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Le Sale comune
dei Grifondoro e
Serpeverde quella sera furono in gran subbuglio.
Burrobirre, Whisky Incendiario e vino
erano sparsi da ogni parte dei dormitori accompagnati, naturalmente,
dagli
schiamazzi degli studenti. Ogni studente festeggiava la vittoria di
Draco ed
Hermione.
La sala comune dei Grifondoro era
addobbata a dovere. Stendardi rosso-oro erano appesi ai muri, piccoli
fuochi
d’artificio scoppiettavano nell’aria, e un grande
poster col viso d’Hermione
occupava gran parte di un muro che era stato sempre libero.
La Grifondoro non era abituata a
ricevere tante attenzioni. Si sentiva un po’ “pesce
fuor d’acqua” in quella
situazione, ma dopotutto non le dispiaceva affatto.
Appena mise piede nella sala comune,
un gran numero di mani la applaudirono. Hermione era rossa in viso per
l’emozione. Chiunque le passava vicino
l’abbracciava o le baciava le guance.
La Grifondoro guardò poi il tavolo
alla sua destra.
Un enorme quantità di dolci di tutti i
tipi erano sul ripiano, facendolo completamente scomparire.
Cioccorane, gelatine tuttigusti + 1,
gommebolle bollenti, api frizzole, pallini acidi, rospi alla menta
ecc…..
Qualcuno aveva evidentemente
svaligiato Mielandia.
Nella sala comune c’erano tutti i
Grifondoro di ogni anno. Tutti festeggiavano e intonavano cori ad
Hermione che
rideva, sentendoli.
All’improvviso però si sentì il quadro
della Signora Grassa che ruotava. Chi poteva mai essere? Il coprifuoco
era
scaduto da almeno un’ora e tutti gli studenti rosso-oro
sembravano essere nella
Sala.
Tutti si zittirono, alcuni
incominciarono a pulire,altri nascosero i Tiri Vispi Weasley credendo
che fosse
la McGranitt, direttrice della loro casa e preside della scuola.
Dopo pochi istanti comparve Ron. Anche
lui era un prefetto e aveva partecipato alla coppa come sapevano, e
vedere la
festa per Hermione non era proprio il massimo per lui.
Ron si guardò attorno e vide che tutta
la sala era stata addobbata per l’occasione.
Poi rivolse lo sguardo ad Hermione e
la fulminò con un’occhiata piena di odio, prima di
salire nel suo dormitorio
dove probabilmente lo aspettava Harry che, da come aveva notato
Hermione, non
aveva preso parte ai festeggiamenti.
Hermione si sentiva nuovamente male
per lui. L’aveva guardata in un modo orribile, cosa che non
aveva mai fatto
neanche quando avevano litigato anni fa. Ma cosa gli era successo? In
quei
pochi mesi che non si erano visti sembrava che fosse uscita fuori la
parte
peggiore di Ron e che non fosse mai rientrata dentro.
Intanto, mentre la Grifondoro si
perdeva nei suoi pensieri, gli altri avevano ripreso a festeggiare.
Ogni cosa
era tornata al suo posto e si faceva baldoria come prima.
Hermione decise di salire nel suo
dormitorio, ormai il suo umore era stato rovinato e non valeva
più la pena di
festeggiare.
Mentre saliva le scale, Ginny la notò,
e si diresse anche lei nel dormitorio.
“Herm,
tutto a posto?” disse Ginny,
appena chiuse la porta.
“Sisi, davvero! Non sono triste, è
soltanto che… non mi sembra giusto festeggiare nei confronti
di tuo fratello.”
“Ma cosa dici?! Ti sei meritata la
vittoria ed è giusto godertela. Mio fratello è
solo un imbecille, è solo
invidia!” la rassicurò la rossa.
“Va bene Gin,però non voglio tornare
lo stesso di sotto. Restiamo qua, ti va? Magari prendiamo qualche
Burrobirra e
festeggiamo qui, eh?” propose Hermione, che non se la sentiva
proprio di
scendere giù e di sentire tutto quel chiasso.
“Si, ok. Qui c’è più
silenzio.” disse
Ginny mentre prendeva la sua bacchetta di salice.
” Accio Burrobirre!” e subito due
Burrobirre vennero catapultate sul letto di Hermione.
Ci fu un attimo di silenzio che subito
venne interrotto dalla rossa.
“Ma cosa ci facevi sopra Malfoy
prima?? Hai deciso di lasciarti andare finalmente, eh?”
“Cosa?!” esclamò Hermione “
Sei pazza?
Io con Malfoy? Siamo solo inciampati perché Ernie stava
facendo le corse con
l’aspirapolvere e mi stava venendo addosso!”.
“Aspira - che? Vabbè lasciamo stare.
Raccontami un po’ di questa prova. Cos’ ha detto
Malfoy? Ti ha aiutato?”
continuò Ginny.
“Meno male che mi hai chiesto della
prova Gin, figurati se mi chiedevi di Malfoy eh? Comunque niente di
che. Non mi
ha insultata,se intendevi questo, ma solo perché abbiamo
stretto diciamo una
specie di tregua per la durata della coppa. Altrimenti era impossibile
collaborare…E voi che avete fatto tutto il tempo in Sala
Grande?” chiese
Hermione sorseggiando un po’ della sua Burrobirra.
“Niente di che… siamo stati ad
aspettarvi. C’erano un sacco di pettegolezzi su chi sarebbe
arrivato prima … la
maggior parte erano su Ron e Padma. In verità su voi due non
ci contava
nessuno! E come biasimarli? Dopo tutti gli insulti che vi siete tirati
contro
per sei anni …” spiegò Ginny.
“Già … pensa che non ci speravo
neanche io di vincere… ma mi sono dovuta ricredere. In
realtà Malfoy mi è stato
di grande aiuto, molte intuizioni le ha avute lui. Nei momenti cruciali
ha
mantenuto sempre il sangue freddo … al contrario di
me” spiegò alla rossa
ripensando alla domanda che la voce nel telefono le aveva fatto alla
prima
prova.
“Ah, non ti ho raccontato una cosa” la
interruppe Ginny “mentre vi aspettavamo sono stata in
compagnia di Blaise
Zabini e di un marmocchio del primo anno dei Serpeverde”.
Hermione per poco non si affogò con la
sua Burrobirra. Continuò a tossire mentre Ginny le dava
qualche pacca sulla
schiena.
“Hey Herm … ti senti bene?” chiese in
tono preoccupato.
“Tu … coff … insieme ai Serpeverde?
Coff…!” domandò la riccia mentre
tossiva.
“ E che
cosa c’è di strano? Ero sola e l’unica
compagnia era quella di Harry che mi prendeva in giro dicendo che
probabilmente
ti saresti andata a chiudere con Malfoy in qualche sgabuzzino, visti i
tuoi
precedenti con Krum…” disse Ginny trattenendo una
risata.
Hermione era fuori di se dalla rabbia.
Come si permetteva Harry di parlare di lei in quel modo?
“E poi è arrivato Zabini insieme a
quel biondino … e gli hanno risposto a dovere mandandolo
via. E così abbiamo
parlato un po’ … sai che ti dico? Non era affatto
una cattiva compagnia. E poi
dovresti sentire quel primino … sta sempre a parlare di te e
Draco!” continuò
Ginny in tono esasperato “ mi ha assillato da quando ha
saputo che ero la tua
migliore amica!”.
La Grifondoro rimase senza parole, ma
dopo un po’ scoppiò in una grande risata.
“Un bambino ? Che parlava di me e
Draco? Ma ne sei sicura? Non sapevo di essere così
popolare!” disse Hermione
continuando a ridere e facendo salire su un altro paio di Burrobirre
con la
bacchetta.
“Ridi, ridi … ma se lo sentissi
parlare ti verrebbe l’esasperazione, sembra che non sappia
parlare d’altro” e
dopo un momento di serietà, si guardarono negli occhi e
scoppiarono a ridere.
Le Burrobirre stavano cominciando a
fare effetto.
~~~~~~~~~
La sala comune
dei Serpeverde era
piena di studenti in divisa verde-argento che festeggiavano.
Draco entrò insieme a Blaise e Jamie,
scrutando per bene il luogo che ora sembrava irriconoscibile.
Appena entrò, Draco fu sommerso da
urli e grida da parte delle ragazze, e cori che intonavano il suo nome
da parte
dei ragazzi. Sembrava di essere allo stadio alla finale di Quidditch.
“Ma cos’è tutto questo
baccano?”
chiese al moro Serpeverde mentre si tappava le orecchie per il gran
fracasso.
“Come sarebbe a dire? Draco … hai
vinto la prima prova e ti aspetti che la grande casata dei Serpeverde
non
festeggi la tua vittoria?” chiese in tono incredulo Zabini.
“Appunto … la prima prova! Non
l’intero torneo! Cosa succederà allora se lo
vincerò davvero?” e mentre diceva
queste parole si faceva spazio tra la folla seguito da Jamie.
Si sedette sul grande divano di pelle
verde e distese le gambe fasciate dai pantaloni neri della divisa, che
gli
conferivano un aspetto aristocratico.
Jamie si accomodò di fianco a lui,
coprendosi le orecchie con le mani per il gran baccano, imitando alla
perfezione lo stesso gesto che aveva fatto Malfoy in precedenza.
Improvvisamente la porta si aprì e
comparve Pansy Parkinson.
Appena gli occhi della Serpeverde
osservarono il luogo, una smorfia apparve sul suo volto, e i suoi occhi
indugiarono sulla figura di Draco.
Richiuse la porta dietro di se e , con
passi lenti e misurati, si avvicinò al divano su cui era
disteso Malfoy.
“Complimenti per la vittoria…” gli
disse incrociando le braccia al petto e assumendo
un’espressione imbronciata.
Draco la guardava senza battere
ciglio, privo di interesse.
“Ho notato che tu e la mezzosangue
avete formato proprio una bella squadra … ma non credere che
ti lascerò vincere
anche la seconda prova. Sono disposta a tutto pur di portare a casa la
coppa, e
sicuramente non lascerò che una sporca mezzosangue babbana
la tocchi con le sue
sudice mani!”.
Ad ogni parola che pronunciava il tono
della Serpeverde diventava sempre più aspro e
l’umore di Draco diveniva sempre
più nero.
Zabini la guardava esterrefatto. Mai
la Parkinson si era rivolta a lui con quel tono minaccioso.
Jamie la guardava di sottecchi… quella
ragazza lo intimoriva, sembrava un serpente pronto a lanciarsi contro
il collo
di Draco.
“Pansy, quando hai finito questa
ridicola sceneggiata ti sarei grato se ti togliessi dai
piedi…” la fulminò con
uno sguardo di ghiaccio il bel Serpeverde.
“Con la tua brutta faccia stai
spaventando Jamie”.
La Serpeverde rimase pietrificata a
quelle parole. Le braccia che teneva incrociate al petto le caddero
lungo i
fianchi, come prive di vita.
Aprì la bocca per replicare ma
l’espressione di Draco le fece cambiare idea.
Era meglio tenere la bocca chiusa.
Gli voltò le spalle e corse via in
direzione delle scale che portavano al dormitorio femminile. Tiger e
Goyle, che
erano dietro di lei, la seguirono subito.
Jamie fece un sorrisetto e cominciò a
fare il conto alla rovescia.
“Tre…due…uno…”
Appena terminò si sentirono delle urla
che provenivano da quelle stesse scale e un suono fastidioso, tipo
quello di un
allarme.
A quanto pare i due Serpeverde erano
stati sorpresi dall’incantesimo Glisseo che vietava loro di
salire nei
dormitori femminili.
Le scale avevano assunto la forma di
uno scivolo e Tiger e Goyle si erano ritrovati a terra in fondo alle
scale.
Blaise,Draco e Jamie scoppiarono in
una risata fragorosa, seguiti dal resto degli studenti Serpeverde che
si
trovavano nella stanza.
I due ragazzi si alzarono da terra
rossi in viso, e correndo si diressero verso i dormitori maschili.
Per quella sera le loro brutte facce
sicuramente non si sarebbero fatte più vedere.
Jamie e Draco si lanciarono uno
sguardo complice.
Malfoy fece l’occhiolino al piccolo,
che ricambiò con un gran sorriso.
Il Serpeverde stava cominciando ad
affezionarsi a quella piccola peste che gli girava sempre intorno.
Lo apprezzava anche per un altro
motivo.
Tutti e due avevano in comune una
piccola cosa: mai parlare male di Hermione davanti a loro.
~~~~~~~~~
Un fascio di
luce dorata entrò dalla
finestra del dormitorio femminile dove le due Grifondoro stavano
riposando
beatamente. La luce colpì Hermione che subito si nascose il
volto dietro la
pallida e minuta mano. Lentamente si alzò da quella scomoda
posizione in cui si
era addormentata, poiché sentiva un grosso peso
all’altezza dello stomaco.
Guardò meglio e vide che una gamba di Ginny era andata a
finire sopra la sua
pancia, mentre il braccio destro della riccia nascondeva
metà del volto
dell’amica.
Cercò di tirarsi su poggiando entrambe
le mani sul letto, e con una leggera spinta riuscì a
mettersi seduta.
Appena si trovò in posizione eretta,
ebbe un giramento di testa che la fece ritornare nella posizione
iniziale.
A quanto pare la sera prima avevano un
po’ esagerato con la Burrobirra!
Hermione si strofinò gli occhi,
cercando di svegliarsi completamente e far passare quel terribile mal
di testa
che minacciava di spaccarle la testa in due.
Diede un’occhiata veloce alla sveglia
che si trovava sul suo comodino, ma dovette riguardare meglio
perché non
credeva a quello che i suoi occhi avevano appena intravisto.
Era tardissimo! Le lezioni erano
cominciate da un pezzo!
Velocemente fece roteare le gambe alla
sua destra per poter scendere dal letto, ma appena i suoi piedi
toccarono terra
vide tutto il dormitorio girare e con un sonoro tonfo si
ritrovò a terra, stesa
ai piedi del letto.
Il rumore fece svegliare Ginny che
aveva continuato a dormire fino a quel momento, ignara di tutto.
“Herm…che succede?” chiese
all’amica
mentre si strofinava gli occhi per riuscire a intravedere qualcosa nel
buio
della stanza.
Dato che la rossa non ricevette alcuna
risposta, spostò lo sguardo di fianco al suo e
notò che il posto occupato la
sera prima da Hermione, era vuoto.
“Herm dove sei?” domandò ancora una
volta sperando di ricevere qualche risposta.
Stava cominciando a pensare di aver
sognato tutto, quando improvvisamente sentì uno strano
mugolio provenire da
sotto il letto.
Ginny si sporse lentamente e sopra il
pavimento trovò distesa Hermione, con una mano posta sopra
la fronte sudata.
“Oddio … Herm! Ti senti bene?” le
chiese tutta allarmata scendendo dal letto e afferrando
l’amica per un braccio
nel tentativo di farla rialzare.
Lentamente Hermione si rimise in
piedi, ma il suo mal di testa continuava a perforarle il cervello.
“Ginny … le lezioni … siamo in
ritardo!” cercò di dire alla rossa mentre , con
scarso successo, cercava di
individuare in quale direzione si trovasse il bagno.
Ginny portò gli occhi al cielo, e
mettendo un braccio intorno alla vita dell’amica, la
riportò seduta sul letto.
“Herm calmati non siamo in ritardo…”
cercò di farla calmare Ginny mentre con un fazzoletto le
tamponava la fronte
sudata.
“Come non siamo in ritardo?Ma hai
visto che ore sono?Sicuramente ci avranno date per disperse!”
strepitò la
riccia mentre con un gesto della mano toglieva il fazzoletto di Ginny
dalla sua
fronte accaldata.
“Herm… è Domenica” le
spiegò
lentamente la rossa guardandola con apprensione.
Hermione a quelle parole smise di
agitarsi e ritornò tranquilla.
“Oh…”
fu l’unica cosa che riuscì a dire.
Si portò ancora una volta la mano
sulla fronte e cadde all’indietro, stesa sul morbido
materasso.
“Ma si può sapere quanto abbiamo
bevuto ieri?” chiese con un tono di voce disperato e tenendo
ancora gli occhi
chiusi.
“Ehm … beh…
abbastanza…” cercò di dire
Ginny sperando che il discorso si chiudesse lì.
“Cosa vuoi dire con …
“abbastanza”?”
si infervorò la riccia cercando di rimettersi ancora una
volta a sedere.
“Sarà meglio che ci vestiamo, non
credi?” cambiò discorso l’amica
scomparendo oltre la porta del dormitorio,
probabilmente diretta a quello del suo anno.
“Ginny… ritorna subito qui!” ma era
inutile gridare, ormai la rossa era andata.
Hermione scese dal letto, sempre
appoggiandosi al sostegno del letto a baldacchino, e si diresse vero il
bagno,
che finalmente aveva intravisto.
Lo sapeva.
La sera prima non avrebbe dovuto bere.
Non aveva mai sopportato l’alcool, ma era stata
così stupida da farsi
abbindolare da quattro bottiglie… o forse erano
più di quattro.
Chiuse gli occhi e poggiò la fronte al
muro freddo del bagno, sperando così di avere un
po’ di sollievo.
Guardò la sua immagine riflessa nello
specchio e sgranò gli occhi.
Le occhiaie erano molto accentuate e i
capelli erano spettinati e crespi.
Doveva proprio darsi una regolata.
Appena uscita di li sarebbe andata in infermeria e si sarebbe fatta
dare
qualcosa da Madama Chips per il mal di testa.
~~~~~~~~~
Draco si
svegliò di buon’ora quella
mattina, eppure la scorsa sera non aveva riposato molto. Tra
burrobirre, musica
e cazzate varie aveva dormito si e no, tre o quattro ore. Non era molto
entusiasta della festa di ieri sera, ma alla fine si era lasciato
trasportare e
non aveva perso tempo per fare baldoria.
Dalla finestra poteva intravedere il
sole alto, anche se nascosto da qualche nuvola.
Camminando con la solita eleganza si
diresse verso il bagno, facendo attenzione a non svegliare Zabini e
anche
Jamie, che aveva dormito perfino nel suo dormitorio quella notte. Draco
richiuse la porta e si guardò allo specchio.
I capelli biondi erano abbastanza
scompigliati, e alcune ciocche erano erette sulla sua testa. Aveva
delle
occhiaie profonde, che facevano a cazzotti con il pallore abitudinario
della
sua pelle perfetta e inoltre aveva ancora addosso la sua divisa
verde-argento.
La camicia bianca era aperta sul petto, lo stemma brillava
all’altezza del
cuore, e i pantaloni neri gli fasciavano le gambe.
*Che schifo questa divisa.. devo
farla lavare subito* pensò, e in poco tempo si
spogliò per cambiarsi e
mettere qualcosa di più comodo. Optò per un
maglioncino grigio a V, con delle
piccole righe nere che si alternavano al bianco, un jeans chiaro che
gli
fasciava, come sempre, le gambe e un paio di scarpe nere e bianche, non
troppo
eleganti.
Mentre si vestiva sentì un dolore che
ripercorreva in tutto il suo corpo. Il braccio gli doleva in modo
particolare,
quello sinistro, si intende. Si portò una mano quasi a
metà braccio, e la
strinse intorno abbastanza forte. Intanto Zabini si era svegliato e
stava
osservando la scena.
“Che hai Drà?” chiese il moro
alzandosi dal letto e corrugando un pochino il viso.
“Niente” disse Draco con quel tono
freddo e distaccato che sembrava essere sparito da tempo.
Zabini non fece in tempo nemmeno a
rispondere, che vide Draco sfrecciare via giù dalle
scale,diretto chissà dove.
~~~~~~~~~
Hermione si vestì
in fretta e furia,
correggendo con il make-up quei piccoli difetti che la notte
movimentata gli
avevano lasciato. Ginny era già pronta, una sciacquata
veloce, un jeans e una
maglietta, ed eccola qui, sempre perfetta.
“Eccomi,
sono pronta” e prendendo la
borsa al volo, si diresse insieme alla rossa giù dalle scale
del dormitorio.
La Sala comune dei
Grifondoro era
deserta. A quanto pare erano già tutti in Sala Grande a fare
colazione.
Sorpassarono il quadro
della signora
Grassa e si avviarono giù per le scale, evitando ogni volta
di farsi portare da
qualche altra parte.
Avevano appena
raggiunto l’ultimo
pianerottolo, quando Hermione andò a sbattere violentemente
contro qualcosa, o
per meglio dire, qualcuno.
Davanti a lei vide
soltanto una massa
di capelli biondi, prima di appoggiarsi al muro per evitare di cadere.
Incontrò
ancora una volta quegli occhi
color del ghiaccio, ma questa volta avevano qualcosa di strano.
Sembravano
… sofferenti.
“Malfoy
… che ti succede?” gli chiese
massaggiandosi la spalla dove era stata colpita
dall’imponente figura del
biondo.
Lo sguardo di Draco
sembrò congelarsi
e irrigidirsi. Senza preavviso scappò via mentre stringeva
ancora forte il
braccio sinistro,gesto che non era passato inosservato agli occhi di
Ginny.
Hermione e Ginny si
lanciarono
un’occhiata interrogativa. Cosa gli era successo
così all’improvviso?
Hermione
cominciò a demoralizzarsi.
Era stata veramente sciocca a pensare di aver cambiato, anche se in
minima
parte, Malfoy. Aveva creduto di essere riuscita a penetrare in quella
barriera
che si portava sempre dietro.
“Sono sicura
che non ce l’ha con te…”
le disse Ginny notando lo sguardo triste dell’amica.
“Ma non hai
visto come mi ha
guardata?” rispose Hermione diventando,se possibile, ancora
più triste.
“Non ha
motivo di essere arrabbiato
con te … sono sicura che c’è una
spiegazione logica”
“Si
… ma in fondo chi se ne importa di
quel furetto? Io ho di meglio da fare!” e detto questo si
avviò verso l’enorme
portone della Sala Grande, seguita da Ginny che finalmente riconosceva
la sua
migliore amica. Non era da lei demoralizzarsi in quel modo.