discorso, in effetti, lo potrei fare anche per lo zio.

Io, se non si fosse ancora capito, ho un vero e proprio terrore della zia.

Ancora non ho dimenticato di quando da bambino mi fece cadere dall'altalena sedendosici sopra... ne quando, il mio primo giorno di scuola, disse ai miei amici Davy Patterson e Brian Briscoe della banda di Dingle di essere stata eletta per due estate di seguito Miss Bikini...hanno riso tanto(io ho pianto), ma al solo immaginarla in bikini mi ha spaventato talmente tanto da farmi vivere nel terrore il primo giorno di scuola, investire la professoressa di inglese con la bicicletta e vivere in simbiosi con la camomilla versione “very strong” per una settimana, per sconfiggere gli incubi e riuscire a sognare qualcosa che non fosse squadroni di giganteschi bikini assassini e soprattutto parlanti.

Ancora adesso ho il terrore dei bikini.

Potrei parlarvi per ore della zia Sincope. Purtroppo.

-RICHIEEE!! Ma che diavolo stai suonando??!- John mi riprende dai miei-macabri-pensieri strattonandomi per una manica della camicia.

-Ehm...cosa?-

-Cosa. Stai. Suonando. Punto. Interrogativo.-

-Oh-

Oh. Ma che razza di risposta è “oh”?!

Dovrebbero sbatterlo in galera, chiunque abbia inventato gli “oh”.

Se adesso John mi ammazza, sarà tutta colpa di un “oh”.

Oh” crudele! Oh!

-Per curiosità...cosa state suonando??-

John, Paul e Stu alzano gli occhi al cielo, George da un morso a un fish and chips, ma nel frattempo inarca un sopracciglio, segno che anche lui è molto, molto arrabbiato con me.

Incredibile. Non si è mosso dalla cesta di Bibi.

Ma non è questo il momento di fare riflessioni al riguardo.

Non riflessioni impegnative, per lo meno. Non ce la farei comunque.

Oh, insomma, Rings, che casini vai combinando?!

In altre parole... What goes on, Richard Starkey??

Grande, lo vorrei sapere anch'io.

Oh, Geo! Ti prego, aiutami tu!

Tu che sei così dolce, così carino, così gentile...tu che sei così dolce mi hai appena sputato del fish and chips in un occhio?!

Oh, va bene. Non posso contare nemmeno sul mio Geo.

-I Saw Her Standing There, tordo!-

Oh. Già. E dagli con 'sti “oh” del cavolo!

-Certo, va bene- un' altra risposta da guinnes dei primati, nevvero?

Ma da che mondo è mondo.

Non ho tempo per suonare, adesso! Sono nei guai, nei guai, lo capite?!

Una voce alle mie spalle, improvvisamente, mi distoglie dai miei pensieri.

-Gradiresti un pedicure, Rings, caro??-

Sì, e anche una birra salata.

-JOOOOOHN!!- urlo, esasperato.

-Amici come prima?-

-Ma va a quel p... Oh, va bene. Peace & Love!-

-Mitico Riiiings!-

Con queste parole Johnny mi tira una discreta pacca sulla spalla(ma niente a che vedere con quelle di zio Infarto), con un gran sorriso.

Anche gli altri mi sorridono.

Ci vuole poco per riappacificarsi, a noi Beatles.

E il bello è che ogni volta torniamo ancora più amici di prima.

Non possiamo più suonare, però.

Alcuni tedeschi ci guardano interrogativi, altri particolarmente scocciati dall'interruzione. Uno di loro sembra il tipo da spaccarti la faccia come niente.

Se non andiamo avanti, questi ci ammazzano. Penso, per niente rassicurato.

No, dobbiamo andare avanti. E la zia? Capirà? E se si mette ad urlare? E se fa a botte con i tedeschi? E se ci cacciano? E se la licenziano? Ho invertito gli avverbi: per ammortizzare la situazione, probabilmente. Perchè se la cacciano e se ci licenziano, allora questi si che sarebbero guai. Ma non succederà niente di tutto questo.

Non succederà, se sarò capace di organizzarmi.

Pensaci bene, Rings: sei mai stato capace di organizzarti?

Tipici vuoti di memoria dettati dalla situazione. Oddio. Mi sa di no.

Al massimo suonerò con zia Sincope seduta sulla batteria.

Adesso un altro pensiero, quasi più temibile degli altri, si fa spazio nella mia mente: E se me la sfonda?

Perdo minuti preziosi nel vano tentativo di escogitare qualche soluzione intelligente al mio problema, una fuga improvvisata o qualsiasi cosa che mi vada un tantino più a genio di un nuovo faccia a faccia con la mia zietta... Ma è troppo tardi.

I saw her standing there, proprio così.

La zia avanza a larghe falcate verso di me e improvvisamente vengo assalito dall'incontrollabile desiderio di indietreggiare ancora un po', fino a raggiungere la colonna, e sbatterci la testa contro fino a sfondarla e magari rispuntare dall'altra parte del locale, ma, purtroppo, non sono uno struzzo.

Rimango fermo, immabile, alla maniera di una statua di sale. Aspetto. Aspetto la morte che si avventi impietosa su di me, trascinando il mio cadavere tra le ceneri ardenti della iella più assoluta.

Ottimismo, portami via!

La zia scruta il locale con aria a dir poco ossessiva ed ecco che le sue labbra sepolte da chili e chili di rossetto color bouganville appassito si piegano in un sorriso commosso, le palpebre color ciclamino si sollevano esageratamente, fino a ridursi a una sottile e quasi invisibile striscia di pelle, le pupille le guizzano nelle iridi come piranha, le sue braccia si sollevano come pale e si tendono verso di me(non verso di me...verso la colonna davanti a me! Stupido nascondiglio del cavolo...) e una lacrima si fa strada sulla sua guancia sinistra.

E' sempre stata dalla lacrima facile, la mia zietta.

Niente da fare, mi ha riconosciuto.

-Eccolo, il mio nipotino preferito!! Vieni avanti, gagliardo uccellino!-

Uccellino?

-Zietta, ti prego...- faccio per dire, ma in quel momento l'uragano Katrina zio Infarto mi solleva in aria, strapazzando il mio povero naso tra le sue dita.

Ogni suo dito è grande come una mia mano.

Adesso me lo stacca.

E no, il mio naso non si tocca, ma dico io!

-Zio...-

-Che mi racconti di bello, Riccardino?-

-Zio, vuoi farmi venire un infarto?!-

Lo zio scoppia a ridere, mollandomi una pacca micidiale sulla spalla. Neanche il tempo di pensarlo, che sono già a terra a contorcermi dal dolore.

E poi dicono di volermi bene...

-Bella battuta, Rich!-

Già...peccato che non sia stata affatto una battuta.

A me l'infarto viene veramente, santissimo Elvis!

Imploro perchè mi dia perlomeno il tempo di riprendermi, ma niente da fare. Zio Infarto mi prende per un orecchio, sollevandomi all'incirca all'altezza del suo naso

-Senti, Rich...chi è quel bel ragazzino lì, che dorme nel cesto del gatto?-

Oh, lui. Temevo che l'avrebbe notato.

Povero George, amico mio.

I tuoi dolci sogni d'amore stanno per diventare incubi d'amor...te!

-Ma chi, George?-

-George, Salemme, Ugolino...mica lo sa, come si chiama, il tuo zietto!-

-George, appunto-

Salemme e Ugolino?

Ah, la fervida fantasia del mio zietto!

Rabbrividisco.

Non vorrei essere monotono, ma non credo di esserlo, anche perchè la particella pronominale cambia: Adesso mi ammazzo. Adesso mi ammazzo. Adesso giuro che mi ammazzo.

-E, soprattutto, come fa a stare lì dentro?-

-George è molto...magro, zio Infarto-

-Oh, ma anche il tuo zietto lo è!-

Annuisco, e, senza neanche accorgermene, inizio a indietreggiare.

Chissà che andando avanti così me ne convinca.

-Vedi, zio...lui non è così...così rot...insomma... Così gra...arrotondato!-

E adesso 'sto arrotondato...si può sapere da dove accidenti mi è uscito?!

Adesso lo zio si offende, mi molla un ceffone, come quando ero piccolo...e benvenuta plastica facciale!

-Trovi anche tu che sia sottopeso, Rich? Non trovi che il tuo amico dovrebbe mangiare di più, bello dello zio?-

George...mangiare di più?! E allora noi moriamo di fame, scusate!

-Ma no, zio. Lui...brucia le calorie. Le brucia...sul palco, mi sa-

Alla faccia, Rings, che discorsi colti! Peccato che adesso non sappia più come andare avanti...eh eh.

-Le brucia e poi...butta le ceneri in mare-

Ho come il sospetto che lo zio mi stia guardando in modo strano.

Non posso accertarmene, perchè se mi giro va a monte il mio unico(e pietoso) tentativo di evadere scavando un buco nel muro dello Star Club con il pensiero.

E se perdo la concentrazione, addio!

-E cosa fa nella vita, questo tuo George?-

-Suona la chitarra, ha un figlio- questo era quello che avrei voluto dirgli.

Ma tutto quello che mi è uscito è stato: -Ha una chitarra...suona suo figlio...-

-Argo! Un figlio è un dono dal cielo! Come può fare una cosa simile?! Animale!-

Argh. Mi sa che ho messo George in un bel guaio...

-Ehi, zio... Ma cosa c'entra Argo in questo momento?- cerco di distrarlo, invano.

-Io ti denuncio! Ti denuncio!- grida zio Infarto, il pugno alzato verso il povero George, ignaro di tutto.

Afferrandolo per il colletto della camicia lo “““estrae dolcemente””” dal cesto di Bibi, scaraventandolo poi a terra.

-Animale!- grida, e ormai sono preparato al peggio.

Gege forse no.

Apre gli occhi, abbastanza stordito, ad essere sinceri, fissandomi con uno sguardo che ha tutta l'aria di dire “Chi sono? Dove sono? Quando si mangia?” (da notare l'ultima domanda: non l'avrei scritta, se non stessi parlando di George Harold Harrison).

Fortunatamente zia Sincope mi salva. Ci salva. Appena in tempo.

Mai e poi mai avrei pensato di dire una cosa del genere.

-Via, Infarto, lasciami parlare un po' con il mio bel nipotino!- la zia si fa spazio a gomitate tra la gente, agitando il collo per cercarmi. Mi trova e mi afferra per un orecchio. La mia stella(se ne ho mai avuta una) dev'essere andata in vacanza.

-Già, vai a parlare con la tua zietta...- sibila Paul, che è stato sotto i riflettori al posto mio per tutto questo tempo.

-Senza rancore, eh?-

Ho come l'impressione che il “rancore” del Macca stia comportando per me la perdita di un orecchio.

Non fa una piega: senza rancore, senza un orecchio.

Mi consolo guardando il ciuffo di Paul tutto spettinato: se c'è una cosa che la zia adora, è spettinare i capelli altrui.

Credo che lei non la sappia, ma penso che gli “altri” in questione non lo adorino allo stesso modo.

La zia mi fa sedere a forza sulle sue ginocchia e, accarezzandomi(si legga:strappandomi) i capelli comincia a parlare. Gli altri tutti intorno a noi.

Zia Sincope è la star della serata, non c'è niente da fare.

-Ci erano nati tre gemellini, i cuginetti tuoi, che erano tre angioletti! Uno splendore, Riccardi', che nemmeno te lo puoi immaginare! Tre finguelli che ti si scompisciava il cuore dal gaudio! Credi a zia Sincope, Riccardi'!-

Ah... Io però non voglio che “mi si scompisci il cuore dal gaudio”, scusate.

-Zietta...E' un attimino inquietante, se me lo permetti...-

Ma no, lei continua imperterrita nel suo monologo alla Padre Pio:

-Due maschietti e una femminuccia, Riccardino bello! Dolore, Sofferenza e il Calvario, l'ultimo nato!-

-Ammazza! Letali, proprio!- commenta John, soffocando una risata nell'ennesima bottiglia di vodka.

Andiamo bene!

-Ma li crescevate ad antidepressivi??- si informa George, leggermente turbato.

Eh già. E' padre da ben due anni, lui! E anche John lo è, da pochi mesi, anche se non so se ne rende ancora pienamente conto.

Avrei voluto fargliela anch'io, una domanda del genere, ma ho tutte le ragioni di sospettare che la risposta non mi piacerebbe e non voglio rischiare.

-E...adesso con chi li avete lasciati i gemellini, zietta?- chiedo, anche se con un po' di timore.

Non so come mai, ma qualcosa mi dice che i miei adorati(e addolorati) cuginetti non sono esattamente “felici” in questo momento.

Uno dei classici “presentimenti alla Starkey”, per intenderci.

-Al Cimitero, ecco dove, Riccardì!-

-E'...è un asilo nido, vero? Ditemi che lo è, ve ne prego- sussurro, mortalmente pallido.

-Schiantati sotto una diligenza indiana nei pressi del Mar Morto. Mi si è suicidata l'anima, figliolo mio- conclude la zia, con un sospiro.

-Oh, zia-

Anche a me. Anche a me si è suicidata l'anima, anche a me! Ma sono io che mi voglio suicidare, sono io!

Che brividi, ragazzi, non potete capire.

Ma mi potevano avvertire prima, no? Se avessi saputo che mi sarebbe toccata una zia così, avrei trovato il modo di soffocarmi tuffandomi di testa tra l'utero e la placenta, questo è sicuro!

Sarò sincero: non so quante probabilità effettivamente ci siano di soffocarsi tuffandosi di testa(o in qualunque altro modo) tra l'ultero e la placenta, ma se, per impossibile, ce ne dovessero essere, io l'avrei fatto.

-Hai notizie della Zazzà, Riccardi'?- certe volte la zia non sembra nemmeno americana. Per non dire quasi sempre.

Perchè mi chiama Riccardi', poi, non lo saprei proprio dire. Quasi quasi non lo voglio nemmeno sapere. Sono sicuro che non mi piacerebbe.

-E' a Manchester, zia. Frequenta l'università- rispondo con la frase fatto che mi sono prepato da tempo. La zia non si è mai capacitata della fuga di Zaz(io me ne sono capacitato eccome, invece!) e sapevo che sarebbe stata tra le prime domande che mi avrebbe rivolto.

Forse non sono poi così male organizzato, dai.

Quando realizzo che, dopo la mia rivelazione, le probabilità che la zia voglia andare a trovare Zaz a Manchester sfiorano le diecimila, faccio in modo di rimediare:

-...ma ha intenzione di trasferirsi. In Antartide. Ha intrecciato una relazione con un eschimese e lo vuole raggiungere a tutti i costi. Se vuoi andare a trovarla vacci pure, ma dovrai parlare la lingua dei pinguini. Dialetti compresi. E attenta agli accenti- specifico, serio. Si fa per dire.

Non sono bravo a mentire. Non lo sono mai stato.

Gli altri ridacchiano.

E se ci si mettono pure loro, però!

-Quella peste della Zazzà!- sospira scuotendo la testa, gli occhi svenevolmente levati al cielo.

Mi sa che in Antartide non ci va.

Sei un genio, Rich!

Passano altri cinque minuti, vissuti nel panico più assoluto.

Zio Infarto lancia occhiatacce a intermittenza al povero Gege che, terrorizzato, cerca di mimetizzarsi con le sue stesse scarpe.

Zia Sincope lancia occhiatacce anche non a intermittenza al sottoscritto e di tanto in tanto da una tiratina di capelli a Paulie.

Stuart Little continua a dipingere imperterrito, o forse fa solo finta, per sfogare la tensione.

E mi sa proprio che è così, perchè sta ritraendo le sue scarpe. Soggetto non proprio interessante, soprattutto per uno come Stu. Vabbè. Lui riesce a rendere belle anche quelle. Mi incanto a guardarlo, tanto per fare qualcosa che mi distragga. Carino come dipinto. Ma è una scarpa o una pantofola?

-Stuuu...hai dipinto due sinistre!!- gli faccio notare, atteggiandomi a critico d'arto.

Anche questo mi riesce piuttosto male, sinceramente. Che razza di serata.

Un tedesco comincia a battere un piede, guardandoci malissimo. Sta per perdere la pazienza.

I suoi amici la pensano come lui? Idea! E se facessimo un sondaggio?

Che razza di pensieri bacati.

Siamo nei guai, ragazzi. Siamo nei guai.

Jo-Jo si guarda intorno smarrito, ma non del tutto. Un sorrisetto diabolico si fa strada sulle sue labbra, facendomi sospirare di sollievo.

John ha un'idea. Se funziona giuro che lo sposo.

'Mbè? E' il pensiero che conta, no?

Lo vedo sussurrare qualcosa all'orecchio di zia Sincope. Mi chiedo come faccia. Le sue orecchie sono così...pelose! Rabbrividisco.

Riderà, riderà, riderà...tu falla ridere, perchè...lei farà piangere anche me!

Zia Sincope sorride. Ci metto qualche secondo a realizzarlo, ma alla fine è proprio così: ha funzionato!

John, io ti amo!

Insomma...ci siamo capiti, no?

-Genio, genio, genio, lasciati baciare!- grido, in un'imitazione perfetta di Zio Paperone dopo una delle classiche -quasi sempre casuali- sparate di Paperino, quasi mai a lieto fine. E io che mi sono sempre immedesimato in quest'ultimo...

E se ho letto abbastanza fumetti, qualcosa mi dice che anche in questa storia, come da copione, qualche malcapitato finirà inseguito con una clava per tutta Paperopoli Amburgo...e qualcosa mi dice che quel qualcuno non sarà soltanto John.

-E adesso il nostro Harry-George si esibirà in...Do you want to know a secret!- annuncia John, mentre l'intero locale si spella le mani per gli applausi.

La folla acclama George.

Il nostro piccolo, grande George.

-Dai, Geo. Lo sappiamo tutti a chi la vuoi dedicare questa canzone!-

Gege arrossisce, che carino. Così piccolo e già così grande!

-Alla zia Sincope la vuole dedicare! Non è così, bel giovanotto??- interviene zia Sincope, strapazzandogli la guanciotta.

Il mio sesto senso si consulta fulmineamente con il settimo e l'ottavo(sono Ringo Starr, io!) ma, disgraziatamente, tutti e tre non possono far altro che confermare i miei tragici pensieri:qui si mette male.

George dilata gli occhi a tal punto che sembrano dover saltare via dalle orbite da un momento all'altro e mettersi a saltellare sul posto come grilli impazziti.

Lo ammetto, comincia a farmi paura.

-Forza Geoooo!!- strillano in coro John e Paul, entrambi squarciati da una cascata di risate sguaiate al pari di due gigantesche pantegane di fogna.

Povero, piccolo Geo.


Help! I need somebody

Help! Not just anybody

Help! You know I need someone

Help!


BLUE JAY WAY


Eilà!! Buondì!!

Sono tornata adesso da Naxos(Tra Messina e Catania) e sono tornata(credo) più squinternata di prima...xD

Bene, credo che questo sia uno dei capitoli più deliranti che abbia mai scritto e se vi dico da dove ho preso l'ispirazione immagino che lo sarà ancora di più xD

Giovedì 29 Luglio, ore 20.00, a 2.900 metri, sull'Etna. Guardando i vertiginosi crateri del 2002 e pensando alla varietà di modi in cui sarei potuta cadere. XD (Della serie: viva, viva, vivaa l'ottimismo!).

Eppure, seppur con le vertigini alle stelle(che poi, grazie al cielo, mi sono passate), ero tranquilissima, almeno rispetto a mia madre, che a un certo punto si è impuntata a dire che lei in mezzo ai crateri non ci passava e non ci potevo andare nemmeno io...così ci siamo fermate tra i primi due crateri insieme ad alcuni tedeschi che, a quanto pareva, erano del suo stesso parere(come al solito va a finire che, in qualunque parte del mondo mi trovi, i tedeschi li becco sempre io xD). Mi piaceva troppo l'idea di camminare in mezzo ai crateri, così, a un certo punto, ho pensato che avrei potuto anche trarne ispirazione...e così sono venuti fuori Sincope e Infarto, i terribili zii di Ringo! In realtà, in un'altra storia che sto scrivendo, sarebbero gemelli, ma qui ho voluto cambiare qualcosina...

Lasciamo perdere il risultato, perchè mi sa che sfiora i limiti del patetico, ma che ci posso fare, zia Sincope è diventata parte di me xD E ringraziamo il cielo che la cuginetta Crisi Epilettica mi sia venuta in mente a capitolo già scritto xD

Basta, qui la situazione va degenerando...le vacanze mi stanno ammazzando i neuroni!!

George, aiutami tu. :D

E intanto, se potete, scusatemi anche per il demenziale flash iniziale(non dico che fa rima, perchè...oh, insomma, è meglio che non lo dica xD). Troppi voli in aereo fanno male ;)

La seconda parte del titolo, invece, è tratto dalla fiction con Christian De Sica che vedevo sempre in Sicilia quando ero piccola... Appunto, lo Zio d'America. Me la ricordo bene, perchè pioveva tutte le sere che la facevano e mio nonno era lì per lì per tirare una ciabatta contro il televisore xD


Passando, finalmente, dopo le mie inutili chiacchere, alle recensioni...


Zazar:Grazie!! Dici davvero che sono migliorata?? Come al solito sono contentissima che ti sia piaciuto il capitolo e, come vedi, sono tornata presto!! :D E anch'io sono felice di averti conosciuta e di aver conosciuto tutte voi... *si asciuga una lacrima, anzi, la asciuga George per lei* E no, però, Geo, non interferirmi la risposta alla recensione di Zaz, che sono già abbastanza “interferita” di mio!! xD Sono contenta che tu sia stata contenta...(una frase meno contorta no, vero?? xD) della tua comparsa nello scorso capitolo, anche perchè nei prossimi tornerai come Guiding Light(no more lonely nights...xD) personale di Lucina Bella xD E in questo come cugina di Ringo, anche se sicuramente non avrai zii terribili come Sincope e Infarto, ma mi sono divertita troppo a scrivere di loro xD Che altro dire? Spero che il capitolo ti sia piaciuto! ;)


Thief:Pedofilia opposta? Oh, ma...non ci posso credere. Non considerare tutte le innumerabili volte in cui letto questa frase, ma...è la stessa identica cosa di cui accusano me!! E non solo con George, questo è il bello. Qualche giorno fa stavo tessendo le lodi dello stile stupefacente e perfetto di Victor Hugo nel capitolo “Del pericolo di confidare il proprio segreto a una capra” di Notre Dame de Paris(uno dei miei capitoli preferiti insieme ad “Anime Timorate” e “Storia dello scudo mutato in foglia”, ma è meglio che non cominci a parlare di questo perchè sarebbe un bel guaio xD), della mia sconfinata ammirazione per Vic(tor) e di quanto non abbia mai smesso di credere che in realtà ci sia una vena “VictorHughiana” in me(aspetta e spera xD), finchè mia madre non mi hai detto: “ok, Martina... passi George Harrison, su cui, per carità, è meglio non dire niente (e qui c'è da sottolineare l'occhiataccia mia e di mio papà, come ogni volta che ci toccano Geo xD), passi Victor(il mio consigliere personale in fatto di scene drammatiche... e non solo xD), passino Shakespeare, Dickens, Tolstoj e Dostoevskij, ma...qualcuno di questi tempi??” e io giù a spiegarle che, sì, forse gli ultimi cinque erano, forse, un tantino passatelli(proprio tanto così), ma erano a maggior ragione miti ineguagliabili...e giù a difendere le mie ossessioni musicali e letterarie xD. Ma, sinceramente, i miei miti saranno anche “passatelli”, ma almeno con loro non rischio di incontrare una barchetta di Carta a far l'amore insieme a Scanu in qualche povero lago(ti rubo la citazione xD) e così, vada per la pedofilia al contrario xD Bene, adesso la smetto di parlare a vanvera(dopo questa risposta, ti capisco pienamente se ti è venuta paura di recensire...xD) e, passando finalmente al capitolo...mi dispiace per la pizza! Alla fine ce l'hai fatta a comprarla, spero! ;) E non ti preoccupare per quanto riguarda le capacità riassuntive, siamo più o meno nella stessa situazione...xD

Sperando che ti sia piaciuto anche questo capitolo, concludo questa interminabile risposta e mi scuso infinitamente per la mia immancabile prolissità in ogni virgola xD



Per finire(ma non è esattamente la fine xD), ecco l'ultimo dei miei sfondi... mi è sfuggito un “there”, ma non è un errore voluto, mi andava il bianco sul beige e di conseguenza mi si incasinavano tutti i colori...così la scritta ho preferito lasciarla così ;)


--->HarryGeorge


Ed ecco qua i nostri cari Fab, prima che siano loro ad ingelosirsi...xD ---> Long time ago when they were Fab...

Fab 2

Sul set di Help!


Di Geo le ho messe tutte nello scorso capitolo, quindi stasera abbiamo...Keithino e Cris 'O Dell! ---> The Diabolic K


E questa foto(almeno penso che sia una foto xD)...non so voi, ma io la adoro! --->Keithy


Riprendendo il filo del discorso,

Wind Jet Presenta...


Nota di fine(ma stavolta sul serio xD) capitolo: Questa settimana(o forse la prossima),se ci riesco(ma vedrete che ci riesco, perchè ci devo riuscire xD) aggiorno If I Needed Someone.*Stappa bottiglia di spumante*


Non aggiorno da...maggio, vero?? *si nasconde dietro a un capitello dorico*

Tanto per rimanere in argomento...Cia putemi fari! xD


A presto,

Marty ;)


*Questo disco è il mio pensiero d'amore, per teee...per teeee...ogni volta che lo senti suonare, pensa a meeee....a meeeeee!*

*La solita lucertola travestita da Hare Krishna zitta zitta fa un favore al mondo pubblicando il capitolo e spegnendo lo stereo*


  
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